Leggere il piacere
di
Sofocle78
genere
voyeur
Tratto liberamente da un sogno..
La poltrona di pelle emette dei piccoli suoni per ogni mio movimento, giro in una mano il bicchiere di rum di un colore ambrato e dal sorprendente profumo. Al primo sorso sento il calore scendere nella mia gola e alzo gli occhi nella vasta sala fino a raggiungere le vetrate e quindi i giardini esterni che circondano l’albergo. La pioggia cade lieve e le foglie delle piante si piegano. Accendo una sigaretta e appoggio sul bracciolo destro il posacenere, bevo un altro sorso e apro il libro. Prima annuso lo pagine, lo faccio spesso, l’odore della carta e dell’inchiostro mi inebria, come se sottendesse qualcosa di importante, un’azione che cambia la mia mente e il mio corpo.
Corro con lo sguardo intorno a me, l’albergo e splendido ma completamente disabitato, ho dovuto “rubare” il mio drink per la completa assenza di personale. Mi sollazza l’idea di aver fatto qualcosa di proibito. Passo una mano per stendere la camicia che si arriccia mentre sto seduto e apro il libro, l’odore del sapone da bagno è ancora vivo sulla mia pelle, mi godo questo momento solitario di attesa e di piacere, mentre ti aspetto, pronto, per uscire questa sera.
Non mi piace attendere in camera, non amo gli spazi chiusi, un albergo quasi completamente deserto è per me una fonte di curiosità infinita. Devo ammettere che non ho perso tempo, l’ho esplorato in ogni suo spazio e mi sono sentito attratto in particolare da quelli proibiti agli ospiti. Passando nelle cucine mi sono tornate alla mente tante ore di lavoro e ho sorriso per aver archiviato questa parte della mia vita.
Appoggio il bicchiere sul tavololino barocco alla mia destra e mi immergo nella lettura. Le pagine si susseguono e mi verso altre due dita di rum. Il sole sta lasciando spazio alla notte che si avvicina silenziosa.
Prima di percepire il tuo meraviglioso profumo, sempre composto da un misto di odore afrodisiaco della tua pelle e l’essenza che hai scelto tra le tue numerose per la serata sento il rumore dei tacchi che si avvicinano. Non mi volto nemmeno sono più che certo che quel rumore sia prodotto da te, sento la tua presenza, anche senza guardarti. Il profumo su di te gioca un ruolo strano, perchè tu ne hai uno proprio, fatto di carezze e di passione di lunghi baci e riflessioni accurate, risate e momenti seri. Profumo di vita e di desiderio.
Sei alle mie spalle e mi passi una mano sfiorandomi i capelli e la spalla, con un movimento fluido sei davanti a me. Rossi i tuoi capelli cadono sulle spalle, un vestito lungo nero contrasta con le tue unghie vermiglie. Una collana lunga dorata lambisce i tuoi fiorenti seni, due cerchi d’oro si stagliano tra i tuoi capelli. La tua mano prende delicatamente il mio libro e mi guardi con i tuoi occhi da gatta. Le tue labbra si increspano per un attimo segno del desiderio che ti percorre. Appoggi il libro sul divano alla mia destra e ti abbassi per appoggiare le tue labbra settose sulle mie, per un attimo le nostre lingue si toccano, in un bacio breve ma travolgente. Guardo i tuoi seni candidi e penso al desiderio che mi provocano, ai tuoi gemiti mentre facciamo all’amore e diventano obbiettivo dei miei morsi e dei miei baci.
Prendo il bicchiere di rum in mano e ne assaggi un sorso, mi guardi intensamente passandolo nuovamente nelle mie mani ti accovacci davanti a me e discosti le mie gambe, una mano candida passa lentamente dal mio petto alla mia virilità su cui si sofferma, come per soppesare il mio desiderio. Rimango calamitato dal contrasto delle due flessuosa mani e dal rosso vermiglio delle tue unghie. Mi guardi fisso negli occhi e ti inginocchi davanti a me.
