Pomeriggio
di
Danielo55
genere
masturbazione
Primi anni 80, i miei genitori sono scomparsi da qualche anno, la casa della mia infanzia è vuota senza di loro, io abito distante ma il cordone ombelicale che mi tiene legato a questo posto stenta a essere tagliato e in maniera seppur sporadica ci ritorno per necessità di recuperare oggetti dimenticati lì o semplicemente per respirare l’aria della mia gioventù. E così che in una giornata di primavera inoltrata, nell’occasione di una delle mie visite è successo un fatto che ha cambiato di molto la visione di qualcuno della mia famiglia. Quel giorno ero solo in casa e non ci sarebbe stata anima viva, ero in cerca di strumenti che avevo dimenticato e che riguardavano la mia passione: sviluppare e stampare foto in bianco e nero, cosa relativamente facile e appassionante allora; saltavo da una stanza all’altra, perdendomi nell’infinità di innumerevoli cose da rivedere, da scoprire e da curiosare e mi rinfrescavo la memoria mettendomi addosso allo stesso tempo una malinconia che forse la compagnia di qualcuno avrebbe potuto farmi passare, continuo in questo girovagare per casa anche abbastanza distrattamente,dalla mia stanza vado nella legnaia dove trovo una vecchia bicicletta arrugginita poi in camera dei miei dove ci sono ancora ricordi che mi fanno tornare indietro nel tempo, apro la porta che da sul terrazzo e tenendo gli scuri accostati , la luce chiara e l’aria calda danno un certo calore alla stanza in penombra fanno partire in me un languore improvviso, mi dimentico quasi del motivo per cui sono arrivato lì e comincio ad andare a ritroso nel tempo quando in una grossa scatola i miei genitori conservavano tutte le foto di famiglia, dai battesimi alle gite e a tutte le occasioni, rare per dire il vero, in cui c’era qualcosa da immortalare e da tenere per ricordo, e l’idea di rivedere quelle foto è diventata di colpo una necessità importante, la scatola a distanza di molti anni c’era ancora e se devo essere sincero non era mai riaperta da almeno un ventennio, e un tuffo nel passato in quel momento, mi sembrava la cosa più bella da fare, velocemente mi metto alla ricerca e dentro un’ armadio nella mia camera da letto, pieno di cose vecchie: la mia divisa della Naja, abiti vecchi, una maschera subacquea e non so che altro, la vedo ancora sul fondo: è piuttosto grande e conteneva originariamente delle bottiglie di spumante o qualcosa di simile,la spolvero un poco e come un bambino che ha tra le mani un giocattolo nuovo scendo emozionato in camera dei miei. Appoggio tutto sul copriletto, vado in cucina, mi prendo una birra che ho portato e mi metto comodo sdraiato sul vecchio letto. Fuori si sentono rumori ma la mia attenzione è solo per quello che c’è da vedere nella scatola, nella penombra un’atmosfera strana si sta creando, non so per quale motivo (una sensazione che mi pervade) mi rende leggermente agitato. Apro la scatola e una moltitudine di immagini messe alla rinfusa mi appare,alcune con la data scritta sul retro e altre totalmente anonime; inizio a guardarle lentamente una per una e ad osservarle attentamente, di qualcuna mi ricordo benissimo, di qualche altra un poco meno altre sono di persone o luoghi per me sconosciuti ma che avevano una relazione con la mia famiglia, continuo questo viaggio nel tempo cercando di immaginare come sono quelli che sono immortalati nelle svariate scene, se sono ancora vivi o la fisionomia che hanno preso, cerco di ricordarmi i nomi di alcuni e cosi facendo pian piano il mucchio di foto termina e distrattamente faccio dei calcoli pensando che per una scatola così grande non è possibile che ci siano solo quelle foto,che sono tante si,ma che in paragone alla misura del contenitore sarebbero dovute essere molte di più,in effetti guardando la scatola si nota la differenza di spessore tra l’interno e l’esterno, una forte curiosità e un dubbio mi pervadono, la voglia di sapere cosa c’è in quello che mi è sembrato di capire è un doppiofondo ( anche perché ai movimenti ella scatola si sentiva che qualcosa c’era di nascosto) è diventata enorme, nessuno apparentemente si è mai accorto di questa cosa anche perché il contenitore era sempre gelosamente custodito nell’armadio e il segreto (se così si può definire) talmente camuffato con tanta cura che solo un colpo d’occhio ben allenato o di fortuna lo poteva far scoprire.
