Tradizione di famiglia - Cap4

Scritto da , il 2016-01-09, genere incesti

MARCO:
Sono le otto e puntualmente eccomi al poliambulatorio : sono arrivato, mi sono seduto su una delle sedie di plastica della piccola sala d'aspetto, in questo momento deserta ed attendo come da istruzioni. Nel frattempo mi sono portato un libro e sto leggendo anche se la mente fantastica su quello che potrà succedere.
MELISSA:
Oggi con la scusa di fargli fare una visita lo faccio incontrare con una dottoressa mia amica ai quali gli uomini difficilmente resistono: Sara una donna molto sexy con qualche perversione particolare. Le ho raccontato la tradizione , ne è rimasta molto colpita e secondo me eccitata.
MARCO:
Ho da poco iniziato la lettura ed è arrivata nella sala una bella e prosperosa donna bionda in camice bianco, forse un'infermiera o una giovane dottoressa.
Dopo essersi guardata intorno, punta nella mia direzione.
SARA:
Melissa mi ha contattato e mi ha raccontato della strana tradizione che hanno in famiglia.
All'inizio ero molto scettica e quasi disgustata. Poi però pensandoci mi ha convinto. Siccome poi mi paga anche bene ho deciso di accettare. Adesso poi vedo che tutto sommato suo nipote è anche un bel ragazzo. Vediamo come si comporta
"Marco? Io sono Sara la dottoressa che si occuperà di te questa mattina" gli dico sorridendo. I suoi occhi erano attratti dal mio seno, come capita a tutti gli uomini che mi soprannominano " balcone fiorito". Io indosso un camice bianco che le lascia volutamente scoperto e sotto una camicetta che lo contiene a fatica. Le istruzioni di Melissa sono chiare. "Tentalo , facci quello che vuoi , ma niente sesso"
"Seguimi pure nel mio studio" gli dico mentre prendo una cartella clinica vuota e lo guido nel corridoio
MARCO
Tutto sommato poteva andarmi peggio. Poteva essere un uomo o una vecchia dottoressa. Invece è una bella donna ed ha delle forme niente male
Prima di ricevermi, chiude la porta a chiave. Appena soli mi fa sedere e mi dice di essere stata messa al corrente di tutto da mia zia
Inizia a tempestarmi di domande sulla mia salute e sulle mie abitudini.
Nel frattempo compila il modulo.
SARA:
Faccio finta di fargli le solite domande di rito. Le sue risposte non mi interessano ma voglio tenerlo un po' sulle spine e lasciare i suoi occhi fantasticare sulle mie tette. Adesso lo voglio stuzzicare mentre lo visito
MARCO:
Finito l'interrogatorio mi fa sedere sul lettino da visita e mi fa togliere la maglia e scoprire il petto.
Indossa dei guanti di lattice e poi con uno stetoscopio mi ascolta la schiena invitandomi a respirare con la bocca.
Poi mi poi sdraiare di schiena e mi tocca tutto il petto tastando tutti i muscoli spingendo con le dita nella zona sotto le costole, vicino alla cinta dei pantaloni.
SARA:
Si vede che il ragazzo fa sport. Non è palestrato ma ha un bel fisico. Vediamo se anche sotto è messo bene come dice sua zia. Quella troia se lo è scopato ed a dirla tutta me lo farei volentieri anche io.
Gli slaccio la cintura dei pantaloni. Lui mi guarda sgranando gli occhi ma io continuo come se niente fosse. Li abbasso fino alle ginocchia e per ora mi fermo. E' già eccitato il maiale e si vede

