Piestivo 1

Scritto da , il 2015-06-28, genere feticismo

Piestivo 1.
La grande stanza era occupata da un piccolo letto, dove lui giaceva e un altro grande letto a castello in legno, sopra riposava il fratello più piccolo che aveva fatto i capricci per tutta la giornata per occupare la posizione superiore, sotto la cugina Gabry.
Entrambi dormivano profondamente, dalla finestra aperta, la luna diffondeva la sua pallida luce e si udiva il dolce rumore delle frasche del grande albero in giardino, stormite dal vento.
Lui era sveglio da molte ore, concentrato sul respiro del fratello e di Gabry per accertarsi che stessero dormendo, durante la giornata aveva preso la sua decisione.
Aveva sedici anni, un anno scolastico disastroso alle spalle e tre esami a settembre che incombevano
Era un estate un po' particolare per lui, gran parte della giornata era occupata dallo studio eccetto una breve parentesi mattutina dedicata ad un po' di mare, i genitori erano rimasti molto delusi dai risultati scolastici ed eramo molto rigidi sul fatto che dovesse studiare gran parte della giornata.
Ma lui da quella mattina non riusciva più a concentrarsi.
Come al solito erano stati nella splendida spiaggetta circondata dagli scogli; avevano giocato, si erano tuffati dagli scogli bassi e nuotato, ma quel giorno qualcosa aveva sconvolto il giovane studente.
Il fratellino stava costruendo una complicatissima città di sabbia sulla battigia mentre lui era in acqua con la cuginetta coetanea; Gabry aveva cocluso l'anno con una promozione a pieni voti e dalla colazione lo tormentava, prendendolo in giro per il fatto che il pomeriggio sarebbe dovuto tornare a casa a studiare
"Sai mentre sarai a casa sui libri noi prenderemo il canotto per raggiungere l'altra spiaggia, si può arrivare solo dal mare ed è bellissima, peccato che ti perderai anche questa occasione"
"Basta Gabry! Lo so anch'io è inutile che continui a rigirare il coltello nella piaga"
"Non è mica colpa mia se sei stupido e hai preso tre esami, potevi studiare di più!"
"Adesso basta Gabry, se non la pianti te la faccio vedere io"
"E cosa vuoi fare? Sei solo un asino non sai fare proprio nulla"
"Ora mi hai stufato!" ed esasperato passò dalle parole ai fatti avventandosi sulla cugina con l'intenzione di afferrarla e metterle la testa sott'acqua, era sicuro che con la sua forza fisica avrebbe avuto facilmente ragione di lei e voleva darle una lezione.
Gabry però fu piu veloce, scartando di lato evitò il goffo tentativo del cugino che nello slancio finì sott'acqua lui.
Infuriato, cerco di riprendere l'equilibrio per riprovarci ma quando riemerse con la testa tutto rapidamente prese una piega inaspettata.
Gabry intuendo la mossa del cugino alzò la gamba e quando lui ritornò in superfice gli piantò un piede in faccia.
Egli rimase come pietrificato, la sorpresa aveva fatto svanire ogni sentimento di rivalsa, sentiva sul volto la pressione della grinzosa tuttavia morbida pianta del piede di Gabry, mentre, con sua grande sorpresa, il suo membro si indurì immediatamente.
Non fu in grado di opporre nessuna reazione e rimase per qualche secondo così, con il suo piede in faccia, la pianta aderiva sul volto coprendogli bocca, naso e uno degli occhi, l'altro, aperto, fissava la cugina svettare su di lui con un espressione trionfante sul volto, nel frattempo il suo pene si ingrossava sempre di piu
Fino a quando Gabry, ridendo, aumentò la pressione facendolo risprofondare
Tornato a galla trovò la cugina che ancora lo derideva
"hai visto, sei cosi stupido che alla fine sei tu quello che è finito sotto e ti ho pure messo un piede in faccia"
Lui Non rispose nulla, sconfitto e ancora sconvolto si voltò e prese il largo nuotando, inseguito dalle risate della cugina
" hey non allontanarti troppo che tra poco devi tornare a casa"
Continuò a nuotare fino a quando l'acqua fresca e il movimento fisico fecero calare la potente erezione
Nella sua testa vorticavano mille pensieri, cosa gli era successo? Come mai non era stato capace di reagire? Come mai si era eccitato a quel modo?
Ripensando alla cugina, alla sua espressione vittoriosa, al suo piede, il suo membro si indurì nuovamente.