Nervosamente cerco qualcosa di tagliente per incidere la carta decorata,piano piano seguendo il bordo interno della scatola faccio in maniera di staccare la carta decorata su tre lati e sollevandola noto che c’è un foglio di compensato della stessa misura del contenitore,delicatamente sollevo anche questo e sempre più curioso e con le mani tremanti,scopro che ci sono una decina di buste legate con del nastro colorato e toccandole capisco subito che contengono fotografie ma prima di proseguire, mi pongo delle domande sul perché c’era questo nascondiglio, che segreti poteva mai contenere. L’emozione, unita a un strana idea premonitrice mi avvolge, sono indeciso sul proseguire o meno, non vorrei scoprire cose di cui potrei pentirmi di sapere, ma ormai sono in ballo e sempre più curioso ed eccitato inizio a sciogliere il primo nastro e tolgo il contenuto della prima busta, resto senza esterefatto, la prima foto è di una donna completamente nuda, sorridente e, sembra, per niente imbarazzata, ma che non so chi sia, così la seconda e via via tutte le altre del pacchetto che la ritraggono in luoghi e pose diverse; sono foto amatoriali e gli ambientamenti hanno un che di conosciuto, ma chi è lei? continuo a sforzarmi per cercare di capire l’identità di questa sconosciuta e soprattutto mi chiedo come mai foto simili sono in questa scatola che è in nostro possesso da un’eternità e per di più nascoste e conservate così gelosamente? cerco di non pensarci più di tanto ( con una palese difficoltà) anche se sapere chi è questa ragazza mi darebbe l’occasione per dare un’immagine fisica di questa modella amatoriale, ho scoperto un tesoro nascosto e voglio godermelo, non so se scoprirò qualcosa di più peccaminoso e proibito oltre a quello che ho iniziato a vedere, ma ho una frenesia addosso che mi fa tremare le mani e venire un forte batticuore, estraggo tutte le buste e le butto sul letto ,bevo un sorso di birra e mi metto comodo.
Un groppo allo stomaco mi sta prendendo e mi viene spontaneo pensare se è giusto quello che sto facendo, riguardo le prime foto arrovellandomi per cercare di capire chi è questa ragazza. E più guardo e meno capisco, ha qualcosa di familiare ma non mi viene in mente nulla, è molto giovane nelle immagini che avranno come minimo 50 anni, ha le forme morbide, con un bel paio di seni non enormi ma ben fatti, la carnagione bianca fa risaltare le ombre scure dei capezzoli, il corpo leggermente sovrappeso (ma questa era una caratteristica dell’epoca) i capelli sciolti, non molto lunghi sono della stessa tonalità di colore scuro del folto cespuglio che appare sull’ attaccatura delle cosce e che attira magneticamente e particolarmente la mia attenzione, anche le immagini riprese da altre angolazioni mostrano dei fianchi leggermente abbondanti e le natiche tonde e anche se le gambe non sono affusolate non sono malvagie, nell’insieme la figura è gradevole e quella nudità ha un qualcosa di innocente nella sua peccaminosità, miro e rimiro morbosamente le immagini poi le rimetto nella busta e ne apro un’altra, e subito vedo che le foto sono messe col dorso verso l’esterno e la prima cosa che mi salta all’occhio è una scritta la cui grafia conosco, fatta a matita dove c’è scritto Anna e una data, il nome è come quello di mia madre e la data indica i primi anni 40 quando lei lo sapevo aveva 20 anni o giù di lì, resto senza fiato non mi sarebbe passato mai per la testa che la protagonista di questo servizio fotografico potesse essere proprio lei e mentre cerco di rendermi conto di quello che sto vedendo pensando di sognare, giro le foto e credendo di aver visto già a sufficienza (d’altra parte perché non avrebbe dovuto essere così), giro le immagini senza pensare a cosa mi sarebbe successo di vedere ma resto esterrefatto di fronte a quello che appare ai miei occhi: la stessa donna delle foto precedenti che, improvvisamente, ho riconosciuto ma che non avevo mai visto così giovane e soprattutto con atteggiamenti così spregiudicati, sdraiata su un letto matrimoniale in pose che non lasciano niente all’immaginazione, mostra quello che nell’immaginario collettivo è il centro del mondo, lo sguardo lascivo fa chiaramente capire che le immagini