MARCO:
Mi ha abbassato i pantaloni.. Rimango con solo i boxer ma lei sembra totalmente presa dalla visita e non farci caso al fatto che io sto iniziando ad eccitarmi della situazione.
Mi tasta ancora e dice che forse ho un principio d'ernia . Poi...
SARA:
Di scatto gli abbasso anche i boxer mettendolo a nudo . Ha un cazzo interessante ed è eccitatissimo. Gli sto facendo effetto e lui a me..ma non devo farglielo capire
MARCO:
Mi vergogno da quanto sono eccitato .
Lei sembra non farci caso ma io adesso la vorrei sopra di me.
Mi tocca con la mano destra l'inguine sfiorandomi i testicoli, mentre la sinistra è appoggiata sulla pancia, proprio sui peli pubici. Il mio pene continua ad ingrossarsi e viene a contatto con la sua mano.Mi sto eccitando da morire, ma tutto d'un tratto mi dice di tirarmi su i boxer ed i pantaloni Poi si avvicina ad un tavolino , mi porge un barattolo e mi dice
SARA:
"Adesso vai in bagno e lo riempi con il tuo sperma. Poi abbiamo finito"
MARCO:
"Scusa" la interrompo confuso "ma io cosa dovrei fare esattamente?"
SARA:
"Be, devi depositare il tuo sperma in questo barattolino.... in modo naturale, intendo" gli dico sorridendo ed indicando la porta della toilette del mio studio alla mia destra ed un barattolino di plastica trasparente dal tappo rosso .
Vediamo se sei porco come dice tua zia penso dentro di me
MARCO:
"Questa poi!" Esclamo imbarazzato.
SARA:
"Puoi sempre rifiutarti e poi io potrei riferire la cosa a Melissa" gli dico spalancando gli occhioni verdi e facendo immediatamente breccia nel suo orgoglio ma soprattutto altrove.
Vuoi trombarti la cuginetta? Forza fammi vedere fino a dove arrivi.

MARCO:
Senza risponderle, prendo titubante dalle sue mani il barattolo e mi avvio incerto verso il bagno.
Prima di chiudere la porta mi viene la tentazione di chiederle di darmi una mano; ma lei si siede e fa finta di compilare ancora dei moduli, forse prevedendo la mia proposta.
Il bagno è pulito ed ha un forte odore di disinfettante. Appoggio il barattolo aperto sul bordo del lavandino e porto la mano alla cerniera dei pantaloni. Mi rendo conto dell'assurdità della situazione e di quanto sono nervoso.
Il mio pene è difficoltà come raramente l'avevo visto. Provo ad accarezzarlo ed a manipolarlo senza ottenere la minima reazione. Allora penso a mia sorella e a Giada immagino che sia la sua mano ad afferrarlo e ad accarezzarlo dolcemente. A questo pensiero il pene diventa un po' reattivo; allora insisto cercando di pensare anche alla visita fatta prima :immagino Sara e la immagino impegnata con me in varie acrobazie erotiche . Purtroppo, nonostante l'impegno, dopo svariati minuti sono ancora lontano dal venire.

SARA:
"Come va?" Provo a domandare attraverso la porta. "Mi spiace farti premura ma non abbiamo molto tempo ed ho altri pazienti che aspettano" gli dico per mettergli pressione. Vediamo se come dice Melissa proverà a trascinarmi dentro. O forse ci spero...
MARCO
"Ehm, ho qualche difficoltà a trovare l'ispirazione" rispondo .Vediamo come reagisci adesso
SARA:
"Forza fai il bravo e in fretta" gli dico per incitarlo
MARCO
Con questo atteggiamento mi innervosisce. A questo punto decido di osare. Se proprio vuoi il mio campione di sperma devi guadagnartelo.
Mi ricompongo velocemente ed apro la porta
"Senti", gli dico senza darle il tempo di parlare "con tutta la buona volontà, io ci ho provato, ma non riesco. Forse se tu provi a convincermi...." le dico sorridendo
SARA:
Eccolo. Lo sapevo. Melissa me lo aveva preannunciato e mi aveva istruito anche per questo. Il mio primo compito era di provare a resistere e vedere fino a dove si sarebbe spinto . Poi avevo chiare istruzioni su cosa fare.
MARCO
Di fronte alla sua palese indifferenza e resistenza , prendo l'iniziativa l'afferro per un braccio,e la trascino dentro la toilette prima che abbia il tempo di reagire. Poi chiudo la porta.
"Adesso vediamo se tu e mia zia volete davvero il mio sperma" le dico sorridendo
SARA:
"Va bene" gli dico "Ma facciamo a modo mio". Adesso prima mi diverto io lurido maiale.
Lo posiziono in piedi davanti al water come fanno la pipì gli uomini
Gli resto alle mie spalle e da dietro gli sussurro " "Dai, porco slaccia i pantaloni..."

