Una nuova vita - Parte 3, Terzo incomodo in palestra

Scritto da , il 2017-09-16, genere gay

Passò circa un mese e mezzo da quando io Dario ci eravamo conosciuti al bar, quindi un mese e mezzo dalla nostra prima scopata. Ormai era già settembre, l'estate stava finendo ma faceva ancora molto caldo. Io e Dario facevamo sesso praticamente ogni giorno, in qualsiasi ora e posto possibile, ovviamente stando attenti a non farci vedere da nessuno, specialmente dai nostri genitori. Dario lo avevo presentato a casa come un caro amico, i miei genitori non sospettavano minimamente che io e lui eravamo "amanti" o "amici di letto", non so neanche io come definire quel rapporto. Io ero sempre più innamorato di lui, ma per Dario il nostro rapporto era solo di amicizia e sesso giornaliero, e fu dopo l'episodio che sto per raccontarvi che le cose cambiarono per sempre.

Come dicevo prima, era già settembre, ma faceva ancora molto caldo. Una mattina, approfittando di essere solo in casa, avevo cominciato a segarmi tranquillamente, ovviamente pensando a Dario e alla notte di sesso sfrenato che ci aspettava. Di solito, quando mi masturbo, mi spoglio completamente nudo, non mi piace l'idea di avere dei vestiti addosso durante un momento del genere, neanche in pieno inverno quando fa freddo. Arrivato sul punto di venire e con il corpo sudato che si contorceva a terra, sentii arrivare un messaggio. Nel momento esatto in cui squillò venni prepotentemente, sporcandomi il petto e gli addominali. Non mi preoccupai minimamente di pulirmi e guardai il cellulare, il messaggio era di Dario come speravo, diceva che quel giorno avrebbe riaperto la palestra nel nostro paese e che voleva andare subito ad allenarsi. L'idea di andare in palestra con lui, di vederlo mezzo nudo mentre faceva sollevamento pesi mi eccitò tantissimo. Tra l'altro avevo intenzione di iscrivermi in palestra per migliorare ancora il mio fisico, già ben dotato, anche perché in quel periodo avevo un uomo da soddisfare sessualmente. Senza pensarci due volte accettai, sarei andato con lui in palestra tutto il pomeriggio e poi saremmo andati in macchina in un posto appartato a scopare selvaggiamente per tutta la sera. Passai diverse ore a pensare a quanto sarebbe stata bella quella giornata. Finalmente erano le 5, Dario fu puntuale come al solito. Io indossavo una canottiera verde abbastanza scollata, che lasciava intravedere i capezzoli e un paio di pantaloncini blu corti, nella borsa della palestra avevo messo, oltre all'asciugamano un paio di preservativi. Quando salii in macchina mi eccitai praticamente subito: Dario era a petto nudo, con solo un paio di pantaloncini rossi addosso e un paio di occhiali da sole specchiati. In effetti faceva davvero caldo, anche io sicuramente sarei rimasto volentieri nudo in palestra. Dario mi salutò con un "Ciao" ma io risposi con un appassionato bacio sulle labbra. "Ma sei pazzo?!?" mi disse "Potrebbero vederci!!" "Non ti preoccupare" gli risposi con tono malizioso "non c'è nessuno". Sorridemmo entrambi e Dario partì. Arrivammo in palestra intorno le 5:30, aveva già aperto e c'era già qualcuno. Entrando un gruppetto di ragazzine ci guardava con ammirazione, come biasimarle infondo, chiunque si ecciterebbe guardando un bonazzo come Dario mezzo nudo per strada (neanche io sono da meno, comunque)! Entrando, mi tolsi anche io la canottiera, preso dall'eccitazione del momento, c'erano già un paio di ragazzi che si allenavano e Dario mi consigliò di salire al piano di sopra dove di solito c'è meno gente, così magari tra un esercizio e l'altro potevamo scambiarci qualche bacio. Salimmo al piano di sopra, sembrava vuoto, ma in realtà non lo era. C'era un ragazzo, sui 20 anni, di spalle, anche lui come noi a petto nudo, con la schiena già lucida di sudore, che si preparava a sedersi sulla panca. "È il figlio del proprietario" mi bisbigliò all'orecchio Dario. Forse il ragazzo ci sentì e si girò, lo vidi per bene: era alto, carnagione chiara, capelli neri corti ricci e occhi azzurri. Aveva un fisico praticamente perfetto, un po più pompato rispetto a noi,davvero un ragazzo attraente. Ci guardò un attimo e si presentò: "Piacere, sono Riccardo, voi siete nuovi?" Ci presentammo e spiegammo di essere nuovi in quella palestra. Riccardo, conoscendo bene quel posto, ci fece come da guida. Cominciammo ad allenarci, Dario era praticamente stregato da Riccardo, lo guardava continuamente, e