La cerniera dei pantaloni si apre e la cintura viene dalle tue mani slacciata.
Non lasci che il tempo si frapponga e in un attimo sento il calore delle tue labbra che avvolgono il mio cazzo, desideri sentirlo subito nella tua bocca e spingi perché anche la gola lo possa avvolgerlo. Col bicchiere tremante tra le mie mani vedo le tue labbra rosse percorrere la mia verga, sento la lingua passare sulla mia virilità e la tua bocca succhiare avidamente il mio desiderio. Bevo un sorso ancora e mi sento perdere, trascinare in un mare oscuro, i sensi si spengono per perdersi nell’infinito. Sentiamo del rumore nelle stanze limitrofe ma tu invece di desistere dai tuoi piani sessuali intensifichi il ritmo, con la mano sinistra mi carezzi i testicoli e passi abilmente le tue unghie su di loro, spingi completamente la bocca sul mio cazzo fino a raggiungere con la lingua l’attaccatura di questo, che percorri delicatamente.
Con la coda dell’occhio vedo passare un cameriere che si dilegua prontamente, il tuo sguardo si fissa su di me e mi penetra profondamente.
L’estasi mi coglie e sgorga il mio seme nelle tua bocca adesso salda sulla base del mio cazzo. Senza perderne una goccia percorri con le labbra serrate tutta la sua lunghezza, lo lasci uscire, lo rinfili nelle mie mutande e ti sollevi elegantemente da terra, a mezza altezza avvicini il tuo viso al mio e deglutisci il mio seme.
Ti passi la punta di un dito sul lato della bocca per raccogliere le poche gocce perse e ne assapori il gusto.
Ti alzi in piedi, mi rubi il bicchiere di mano e d’un sorso finisci il contenuto, prendi la bottiglia dal tavolo e rabbocchi il nettare passandomi il calice. Dall’altro dei tuoi tacchi mi guardi e mi dici -Amore devo andare a rifarmi il trucco, dammi dieci minuti e chiama un taxi, l’aperitivo mi è piaciuto ma voglio cenare-
La poltrona di pelle emette dei piccoli suoni per ogni mio movimento, giro in una mano il bicchiere di rum di un colore ambrato e dal sorprendente profumo. Al primo sorso sento il calore scendere nella mia gola e alzo gli occhi nella vasta sala fino a raggiungere le vetrate e quindi i giardini esterni che circondano l’albergo. La pioggia cade lieve e le foglie delle piante si piegano. Accendo una sigaretta e appoggio sul bracciolo destro il posacenere, bevo un altro sorso e apro il libro. Prima annuso lo pagine, lo faccio spesso, l’odore della carta e dell’inchiostro mi inebria, come se sottendesse qualcosa di importante, un’azione che cambia la mia mente e il mio corpo.
Corro con lo sguardo intorno a me, l’albergo e splendido ma completamente disabitato, ho dovuto “rubare” il mio drink per la completa assenza di personale. Mi sollazza l’idea di aver fatto qualcosa di proibito. Passo una mano per stendere la camicia che si arriccia mentre sto seduto e apro il libro, l’odore del sapone da bagno è ancora vivo sulla mia pelle, mi godo questo momento solitario di attesa e di piacere, mentre ti aspetto, pronto, per uscire questa sera.
Non mi piace attendere in camera, non amo gli spazi chiusi, un albergo quasi completamente deserto è per me una fonte di curiosità infinita. Devo ammettere che non ho perso tempo, l’ho esplorato in ogni suo spazio e mi sono sentito attratto in particolare da quelli proibiti agli ospiti. Passando nelle cucine mi sono tornate alla mente tante ore di lavoro e ho sorriso per aver archiviato questa parte della mia vita.
Appoggio il bicchiere sul tavololino barocco alla mia destra e mi immergo nella lettura. Le pagine si susseguono e mi verso altre due dita di rum. Il sole sta lasciando spazio alla notte che si avvicina silenziosa.