MARCO:
Senza farmelo dire due volte, obbediente slaccio la fibbia della cintura, poi il bottone e la zip .Il solo trovarmi esposto di fronte a lei basta per ottenere una rapida e potente erezione.
"Forse c'è qualche speranza" le dico ridendo.
Le sue mani intervengono anticipandomi, e in un attimo mi ritrovo denudato fino alle ginocchia.
Mi fa piegare leggermente in avanti, fino a farmi poggiare gli avambracci contro il muro, quindi allunga una mano verso le mie natiche.
Inizialmente si limita a sfiorarne il profilo, poi la sua carezza si fa più ardita ,palpandomi ed esplorandomi con decisione.
SARA:
Ha davvero un culo fatto bene ma non voglio dargli il piacere di sentirselo dire e di vantarsi anche di questo. Anche perché non sa cosa gli aspetta
"Dammi la cintura" gli ordino . Lui ha un sussulto ed allora agisco io ed estraggo rapidamente la striscia di cuoio dai passanti dei suoi pantaloni
Poi sempre da dietro gli sbottono la camicia e la butto per terra.
"Mi hai voluto qui? Adesso ti faccio vedere cosa succede ai maiali come te che ci provano con le dottoresse"
MARCO:
O mio dio.. questo era tutto preparato da quella mente perversa di mia zia. Ormai però è troppo tardi e non oso pensare fino a dove questa si spingerà.
Lei afferra la cintura e la scaglia sul mio sedere.
Arriva il primo colpo subito deciso e mi strappa un grido che rimbalza sulle piastrelle del bagno
SARA:
"Sssst!" gli dico. "Se non vuoi che ti imbavaglio stai zitto... Se passa qualcuno, ci sente... Devi sopportare in silenzio...del resto hai scelto tu di farmi entrare"
MARCO:
Il dolore era stato tremendo. Annuisco alla sua richiesta di silenzio , non posso fare altro.
Arriva il secondo colpo, ancora più violento. Stringo i denti per frenare l'impulso di urlare. Ho come l'impressione che senza quello sfogo vocale, il dolore si centuplica e mi esplode nel cervello. Sento le lacrime salirmi agli occhi. Espiro forte, quasi in un soffio.
SARA:
Osservo compiaciuta la sua sofferenza. "Sei proprio un maiale... Davvero porco... Cerca di stare zitto... voglio darti qualche colpo più forte..."
MARCO:
E 'di parola. Fa schioccare altri due colpi in rapida sequenza, uno per natica. Vengo meno al voto del silenzio, e faccio uno sforzo sovrumano per tenere i decibel a un livello sufficientemente basso. Peccato che l'esigenza di non far rumore evidentemente non vale per i sonori colpi con cui mi sta torturando.
Nel frattempo si ferma.

SARA:
Mi avvicino a lui da dietro e, passando un braccio intorno al suo fianco, gli stringo il cazzo con la sinistra, mentre con l'altra mano continuo a tenere la cintura.
"Ti è venuto duro, ..E' incredibile ti stanno piacendo le frustate che ti do... Non negarlo...Sei proprio un porco"

MARCO:
Il suo tono è duro, ma percepisco un pizzico di bonaria ironia e dolcezza nel suo compiacimento.
Vorrei rispondere di no ma un certo turgore è innegabile. Inoltre le sue sapienti carezze adesso stanno rapidamente riducendo la distanza da un'erezione piena. Non ho argomenti troppo solidi per ribattere.

SARA
Credo che mi piace infliggergli dolore... fargli male, farlo soffrire...mi succede con tutti gli uomini
Forse è terribile, eppure sono così...La verità è che mi piace un casino frustarli... Mi sembra di non poterne fare a meno... Mi bagno solo a pensarci...

MARCO:
Adesso abbandona la presa sul mio cazzo duro e, dopo aver fatto un mezzo passo indietro, mi assesta altri due colpi feroci, tali da scuotermi tutto.
Il dolore smorza un po' gli ardori della mia erezione, ma non completamente. Continua ad esserci una certa rigidità . Poi si ferma e nel silenzio totale solo la sua mano si muove. E' di nuovo stretta intorno al mio cazzo e scorre piano su e giù, mantenendomi eretto ed eccitato.

