Monica - la prima uscita

di
genere
trans

Mi guardo allo specchio, la luce fredda del bagno che mi colpisce il viso. Monica. È così che mi vedo, così che mi sento quando indosso i miei abiti, quando il trucco trasforma il mio volto in qualcosa di diverso, di più audace. L'uomo di quarantatré anni, scompare, non c’è più Paolo. Al suo posto, emerge Monica, una donna che vive solo online su chat e su siti, attraverso lo schermo di un computer.
Monica, la donna che ho creato, la donna che sono quando mi sento libero. Il trucco è perfetto, le labbra rosse, gli occhi sottolineati da un tratto di eyeliner nero. Il vestito scivola sulla mia pelle, la parrucca bionda cade sulle spalel, orecchini, collana e bracciali completano il mio abbigliamento assieme ad una piccola borsetta che tengo tra le mani nervosamente, tra le mie dita smaltate con unghie finte di colore nero.

Oggi, però, è diverso. Oggi Monica esce. Ho deciso di rompere il ghiaccio. Ho scelto una serata di un locale in cui ci sarà uno spettacolo di drag queen, una serata a tema, in un locale che ne fa diverse l’anno e in cui mi sono decisa ad andare per la prima uscita, in un luogo dove essere più accetta e protetta.

Mi sono preparato per ore. La parrucca bionda, le ciglia finte, il rossetto rosso fuoco. Ogni dettaglio è stato curato, ogni imperfezione nascosta. Mi sento vulnerabile, esposto, ma allo stesso tempo incredibilmente vivo. Ho visto lo sguardo del tassista che mi ha accompagnato al locale. Per lui ero Monica e ho anche provato ad abbassare il mio tono di voce rendendolo più femmineo. Lui mi ha guardato, mi ha chiesto dove la porto signora. Rincuorata dal suo fare gli ho detto l’indirizzo e lui ha annuito. Lungo il tragitto mi guardava nello specchietto e io abbassavo sovente gli occhi. Poi mi ha chiesto se mi esibivo anche io, facendomi capire che aveva capito che ero en femme. Io timidamente gli ho detto di no, non sono mica così bella. Lui con una sorta di rozzezza galante mi ha detto che invece lo ero e che se non avesse avuto il turno sarebbe venuto a farmi da cavaliere e si è presentato dicendo di chiamarsi Augusto. Ho risposto dicendo Monica.
Arrivati all’indirizzo, estrassi dalla borsetta i soldi per pagarlo e non avendo tutto il resto mi abbuonò cinque euro sulla corsa e sorridendomi mi ha detto un omaggio alla tua bellezza, Monica. Sono diventata rossa e gli ho risposto grazie. Entrata nel locale.
Il locale è un'esplosione di colori e musica. Le luci sembrano danzare, riflettendosi sui lustrini dei costumi delle drag queen sul palco. Sono qui per la prima volta, in carne e ossa, come Monica. Il cuore mi batte forte nel petto, un ritmo frenetico che sembra voler sfondare le costrizioni del mio abito.

Mi siedo in un angolo, cercando di fondermi con l'ombra. Osservo le persone intorno a me, le risate, i flirt, la libertà che sembra permeare l'aria. Vorrei essere come loro, spensierata, senza paura. Ma la paura è un macigno che mi schiaccia, un peso che mi impedisce di respirare a fondo.

Lo spettacolo inizia. Le drag queen, creature magnifiche e strepitose, si muovono con grazia e sicurezza sul palco. Le loro voci potenti riempiono la sala, le loro battute taglienti fanno scoppiare il pubblico in fragorose risate. Mi sento insignificante, in questo mondo di eccessi e libertà.

Un bicchiere di vino rosso mi aiuta a sciogliermi un po'. Il calore mi pervade, allentando la tensione che mi attanaglia. Osservo meglio le persone intorno a me. Alcuni mi guardano, incuriositi, altri mi ignorano. Nessuno sembra giudicarmi.

