La mia slave-gli inizi 4

Scritto da , il 2010-08-01, genere dominazione

Io fatico a prendere sonno…
E lo scorrere della notte è una sofferenza…..
Dormirti accanto mi sembra tempo sprecato.
Il mio sonno è leggero, inquieto, non faccio sogni, non riesco a riposarmi. Non so che ore sono quando mi ritrovo sveglia, a spiare il tuo bel volto, sprofondato in un sonno apparentemente sereno, che ti trasforma in una bambina.
Una bella bambina, di cui dovrei aver cura. Maggiore cura.
Ma sono la tua perversa Signora.
Mi sollevo appoggiandomi al palmo della mano.
Ti osservo alla luce fioca nella stanza, dei fastidiosi lampioni che illuminano la città di notte.
Il tuo volto abbandonato è poesia pura.
Il tuo naso mi appare perfetto, quasi aristocratico.
Le tue labbra rosse e sensuali, le tue sopraciglia ben curate.
Desidero accarezzarti.
L’eccitazione per averti incontrata, perversa metà della mia mela rossa,
non mi abbandona. Ti desidero.
Desidero baciarti, desidero accarezzare il tuo corpo, strapparti da quel sonno beato, per farti mia. Sono ingorda di Te.
La tenerezza che mi fai così abbandonata nel sonno, nutre la mia eccitazione, mi spinge a desiderarti fisicamente.
Mi spinge ad abusare di Te.
Mi dico che sono una stronza, se ti sveglierò, dormi così bene.
Eppure….
Eppure lo faccio, perché sono egoista. Sono la tua padrona.
Lo faccio perché il mio tenero desiderio per Te, è anche intriso di perversione di voglia di agire il potere che ho su di Te.
Lentamente, con la mano, scivolo tra il sopra ed il sotto del tuo pigiama, cerco la tua pelle nuda.
Sei calda, caldissima, bollente. Sprofondata nel sonno.
Con una lentezza inaudita accarezzo il tuo busto, adagio, verso i tuoi seni, per darti il tempo di ritornare.
Di ritornare da me.
Rapida un’immagine mi gela il sangue.
Ti vedo legata al letto, mi vedo strapparti gli abiti di dosso,
Ti denudo senza gentilezza per poterti possedere senza attenzioni, senza dolcezza, solo usandoti per eccitare il mio perverso piacere.
Solo perché adoro possederti.
La scaccio. Tasto la rotondità del tuo seno, quello a me più vicino.
Lo serro decisa, richiamando la tua voluttà dal mondo dei sogni.
Lo massaggio e mi gusto questo sfrontato atto libidinoso verso di te,
ingenuamente arresa al sonno.
M’intrufolo sotto le coperte, ti spoglio sollevando il tuo pigiama e denudando le tue eccitanti mammelle che serro decisa con le mani, richiamando la tua attenzione. Ora ciuccio i tuoi capezzoli, a cui mi allatto, stuzzicandoli, con piccoli morsi, per aumentare la tua voglia di me. Sono insistente precisa, puntuale.
Quando li umetto con la lingua, ti sento sospirare.
Ah!Ecco ti stai svegliando.
Il tuo corpo mi risponde, si tende, inarchi la schiena.
Ti accarezzo il ventre, abbasso l’elastico del pigiamino, premo la tua vulva sul tessuto ancora ed ancora.
La nostra eccitazione cresce. Ci libero dalle coperte, voglio che tu veda, come e quanto ti desidero.
Voglio che tu veda mentre ti spoglio, voglio che tu veda con quanta insistenza ti desidero, voglio che tu ti veda, mentre ti riduco oggetto sensuale, istigato dalla mia lussuria.
Abbasso ed arrotolo i pantaloni quanto è necessario per vederti nuda.
Nuda e glabra. Risvegliando la cagna che è in te.
Bellissima, nuda e glabra, disponibile ad essere la mia troia.
Accecata dalla tua perversione, che fa di te, la mia fantastica troia.
Sento il tuo umore che imperla il tuo fiore proibito….
Salgo a leccarti le labbra.
Istintivamente sollevi le braccia oltre al capo. Ecco sei pronta….
