Il rito della domenica.
di
olargo
genere
pissing
Eravamo al mare quella mattina, il cielo nuvoloso minacciava pioggia, eravamo rimasti soli e nudi, indecisi se andare od aspettare un miglioramento del tempo, abbiamo scelto di restare, per ingannare il tempo, eravamo nudi, ci siamo messi a giocare con i nostri sessi, io con le dita nella figa, Carola simulava una sega, è stato facile metterci a scopare. Un tuono in lontananza ci consigliava andar via, stavamo troppo bene, io sotto lei sopra a gestire i movimenti fino all'orgasmo. Siamo rimasti per qualche minuto ad ispezionare le nostre bocche con la lingua. Mi è venuta in mente una stranezza, avremmo
dovuto lavarci in mare che si stava agitando, avevamo noi il modo per farlo, abbiamo
fatto la pipì così come eravamo. Quel calore ci ha eccitati di nuovo, abbiamo scopato
ancora, in quel caso ci siamo puliti col telo su cui eravamo distesi. già fradicio di pipì. Arrivano giusto in tempo le prime gocce di pioggia, ci siamo rimessi in macchina
per tornare a casa. Durante il percorso Carola mi ha confessato che le era piaciuta molto quella prova e che avremmo dovuto ripeterla. Anche per me era stato bellissimo, un piacere mai provato. I bambini erano con i nonni sarei dovuto andare a riprenderli nel tardo pomeriggio, eravamo ancora soli per qualche ora, avevamo in mente di ripetere la prova anche se le condizioni erano diverse. Abbiamo fatto un pranzo inusuale, con te verde, fette biscottate con un velo di miele, per finire due tranci di ananas. Eravamo
soli ci siamo sdraiati sul letto, pioveva a dirotto, il tichettìo della pioggia ha conciliato il nostro sonno, ci siamo addormentati così come facciamo sempre, lei con la sua faccia sul cazzo io con la mia sulla figa. Un sonno ristoratore e benefico, due ore
e mezza in unica soluzione. Sono stato io il primo a svegliarmi, la sua figa era ad un millimetro dalla mia bocca, non avevo altre soluzioni se non quella di mettere la lingua
in profondità. Si è svegliata, ho sentito il cazzo entrare nella sua bocca. Dopo un minuto aveva lo stimolo della pipì, voleva alzarsi, non potevamo ripetere quello che avevamo fatto al mare, le ho detto di farla nella mia bocca, di riflesso anche lei si
predisposta anche se col cazzo duro non è facile, ci siamo riusciti. E' stata prima lei
qualche goccia dal sapore eccezionalmente buono, ho fatto anch'io qualche goccia, lo stimolo era forte per entrambi, quel te verde ha stimolato il nostro apparato, abbiamo
bevuto tutto, io la sua lei la mia. Anche per lei il sapore è stato ottimo. Alla fine
scopata eccezionale, quella prova era stata piacevolissima. Siamo stati subito d'accordo a rifarla, anche se con la presenza dei bambini non era poi così agevole. Abbiamo regolato il nostro orologio urinario, in modo da farlo quando i bambini dormivano.
Quel rito, perché è diventato un piacevole rito, ci portava a cenare con te verde ed
ananas quando mettevamo in programma quella salutare bevuta, solitamente i giorni prima dei festivi così potevamo riposare un pochino di più e goderci il dopo. Esperienza bellissima ed eccitante che è entrata di diritto nel nostro sistema.
dovuto lavarci in mare che si stava agitando, avevamo noi il modo per farlo, abbiamo
fatto la pipì così come eravamo. Quel calore ci ha eccitati di nuovo, abbiamo scopato
ancora, in quel caso ci siamo puliti col telo su cui eravamo distesi. già fradicio di pipì. Arrivano giusto in tempo le prime gocce di pioggia, ci siamo rimessi in macchina
per tornare a casa. Durante il percorso Carola mi ha confessato che le era piaciuta molto quella prova e che avremmo dovuto ripeterla. Anche per me era stato bellissimo, un piacere mai provato. I bambini erano con i nonni sarei dovuto andare a riprenderli nel tardo pomeriggio, eravamo ancora soli per qualche ora, avevamo in mente di ripetere la prova anche se le condizioni erano diverse. Abbiamo fatto un pranzo inusuale, con te verde, fette biscottate con un velo di miele, per finire due tranci di ananas. Eravamo
soli ci siamo sdraiati sul letto, pioveva a dirotto, il tichettìo della pioggia ha conciliato il nostro sonno, ci siamo addormentati così come facciamo sempre, lei con la sua faccia sul cazzo io con la mia sulla figa. Un sonno ristoratore e benefico, due ore
e mezza in unica soluzione. Sono stato io il primo a svegliarmi, la sua figa era ad un millimetro dalla mia bocca, non avevo altre soluzioni se non quella di mettere la lingua
in profondità. Si è svegliata, ho sentito il cazzo entrare nella sua bocca. Dopo un minuto aveva lo stimolo della pipì, voleva alzarsi, non potevamo ripetere quello che avevamo fatto al mare, le ho detto di farla nella mia bocca, di riflesso anche lei si
predisposta anche se col cazzo duro non è facile, ci siamo riusciti. E' stata prima lei
qualche goccia dal sapore eccezionalmente buono, ho fatto anch'io qualche goccia, lo stimolo era forte per entrambi, quel te verde ha stimolato il nostro apparato, abbiamo
bevuto tutto, io la sua lei la mia. Anche per lei il sapore è stato ottimo. Alla fine
scopata eccezionale, quella prova era stata piacevolissima. Siamo stati subito d'accordo a rifarla, anche se con la presenza dei bambini non era poi così agevole. Abbiamo regolato il nostro orologio urinario, in modo da farlo quando i bambini dormivano.
Quel rito, perché è diventato un piacevole rito, ci portava a cenare con te verde ed
ananas quando mettevamo in programma quella salutare bevuta, solitamente i giorni prima dei festivi così potevamo riposare un pochino di più e goderci il dopo. Esperienza bellissima ed eccitante che è entrata di diritto nel nostro sistema.
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3.3
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Commenti dei lettori al racconto erotico