Mentre gli altri si mettevano sotto l'ombrellone per il pranzo a base di focaccia lui raccolse il suo zaino per incamminarsi verso casa per riprendere gli studi, sbocconcellando nel mentre la sua porzione
Salutò tutti e con la coda dell'occhio sbirciò Gabry sdraiata su un telo a pancia in giù, mentre mangiava teneva sollevate le gambe muovendole ritmicamente, mostrando quelle piante che lo avevano così sconvolto, la cugina notando lo sguardo gli sorrise amichevolmente e lo salutò promettendogli che magari un giorno di questi gli avrebbe dato una mano nello studio.

Una volta rientrato a casa andò nella stanza da letto dove dormiva con la cugina e il fratello, si sedette di fronte alla piccola scrivania ingombra di libri afferrando la grammatica latina per ripassare le complicate regole
Tuttavia non riusciva a concentrarsi, piu volte provo a recitare le declinazioni ma ogni volta la sua attenzione era sviata da altri pensieri, continuamente riviveva l'episodio della breve lotta e ripensava alla pianta del piede di Gabry che si posava sul suo volto, ogni volta sussultava, ogni volta si eccitava.
Chiuse disperato il libro e si prese la testa tra le mani rimanendo così per molti minuti.
Ricompostosi si alzò per camminare un pò nella stanza e schiarirsi le idee quando notò vicino al bordo del letto a castello un grazioso paio di sandaletti di cuoio che Gabry era solita indossare la sera
Deglutendo si avvicinò e meccanicamente li raccolse per analizzarli meglio.
Dovevano essere molto usati, erano un po' usurati e addirittura mostravano le impronte dei piedi di Gabry impresse sulla soletta.
Senza accorgersene avvicinò il suo naso ai sandali per ispirarne l'odore, poteva sentire l'aroma dei piedi risalire nelle sue narici, respirò profondamente e il suo membro reagì nuovamente inturgidendosi subito.
Non ce la faceva più! si buttò sul suo lettino e calatosi il costume, appoggiò il suo pene eretto sulla soletta del sandalo destro, proprio dove l'orma era più evidente e iniziò a masturbarsi strofinandolo forsennatamente su quell'impronta.
Subito nella sua mente su materializzò Gabry che lo incitava a baciarle i piedi, ad annusarli, a leccarli.
Si sentiva succube dei suoi piedi e continuò questa insana immaginazione fino a quando non venne copiosamente nel sandalo
Sfinito si rigirò nel latto per fissare il soffitto e darsi delle spiegazioni, sentiva dentro di se che era tutto sbagliato, come aveva potuto comportarsi così? Dopotutto Gabry era sua cugina, perchè avvertiva queste sensazioni e questo eccitamento? Perchè i suoi piedi?

Lui non aveva mai avuto una ragazza, a scuola non si era inserito molto bene nella classe e le sue compagne, non essendo molto popolare, non lo degnavano di uno sguardo,
Seppure ci fossero ragazze che gli piacevano, era molto timido e non si era mai dichiarato a nessuna, poi il brutto rapporto con i compagni non lo aiutava.
Ma adesso si ritrovava in questa situazione imbarazzante, voleva baciare i piedi a sua cugina Gabry, lo voleva immensamente, l'esperienza della mattina lo aveva lasciato sconvolto ma desiderava ardentemente che i suoi piedi si posassero nuovamente sul suo volto

