Il coraggio di osare

Scritto da , il 2017-04-24, genere esibizionismo

Vi racconto un fatto accadutomi veramente, un’ avvenimento che per me oggi ha ancora dell’incredibile, che mi eccita ogni volta che ci penso, al punto da arrivare a masturbarmi se non mi distraggo e penso ad altro.
Per me questa cosa ha un certo effetto perché amo molto l’esibizionismo, sia personale che di altri, una perversione che mi arrapa molto addirittura più che giocare in una gang o scopare con una bella fica.
Ognuno di noi ha le sua debolezze, io vi confesso la mia, giocare con il sesso nei luoghi più strani per me ha sempre rappresentato una sfida alla odierna vita di tutti i giorni, una sfida al comune (credo molto spesso ipocrita) senso del pudore, superare le paure, lasciarsi andare nonostante l’essere in mezzo alla gente, scatenare e godere dei propri sensi inquinati da adrenalina ed eccitazione, sapendo che qualcuno mi potrebbe vedere mentre faccio sesso, aumenta a dismisura il mio orgasmo.


Ero alla stazione di Savona un caldo giorno d’estate di un po’ di anni fa, di ritorno da una trasferta di lavoro, ero anche stanco desideroso di arrivare presto a casa ed invece il treno per Cuneo era ovviamente in ritardo e non di poco, scazzato e spazientito decido di andare a fare 2 passi a bere qualcosa di fresco mentre mi avvio nel sottopasso verso l’uscita nella curva prima di salire la rampa di scale mi investono 2 tipe che vengono di corsa verso di me, forse non hanno sentito l’annuncio del treno in ritardo e corrono per non perderlo.
Due belle ragazze giovani sui vent’anni o poco più: una bionda capelli lunghi sciolti, sguardo da maiala (scusate ma si vedono le maiale) vestita con un miniabito aderente e corto da capogiro in quanto semitrasparente, l’altra bruna con i capelli rasati a maschio militare, vestita con un paio di gins da cui trasborda un bellissimo tatuaggio fino dall’ombellico, altri tatoo sulle braccia e sul collo, da cui parte un top corto e smanicato, entrambe senza reggiseno, nulla lasciavano all’immaginazione di belle tette piccole, sode e ben fatte con i capezzoli che spingevano sul tessuto quasi a volere uscire.
La tipa avvolta nel abito a tubino con scarpe dai tacchi accentuati che chiameremo M scivola e mi urta correndo, praticamente si sorregge a me per non cadere, mentre invece l’altra che chiameremo G che era leggermente indietro si ritrova a sbattere contro l’amica che aveva trovato me come “tappo” insomma nella concitazione G si aggrappa al miniabito di M che tirandolo le scende e mette a nudo le tette.
Nonostante che nel sottopasso ci fosse molta gente M non si preoccupa minimamente di nascondere subito le bellissime pere uscite dal vestito, che avevo praticamente addosso e quasi in bocca, ma scostatasi chiede scusa a me e all’amica, poi con molta calma mentre le informo che il treno arriverà tra una mezzora, si riassettano i vestiti.
Per farla breve finiamo tutti e tre al bar in quanto ne approfitto per invitarle a bere qualcosa dopo le rituali presentazioni e spiegazioni, poi M ha rischiato anche una storta al piede.
Le tipe sono chiacchierone e mentre ci sbevazziamo birre gelide mi raccontano che hanno i ganzi che le aspettano a Ceva, che sto treno le farà arrivare tardi alla cena ecc
Non ricordo esattamente cosa mi dissero, un fiume di parole, ricordo che non staccavo gli occhi di dosso al seno e al culo di M che avvolta nel tubino aderente praticamente in controluce è come se non avesse avuto nulla addosso. Quando ci sedemmo al bar, quella troia di M non chiuse subito le gambe e vidi quello che fece subito svegliare il mio pisellino:
le 2 labbra della fica bella depilata che stavano a mala pena coperte da un lembo minuscolo di stoffa di un tanga che era più simile ad un laccio che ad una mutandina, queste situazioni di parti sessuali coperte a malapena mi creano disagio perverso, preferirei fossero al naturale, infatti non distolgo volutamente lo sguardo da lì ed accenno con la mano ad un leggero strofinamento sulla parte dei miei gins in cui il mio pisello ormai gonfio tende ad evidenziarsi. Non porto mai le mutande, mi danno fastidio, quindi quando lui gonfia anche se piccolo, fa la sua figura sotto i gins che non sono mai troppo abbondanti.
