La domestica

Scritto da , il 2017-07-03, genere dominazione

Desirè aveva perso da poco il suo lavoro, ma in fin dei conti non le importava, non era il lavoro che sognava e non le dava nessuna gratificazione, ma ora si ritrovava ad avere un affitto da pagare,
così si rivolse al padrone di casa per avvertirlo che probabilmente dal prossimo mese sarebbe dovuta andare via.
Era un uomo molto proffessionale, un avvocato, lei una ragazza molto bella,
aveva un caschetto nero, un viso delizioso e un corpo che faceva impazzire qualsiasi uomo, ma nonostante ciò era una ragazza semplice.
Lui all'inzio sembrava dispiaciuto della notizia, ma riusciva a nasconderlo bene con il suo essere sempre serio, mai fuori luogo, le disse che stava cercando una donna che facesse le pulizie in casa sua e glielo propose come lavoro temporaneo da svolgere mentre cercava un nuovo lavoro, lei non si senti umiliata per questa proposta,  non le importava,
anche perchè la sua natura da slave non le faceva vivere questi ruoli a disagio.
Lui le disse se per lei era un problema il fatto che mentre faceva le pulizie ci fosse stato anche lui a sbrigare il suo lavoro ma lei rispose di no e così inizio il suo lavoro a casa sua,  lei si dedicava alle pulizie e lui al suo lavoro di avvocato, se ne stava in quel tavolo immerso in quelle pratiche.
Lei gli chiese se voleva un caffè, le rispose di si con uno sguardo quasi felice per quella novità che si stava presentando a casa sua, forse iniziava a piacergli il fatto che una donna fosse al suo servizio, loro si davano sempre del lei,  c'era sempre molto rispetto.
Passarono giorni e ormai il loro era diventato un appuntamento abituale,
entrambi inziavano a sentire sensazioni nuove, a lui piaceva, l'aveva sempre trovata bella, ma essendo più giovane rispetto a lui non era mai andato oltre, anche perchè ci teneva a mantenere il suo ruolo proffessionale anche al di fuori dell'ambito lavorativo, ormai l'uno si era abituato alla presenza dell'altro, lui le passava accanto per prendere qualcosa e sentivano una sorta di attrazione, come una tensione magnetica nell'aria,
avrebbe voluto baciarla ma non lo fece.
Un giorno lei lesse qualcosa di diverso nel suo sguardo ma non capiva di cosa si trattava... lui aveva uno sguardo severo e allo stesso tempo euforico, lei era di spalle e senti la sua voce affascinante risuonare nelle orecchie ...
-voglio che lei oggi indossi questo per me mentre fa le sue pulizie..
lei si girò e vide che lui aveva la mano poggiata su una busta nera,
era sorpresa perchè non sapeva di cosa si trattava e sopratutto non si aspettava nessuna richiesta, prese la busta cercando una risposta nel suo sguardo ma non c'era niente, all'interno c'era un completino intimo da cameriera con tanto di giarrettiera e cuffietta.. e dei tacchi alti neri.
era così che voleva vederla?
voleva forse umiliarla nel ricordarle il suo ruolo di cameriera?
ma lei non penso a niente di tutto ciò perchè un brivido di eccitazione si fece largo tra le sue gambe, anzi era proprio il sentirsi quasi umiliata che la faceva eccitare, forse lui si aspettava un no, uno schiaffo,  una porta sbattuta prima di andarsene...
ma lei prese la busta e si diresse in bagno, si spoglio e inizio ad indossare le varie parti di quel completino, aveva un corpetto nero aderente con tutti i suoi dettagli bianchi, come un nastrino bianco che scendeva dal petto verso il basso ad incrocio, una gonnelina che non copriva praticamente niente, la giarrettiera, le calze autoreggenti nere, un perizoma e la cuffietta.
Uscí dal bagno e vide l'eccitazione nei suoi occhi, ma lei non rimase a guardarlo, riprese le sue pulizie come lui le aveva detto di fare, era esposta in modo quasi osceno, lui fingeva di svolgere il suo lavoro ma in realtà non riusciva a staccarle gli occhi di dosso...
passo mezz'ora... forse era proprio così che voleva vederla, al suo servizio mentre indossava ciò che lui le aveva imposto di indossare, la osservava mentre avanzava lungo la cucina, mentre si chinava,
ad un certo punto mentre era assorta nelle faccende domestiche senti la sua presenza dietro di lei, ma rimase di spalle senza muoversi, sentiva il suo profumo e il suo respiro dietro di lei, lui si avvicinò ancora di più, le prese i polsi, come se fosse impaziente.... come se avesse aspettato abbastanza, la fece poggiare al muro e glieli blocco con una mano,
l'altra mano la infilò nelle sue mutandine scoprendo quanto era bagnata, muoveva la sua mano calda in modo così sapiente in quelle labbra così delicate, che lei si lascio andare completamente a lui,
le strappo il perizoma e le slacciò il corpetto lasciandola seminuda, aveva solo la giarrettiera, le calze e la cuffietta...
lei fece cennò per toglierla ma lui le blocco il polso con una mano,
il suo sguardo le intimò di non farlo,
le bacio il collo prima di girarla e farla inginocchiare.
ora voleva vedere le sue dolci labbra dedicarsi al suo piacere, la sua bocca e la sua lingua, con quella cuffietta che stava d'incanto con il suo viso, era la sua cameriera che senza discutere si dedicava al piacere del suo Padrone...
sino a quando non lo porto al culmine che lascio scivolare nella sua bocca.
Ma non aveva ancora finito con lei, voleva avere ogni parte del suo corpo, la portó verso il tavolo, il bacino poggiava sul legno, prese i suoi capelli senza farle male, non ne aveva bisogno, era così obbediente, lentamente le spinse la testa sul tavolo, le sue mani poggiavano sul piano in legno, era una posizione che la faceva sentire così "puttana", nuda, esposta,  pronta per essere usata
e così entro dentro di lei, si muoveva senza fretta,  voleva gustare ogni momento, le sue mani scorrevano lungo tutto il suo corpo e mentre la scopava le disse che oltre ad essere la sua domestica sarebbe stata anche la sua schiava, la sua troia e che ci sarebbero state delle regole da rispettare, lei senti un brivido di eccitazione tra le gambe, si bagnava e lo accoglieva sempre più a fondo, sino ad ansimare ad ogni spinta, cosi le tappó la bocca con una mano mentre continuava a tenerla per i capelli e a scoparla.
Per ora ti ho lasciato fare, ma d'ora in poi sarò più severo e pignolo, ti controlleró mentre fai le pulizie , dovrai essere obbediente, soddisfare sempre le mie richieste e impegnarti sempre nel lavoro che svolgi per il tuo padrone, perché se
sbagli qualcosa te lo farò notare la prima volta con una punizione non severa, ma se ricapita le punizioni saranno sempre più importanti.
Quelle parole la eccitarono sino a farle raggiungere un orgasmo e anche lui venne sulla sua schiena e sulle natiche...
Lei sentiva il suo liquido caldo che colava sulle sue cosce, aspetto il suo ordine prima di andare a ripulirsi e lo ringrazio.
"Domani tornerai qui alla stessa ora, indosserai un vestito senza intimo e inizierà il tuo percorso di addestramento come mia schiava".
Continua...

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