Una volta assicuratosi che tutti dormissero profondamente sgattoiolò fuori dal letto, attento a non fare il mimino rumore e si diresse verso il letto a castello.
Si avvicino per ammirarla, lei dormiva prona, senza lenzuolo, indossava solo una maglietta e dei pantaloncini molto corti che lasciavano scoperte le sue lunghe gambe affusolate,
I suoi occhi ormai abituati al buio seguirono la linea delle cosce e dei polpacci fino a fissarsi sui suoi piedi
Si avvicino prudentemente.
Le piante erano rivolte verso l'alto, poteva distinguere le numerose grinzette che partivano dal tallone per svilupparsi su tutto l'arco plantare, fino alle morbide dita dei piedi.
Ormai era vicinissimo, solo pochi centimetri lo separavano dai piedi di Gabry e già a quella distanza poteva avvertire il loro intenso odore, bastò questo per eccitarsi, crebbe in lui una potente erezione che gli tolse gli ultimi scrupoli.
Avvicinò il naso e si inebriò di quell'odore, annusando ogni centimetro, soffermandosi sulle dita e su ogni singola grinza
Gabry dormiva con una gamba accavallata sicchè poteva annusare solo il piede più vicino a lui, dopo aver ripetutamente odorato la soffice pianta, osò posare un timido bacio ritraendosi subito, mortificato, temendo che la cugina si svegliasse.
Il breve contatto lo aveva fatto fremere di piacere, la pelle del piede era calda e morbida, lievemente sudata, emanava quell'odore che lo scuoteva, le sue labbra avevano incontrato le delicate pieghe della pianta che lo eccitavano intensamente.
Rassicuratosi che la cugina dormisse riprese a baciarle il piede, sempre più insistentemente, la sua erezione era al massimo della potenza, potera sentire il suo membro palpitare mentra continuava l'adorazione di Gabry.
Andò avanti così per almeno un ora, sempre più eccitato, dopo aver ricoperto di baci il piede della cugina volle provarne il sapore, nel frattempo le sue mani scivolarono sul pene e cominciò a masturbarsi
Tirò fuori la lingua e iniziò quello che lui mentalmente chiamò la lavanda dei piedi, era estasiato, anche in questo caso assaporò meticolosamente tutto il piede beandosi del gusto acre ma per lui delizioso
Improvvisamente la cugina emise un gemito e distese anche l'altra gamba piazzando entrambi le piante a pochi millimetri dal suo volto infuocato e atterrito dall'improvviso movimento
Si paralizzò, già vergognandosi di essere scoperto dalla cugina mentre era intento a leccarle i piedi, perlopiù mentre si stava masturbando il pene oscenamente eretto.
Tuttavia Gabry non si svegliò, rassicurato, continuò la sua operazione, ora finalmente poteva adorare entrambi i piedi e ci si dedicò con il massimo impegno, mentre con la mano continuava a pompare sul suo membro palpitante.
Eiaculò, con il viso affondato nelle piante dei piedi della cugina, tra soffocati gemiti di piacere mormorando sommessamente il suo nome "Gabry.."

Si accorse che ormai stava per albeggiare, non si era reso conto di aver passato tutta la notte ai piedi della cugina, il tempo per lui era volato, dopo aver baciato per l'ultima volta le piante, a malincuore si allontanò ricordandosi di ripulire il pavimento dallo sperma fuoriuscito dal suo pene che, insaziabile, continuava a rimanere eretto.
Tornò quindi sfinito al suo lettuccio e non si accorse del sorriso soddisfatto e malizioso impresso sul volto della cugina .