M continua a parlare come se nulla fosse tanto che G se ne accorge del mio movimento e della leggera masturbazione, bisbiglia qualcosa all’orecchio di M, M si zittisce improvvisamente e sento che bisbiglia a G “vediamo cosa fa” si alza va dietro all’amica e con la disinvoltura più sfacciata del mondo si sfila il tanga si risiede aprendo le gambe davanti a me e mi porge la mutandine sorridendo.
Non credo ai miei occhi, rimango inebetito qualche attimo col bicchiere in una mano e le mutandine nell’altra immobile come un deficiente, spiazzato imbarazzato, senza sapere cosa fare o dire, mi salva lo speaker della stazione che annuncia il treno che sta arrivando, cè un sacco di gente vicino a noi credo che un’altra donna si sia accorta del perverso gioco iniziato perché mi guarda come se fossi un maniaco e corre verso il treno, forse anche un ragazzo ha visto perché invece guarda insistentemente le 2 mie occasionali compagne.
M e G si alzano salutano raccolgono le borse e si preparano ad andare verso il treno, io che riesco a svegliarmi dalla paradossale situazione creatasi dal regalo intimo avuto da una sconosciuta, penso “cazzo che sfiga sto treno proprio adesso arriva” ne approfitto del saluto per rimettere in mano a M le sue mutandine, poso il bicchiere e mi schiodo dal tavolino. Mentre mi passano vicino dirette al treno, M mi guarda e si passa la lingua tra le labbra 2 volte un segno inequivocabile anche per un “bassotto” imbranato come me, non mi frega un cazzo cosa possono pensare, corro al bar a pagare, vorrei seguirle sul treno, la fortuna vuole che prendiamo lo stesso treno, ma rischio di perderle se non mi spiccio.
Non sono mai stato così veloce in vita mia perché in un baleno sono sul treno dietro di loro, la difficoltà sta nel riuscire a sedersi vicino, cè un sacco di gente sul treno e poi G sembra quasi che non sia contenta di questa situazione perché fa di tutto per fare in modo che non ci sediamo vicini. È un treno a carrozze uniche con gruppi di 4 sedili frontali, quasi tutti pieni, ci sono 2 posti liberi G vuole sedersi lì ma M prosegue a ricercare altro posto meno affollato di gente, questo mi fa ben sperare, forse la sua lingua passata tra le labbra non era un segno casuale, vedo che parlottano tra loro, non capisco cosa si dicono decido cmq di continuare a seguirle e sedermi dove andranno loro e poi si vedrà cosa porterà il destino....
Le seguo quasi fino in fondo al treno gustandomi le loro forme che si intravedono dai loro abiti quando strusciano contro qualche passeggero nell’angusto corridoio intasato di gente, in particolare M in controluce è come se non avesse nulla addosso, in più la troia salendo gli scalini del treno a mostrato tutto il culo fuori e credo di non essere solo io a seguirla.....mentre G ha le poppe che ballonzolano sotto il mini top ogni volta che si muove rischiano di sbordare dalla vistosa smanicatura; finalmente nell’ultima carrozza in coda troviamo quasi tutto libero ci sono soltanto una donna assorta a leggere un libro e 2 uomini, ci sediamo insieme nei 4 sedili ultimi.
G si siede accanto a M, loro sono fronte a me, gli altri passeggeri sono 3 sedili indietro, ma sarebbe cmq rischioso fare qualcosa lì perché la carrozza è aperta poi ci sono i riflessi nei vetri che mettono in vista anche cosa succede in sedili opposti a noi.
Nonostante questo, che mi frena dal lasciarmi andare ad idee strane, M non si fa di questi problemi e lascia cadere in terra il libro che aveva in mano, si china per prenderlo, con questo movimento il suo abito molto corto sale e mette a nudo quasi tutto il sedere, la troia tiene leggermente le gambe divaricate così che la sua fica si vede chiaramente da dietro in tutto il suo splendore.
