Colleghi biricchini 4

Scritto da , il 2016-10-23, genere gay

Dopo il nostro incontro fantastico in ufficio, la nostra vita lavorativa continuava senza risentirne del mio ruolo di moglie amante per i miei sottoposti, in pubblico sempre del lei, formalismi normali, in privato, ero la loro troia, con qui fare tutto quello che volevano, sempre disponibile per un pompino, o una sveltina, o quando il tempo lo permetteva momenti più intimi.
Dopo alcune settimane, ecco una ghiotta occasione, per motivi organizzativi, devo recarmi a Roma, e devo come di consueto farmi accompagnare da un mio collaboratore, ora credetemi, mi sarebbe piaciuto portare tutti e due i miei uomini, ma per non destare inutili sospetti, decisi per Luca, avendo un bambino piccolo, era forse il più adatto per trascorrere alcuni giorni fuori casa, e così feci.
Partimmo martedì pomeriggio, e raggiungemmo poche ore dopo il nostro albergo, albergo che io frequento da anni, e dove il personale delle camere conoscono molto bene il mio segreto, in quanto ogni sera mi trasformavo in Paola, e passeggiavo per le vie di Roma en femme, e rientrata, lasciavo intenzionalmente i miei indumenti femminili sparsi per la camera, e il giorno dopo al mio rientro dal lavoro, ritrovavo tutto ben riposto e in ordine, quindi non avrei avuto problemi.
Luca aveva la camera vicina alla mia, e una volta in albergo, decidemmo di riposarci un poco, e di uscire verso le 9 a cena, io mi ritirai e comincia a prepararmi.
Un bagno rilassante, un controllo accurato al mio corpo, poi scelsi l'intimo da indossare, e obtai per un completo rosso, poi il classico reggicalze e calze nere, finissime, poi infilai il mio vestitino rosso, e mi truccai con maestria, infine, la mia parrucca nera, e infilai le scarpe tacco 10 rosse, infine poco prima di uscire misi il mio rossetto rossissimo, da porca, eccomi pronta, Paola era pronta, uscii e trovai Luca ad aspettarmi nella all, come accordatici.
Rimase a bocca aperta, non mi aveva riconosciuta, ero veramente bella, si avvicinò, e mi baciò la mano, e ci incamminammo per andare al ristorante, uscendo il portiere mi disse, buona serata signora Paola, e mi strizzò l'occhio, i sorrisi e non potei fare a meno di ricordarmi le volte che era venuto a trovare Paola in camera, di quante scopate avevamo fatto, sorrisi e mi addentrai per le stradine di Roma io e il mio cavaliere.
Cenammo leggero, una ottima bottiglia di vino bianco, e poi verso le 11 ci incamminammo, a braccetto io e Luca, quando ad un tratto vedemmo una coppietta intenta a baciarsi e lui che maneggiava sotto la gonna della ragazza, come se fossero ignari di essere in una strada pubblica, la cosa mi eccitò, e passata la coppia, poche decine di metri dopo, mi infilai in un portone, stretto e buio, Luca mi abbracciò, e mi baciò, e subito afferrò i miei fianchi, obbligandomi a sentire il suo cazzo durissimo, mi baciò poi i collo, e io non resistetti, mi abbassai, estrassi dai pantaloni il suo cazzo durissimo, e lo infilai in bocca, tutto in gola, e mentre con la lingua giocherellavo con i suoi testicoli, cominciai a spompinarlo, pochi attimi e lui cominciò a scoparmi in bocca, affondava sempre più il suo membro nella mia gola, sempre più giù, intanto passavano le persone, e alcuni guardarono la scena, rallentando e increduli si parlottavano, all'ora io all'apice della porcaggine, mi sollevai un poco il vestito, e scostate le mutandine liberavo il mio cazzo ormai duro, e mi misi di lato, estrassi il cazzo di Luca e feci ben vedere come entrava e usciva dalla mia bocca, lo spettacolo era io che succhiavo il cazzo, e mi masturbavo nello stesso tempo, pochi attimi dopo Luca sborrava, e io dirigevo i suoi schizzi sul mio viso e in bocca, poi ripulito il membro del mio amante, mi alzai e con le dita raccolsi la sborra dal mio viso e voluttuosamente lo ripulivo con le mie carnose labbra.