La mattina dopo a colazione i suoi gli chiesero se si sentisse bene, dopo la notte in bianco non aveva certo una bella faccia, lui rispose bruscamente di stare benissimo, solo non era riuscito a dormire a causa di una zanzara che lo aveva tormentato
"poverino!" intervenne Gabry "Una zanzara non l'ha fatto dormire, si vede proprio che non vali nulla se capitava a me aspettavo che si posava sul muro la schiacciavo con un piede!"
Così dicendo mimò la mossa, mostrandogli la pianta nuda.
Lui trasecolò, la sola vista dei piedi della cugina lo mettevano in uno stato di eccitazione estrema
Arrossì della sua ennesima erezione, per fortuna erano tutti seduti intorno al tavolo e la sua vergogna non era evidente, in quel momento l'unica cosa che desiderava era di buttarsi ai suoi piedi
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Gabry.
"Questa mattina non vengo al mare, al paese c'è il mercato e voglio fare un po' di shopping"
"S-se vuoi ti accompagno" mormorò lui "anch'io non ho molta voglia di andare in spiaggia oggi"
"no tu vai al mare così ti riposi! questo pomeriggio devi studiare e non sai che faticata ti aspetta se mi accompagni, voglio vedere tutte le bancherelle e camminerò molto"
Era rimasto un po' male dalle sue parole, in cuor suo sperava che accettasse, in quel modo avrebbe potuto passare la mattinata con lei e avere l'occasione di ammirare i suoi piedi
Passò una noiosa mattinata in spiaggia l'unico vantaggio fu che riuscì a dormire un po' sotto l'ombrellone e recuperare qualche ora di sonno, durante il quale sognò la cugina che riposava i piedi stanchi poggiandoli sul suo viso..

Il pomeriggio come al solito torno a casa, non degnò nemmeno di un'occhiata i libri ma si fiondò subito sui sandali di Gabry per annusarli e sfogarsi su di loro

Mentre stava per tirare fuori il pene già eretto udì per le scale la voce della cugina
"hey! C'è nessuno?"
Rapidamente si ricompose e lanciando i sandali sotto il letto, mentre sentiva la porta che si apriva
Era lei che entrò allegramente nella stanza e lo apostrofò ridendo
"hey! Ma che faccia hai? Sembra che hai visto un fantasma, ma perchè i libri non sono aperti? Devi studiare sai! Che stavi facendo?" disse mentre il suo sguardo controllava la stanza
"Niente, niente, stavo per iniziare a studiare lat..."
Le parole gli morirono in bocca mentre guardava la cugina
Era vestita diversamente dalla mattina, indossava una maglietta che mostrava le spalle nude e degli shorts veramente minimal che lasciavano scoperte le sue gambe favolose
Ma quando lo sguardo cadde in basso rimase senza fiato, al posto delle modeste espadrillas che solitamente portava ora c'erano degli zoccoli in legno con un tacco di almeno 10 cm, una fascia di pelle nera circondava la parte anteriore del piede, lasciando scoperte le dita, quando camminava il tallone si sollevava lasciando intravedere la pianta sottostante.
Era in estasi, continuava a fissare quelle meraviglie sentendo il suo pene indurirsi
Ad un tratto uno schiocco di dita lo riportò alla realtà, era Gabry che lo guardava con aria divertita
"ma che fai ti sei incantato? Dai svegliati! allora che ne dici, ti piacciono i miei nuovi acquisti, mi stanno bene?"
"s-si stai bene"
"si lo so, quando ho visto queste scarpe non ho resistito e le ho subito prese, non sono comodissime ma fanno il loro effetto, vero? Disse alzando un piede per mostrargliele meglio
"s-si...il loro effetto"
La cugina scoppiò a ridere, alla goffaggine del cugino
"che parlantina! sembri un pappagallo ammaestrato, che fai? Ripeti tutto quello che dico? Sei proprio scemo te. Se non vuoi studiare accompagnami a prendere un gelato" e si voltò incamminandosi verso il bar del paese
Lui la seguì precipitosamente ancora ammirando la sensuale camminata di Gabry che gli mostrava le piante ad ogni passo
Giunti al bar si sedettero all'aperto, e ordinarono il gelato, il posto era semideserto poichè la maggior parte dei turisti era in spiaggia.
Sospirando Gabry disse di essere molto stanca, il giro al mercato era stato molto faticoso ma alla fine era riuscita a trovare un sacco di roba interessante
La conversazione era monopolizzata dal suo racconto, lui ascoltava in silenzio il fiume di parole, lanciando fugaci occhiate ai nuovi zoccoli, improvvisamente Gabry si tolse le scarpe a appoggiò i piedi sulle gambe del cugino con un sospiro di sollievo
"Ah, ora si che sto bene, scusa ti danno fastidio? Sai ho camminato molto e ho bisogno di allungare un po' le gambe, posso?" gli disse con aria frivola
Lui era paralizzato e fissava quei meravigliosi piedi appoggiati sulle sue cosce seguendo con lo sguardo i loro movimenti e percependo il loro odore.
Il suo pene reagì subito manifestando una potente erezione, per fortuna indossava una maglietta che riusciva, parzialmente ma non del tutto, a nascondere il suo stato di eccitazione.
La cugina sempre ridendo gli disse
"sai in questi giorni mi sembri un po' imbambolato, c'è qualcosa che non va?
"n-no Gabry, tutto a posto, veramente, è solo che questi esami mi stanno esaurendo, non ne posso più di studiare"
"Dai questa sera ti aiuto io, piuttosto stiamo svegli fino a tardi e rivediamo un po' di cose, tu torna a casa ora io raggiungo gli altri in spiaggia,
Così dicendo tolse i piedi dalle sue gambe, mentre lo faceva inavvertitamente la pianta urtò contro il suo pene eretto, facendolo sussultare
Per fortuna lei non si accorse di nulla, tirò fuori dalla borsa le sue vecchie espadrillas e le indossò
"questi zoccoli portali a casa tu per favore, lasciali in camera vicino al mio letto, mi raccomando sono nuovi, non rovinarli o te li faccio mangiare!"
Lasciò il cugino così, con le sue nuove scarpe in mano e un espressione attonita sul volto mentre ridendo prese la via della spiaggia

