La cugina ricciolina
di
Perla
genere
saffico
C'è una mia cugina di terzo grado di nome Elisa che non vedevo da tempo. Qualche tempo fa, mi sono ritrovata ad andare a trovarla ed ho visto che era diventata una bella ragazza di 18 anni. Magrolina ma con delle belle curve,culetto sodo, tettine strette e sode e capelli biondi ricciolini. Abbiamo parlato un po' e mi ha detto che le serviva un aiuto in matematica. Visto che sono stata sempre brava in matematica, mi sono offerta di aiutarla. Le prime lezioni sono state a casa sua con la madre e la nonna presenti ma un giorno, visto che mi trovavo nella vicina città in cui studia, le dissi che sarei passata a prenderla a scuola e avremmo studiato nel parco. Una volta salita in macchina,la piccola Elisa mi diede un bacio sulla guancia sfiorando le labbra. Girammo un po' ma vicino al parco non trovammo parcheggio e decidemmo di andare in un posto isolato ma tranquillo che conoscevo. Ci mettemmo all'ombra di un albero con la macchina, con le portiere aperte e per comodità mettendo i libri sulle gambe un po' allargate. Mentre le spiegavo una formula, le mi appoggia una mano sulla gamba e si sporge verso di me. Io avevo una gonna che stando seduta si era accorciata quindi si vedevano gli slip verdi. Lei mi disse: " il colore delle tue mutandine è fantastico". Io le dissi: " vuoi vederle meglio". Rispose di si. Abbassai la gonna e lei rimise la mano sulla mia gamba ma più vicino all'inguine. Mi chiese di toccarle per sentire il tessuto e la lascai fare. Le sue mani delicate sfioravano il mio clitoride ed io cominciavo a bagnarmi. Lei cominciò a premere più forte e ad andare su e giù. Allargai ancora di più le gambe e lei venne a sedersi in braccio a me. Le dissi: "a questo punto voglio vedere io la tua biancheria". Le tolsi la maglietta e rimase in reggiseno. Il reggiseno era bianco e stringeva le sue tettine sode. Cominciai a toccarle il seno da sopra al reggiseno per andare poi sotto a giocare con i suoi capezzoli. Con le mani scesi giù fino alla lampo del suo jeans. Glielo aprii e le misi le mani nella mutandina. La sua fighetta era calda ed umida. Cominciammo a baciarci con la lingua. Lei tirava fuori la lingua ed io gliela succhiavo con la mia bocca. Poi le rigiravo la lingua nella sua bocca calda. Nel frattempo avevamo steso i sedili e lei si era distesa su di me muovendosi con furore. I nostri capezzoli si toccavano e i nostri pubi si attaccavano l'uno all'altro. Allargai le gambe e lei intrecciò le sue nelle mie fino a far toccare le labbra delle nostre fighe. Abbiamo continuato a baciarci e toccarci per mezzora.
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commenti dei lettori al racconto erotico