Prima di percepire il tuo meraviglioso profumo, sempre composto da un misto di odore afrodisiaco della tua pelle e l’essenza che hai scelto tra le tue numerose per la serata sento il rumore dei tacchi che si avvicinano. Non mi volto nemmeno sono più che certo che quel rumore sia prodotto da te, sento la tua presenza, anche senza guardarti. Il profumo su di te gioca un ruolo strano, perchè tu ne hai uno proprio, fatto di carezze e di passione di lunghi baci e riflessioni accurate, risate e momenti seri. Profumo di vita e di desiderio.
Sei alle mie spalle e mi passi una mano sfiorandomi i capelli e la spalla, con un movimento fluido sei davanti a me. Rossi i tuoi capelli cadono sulle spalle, un vestito lungo nero contrasta con le tue unghie vermiglie. Una collana lunga dorata lambisce i tuoi fiorenti seni, due cerchi d’oro si stagliano tra i tuoi capelli. La tua mano prende delicatamente il mio libro e mi guardi con i tuoi occhi da gatta. Le tue labbra si increspano per un attimo segno del desiderio che ti percorre. Appoggi il libro sul divano alla mia destra e ti abbassi per appoggiare le tue labbra settose sulle mie, per un attimo le nostre lingue si toccano, in un bacio breve ma travolgente. Guardo i tuoi seni candidi e penso al desiderio che mi provocano, ai tuoi gemiti mentre facciamo all’amore e diventano obbiettivo dei miei morsi e dei miei baci.
Prendo il bicchiere di rum in mano e ne assaggi un sorso, mi guardi intensamente passandolo nuovamente nelle mie mani ti accovacci davanti a me e discosti le mie gambe, una mano candida passa lentamente dal mio petto alla mia virilità su cui si sofferma, come per soppesare il mio desiderio. Rimango calamitato dal contrasto delle due flessuosa mani e dal rosso vermiglio delle tue unghie. Mi guardi fisso negli occhi e ti inginocchi davanti a me.
La cerniera dei pantaloni si apre e la cintura viene dalle tue mani slacciata.
Non lasci che il tempo si frapponga e in un attimo sento il calore delle tue labbra che avvolgono il mio cazzo, desideri sentirlo subito nella tua bocca e spingi perché anche la gola lo possa avvolgerlo. Col bicchiere tremante tra le mie mani vedo le tue labbra rosse percorrere la mia verga, sento la lingua passare sulla mia virilità e la tua bocca succhiare avidamente il mio desiderio. Bevo un sorso ancora e mi sento perdere, trascinare in un mare oscuro, i sensi si spengono per perdersi nell’infinito. Sentiamo del rumore nelle stanze limitrofe ma tu invece di desistere dai tuoi piani sessuali intensifichi il ritmo, con la mano sinistra mi carezzi i testicoli e passi abilmente le tue unghie su di loro, spingi completamente la bocca sul mio cazzo fino a raggiungere con la lingua l’attaccatura di questo, che percorri delicatamente.
Con la coda dell’occhio vedo passare un cameriere che si dilegua prontamente, il tuo sguardo si fissa su di me e mi penetra profondamente.
L’estasi mi coglie e sgorga il mio seme nelle tua bocca adesso salda sulla base del mio cazzo. Senza perderne una goccia percorri con le labbra serrate tutta la sua lunghezza, lo lasci uscire, lo rinfili nelle mie mutande e ti sollevi elegantemente da terra, a mezza altezza avvicini il tuo viso al mio e deglutisci il mio seme.
Ti passi la punta di un dito sul lato della bocca per raccogliere le poche gocce perse e ne assapori il gusto.
Ti alzi in piedi, mi rubi il bicchiere di mano e d’un sorso finisci il contenuto, prendi la bottiglia dal tavolo e rabbocchi il nettare passandomi il calice. Dall’altro dei tuoi tacchi mi guardi e mi dici -Amore devo andare a rifarmi il trucco, dammi dieci minuti e chiama un taxi, l’aperitivo mi è piaciuto ma voglio cenare-
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