Credo di aver scatenato un casino, perché quando ci allontanammo dalla scena, c'erano parecchie persone, che incredule parlavano e gesticolavano verso di noi, e in fretta Luca mi portò al sicuro.
entrati in camera, Luca mi abbracciò, e mi disse: Paola sei una troia, nessuna mi ha fatto fare cose del genere, e mi abbracciò, poco dopo lasciai sfilare il vestito e potè ammirare il mio corpo, finalmente dopo tutte le volte che lo aveva usato, si soffermava ad osservarlo, mi accarezzò, mi sfilò il reggiseno, e si soffermò a guardare le mie piccole tette, il mio capezzolo sporgente, da ragazzina, lo baciò delicatamente, e poi osservò le mie dolci curve, è si ho le cosce e le gambe molto femminili, da giovane spesso mi scambiavano per una donna, e dopo mi sfilò lo slip, e si mise a guardare il mio pene, ora piccolo, e insignificante, senza nemmeno un pelo, e con i testicoli rientrati, e lo toccò.
La reazione fù immediata, anche se era da molto tempo che non mi succedeva, per mè e sempre più faticoso avere erezioni, a dire il vero è da molti anni, sin da giovane devo dire, ma stranamente come per magia cominciò a prendere consistenza, e in pochi attimi diventò durissimo, e devo dire che quando si intosta non è male, mia moglie nei tempi d'oro se lo gustava davanti e dietro.
Allora Luca fece una cosa bellissima, avvicinò le sue labbra e lo baciò, lo infilò in bocca e iniziò un lento pompino, non male pensai e mi lasciai andare, era bello sentire le sue labbra, e pochi minuti dopo smise, mi guardò e mi disse: amore, mi piace fare sesso con tè, molto più che con mia moglie, anzi, hai un culetto accogliente, e mi sono innamorato di tè, e quindi ti chiedo se vuoi di farmi tua.
Lo guardai con occhi diversi, mi accorsi di amarlo e che lui ora mi amava, e lo baciai con trasporto, poi lo aiutai a spogliarsi, e comincia a baciare il suo corpo, scendendo sempre più in basso, gli sollevai le gambe e cominciai a succhiare il suo cazzo che era ritornato duro, e scesi fino al suo buchino, e cominciai a succhiare e leccare, infilavo la mia lingua sempre più in fondo, e poi il primo dito, e lo lavoravo con tranquillità, e lui si dilatava sempre di più, fino al secondo dito, e passati interminabili minuti ritenni che fosse pronto, presi il tubetto di crema che uso quando mi penetrano, e ne misi una generosa dose nel suo buchino, e poi sul mio cazzo duro, afferrai la mia verga, e appoggiai la cappella e spinsi leggermente, la vidi scivolare dentro, e richiudersi con forza attorno, Luca fece una smorfia di dolore, ma resistette, mi fermai, lo baciai teneramente e dopo che si era abituato e lo sentii rilassarsi, ricominciai a entrare, pochi centimetri e ripetevo, indietreggiavo piano e ricominciavo, Luca piano piano si abituava, e il dolore lentamente lasciò lo spazio al piacere, come ultimo, diedi un colpo di reni e entrai tutta in lui, si irrigidì un attimo, ma era fatta, lo avevo sverginato.
Cominciai a stantuffarlo, prima lentamente, poi sempre più veloce, Luca ansimava, cominciava a godere, lo sentivo sempre più bagnato dentro, e io ero vicina all'orgasmo, comincia a godere, e a dre: vengo amore, sborro, ti sborro dentro, sei mio , sei il mio uomo, e io, a tua donna ti ho sverginato, vengooooo.
Venni e stranamente anche copiosamente, lo riempii del mio seme, e lui godette, chiuse gli occhi e si accasciò, rimasi in lui, fino a quando il mio pene scivolò fuori da lui, e lo abbracciai, lui mi guardò e mi disse: grazie Paola, è stato meraviglioso, più che scopare, prenderlo è fantastico, ora capisco casa prova mia moglie e cosa provi tù, voglio diventare come tè amore, aiutami a diventare donna, lo baciai, lo abbracciai, e e decidemmo che il giorno dopo sarebbe stata l'alba di una nuova donna, e che lo avrei aiutato nella trasformazione, mi immaginavo già Antonia con a sua disposizione due troie, mmmm.

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