Pervert70
di
pervert70
genere
incesti
Quel caldo pomeriggio di inizio giugno, Nino, un atletico 20enne, era sceso dalla nonna Giulia, insegnante in pensione, per farsi aiutare con delle frasi di latino in vista dell’ormai prossimo esame di stato. La nonna era come di consueto a quell’ora, sdraiata sul letto e disse al nipote di mettersi accanto a lei. Giulia prese in mano il libro e cominciò a dare le dovute delucidazioni, ma qualcosa distraeva il ragazzo. La donna infatti, indossava una camicia da notte bianca di lino con un’ampia apertura proprio sul seno, e nella posizione assunta nello stare sdraiata, buona parte delle grosse poppe facevano capolino. Giulia aveva ormai 62 anni, e anche se in gioventù era considerata una bella donna, i segni del tempo avevano lavorato a suo sfavore. I lineamenti del viso erano ancora aggraziati, se pur segnati da qualche inevitabile ruga, e le generose forme risultavano appesantite. Ma a 20 anni gli ormoni sono in subbuglio, e quelle grosse tette che aveva sotto gli occhi, anche se cadenti non lasciavano indifferente il giovane Nino. I pantaloncini che indossava non mascheravano la prepotente erezione, e gli occhi non si staccavano da quel ben di Dio, tanto che la nonna se ne accorse, ma non disse né fece nulla per non imbarazzare il nipote. Ma il giovane era assalito da una crescente eccitazione che gli faceva perdere l’auto controllo, così con fare indifferente si avvicinò sempre di più alla nonna fino ad appoggiare la verga dritta e dura ad una sua coscia. Lei cercò ancora di fingere indifferenza, ma quel contatto le procurò un inaspettato piacere, e si ritrovò senza rendersene conto a strofinare lentamente la coscia sulla mazza turgida. Nino percepì quel dolce sfregamento e perse completamente la testa portando una mano tra le gambe della nonna che a quel punto non potè più fare finta di niente, e con tono pacato chiese “Nino, sei venuto qui per il latino o per fare il porco?”. Lui non si perse d’animo e rispose “sono venuto per il latino, ma è difficile resistere davanti allo spettacolo che mi stai offrendo”. Lei, senza staccare la coscia dal cazzo né bloccare la mano al nipote, rispose a sua volta “vuoi forse dirmi che un bel ragazzo come te si eccita con le tette di una vecchia come me?”. Nino capiva che le nonna si stava anche lei eccitando ed insistette “tu non sei vecchia, anzi sei una donna stupenda. Hai due tette che lo farebbero drizzare ad un morto”. Giulia sorrise visibilmente compiaciuta e disse senza convinzione “grazie del complimento, ma adesso torniamo alle frasi”. E lui secco “e come faccio? Adesso certo non sono in grado di concentrarmi sullo studio”. Allora la nonna, fingendo di farlo a fin di bene, gli toccò il cazzo e disse “allora adesso ti faccio sfogare, così ti calmi e puoi studiare”. Gli abbassò i pantaloncini e prendendoglielo in mano cominciò a fargli una sega, ma il ragazzo risalì con la mano l’interno delle cosce fino ad arrivare alla fica, che prima accarezzò sopra le mutandine, poi scostò l’indumento e con un dito violò l’intimità bagnata della nonna. Era troppo giovane ed inesperto per resistere a lungo a quel forte stimolo, così improvvisamente si irrigidì e sborrò schizzando tutto addosso alla nonna, ma lei non se ne curò perché le dita che le scorrevano dentro la stavano portando a toccare le vette del piacere. Il ragazzo continuò a farle il ditalino e in breve anche lei venne dimenandosi sul letto. Lui non le diede tempo di riordinare le idee, le sfilò le mutande e ricominciò subito a farle il ditalino, ma questa volta aiutandosi anche con la lingua. Le dita scorrevano dentro la fica della nonna e la lingua andava a stuzzicare il clitoride e leccare tutto ciò che poteva. Giulia portò di nuovo la mano sul sesso del nipote trovandolo sorprendentemente di nuovo dritto e duro. Il ragazzo tentò il tutto per tutto e montò sul corpo abbondante della nonna puntando l’asta all’ingresso della fica. Lei aprì oscenamente le gambe per accoglierlo, e tutta la mazza affondò nel suo ventre. Nino cominciò a scoparla e la baciò in bocca, e la nonna rispose facendo saettare la lingua come un’anguilla. Il ragazzo pompava e palpava tutto ciò che poteva, riempiendosi le mani di quella carne generosa. Sentì montare un secondo orgasmo e affondando con forza gli ultimi colpi venne dentro sua nonna che sussultò come invasata dal piacere che provò nel ricevere dentro quella sborrata. Lui le rimase addosso senza sfilarsi. Stava come un dio su quel corpo morbido e carnoso, e sentiva ancora le contrazioni vaginali della nonna che ancora godeva. Poi lei gli prese la testa tra le mani e lo baciò lungamente in bocca con la lingua, come a ringraziarlo del piacere che le aveva regalato, ma così facendo fece di nuovo indurire il cazzo al nipote. Sentendoselo crescere dentro, lo guardò sgranando gli occhi ed esclamò “ma sei un toro, sei di nuovo eccitato – e sussurrò laconica – beata gioventù….”. Di lì a poco il nipote le stava di nuovo stantuffando dentro, lei se lo godette ancora un po’, poi disse “aspetta, adesso ti faccio un giochino”. Così dicendo si sfilò cominciò a leccargli la cappella e il prepuzio, poi glielo prese tutto in bocca dando vita ad un appassionato pompino. Il ragazzo era al settimo cielo e la esortava a non fermarsi “siii…così….non fermarti….oddio che bocca stupenda che hai….è bellissimoooo”. Si abbandonò completamente a quel servizietto, e alla fine sborrò di nuovo e la nonna ingoiò fino all’ultima goccia. A quel punto si era calmato a sufficienza e poterono andare avanti con la lezione. Prima di andarsene disse alla nonna “domani posso tornare a studiare con te?” E lei “certo! E ti farò un altro regalino”. Lui capì a volo “mi dai il culo, vero? Ho sempre desiderato sfondare quel culone”.
9
voti
voti
valutazione
2.8
2.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Un incesto tanto atteso
Commenti dei lettori al racconto erotico