I piedini della mia amica

Scritto da , il 2018-02-09, genere feticismo

Da un po’di tempo a questa parte ho un feticismo per i piedi di una mia amica. Ho sempre avuto una passione per i piedi femminili, ma i piedi di G. sono quelli che mi eccitano senza dubbio più di tutti. Quasi tutte le volte che mi masturbavo pensavo ai suoi dolci piedini , candidi e così lisci. Fortunatamente , durante le vacanze di capodanno ebbi l’occasione di avere un contatto molto ravvicinato con i piedini di G. Infatti , durante le vacanze , io ed altri amici ( compresa la mia amica i cui piedi mi fanno impazzire) abbiamo affittato una casa , vicino al lago, dove passare alcuni giorni. Una notte, di quelle vacanze, preso da un irrefrenabile desiderio ed eccitazione sessuale , mi alzai da letto e sgattaiolai nella stanza dove G. dormiva insieme al suo fidanzato. Silenziosamente mi avvicinai a dove lei (G.) teneva le scarpe e le presi velocemente; uscii dalla stanza e mi chiusi in bagno, pronto a masturbarmici dentro. Una volta in bagno, guardando nelle scarpe, vidi con mio grande stupore ed eccitazione che dentro ci erano rimasti i calzini neri che lei aveva usato per tutto il giorno. Allora, con il pene gonfissimo dentro le mutande, presi una calzina e me la premetti forte sotto il naso, l’odore non era troppo pungente, ma delicato e odoroso al punto giusto . Mi avvolsi la mano dentro l’altra calza e iniziai a masturbarmi selvaggiamente. L’eccitazione ero alle stelle, stavo realizzando un sogno che avevo da tempo, masturbarmi con i calzini di G. , ero al settimo cielo. Continuavo a muovere la mano su e giù e la calzina, ruvida ed ancora un po’ sudata , si avvolgeva sul mio pene durissimo che ormai era pronto ad eiaculare. Allora, nel momento dell’orgasmo, infilai il cazzo nella sua scarpa da tennis bianca e lascia uscire tutto il seme . La suola era inondata di sperma, l’eccitazione si era tramutata in imbarazzo e cercai al meglio di ripulire l’interno della scarpa. Una volta pulita al meglio, le riportai nella stanza di G. e tornai a dormire . L’indomani , la mia amica forse aveva sospettato qualcosa, sentendo la suola della sua scarpa umidiccia e appiccicosa ma tuttavia non gli venne mai in mente che una persona (io) ci si sarebbe mai potuta masturbare dentro, e questo mi faceva eccitare moltissimo .
La notte successiva , ancora inebriato dall’esperienza avuta la nottata prima , mi rialzai, questa volta intento a masturbarmi sui piedi di G. ; ormai non mi bastava più usare i suoi calzini . Così, sgattaiolai ancora nella sua stanza , mi avvicinai ai piedi, gli tolsi la coperta dai suoi amabili piedini nudi ed iniziai a masturbarmici sopra, strisciando ,di tanto in tanto, la cappella sulla sua suola e fra le sue ditina . La paura di essere scoperto era tanta , ma l’eccitazione ancora di più ; quindi continuavo velocemente a strisciare il mio pene sopra la sua suola, ed alla fine eiaculai copiosamente, sulle sue dolci ditina e tutto sulle lenzuola . Questo però, la fece svegliare, tiro indietro di scatto le gambe e si fermò a fissarmi perplessa. Io la guardavo imbarazzatissimo con il pene ancora in mano e già pensavo a cosa avrei dovuto inventare per giustificare quella situazione, soprattutto nel caso in cui lei avesse svegliato il suo ragazzo affianco.
Ma in quel momento, scoprii un lato della personalità di G. che non avrei mai pensato avesse .(Infatti, essendo lei una ragazza cattolica ed innocente non mi sarei mai aspettato la reazione che vi racconterò fra poco).
Dopo esserci fissati per qualche istante lei riallungó le gambe verso di me e con i piedini, ancora impregnati di sperma, iniziò a stuzzicarmi il pene, forse quasi incuriosita da questa pratica sessuale che non aveva mai sperimentato. Il mio cazzo torno subito dritto e rigido, durissimo, così lei iniziò a stringerlo tra le piante dei suoi piedi e a muoverlo violentemente , la mia eccitazione era davvero al massimo e non ci volle molto prima che eiaculassi di nuovo su quei fantastici piedini e ancora su tutte le lenzuola. Finito il tutto, lei mi guardo teneramente e con il dito indice mi fece il segno di fare silenzio, e con un sorriso di complicità mi congedó . Tornato nella mia stanza ero la persona più felice del mondo, mi misi sotto le coperte e dormii beatamente . La mattina seguente , ci comportammo come se nulla fosse accaduto , e tutt’ora il nostro rapporto di amicizia continua senza problemi o imbarazzi , anche se non ebbi più occasione ( per ora) di risperimentare la bellezza di un rapporto con quei magnifici piedini di G.

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