Una drag queen, con un abito scintillante e un trucco impeccabile, si avvicina al mio tavolo. Mi sorride, un sorriso ampio e accogliente. "Ti diverti, tesoro?" chiede con una voce profonda e melodiosa.
"Sì," rispondo, la mia voce tremante. "È... è tutto molto bello."
"È un posto magico," dice lei, appoggiando una mano sulla mia spalla. "Un posto dove puoi essere chi vuoi, senza paura."
Si siede un attimo al mio tavolo è si presenta come Vanessa e io, piacere Monica.
Monica sei nuova ? Io le dico si è la prima volta che esco vestita e truccata. Lei sorride e con una risata mi carezza la mano. Dai rilassati e divertiti, sei fantastica e non ti preoccupare qui sei tra persone come te e pensa ad essere te stessa Monica.

Le sue parole mi colpiscono dritto al cuore. Un brivido mi percorre la schiena. Forse, qui, posso davvero essere Monica.

Lo spettacolo continua, e con esso la mia trasformazione. Mi lascio trasportare dalla musica, dalle risate, dalla magia che pervade l'aria. Mi alzo, passo tra una folla sulla pista da ballo. Mi muovo goffamente all'inizio, poi, lentamente, mi lascio andare.

Sento gli occhi puntati su di me, ma non mi importa. Mi sento libera finalmente. Monica è qui, viva, reale. Forse le chiacchiere fatte, forse il vino, mi sento meno impacciata.

La serata vola via. Scambio parole e rido, parlo con sconosciuti.
Mi siedo al bancone, ordino un drink. Il barista Enzo, mi guarda, un sorriso enigmatico sul volto.
“Sei nuova da queste parti, Monica?”
Annuisco, la voce strozzata in gola.
“Ti divertirai, qui dentro c’è sempre festa.”
Un uomo si avvicina, un sorriso affascinante, occhi che brillano.
“Ciao, sono Gianni. Posso offrirti qualcosa?”
Accetto. Parliamo, ridiamo, il vino scorre. Mi sento a mio agio, per la prima volta. Gianni è un bell’uomo affascinante, sicuro di sé, con un’eleganza innata. Mi guarda, i suoi occhi si posano su di me, mi scruta.

“Sei bellissima, Monica.”
Il complimento mi fa arrossire, un brivido mi percorre la schiena.

Lo spettacolo finisce, la serata si fa più intima. Gianni mi offre un passaggio a casa. Accetto, l’adrenalina mi pompa nelle vene.
Quando esco dal locale, l'aria fresca della notte mi colpisce il viso e le gambe seno il freddo della notte tra le cosce. Con un fare molto femminile dico brrrr che freddo. Lui mi offre la sua giacca e mi abbraccia e dandomi braccetto visto che sono un po’ brilla e ho una strna ridarella mi accompagna alla sua auto, una berlina blu, molto curata, mi apre la portiera e mi aiuta a salire come un vero cavaliere con la sua dama.
In macchina, la sua mano si posa sulla mia gamba, accarezzandomi lentamente. Il contatto è elettrico, il mio corpo complice tutto il vino e gli alcolici bevuti risponde al suo tocco. Mi lascio andare, mi abbandono a quella sensazione di piacere. Lui senza nemmeno che io abbia il tempo di reagire, mi prende e bacia, non so che mi accade ma mi sento Monica tra le sue mani in quel momento e rispondo al bacio, le nostre bocche si perlustrano, le lingue si conoscono, sento il suo sapore e mi sento avvampare tutta di un calore e confusa rispondo al suo bacio con il mio in un lungo penetrarsi delle nostre lingue e avvinghiarsi delle nostre bocche., mentre lui mi accarezza il collo scendendo lungo il mio corpo, sino alle mie cosce che accarezza.
Si ferma e mi dice sei fantastica Monica, abito qui vicino,” dice, la voce roca, ti va di venire sa me? Languidamente annuisco con gli occhi, l’auto parte, non so che mi ha preso, Monica ora ha preso il controllo delle mie azioni e sono in auto con un uomo strafigo e carino da matti che mi porta a casa sua.
scritto il
2025-10-26
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