Isabella: la prostituta che amava il suo lavoro
di
Fox
genere
confessioni
La città, un mostro d'acciaio e vetro che respirava la notte, si illuminava di luci al neon. In questo scenario urbano, dove i sogni si mescolavano alle disillusioni, viveva una ragazza di nome Isabella. Ventitré anni, occhi color ambra che catturavano la luce come gemme preziose, e un corpo scolpito dalla danza e dalla vita. Isabella non era una ragazza qualunque; era una prostituta, ma non una vittima. Amava il suo lavoro, la libertà che le concedeva, il potere che sentiva di avere.
La sua giornata iniziava quando il sole si nascondeva, quando la città si trasformava in un palcoscenico di ombre e desideri. Si preparava con cura, scegliendo abiti che esaltavano le sue curve, profumi che promettevano avventure. Il suo appartamento, un piccolo nido nel cuore pulsante della metropoli, era arredato con gusto, un mix di moderno e bohémien, specchio della sua anima complessa.
Una sera, mentre la luna piena gettava la sua luce argentea sulla città, Isabella ricevette una chiamata. Un cliente, un uomo d'affari di mezza età, elegante e misterioso. L'incontro avvenne in un lussuoso hotel, una suite con vista panoramica. L'uomo, di nome Marco, la accolse con un sorriso enigmatico.
"Isabella, giusto? Sono lieto di averti qui". La sua voce era profonda, vellutata.
Isabella rispose con un sorriso altrettanto enigmatico, "Il piacere è mio, Marco".
La serata iniziò con una cena raffinata, champagne e conversazioni leggere. Ma ben presto, la tensione sessuale si fece sentire. Marco, con gesti lenti e studiati, le accarezzò la mano, le sussurrò parole dolci all'orecchio. Isabella, con la sua esperienza, sapeva come rispondere, come accendere la fiamma del desiderio.
Dopo cena, si spostarono nella camera da letto. Le luci soffuse, la musica sensuale, l'atmosfera era carica di promesse di passione. Marco, con un'eleganza innata, inizio a spogliarla, baciandola con passione. Isabella si abbandonò a quel contatto, sentendo il suo corpo vibrare.
"Sei bellissima", sussurrò Marzo, mentre le baciava il collo.
Isabella rispose con un gemito, "Anche tu".
Il gioco iniziò. Baci, carezze, sussurri. Marco le leccò il seno, mordicchiando i capezzoli, facendola gemere di piacere. Isabella, con le mani tra i suoi capelli, lo spinse più vicino, desiderando quel contatto.
"Fammi sentire il tuo sapore", sussurrò Isabella.
Marco, obbediente, si inginocchiò e iniziò a baciarle la vulva, con movimenti lenti e sensuali. Isabella, chiudendo gli occhi, si abbandonò a quel piacere, sentendo il suo corpo fremere. Leccò, succhio, mordicchiò, facendola impazzire.
"Oh, si, Marco... più forte..." gemette Isabella.
Il piacere aumentava, raggiungendo l'apice. Isabella sentì il suo corpo contrarsi, le gambe tremare. Squirta, un fiume di eccitazione che inondò il letto.
"Sei fantastica", sussurrò Marco, mentre la guardava.
Isabella, ancora scossa dall'orgasmo, lo guardò con occhi lucidi.
"Anche tu".
Poi, Marco si posizionò per il rapporto. Isabella, con un sorriso malizioso, lo invitò a entrare. Il sesso a pecorina, una delle sue posizioni preferite. Sentiva la sua virilità entrare in lei, riempiendola.
"Sei così stretta", sussurrò Marzo, mentre iniziava a muoversi.
Isabella, con le mani sui fianchi di lui, lo guidava, aumentando il ritmo. Il piacere cresceva, raggiungendo l'apice. Isabella urlò, sentendo l'orgasmo esplodere dentro di lei.
Marco, a sua volta, raggiunse l'orgasmo, sborrando sulla sua schiena. Isabella, ancora scossa, si voltò e lo bacio, assaporando quel momento di intimità.
Dopo un breve riposo, Marco si posizionò per un pompino. Isabella, con la sua esperienza, sapeva come farlo godere. Lo leccò, lo succhiò, lo accarezzo, facendolo impazzire.
"Sei la donna più sensuale che io abbia mai incontrato", sussurrò Marco, mentre si preparava a sborrare.
Isabella, con un sorriso, lo guardò. "Lo so".
Marco sborrò in faccia a Isabella, un'esplosione di piacere. Isabella, con un sorriso, si pulì, assaporando quel momento di pura sensualità.
La notte continuò, con altri rapporto, altri orgasmi. Isabella, con la sua passione, riuscì a far godere Marco come mai prima d'ora.
Al mattino, quando il sole iniziò a sorgere, Marco si vestì, lasciando un'ingente somma di denaro sul comodino.
Isabella rispose con un sorriso. "Sei stata fantastica".
Marco se ne andò, lasciando isabella sola con i suoi pensieri. Si sentiva soddisfatta, appagata. Amava il suo lavoro, la libertà che le concedeva, il potere che sentiva di avere.
Isabella, mentre la città si svegliava, si preparò per un'altra giornata.