Lo ha fatto sicuramente apposta, è proprio davanti a me,non resisto, passo la mano sotto la sua vulva che sento bagnata, le lascio dentro per un attimo il mio dito, ma M subito si rialza di scatto mi guarda male poi sorride, invece G mi dice malamente ”che cazzo fai’” prende M tra le braccia e le regala un bacio sulla bocca con tanto di slinguazzata.
Adesso capisco che cè qualcosa di molto di più tra loro che una semplice amicizia e complicità, improvvisamente capisco la portanza mascolina di G, il suo taglio tattico, i suoi tatuaggi, la sua gelosia.
Rimango per un po’ tranquillo al mio posto, in questi giochi perversi se tutti non siamo complici e consapevoli è meglio non andare oltre, M se ne sta mogia al suo posto raggomitolata sul sedile, imbronciata credo con l’amica altrimenti non mi avrebbe sorriso, ma mi avrebbe mandato a fare in culo anche lei, devo decidere cosa fare, siamo quasi arrivati alla loro destinazione, infatti manca solo una stazione, bene decido di prendere coraggio ed osare, mi do uno sguardo intorno vedo che gli altri passeggeri sono assorti nella lettura, tiro fuori il mio cazzo duro ed in tiro e melo meno senza ritegno, mi aspetto che le ragazze mi chiedano di smettere invece M porta una mano tra le coscie le divarica un po e incomincia a masturbarsi leggermente, anche G mette una mano tra le gambe di M e incomincia un ditalino favoloso, stiamo arrivando in una stazione, i passeggeri si alzano dai loro posti, rischiamo di essere visti, ma ormai siamo talmente eccitati che non ci frega nulla e continuiamo con il nostro gioco maniacale, sento che qualcuno borbotta qualcosa contro di noi mentre si avvia all’uscita, rimaniamo soli nella carrozza vorrei cacciare il mio bigolo in bocca a M ma mi trattengo deve essere lei a prendere l’iniziativa, mi allunga una mano incomincia a segarmi, ma poi entrano passeggeri, tra cui una famigliola con dei bambini allora ci ricomponiamo, il treno riparte siamo quasi a Ceva, passano minuti in cui ci guardiamo muti come se a tutti dispiacesse avere interrotto il gioco,
ho ancora il bigolo in tiro, è ora di scendere per M e G, le accompagno all’uscita, salutano sul marciapiede della stazione i loro ganzi, il treno sta rallentando è quasi fermo, sta per finire un’avvetura meravigliosa con 2 magnifiche stallone che mai più avrei immaginato si fossero prestate all’occasione, ci salutiamo solo verbalmente, allora decido di finire con un gesto che forse le farà incazzare, ma ci provo cmq: infilo una mano nei gins mi passo 2 dita sul glande umido di cremina e le passo sulla bocca di M che stupita invece di rifilarmi una sberla gradisce il gesto e le passa subito sulla bocca della compagna G che ha perso finalmente il broncio e mi sorride rassegnata alla mia porcaggine, infatti passa una mano tra le gambe di M e me la porta alla bocca, ma il treno è ormai fermo e la porta aperta , giusto il tempo di sentirne il sapore che le 2 magnifiche troie sono gia tra le braccia dei loro ragazzi.
Il treno sta per ripartire ci metto un po’ a ritornare al mio posto, credo di avere sognato, il treno è pienissimo il caldo torrido, la stazione di Ceva è ormai deserta, sono gia sparite, forse ho davvero immaginato tutto, ho la bocca secca altro che sapore di fica, cerco nello zaino la mia bottiglia ghiacciata, mi disseto e mi convinco finalmente di essere completamente rincoglionito ed avere immaginato tutto, ma......nel sedile vicino cè qualcosa di nero.... prendo la cosa è la mutandina di M, gradito regalo che mi convince che a volte vale la pena osare e che non è stata un’immaginazione perché profumano ancora del sapore di quella magnifica esibizionista.

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