Voglia di gelato al cioccolato

Scritto da , il 2009-03-31, genere etero

Come spesso mi capitava ero uscita di casa senza le mutandine. Avevo appena fatto la doccia e mi ero vestita in fretta per passare alla gelateria sotto casa. Le prime cose che mi capitarono sotto mano furono una T-Shirt bianca attillata e una minigonna di Jeans. L'ascensore non funzionava e dovetti prendere le scale. Entrai nella gelateria, e subito capii di essermi vestita troppo di fretta visto che il gelataio continuava a fissarmi i capezzoli che spuntavano troppo vistosamente. Ero in imbarazzo, l'unica cosa che potevo fare era ignorare la situazione e comprare il mio gelato al cioccolato.
Uscì e tirai un sospiro di sollievo, e rientrai subito a casa. Dietro di me entrò il mio vicino d'appartamento. Cazzo le scale! In quel momento mi ricordai delle mutandine! Feci un inutile tentativo di lasciarlo passare ma come un gentil uomo, mi lasciò il passo. Iniziai a sudare, ero sicura che poteva sbirciarmi sotto la gonna e iniziai a salire lentamente per cercare di controllare la situazione. Come mai era successo iniziò a parlarmi. -Hai comprato del gelato? - Si! - Anche a me piace il gelato!- Eravamo arrivati al piano ed io andai per infilare la chiave nella serratura quando sento due dita sotto la gonna e il suo corpo che mi preme contro la porta. Si avvicina con la testa al mio orecchio e mi sussurra:- E mi piacciono anche le fighette bagnate come la tua! - In quel momento il sangue mi si gelò nelle vene, non sapevo che fare ma facendo passare la sua mano davanti iniziò a toccarmi il clitoride ed in quel momento. Non potevo decidere di fare nient'altro.
Mi scostò dalla porta e mi getto sulle scale alla mia destra. Ero seduta con le gambe spalancate e si gettò sulla mia figa, iniziò a leccarla mentre sdraiata godevo. Me la infilava dentro e mi toccava e mi leccava, e mi strizzava le tette. Si slacciò i pantaloni e quando stava per infilarmelo, una porta al piano di soprà si aprì. Mi alzai velocemente e velocemente aprì la porta di casa, fortunatamente le chiavi erano ancora appese alla serratura, entrai e lui mi seguì. Mentre si toglieva i pantaloni mi diceva -si sei proprio una bella puttana!-
Mi girò mi fece appoggiare al tavolo e così chinata me lo infilò tutto dentro, lo sentivo chiamarmi puttana, mentre mi scopava, stava per venire quando uscì aprì la scatola del gelato ne prese un pò con la mano, se lo mise sul cazzo e disse:->Ti piace il gelato al cioccolato? Allora Mangia il gelato al cioccolato!- Prese la mia testa e me la spinse contro il suo cazzo ed iniziai a spompinarlo. Me lo spingeva fino alla gola, e godeva. Nel mismo istante che lo sentii godere il suo latte mi riempì la bocca, mi scostai e continuò a venirmi addosso. Ero tutta ricoperta di sperma.
Si rivestì ed uscendo mi disse:-Chiamami quando hai voglia di gelato al cioccolato!

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