Riccardo ricambiava con sguardi e sorrisi, sembravano attratti uno dall'altro. Nonostante trovavo Riccardo uno dei ragazzi più belli ed attraenti che avessi mai visto, io avevo occhi solo per il mio Dario, volevo solo scoparmelo, anche li stesso, ma quel giorno lo vedevo distante, non mi degnava di uno sguardo, come se non esistessi. In quel piano c'eravamo solo noi tre, mentre giù sembrava che ci fossero un bel po di persone visto il rumore. Quel giorno feci un allenamento completo: pettorali, addominali, dorsali, bicipiti e quadricipiti, una bella sudata insomma. Non mi ero accorto che si era già fatto buio, non sentivo più i rumori al piano di sotto, probabilmente erano già andati tutti via, ci fermammo e ci sedemmo a terra a parlare per qualche minuto. Poi Riccardo disse: "Vi andrebbe una birra?" "Si, va bene" disse Dario sorridente, io annuii malinconicamente perché capii che potevo dire addio alla serata di sesso selvaggio con Dario in macchina. Riccardo poi continuò: "Gabri, ti andrebbe di andare tu a prendere delle birre al bar qui di fronte mentre io e Dario chiudiamo qui sopra?" Non mi andava di lasciare Dario da solo con quel belloccio ma non so perché accettai. Mi rimisi la canottiera e feci per andarmene, però fui fermato da Dario che mi baciò sulle labbra, davanti a Riccardo, io guardai quest'ultimo mortificato e lui sorrise imbarazzato, poi senza dire una parola scesi giù. Scendendo al piano di sotto mi resi conto che non c'era più nessuno, erano le 9 passate. Presi le birre, ritardai 5 minuti perché c'era abbastanza folla al bar. Tornai, entrai, salii le scale, ma sopra non c'era nessuno. Camminai per una decina di metri fino ad arrivare in un'altra stanza dove non ero ancora stato. E fu li che vidi la scena: sulla panca per fare sollevamento pesi c'erano Riccardo e Dario, nudi, nel bel mezzo di un atto sessuale. Precisamente vidi Riccardo, in ginocchio intanto a penetrare Dario sotto di lui, con le gambe aggrovigliate attorno la schiena di Riccardo. Erano così presi da quel momento che neanche si accorsero di me a pochi metri di distanza. Fu Riccardo a vedermi. Uscì il suo cazzo dal culo di Dario e mi guardò imbarazzato. Dario invece si mise a ridere e disse: "Ah scusa non ti avevamo visto, non rimanere lì e unisciti a noi! Non hai mai fatto una cosa a tre?" Quelle parole mi sconvolsero, non solo il ragazzo di cui ero innamorato stava facendo sesso con un perfetto sconosciuto, ma si prendeva anche gioco di me. "No grazie, devo andare" dissi ancora sotto shock "tenetevi le birre e divertitevi" e me andai. "Come vuoi" disse Dario "Noi dove eravamo rimasti?" disse ridendo riferendosi a Riccardo, poi sentii risatelle e gemiti mentre scendevo le scale. Arrivai a casa furioso, deluso e amareggiato, continuavo ad amare Dario ma nello stesso tempo lo odiavo, gli avrei detto a breve quello che provavo per lui, ma lui aveva rovinato tutto. Mi strappai letteralmente la canottiera di dosso, la feci a pezzi e la lasciai a terra, poi tolsi anche pantaloncini e boxer e mi infilai sotto la doccia, aprii l'acqua e mi sedetti a terra, disperato, tiravo pugni a terra e a muro, ero fuori di me, poi uscii, tutto bagnato mi misi un asciugamano attorno la vita e andai in camera mia. Accesi il computer, e cercai un bel porno gay, mi distesi sul letto ancora bagnato, tolsi l'asciugamano restando nudo e cominciai a segarmi, con una violenza mai vista, mi facevo quasi male ma non mi importava. Pensavo che in quel momento Dario e Riccardo stavano sicuramente scopando ancora e aumentai ancora la potenza. Mi segai così forte che venni praticamente subito, per fortuna gli schizzi non colpirono il computer che intanto continuava a farmi vedere due bei pornattori gay scopare selvaggiamente tra di loro. Finito il porno, spensi il computer e mi addormentai subito ancora sporco del mio sperma e, naturalmente, nudo. Al mattino mi svegliai verso le 8, avevo un leggero mal di testa ma ripensando alla scena che avevo visto la sera prima, mi venne un'idea: dovevo assolutamente far innervosire Dario, doveva essere geloso di me. Il pomeriggio mi sistemai i capelli, mi misi dei pantaloncini e una canottiera nuova visto che avevo fatto a pezzi quella che indossavo il giorno prima, e andai di nuovo in palestra, sperando di trovare di nuovo Riccardo, preferibilmente solo. Entrai, salii e lo trovai lì, tutto solo, situazione migliore non mi poteva capitare. Era