Si diresse in fretta e furia a casa stringendo tra le mani gli zoccoli di Gabry
Non appena entrò nella stanza si liberò dei vestiti lasciando libero il suo pene svettante e,avvicinò il naso agli zoccoli, nonostante fossero nuovi si percepiva già l'odore inconfondibile dei suoi piedi, si mise a letto e mentre annusava e baciava le scarpe nuove stofinava il membro ritto su uno dei sandali della cugina che aveva recuperato
Ligio agli ammonimenti di Gabry non osò toccare gli zoccoli allo stesso modo, per paura di rovinarli.
Dopo essersi masturbato ripensò un po' contrariato alla promessa della cugina, quella sera voleva farlo studiare fino a tardi, quindi lui avrebbe avuto meno tempo da dedicare ai suoi piedi, già pregustava quel momento e lo rattristava il fatto di non poter passare l'intera notte ad annusare e baciare le sue piante.

Dopo cena, come promesso Gabry salì in stanza con lui, per ripassare, per quella notte avevano deciso che il fratellino avrebbe dormito con i genitori, nell'altra camera, per permettere ai due ragazzi di studiare indisturbati
La casa era molto grande, i genitori dormivano nelle camere più grandi, loro invece riposavano in una dependance indipendente, la mattina poi ci di ritrovava tutti nel giardino per la colazione
Gabry Prese la sua grammatica e scosse la testa
"quanto tempo ho passato su questo libro, alla fine non è così difficile, vedrai che farai progressi già da stasera

Iniziò una lunghissima sessione di studio, per stare più comoda Gabry era seduta sul letto de cugino, poizionato accanto alla scrivania, e ripeteva a memoria le complicate regole grammaticali interrogandolo se avesse capito
Il cugino effettivamente trovò beneficio da questa lezione, gli piaceva avere qualcuno che studiava con lui, gli sembrava tutto più semplice e intuitivo, peccato che spesso si distraesse facendo cadere lo sguardo sulle sue estremità
Improvvisamente la cugina allungò le gambe e posò i piedi scalzi sulla scrivania,
"ah molto meglio adesso, ahi però! la scrivania è troppo dura, posso mettere il tuo cuscino sotto?
Si alzò subito per esaudire il suo desiderio, prese il suo cuscino e lo mise sulla scrivania per sistemarlo sotto i suoi i piedi, ora studiare era diventato più difficile perchè ora si ritrovava quelle due bellissime piante a poca distanza da lui,

