Marco

Scritto da , il 2016-08-22, genere tradimenti

Sono Chiara, una donna di 36 anni, sono sposata con un uomo della mia stessa età di nome Carlo, il solito alto palestrato, e ho un bambino di 6 anni di nome Mattia. Mi potrei descrivere come una donna estroversa, simpatica, solare e innamorata di mio marito. Ma purtroppo l'ultima affermazione è sbagliata. Sono una donna che ha bisogno di amore, di essere coccolata e ho bisogno, come quasi tutte le donne di fare l'amore. E ormai con mio marito sono quattro anni che non si fa. Paradossalmente non sono io a inventare le scuse la notte ma è lui. Forse sarò io troppo insistente o forse è arrivato il momento di smettere di fare l'amore. Comunque parlai di questo alla mia più fidata amica, ovvero la mia vicina. Si chiama Marta ha 50 anni ed è divorziata da 10 anni. Fisicamente è un po più grassottella di me compreso seno e gambe. Aveva divorziato proprio perché per il suo bisogno di sesso tardiva suo marito con un mio coetaneo che quando ha saputo che era sposata non si è più fatto vedere. Spiegandogli quella voglia che avevo lei mi disse che l'unico modo era trovarsi un amante. La però importante era però di mantenere una relazione di solo sesso mantenendo così intatta la famiglia. Io non ne fui subito sicura della cosa che mi aveva detto. Quindi ci pensai una notte. I pensieri mi giravano in testa tutti insieme. Mio figlio, mio marito, la voglia di sesso. Avevo capito. Così il giorno dopo andai dai Marta e le dissi di no. Che non avevo bisogno di un amante. Quella fu la cosa più stupida che dissi tanto che la mattina stessa mi scrissi in una palestra dove le donne erano una decina mentre di uomini ce n'erano un sacco. Così tornai a casa e diedi la notizia a mio marito che come al solito mi fece la ramanzina dicendomi che sprecano soldi di qua è di la e che intanto non dimagrito lo stesso. Fatto sta che il pomeriggio, dopo aver accompagnato Mattia dalla nonna, mi preparavo per andare in palestra e ovviamente dato il mio scopo decisi di esagerare subito. Niente mutandine e con un reggiseno che faceva risaltare la mia quarta naturale. Arrivata in palestra diedi la mia carta alla cassa e notai che il commesso guardava più il mio seno che la mia faccia. Era un ragazzo sulla ventina di nome Marco da quanto diceva la spilla attaccata alla maglia. Quindi io volutamente mi chinai per poggiare la borsa dando modo di farlo guardare meglio. Fatto tutto prima di andarmene hli feci l'occhiolino. Doveva essere lui la mia preda. Comunque dato che ero lì feci tapirulan facendo muovere tutto quello che avevo lì davanti e cyclette. Ad un certo punto vidi dall'altro lato della palestra Marco che mi guardava attentamente. E dopo mezz'ora lo vidi di nuovo ma questa volta si vedeva chiaramente che era eccitato. Tanto che lo vidi chiaramente correre verso il bagno. Così, incuriosita, andai anche io in bagno. Andai in quello degli uomini anche perché ero sicura che no potesse entrare nessuno. Entrata nel bagno senti subito dei rumori. Chiari rumori di masturbazione. Così intravidi da una porta proprio Marco che aveva in mano il suo pisello di una discreta lunghezza. Mi feci coraggio e andai da lui aprendo la porta. Lui subito cercò di ricomporsi ma io lo bloccai non facendogli dire neanche una parola. Gli dissi solo di stare zitto mentre io finivo il lavoro che lui aveva iniziato. Gli abbassai di nuovo i pantaloni e le mutande e iniziai a baciargli la cappella massaggiandogli le palle con la mano libera. Dopo ho iniziato ad usare la lingua. Lo leccavo dalla punta alla base e viceversa. Gli piaceva un sacco e anche io mi stavo iniziando a bagnare. Lo mettevo tutto in bocca e poi lo lasciavo. Se la stava godendo. Finalmente mi aveva messo una mano in testa e spingeva il suo cazzo nella mia bocca. Ma proprio mentre lui con l'altra mano mi stava iniziando a toccare sentimmo entrare qualcuno dalla porta del bagno. In quel momento mi tornarono in mente un sacco di cose e mi ricordai che mio marito andava proprio in questa palestra alle sei ogni giorno. Guardai l'orologio togliendo ĺa mano dal cazzo di Marco erano le sei e dieci. Poteva essere lui...
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