appena arrivato, si era già tolto la maglietta e si stava preparando per fare una corsetta sul tapis roulant, lo imitai: tolsi la canottiera e mi sistemai sul tapis roulant accanto al suo, "Ehi come va?" domandai "Ehi ciao, tu sei Gabriele, scusami per la scena che ti sei ritrovato davanti ieri sera, ma quando te ne sei andato Dario mi è saltato addosso e io non ho saputo resistere" "Non devi scusarti, io e Dario non stiamo insieme...ehm, ti va se chiudiamo questo piano? Non mi piace la confusione, magari restiamo solo io e te, che dici?" "Per me va benissimo, chiudo subito e torno da te" mi rispose. Tutto andava secondo i piani. Facemmo tutti gli esercizi insieme, conoscendolo mi resi conto che non solo era un bel ragazzo, ma era anche simpatico e intelligente. Ogni tanto tra un esercizio e l'altro ci guardavamo e ci sorridevamo. Vedendo che si stava facendo tardi accorciai i tempi, mentre stavamo facendo una piccola pausa dagli allenamenti presi l'iniziativa, mi avvicinai a lui, gli sfiorai con la mano il petto bagnato di sudore e gli sussurrai: "Sei il ragazzo più bello che abbia mai conosciuto", lui subito si eccitò e calò la testa all'indietro mordendosi il labbro. Poi scesi lentamente con la mano verso gli addominali e poi verso il suo cazzo, già eretto. Lo taccai attraverso i pantaloncini, poi gli presi con la mano il mento e lo baciai, non violetemente, più dolcemente, quasi come un primo bacio tra due adolescenti, le nostre lingue si incrociarono per qualche secondo poi mi staccai e gli leccai il collo, sempre teneramente, poi arrivai all'orecchio e gli sussurrai: "Scopami come hai fatto ieri con Dario" e gli leccai l'orecchio. Si alzò di scatto, mi prese per mano e mi portò sulla panca, la stessa su cui lui e Dario avevano trombato il giorno prima mi tolse in un sol colpo pantaloncini e boxer, lo stesso feci io con lui, ammirai il suo cazzo enorme e lui ammirò il mio, un po più piccolo, passammo i primi minuti a baciarci e a segarci reciprocamente poi gli succhiai i capezzoli, e lui fece poi lo stesso con me. Ogni cosa che io facevo con lui, lui la ripeteva subito dopo su di me, e viceversa, eravamo proprio in sintonia. Poi passammo a un bel 69, io sopra e lui sotto, amavo leccargli quel bel cazzo e lui sembrava ricambiare, successivamente mi girai verso di lui e continuai a baciarlo, poi passammo alle "maniere forti" lo girai, mi leccai le dita e gliele infilai nell'ano, poi presi il mio cazzo all'apice dell'eccitazione e lo piazzai con violenza nel suo culo. Lo penetrai a lungo, lui ansimava e io nel frattempo gli baciavo la schiena chinandomi su di lui. Ero spinto più che altro dalla rabbia, pensavo che 24h prima su quella panca al mio posto c'era Dario e aumentai ancora la forza, fui attento però a non venire subito, in modo da far durare più a lungo possibile quel momento. Poi fu la sua volta, mi misi sotto, a pancia in su, allargai le gambe e lo accolsi dentro di me, gli dissi: "Sfondami", lui obbedì e mi inculò con una tale forza che mi fece davvero male, nonostante il dolore, lo incitavo a continuare. Cercò di imitarmi uscendo dal mio corpo prima di venire ma non ci riuscì, uscì dal culo e mi venne sul petto, io scoppiai in una risata, mi segai velocemente e venni anche iosu di lui, non volevo essere da meno. Continuammo a ridere e lui si sdraiò su di me, parlammo per un po in quella posizione, poi pensai a come fare sapere a Dario di quello che era successo, presi il cellulare e mi feci un selfie con Riccardo, in modo che si vedesse che eravamo nudi e pieni di sperma: "Un regalino per Dario" gli dissi e lui acconsentì, la foto era perfetta, si vedeva tutto, Dario avrebbe sicuramente capito quello che avevamo fatto. Gli mandai la foto con scritto: "Saluti dalla palestra, noi ci siamo divertiti un sacco, peccato che tu non ci fossi!" Dario visualizzò subito ma non rispose. Allora guardai l'orario, 21:56, "Adesso devo andare" dissi, Riccardo era dispiaciuto ma mi lasciò andare. Mi rivestii velocemente e lo baciai per l'ultima volta, lui rimase disteso nudo, sporco e sudato sulla panca, forse passò lì la notte. Quella fu l'unica volta che scopai con lui, mi era piaciuto un sacco ma il mio intento era solo Dario, io amavo lui. Uscii dalla palestra soddisfatto, non vedevo l'ora di sapere cosa pensava Dario di me dopo quella foto, e la risposta non si fece attendere...

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