Dopo un pò Gabry chiuse il libro con uno schiocco
"ora basta studiare! Non ne posso più, dai però, mi sembra che ti sia servito fare un po' di ripasso con me, finalmente la tua testaccia ha imparato qualcosa"
Lui le sorrise pieno di gratitudine
"si è vero Gabry, grazie mille, mi sono servite più queste poche ore che gli ultimi giorni di studio"
"beh, non dimenticare che hai studiato con la ragazza più intelligente nel raggio di kilometri" rispose lei ridendo "anche se sei un somaro se ti ci metti puoi passare questi benedetti esami"
"ora però basta parlare di scuola, adesso tocca a te aiutarmi"
"certo Gabry, cosa posso fare per te" rispose lui solerte
"innanzitutto devi darmi un tuo parere" così dicendo corse scalza verso la sua borsetta da dove tirò fuori una piccola confezione e tornò rapidamente buttandosi sul letto
"guarda! oggi al mercato ho preso anche questo smalto e vorrei metterlo sulle unghie dei piedi, ti piace?
Era una piccola confezione di smalto per unghie, di un bel colore arancione solare
Nella sua testa vorticarono le immagini di Gabry con le unghie dei piedi smaltati, bellissima
"s-si, credo di starebbe benissimo"
"lo immaginavo" rispose lei ridendo
"allora per sdebitarti del fatto che ti ho aiutato a studiare, me lo devi stendere tu! Dai vieni qui!"
Così dicendo si sedette sul letto, con le gambe raccolte, lasciando sporgere dal bordo le sue sensuali dita dei piedi, fissando il cugino con aria divertita.
Lui rimase stupefatto dalla sua richiesta, una parte di lui avrebbe voluto rifiutare ma invece si inginocchiò davanti a lei afferrando con le mani tremanti il piccolo contemitore che lei gli porgeva
"non so Gabry, non l'ho mai fatto" rispose con un filo di voce, fissando i suoi piedi
Quando lei vide il cugino in quella posizione e in quell'atteggiamento non riuscì a trattenere una risata
"ma dai, non è cosi difficile, devi solo prendere il pennellino e stendere il colore sulle unghie, mi raccomando devi fare un lavoro perfetto, voglio che siano bellissime"
Si mise diligentemente al lavoro, in realtà questa mansione gli permetteva di stare vicinissimo ai piedi della cugina, una vicinanza che scatenò un'immediata erezione, mentre Gabry osservava attentamente commentando il suo operato.
"stai attento! Solo l'unghia, non il dito! Mi raccomando devi stenderlo bene! Ma che fai?"
Essendo la prima volta che faceva una simile operazione, era molto impacciato, nonostante ci mettesse tutto il suo impegno i risultati erano scarsi..
La cugina, stizzita, gli tolse il pennellino dalle mani
"cavoli ma sei proprio incapace! Non vedi che stai facendo un pessimo lavoro? Non dovevo fidarmi di uno stupido come te! vediamo se almeno riesci a stare fermo!"
Così dicendo tolse i piedi dal bordo del letto, uno lo appoggiò sulla coscia del cugino, l'altro lo pose sulla sua spalla
"fermo ti ho detto, devi stare immobile sennò viene fuori un casino!"
Così dicendo iniziò a stendere lo smalto sulle unghie del piede tenuto sulla sua scapola
Concentrata in questa operazione ignorava il cugino sotto di lei, nel fattempo lui era rimasto a bocca aperta sconvolto dalla reazione della cugina e per come lo stava trattando, ora era li, in ginocchio, con i suoi piedi addosso mentre lei finiva di stendere con noncuranza lo smalto
Tutto ciò aumentò paradossalmente sempre di più il suo stato di eccitamento, il suo pene stava scoppiando, poteva sentirlo pulsare come ad implorarlo di mettere fine a questa tortura e far scatenare i liquidi che sentiva risalire dentro, sussultò, temendo che sarebbe venuto così, in quella posizione, senza nessuna stimolazione, davanti a lei
"ti ho detto che devi stare immobile! Nemmeno questo riesci a fare, allora vuoi farmi sbagliare apposta!" gli inveì contro Gabry innervosita