Sei pronta a divenire mia, completamente mia.
Tendi il busto, mi offri le tue generose mammelle…
Dovrei legarti i polsi. Anche se so che mi ubbidirai.
Sollevo la maglietta del pigiama, la spingo lungo le tue braccia, voglio che ti copra il volto, ora voglio solo che tu goda per le sensazioni.
Ora nuda ed arrendevole, giaci sotto di me.
Con la mia coscia apro le tue. Fremi mentre la mia bocca stuzzica e tortura i tuoi capezzoli. Voglio sentirti gemere senza ritegno.
Mugoli eccitata chiamandomi “tua dea”, la mia bocca serra la tua bocca, la mia lingua si spinge a cercare la tua lingua anche attraverso
Il tuo pigiama. La nostra oscura perversione, ci unisce, ci lega.
Tu non ti tiri indietro, mai. Qualsiasi gioco erotico ti propongo, mi
assecondi. E questo aumenta la mia eccitazione, il desiderio infinito che ho di possederti, di farti mia, entrando nella tua vagina, col mio pene femminile…….L’emozione che mi coglie è furiosa.
Sei sotto di me, nuda come mi piace, imprigionata come mi eccita,
arresa al mio desiderio, che corrispondi facendoti lasciva e concupiscente, l’eccitazione è massima.
Ripeto ossessivamente nel tuo orecchio che ti voglio, ti voglio, ti pretendo, , esaltando le tue sensazioni…- D’ora in poi quando ti masturberai lo farai così, immaginando che ti stai mostrando nuda alla tua Signora, che mi stai offrendo la bellezza del tuo prezioso corpo nudo, la tua sensualità con cui vuoi sedurmi. Arrotolata nel pigiama, col volto, mi negherai la tua bellezza reale, solo per assoggettarla al mio desiderio che ti vuole compiacente puttana.
Ti toccherai con la mano, sussurrando che sei mia, che mi appartieni,
e godrai, godrai, godrai sussurrando il mio nome.-
Mentre ti parlo, le mie dita si sono infilate nella tua vagina, oscillano nella tua carne, rendendoti concupiscente, facendoti sussurrare continui si, tanto che non comprendo se sono perché ti piace essere così stimolata, o sono l’accettazione di quanto ti ho chiesto di fare.
Ma sono certa sia per entrambi.
Sono certa che da come ti tocco sei sicura della passione che provo per te, ascolti il mio desiderio e da esso lasci amplificare il tuo….
-Quanto vorrei scoparti…-Insisto.
Gemendo mi dici di cercare nel primo cassetto del comodino.
C’è un oggetto abbastanza grosso che posso spingerti tra le carni, possedendoti, per la prima volta, come farebbe un uomo….
Che strano senso…Una donna che ti desidera e che ti eccita scopandoti come un uomo……….Gemi esaltata, sospiri di farlo ancora, ed ancora, che sei mia, la mia troia, la mia ubbidiente puttana, la porca cagna pronta a compiacermi ed ora voglio solo sentirti godere, godere, godere.
Spalanco le tue cosce e continuando a scoparti, ti lecco e ciuccio il tuo clitoride, come ti stessi fioccando.
Ti spio, mezza nuda, prigioniera del tuo pigiama, offrirti impudica, alla tua Signora, mentre continuo a pretenderti con un oggetto piantato nella carne, dopo averti quasi legata, negato la tua dignità, e non so come fai, ma riesci di nuovo a scoppiare in un sontuoso orgasmo.
Ahhhhhh! Finalmente sei mia!!!!!!!
Ora sto meglio. Ti aiuto a ricomporti.
Sistemiamo il pigiamino, senza sfilare il finto pene.
Mi accoccolo al tuo fianco, cerco la nudità del tuo seno, da cui mi lascio accarezzare la mano. Sei mia, e questo mi appaga, e mi placa.
Ora posso addormentarmi, al caldo, con te, sotto le coperte.
Ti bacio la spalla. Sei un amore…. Il mio.

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