Una giornata piena di promesse, di avventure, di piacere. Una giornata in cui avrebbe continuato a vivere la sua vita, a modo suo.
La sua vita, una danza sensuale tra desiderio e libertà, continuava. E lei, Isabella, la prostituta che amava il suo lavoro, era pronta a ballare.
La sua giornata iniziava quando il sole si nascondeva, quando la città si trasformava in un palcoscenico di ombre e desideri. Si preparava con cura, scegliendo abiti che esaltavano le sue curve, profumi che promettevano avventure. Il suo appartamento, un piccolo nido nel cuore pulsante della metropoli, era arredato con gusto, un mix di moderno e bohémien, specchio della sua anima complessa.
Una sera, mentre la luna piena gettava la sua luce argentea sulla città, Isabella ricevette una chiamata. Un cliente, un uomo d'affari di mezza età, elegante e misterioso. L'incontro avvenne in un lussuoso hotel, una suite con vista panoramica. L'uomo, di nome Marco, la accolse con un sorriso enigmatico.
"Isabella, giusto? Sono lieto di averti qui". La sua voce era profonda, vellutata.
Isabella rispose con un sorriso altrettanto enigmatico, "Il piacere è mio, Marco".
La serata iniziò con una cena raffinata, champagne e conversazioni leggere. Ma ben presto, la tensione sessuale si fece sentire. Marco, con gesti lenti e studiati, le accarezzò la mano, le sussurrò parole dolci all'orecchio. Isabella, con la sua esperienza, sapeva come rispondere, come accendere la fiamma del desiderio.
Dopo cena, si spostarono nella camera da letto. Le luci soffuse, la musica sensuale, l'atmosfera era carica di promesse di passione. Marco, con un'eleganza innata, inizio a spogliarla, baciandola con passione. Isabella si abbandonò a quel contatto, sentendo il suo corpo vibrare.
"Sei bellissima", sussurrò Marzo, mentre le baciava il collo.
Isabella rispose con un gemito, "Anche tu".
Il gioco iniziò. Baci, carezze, sussurri. Marco le leccò il seno, mordicchiando i capezzoli, facendola gemere di piacere. Isabella, con le mani tra i suoi capelli, lo spinse più vicino, desiderando quel contatto.
"Fammi sentire il tuo sapore", sussurrò Isabella.
Marco, obbediente, si inginocchiò e iniziò a baciarle la vulva, con movimenti lenti e sensuali. Isabella, chiudendo gli occhi, si abbandonò a quel piacere, sentendo il suo corpo fremere. Leccò, succhio, mordicchiò, facendola impazzire.
"Oh, si, Marco... più forte..." gemette Isabella.
Il piacere aumentava, raggiungendo l'apice. Isabella sentì il suo corpo contrarsi, le gambe tremare. Squirta, un fiume di eccitazione che inondò il letto.
"Sei fantastica", sussurrò Marco, mentre la guardava.
Isabella, ancora scossa dall'orgasmo, lo guardò con occhi lucidi.
"Anche tu".
Poi, Marco si posizionò per il rapporto. Isabella, con un sorriso malizioso, lo invitò a entrare. Il sesso a pecorina, una delle sue posizioni preferite. Sentiva la sua virilità entrare in lei, riempiendola.
"Sei così stretta", sussurrò Marzo, mentre iniziava a muoversi.
Isabella, con le mani sui fianchi di lui, lo guidava, aumentando il ritmo. Il piacere cresceva, raggiungendo l'apice. Isabella urlò, sentendo l'orgasmo esplodere dentro di lei.
Marco, a sua volta, raggiunse l'orgasmo, sborrando sulla sua schiena. Isabella, ancora scossa, si voltò e lo bacio, assaporando quel momento di intimità.
Dopo un breve riposo, Marco si posizionò per un pompino. Isabella, con la sua esperienza, sapeva come farlo godere. Lo leccò, lo succhiò, lo accarezzo, facendolo impazzire.
"Sei la donna più sensuale che io abbia mai incontrato", sussurrò Marco, mentre si preparava a sborrare.
Isabella, con un sorriso, lo guardò. "Lo so".
Marco sborrò in faccia a Isabella, un'esplosione di piacere. Isabella, con un sorriso, si pulì, assaporando quel momento di pura sensualità.
La notte continuò, con altri rapporto, altri orgasmi. Isabella, con la sua passione, riuscì a far godere Marco come mai prima d'ora.
Al mattino, quando il sole iniziò a sorgere, Marco si vestì, lasciando un'ingente somma di denaro sul comodino.
Isabella rispose con un sorriso. "Sei stata fantastica".
Marco se ne andò, lasciando isabella sola con i suoi pensieri. Si sentiva soddisfatta, appagata. Amava il suo lavoro, la libertà che le concedeva, il potere che sentiva di avere.
Isabella, mentre la città si svegliava, si preparò per un'altra giornata.
Una giornata piena di promesse, di avventure, di piacere. Una giornata in cui avrebbe continuato a vivere la sua vita, a modo suo.
La sua vita, una danza sensuale tra desiderio e libertà, continuava. E lei, Isabella, la prostituta che amava il suo lavoro, era pronta a ballare.
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