SARA
"Ho ancora voglia di frustarti, porco...poi se fai il bravo avrai il tuo premio"
MARCO
Non dico nulla, ma a quelle sue parole il mio cazzo vibra durissimo nella sua mano
Lei se ne accorge e anche senza poterla guardare in faccia percepisco distintamente il compiacimento nella sua voce.
SARA
"Oh..." sussurra. "Anche tu vuoi il premio.. Vero, maiale? Lo sento che lo vuoi .. Non temere... lo avrai..ma prima te ne darò ancora .. e forti...E tu dovrai sopportare in silenzio... Non sai quanto mi stuzzica l'idea di farlo ... nel bagno del mio studio.. Uscirai di qui con il culo tutto rosso...Camminerai tra la gente con le chiappe che ti bruciano... Nessuno immaginerà mai che un maiale come te si è appena fatto frustare sul culo da una dottoressa appena conosciuta rimanendo docile come un agnellino... "

MARCO
Continuo a tacere, passivo, ma il mio cazzo nella sua mano, duro fino a scoppiare, si esprime per me in modo piuttosto esplicito.
Resto in posa, a sua disposizione. In pochi secondi il supplizio riprende con un altra serie di frustate
Poi lei la lascia cadere , afferra con una mano il mio pene ed inizia un delicatissimo andirivieni, quasi avesse per le mani una preziosa provetta di vetro che non voleva rompere.
MARCO:
Finalmente sembra aver finito. Ho il sedere in fiamme ma il contatto con la sue dita è celestiale e non so trattenere un profondo sospiro di piacere e soddisfazione.
Le afferro la mano e le faccio afferrare fortemente il mio cazzo imponendole un ritmo più forzato: A questo punto potrei anche venire in fretta. Però sono deciso a gustarmi adesso al meglio la situazione. Mi giro verso di lei finalmente , guardandola negli occhi
SARA:
Il maiale ci sta prendendo gusto , ma anche io non sono indifferente. Adesso finge di perdere il controllo e appoggia una mano sul mio seno. Lo sapevo che non avrebbe resistito
MARCO:
Senza parlare gli metto le mani sulle tette.
"Si, così! Adesso tocca a me godere!" gli dico per giustificare il mio gesto, ma continuo contemporaneamente a palparla attraverso il camice con decisione.
SARA:
Il suo massaggio mi piace. Cerco di fare la faccia contrariata e una smorfia di disapprovazione. Ma non sono convincente lo so e lo sento tra le mie gambe
Quindi lo lascio fare , in fondo se lo è meritato
MARCO
Ne approfitto per palparle sempre più pesantemente il seno con entrambe le mani. Vedo senza dubbio che si sta eccitando anche lei. Allora, mi faccio più audace e le infilo una mano nella scollatura del camice e della sottostante camicetta.
Le faccio capire che non mi sarei fermato li.
SARA
Le sue mani mi stanno facendo impazzire : non voglio perdermi queste sensazioni.
Per non rischiare di vedermi rompere l'ultimo bottone lascio momentaneamente la presa del suo uccello e mi sbottono per facilitargli l'operazione.
"Era questo che volevi maiale?" gli dico
MARCO
Quel gesto mi fa capire che gradisce.
"Non pensare che sia sufficiente" gli rispondo.
Raggiungo in fretta una coppa del reggiseno, mi ci infilo con le dita e prendo a giocare con un suo capezzolo. Poi lo faccio con l'altro dell'altro ed infine prendo l'intero seno nelle mani e stringo.
"Hai proprio due gran belle tette" gli dico stringendole forte
SARA
Cazzo mi sta piacendo e non ci credo. Non avrei mai dovuto cedere .Mi lascio scappare un mugolio di piacere.
MARCO
Sento il suo piace e cerco immediatamente le sue labbra. Mi cede immediatamente. Entro nella sua bocca con la lingua per aggrovigliarla alla sua.
Lei mi getta il braccio libero al collo, continuando a baciarmi con passione.
Mi stacco per un attimo e la osservo esultante.
"Se io sono un maiale tu sei una gran troia" le dico euforico "Te lo hanno già detto in tanti immagino..."
SARA
Dio sono tutta bagnata e mi sono anche lasciata limonare . Se lo sa Melissa sono nei guai. Eppure mi piace questa situazione. Cerco di fargli capire però che è il caso di concludere
"Se però adesso volessi venire .. non vorrei perdere altro tempo" gli dico sorridendo mentre continuo a masturbarlo.
MARCO
Mi viene una nuova, malsana idea. Le metto una mano sulla nuca e le spingo delicatamente la sua testa verso il basso, invitandola a piegarsi, in modo inequivocabile.
"Non te la cavi cosi ... fammi vedere come sei brava con la bocca"
SARA
La sua mano mi sta spingendo verso giù...alzò gli occhi verso di lui, cercando inutilmente le parole che per oppormi. Lo voglio anche io anche se non dovrei
"Ok. Però cerca di venire non possiamo andare oltre"
MARCO
Ha posto meno resistenza del previsto si inginocchia e appoggia delicatamente le labbra sul mio glande. Gemo di piacere. Tengo ancora la mia mano appoggiata sulla sua nuca e ne approfitto subito per spingerla, deciso, verso di me. Contemporaneamente spingo anche col bacino.
"Ti piace essere scopata in bocca vero?" gli dico ansimando
Lei non è certo alle prime armi perché serra immediatamente le labbra ad anello su di me ed inizia un andirivieni con la testa, succhiando forte.
SARA:

