Felice dolore

E' questo, il dolce, inquietante, curioso, problematico ma felice dolore.
Quel pulsare sordo, quel lento scorrere delle ore, dei minuti e di quei secondi maledetti che mi separano dalla voglia di capire, confrontarmi, mostrargli di cosa sono capace, di cosa sono disposta a sopportare ancora.
Ma non è già sopportazione quella dell'attesa? Attesa snervante, domande senza mai risposta.
- "Mi ama?" - "Mi vuole?" - "Perchè non gli vado mai bene come sono?" eppure sono tutto ciò che lui voleva.
Solare e seria, dolce e dura, matura e ingenua, perfetta fisicamente e caratterialmente, sempre pronta e attenta alle sue esigenze, sempre calda, sempre paziente...

Accetto anche se mal volentieri i suoi tradimenti continui, le sue bugie sempre più palesi e i suoi rinneghi. Si avvicina a me solo quando non ne può più e ha bisogno solo di "svuotarsi".
Si avvicina a me solo quando può crearsi una situazione eccitante di carattere erotico e sessuale (tipo quando c'è da coinvolgere una seconda ragazza nei nostri giochi).
Allora lì la voglia che invece prenda il sopravvento di me e mi leghi e mi frusti e mi usi e si continui a svuotare dentro di me accresce maggiormente le mie speranze che un giorno solo a me si dedicherà.
Ormai sono 2 anni che lo attendo, che lo venero, che lo tengo sempre presente come parte integrante e importante della mia stessa vita.
Aspetto impaziente le sue frustate, le sue sculacciate e intanto continuo a soffrire in silenzio, per questo felice dolore. Felice perchè è lui a farmelo provare.

Un giorno sentirò di nuovo la voglia prendermi sotto la doccia, dal felice dolore lasciato dai suoi segni sul mio corpo e quel giorno potrò ricominciare a sognare colando di piacere, come sapore umido che dalle mie stesse dita assaporerò.