Il compagno di studio

Scritto da , il 2016-04-12, genere etero

Era un caldo pomeriggio d'estate e io abitavo in città, il mare era quindi lontano da casa e io ero sommersa di compiti da fare per quando sarebbe arrivato il momento di fare gli esami per entrare all'Università, quindi non potevo andarci. Quel pomeriggio mia madre andò al mare con un'amica e io rimasi sola in casa, dopo aver studiato tre capitoli, accaldata,stanca ed annoiata, mi lasciai cadere sul divano.. Di li a poco mi arrivò un messaggio, era Kevin, il mio compagno di università che mi chiedeva se mi andava di studiare assieme, io accettai. Dopo avergli dato il mio indirizzo, neanche passata mezz'ora stava già bussando alla mia porta, e io sapevo già che sarebbe stato un pomeriggio interessante. Appena entrato lui, timido prese i libri e iniziammo a studiare, dopo qualche minuto, stanca della situazione e del caldo afoso, mi tolsi la maglietta e gli lanciai uno sguardo pieno di lussuria, lui capì subito ciò che volevo, e così da ragazzo timido si trasformò in un porcone affamato di sesso. Mi tolse il reggiseno con violenza e si fiondò a baciarmi i seni e succhiava i miei capezzoli con foga mordendoli di tanto in tanto, poi scese e mi sfilò i pantaloncini e le mutandine, mi spalancò le gambe e la mia figa bagnata palpitava e pulsava dall'eccitazione. Prese a leccarmi il clitoride e tutta la figa, e mi infilò due dita dentro, così a fondo che un brivido mi percorse tutte le gambe e la schiena, iniziò così a masturbarmi e io a stento trattenevo i gemiti. Poi si alzò di scatto e vidi il suo cazzone di marmo evidente sotto i pantaloni, lui se li abbassò, mi prese, mi mise con forza a pecorina e iniziò a fottermi talmente forte che dalla mia bocca iniziarono ad uscire urla e gemiti di piacere senza che io li potessi controllare, mi afferrò i capelli e li portò a se e la mia testa andò all'indietro, mi mise una mano al collo e continuava a sbattermi forte, sentivo i brividi su tutte le gambe, e la mia figa eccitatissima, cominciò a sculacciarmi, e ad ogni botta il mio clitoride subiva un colpo forte dalle palle di lui. Mi prese per i seni, li strinse forte e li portò a se, la mia schiena si inarcò all'indietro e fui subito abbastanza vicina a lui da sentire il suo respiro pensante sul mio collo e il suo corpo caldo e sudato, per pochi secondi mi sbatte con molta più violenza e all'ultima botta venne dentro me, sentivo il suo cazzo pulsare forte e i muscoli della mia vagina si contraevano incontrollatamente. Dopo di che si alzo, andò in bagno per pochi minuti, uscì, prese i suoi libri e fece per andarsene senza dire nulla, accennando solo un sorrisetto. Io rimasi sul letto con le gambe serrate e tremanti, gli chiesi dove andava e lui mi rispose semplicemente "ci vediamo domani", ma questa è un'altra storia..

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