non sono fine a se stesse e che il gioco va ben oltre, resto un poco sconcertato,vorrei fermarmi ma la curiosità e l’eccitazione sono troppo forti e io mi sento debole e mi impongono di proseguire, deglutisco il sorso di birra che ho appena bevuto…..quella donna è mia madre da ragazza, provo una specie di morboso piacere a guardare, il lato peggiore di me lo sta dimostrando in maniera a dir poco esagerata e spinge dentro agli slip, una forte idea di proibito e lussurioso mi pervade e il cuore che batte a mille mi riporta ai tempi che,ragazzino in piena tempesta ormonale, spiavo nelle finestre della casa dei miei vicini per vedere le figlie che si facevano il bagno e le gambe mi tremavano per l’emozione; come incantato riguardo dall’inizio il pacchetto di immagini e mi soffermo sui particolari, anche se i benpensanti direbbero che non è normale, mi sto arrapando fuori di modo,non avrei mai pensato di eccitarmi così a vedere mia madre nuda, ma la cosa mi attizza e voglio godermela fino in fondo,mi libero velocemente dai vestiti, voglio prolungare questi momenti di pura libidine il più a lungo possibile, resto solo con gli slip, la forte erezione che sto avendo mi sconvolge le mie mani freneticamente sciolgono i nastri degli altri pacchetti, ho il fiato corto, se dovesse arrivare qualcuno in questo momento mi prenderebbe proprio sul fatto e facendo volare l’ultimo pezzo, resto completamente nudo e istintivamente comincio ad accarezzarmi, ho il membro caldo e pulsante, nella stanza si sente solo il mio respiro pesante, sto provando un piacere enorme mentre mi appresto a scoprire altri segreti inconfessabili, prendo altre foto e le guardo con cupidigia e anche se un poco si somigliano, l’ambientazione è diversa, in alcune le pose sono state fatte in mezzo alla campagna e il fotografo aveva una buona mano e occhio nel farle, mentre le osservo, immagino come potevano essere finite queste “scampagnate”, e mentre continuo la mia visione cerco di capire chi era l’artefice di queste cose e cosa avesse spinto mia madre a posare come mamma l’aveva fatta, in un epoca in cui i costumi erano molto morigerati,
Super eccitato sfioro l’ uccello, la pelle è tesa mentre le vene piene di sangue pulsano e la cappella è gonfia come non mai, osservo bramoso ogni dettaglio di quello che ho per le mani,dopo le prime immagini di lei da sola, (forse me lo aspettavo) in un pacchetto le foto si sono fatte decisamente più spinte, è apparsa una figura maschile il cui membro si trastulla tra la sua figa e la sua bocca e lei dimostrava di gradire parecchio queste attenzioni ingoiando golosamente e ricevendo fino in fondo l’arnese; ogni tanto chiudo gli occhi e come in un film vedo lei che si lascia convincere a farsi ritrarre nuda e senza vergogna da chissà chi in mezzo al verde di un prato,la sento ridere divertita e mi pare di sentirla ansimare e mugolare per l’orgasmo, e questo sogno non fa che aumentare il mio piacere mentre la mia mano scivola su e giù lentamente, la voglia di venire è forte ma voglio resistere,questa specie di tormento mi piace da morire riapro gli occhi come per svegliarmi ma la realtà è tra le mie mani e continuo a masturbarmi sempre deciso, tiro la pelle con forza facendomi avere un piacevole dolore, l'aver scoperto che mia madre in fin dei conti è una donna come tutte le altre me l'ha fatta apprezzare di più, non resisto più di tanto , il mio corpo è teso,il mio cazzo ormai al limite è pronto per sborrare, ora lo stringo forte andando su e giù quasi con violenza, scelgo una fotografia a caso e, come per omaggiare quella meravigliosa donna che mi ha dato la vita e che ho scoperto nel suo lato più proibito, la stringo fortemente a me mentre con gli ultimi colpi di mano sul cazzo turgido esplode con un sussulto l’orgasmo atteso e dalla cappella gonfia escono copiosi gli schizzi di sborra vischiosa e bollente che sembrano non finire mai e arrivano come una pioggia sulla mia pelle e tra le mie mani e alla fine di questo interminabile orgasmo svuotato come mai mi era successo mi sento appagato nel fisico e nella mente, il pomeriggio uggioso si è trasformato in uno splendido tramonto.
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