"vediamo se così stai fermo!"
così dicendo tolse il piede dalla spalla, lo appoggio con malagrazia sulla sua coscia, nel frattempo sollevò l'altro ponendolo fermamente sul suo viso.
"Oh! adesso stai fermo capito! Non devi muovere nemmeno un muscolo!
Sovrastato dal piede della cugina cercò di rimanere immobile, mentre lei riprese a smaltarsi le unghie
La pianta aderiva saldamente al suo volto, il tallone premeva sulla sua bocca chiusa, il naso gli doleva un po' per la pressione che il piede esercitava, gli occhi, sbarrati, erano parzialmente accecati, mentre le dita erano distese sulla sua fronte
Da quella posizione riusciva comunque a vedere la cugina, ancora irritata, impegnata a stendere lo smalto, man mano che l'operazione proseguiva la vide rassenerarsi e anche la pressione del piede si allentò, l'odore intenso della pianta del piede invadeva le sue narici, avrebbe voluto baciarle il tallone ma non osava fare il minimo movimento per evitare di contrariarla ancora.
Dopo qualche minuto vide Gabry soddisfatta
"fantastico! Ora è perfetto" disse tenendo ancora il piede premuto sul suo volto per esaminare il risultato finale
"guarda come dovevi stenderlo incapace!"
Tolse rapidamente il piede e lo pose a pochi centimetri dai suoi occhi per fargli vedere le splendide unghie, ora colorate di acceso arancione.
"Hai visto? Dovevi fare così, certo che su di te non si può proprio fare affidamento!"
"scusa Gabry... Non lo avevo mai fatto... Mi dispiace, veramente!"
La vista del cugino in ginocchio e così mortificato divertì la cugina,
"vabbè dai ti perdono" disse lei ridendo e ponendo entrambi i piedi sulle sue spalle
"dopotutto alla fine sei stato bravo e non ti sei mosso, ti giuro che se lo facevi ti schiacciavo la faccia sotto i piedi" minacciò ilare
A lui sembrò che per un attimo il suo sguardo cadesse sull'inguine dove il suo membro non accennava a diminuire, oramai nemmeno la maglietta poteva nascondere la formidabile erezione causata dai suoi piedi, il pene era ben visibile sotto gli abiti, testimone inequivocabile della sua eccitazione
Gabry allora lo guardò direttamente negli occhi, sul suo viso era stampato un sorriso strano
"certo che sei strano tu" gli disse
"C-come, perchè dici questo? Cosa... Io..." farfugliò lui arrossendo
"io me ne vado a letto perchè sono molto stanca" lo interuppe lei alzandosi e buttandosi sul letto a castello
"dopotutto è stata una giornata faticosa, soprattutto per te, domani parla con i tuoi e prenditi una giornata di svago, così andiamo a farci un giro insieme, che ne dici?
"si, certo dove vuoi andare"
"non lo so, ci devo pensare, ora vado a letto, non fare rumore e fammi dormire" gli disse guardandolo sempre negli occhi
Lui annuì sommessamente
" comunque non ti preoccupare, prima mi hai fatto arrabbiare ma ora mi è passata, alla fine in un modo o nell'altro mi hai aiutata con lo smalto, la prossima volta sappiamo come fare" concluse con una gioiosa risata

Andò in bagno ancora ancora rosso di vergogna, in cuor suo sperava che Gabry non avesse notato la sua grossa erezione ancora in atto
Era stato tutto così strano e coinvolgente, lei che si metteva lo smalto sulle unghie mentre gli teneva i piedi in faccia...ancora fremeva al ricordo
Prese tra le mani il suo pene e iniziò a masturbarsi con foga venendo copiosamente dopo pochi minuti.
Tornato a letto trovò Gabry e il fratello addormentati, attento a non fare rumore si mise a letto con l'intenzione di alzarsi dopo un pò per andare ad annusare ancora le piante della cugina
Tuttavia le forti emozioni provate lo avevano sfinito e crollò anche lui in un sonno profondo.

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