In quel momento anche se mi chiedeva di piegarmi sul lavandino e dargli il culo avrei ceduto. Ma per fortuna non lo ha fatto : con Melissa avevo fatto un accordo e già mi sono spinta oltre... ma quanto questa stupida tradizione sarà finita mi piacerebbe proprio farmelo
MARCO:
Forse avrei potuto ottenere anche di più, ma da quanto avevo intuito Sara aveva avuto precise istruzioni di non andare oltre. Inoltre l'ottimo lavoro che stava eseguendo era riuscito nell'intento di farmi raggiungere improvvisamente l'orgasmo:
"Se ti interessa il mio sperma , sto per venire" esclamai ricordandomi improvvisamente della finalità di quel rapporto.
SARA:
Mi stacco subito da lui cerco ed afferro velocemente il barattolo che per fortuna è scoperto, sul bordo del lavandino, e lo posiziono rapida
attorno al suo glande giusto in tempo per ricevere, il primo, potente schizzo di sperma, cui fece seguito un secondo ed un terzo, molto meno violento. Ne aveva fatta davvero tanta questo maiale
Dopo aver raccolto anche l'ultima goccia, tappo rapidamente il barattolo e l'avvolgo nel fazzoletto di carta.
"Ottimo!" Esclamo soddisfatta "Adesso possiamo fare l'esame che vuole tua zia. Farò sapere a lei i risultati" dico mentre mi ricompongo.
In realtà so benissimo che a nessuno interessa l'esito.
MARCO
Sono dolorante e stanco ma nello stesso tempo felice per quanto era successo
"Beh .. tutto qui? Direi che potremmo ancora divertirci" provo a dirgli
SARA
"Non se ne parla , siamo già andati oltre"
MARCO
"Almeno potresti massaggiarmi il sedere e mettermi qualche crema visto come me lo hai conciato"
SARA
Esco dal bagno ,prendo una ricetta e gli prescrivo una pomata anche se la voglia di accettare il suo invito è forte. Sotto gli scrivo il mio numero di cellulare.
"Prendi , mettiti su questa e passa tutto"
MARCO
Prendo deluso la ricetta ma vedo sotto il suo numero
"Posso chiamarti nei prossimi giorni per un consulto?" le chiedo mentre mi invita ad uscire
SARA
Lo accompagno alla porta ed uscendo gli dico nell'orecchio:
"Quando finisci di fare il maiale con tua cugina chiamami"
Poi invio un sms a Melissa : " Complimenti per il nipote"


Il quarto capitolo si chiude qui:Come vi è sembrato? Vi è piaciuto questo capitolo inedito? Attendo commenti , consigli ,recensioni alla mia mail raccontierotici1982@email.it .
Sono particolarmente graditi eventuali commenti femminili.
Se ci saranno riscontri positivi pubblicherò il quinto capitolo dove si racconta la festa di compleanno di Giada e la partenza dei cugini

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