Benedetto pullman
di
Arturo1966
genere
incesti
Benedetto pullman
Dopo aver trascorso una nottata a fare bagordi con degli amici, mi sono buttato sul letto per prendere un po’ di riposo, sono le 08:30 Di mattina, arrivano un paio di notifiche su WhatsApp, non ho voglia di leggerli, subito dopo il telefono squilla una prima volta, scocciato a lungo una mano per mettere in modalità aereo, prima di riuscirci torna a squillare, vedo con la coda dell'occhio chi sta chiamando, è la mia cara nipotina Simona, mi chiedo, cosa vorrà adesso non ci sentiamo tanto spesso, quindi rispondo
“Pronto Simona che succede?
Simo: “Buongiorno zietto, sono in un mare di guai, mi stavo recando in università perché ho un esame importante e purtroppo il pullman si è rotto, siamo fermi alla stazione di servizio sull'autostrada in attesa che arrivi il sostitutivo ma impiegherà molto tempo ed io corro il rischio di perdere l'esame che per me è importantissimo, non è che saresti disponibile a raggiungermi per accompagnarmi all'ateneo?
Io: “guarda Simo, devi darmi il tempo di mettermi a posto sono in condizioni pietose ma vedo di fare presto aspettami la’”.
Mi alzo mi do una sciacquata e scendo in garage, prendo la macchina e in 20 minuti raggiungo l'area di servizio, Simona mi viene incontro, mi abbraccia e mi ringrazia, poi mi chiede se possiamo dare un passaggio a due sue amiche, non ho nulla in contrario le faccio salire in macchina e si parte in direzione Università. Durante il tragitto non posso non notare il loro abbigliamento, è abbastanza succinto e mi viene spontaneo fare una battuta alle ragazze
“Ma scusate state andando a dare un esame oppure state andando in discoteca? Con tranquillità mi rispondono che se riescono a fare colpo possono guadagnare un punteggio un po’ più alto quindi loro dicono che l'abbigliamento è adeguato. Simona seduta sul sedile al mio fianco si gira verso di me e accavalla le gambe una visione celestiale perché lei è una bellissima ragazza slanciata e con un fisico mozzafiato. Il tragitto dura all’incirca mezz’ora, arrivati nei pressi dell'ateneo scendiamo, le amiche di Simona si avviano verso le loro aule, Simona mi abbraccia calorosamente e mi ringrazia per aver salvato lei e le sue amiche poi al momento di congedarci mi saluta dicendomi che ci vediamo in paese, io gli rispondo che approfitto dell'occasione per fare un giro in città, e le propongo che alla fine del giro se lei si è sbrigata con l'esame posso anche riaccompagnarla per il ritorno, lei ne è felice e mi lascia dicendomi che a fine esame mi richiama. Quindi ci salutiamo. Anche se sono stanco vado a fare un giro nel centro, non devo comprare nulla voglio solo curiosare tra le le vetrine, passeggiando mi viene di fronte un negozio di intimo, rimango un po’ titubante alla fine entro mi faccio un giro e vedo che ci sono bei capi indossati dai manichini, si avvicina una commessa e mi chiede gentilmente se mi serve aiuto, io sono un leggermente indeciso alla fine chiedo alla signorina “Vorrei un completino per una signorina di circa vent'anni”, lei mi chiede “Casto, oppure Hot?”, francamente sono un po’ in imbarazzo però visto che mi trovo decido per un capo Hot, quindi la commessa mi invita a spostarci nel reparto intimo verso lo scaffale che ci interessa e inizia ammetterne qualcuno sul tavolo decantando per ognuno le qualità, dopo averne visto un po’ butto l'occhio su uno molto sexy, è tutto in tessuto trasparente composto da, tanga, guepier e reggiseno di una misura molto ridotta, mi faccio fare la confezione regalo lo faccio inserire in una busta anonima pago e saluto. Continuo il mio giro curiosando e ripenso al regalo che ho preso per Simona chiedendomi se avrò fatto bene o male, ma poco importa quel oramai l’ho , si è fatto mezzogiorno, quindi mi riavvio verso la macchia, nel tragitto mi arriva la chiamata della nipotina:
“Zio, l'esame è finito e andato benissimo, tu sei ancora in zona o sei già andato via?”.
Io: Tranquilla Simo mi sono attardato per le vie del centro e stavo giusto andando a prendere macchina, rientriamo insieme aspettami alla pensilina dei pullman.”
Giunto sul luogo convenuto ritrovo Simona con le sue amiche, scendo dalla macchina per farle salire ma Simona si rivolge alle sue amiche e gli comunica che devono rientrare con il pullman in quanto io e lei ci attardiamo per fare delle commissioni, io rimango un po’ basito non dobbiamo fare nulla ma mi sta bene, quindi salutiamo le amiche e saliamo in macchina. Chiedo a Simona: ”Che commissioni dobbiamo fare?” “Zio ma non capisci nulla è tutta una scusa per non portarcele indietro mica devono approfittare della bontà delle persone, appena saliti in macchina gli squilla il telefono, mi mostra il display mi fa cenno di stare muto e risponde telefonata, è mia sorella “Sì mamma è andata benissimo sono molto contenta, ora siamo in fila per fare la registrazione dei voti sul libretto, penso che perderemo un po’ di tempo quindi difficilmente riesco a prendere il pullman per rientrare dovrò prendere l'ultima corsa quella delle sei, pertanto non aspettatemi per pranzo faccio un giro in centro con le amiche e vedo se riesco a trovare qualcosa di carino da comprare, un bacione mamma a stasera”, stacca La telefonata si gira verso di me e mi strizzo l’occhio, Io la guardo meravigliato, e lei, “Zio, e quando mi ricapita di passare un pomeriggio sola con te, meglio approfittarne, adesso che ne dici se mi porti a mangiare qualcosa?” La guardo quasi inebetito e mi avvio per trovare un locale dove spizzicare qualcosa non sono pratico della città quindi mi fermo davanti al primo self service che trovo entriamo e rimediamo qualcosa da mettere sotto i denti, devo dire che trovo piacere a mangiare con un pezzo di figliola così di fronte, E noto pure l'invidia dei vicini di tavolo.
Finito il frugale pasto risaliamo in macchina e ci spostiamo per trovare un bar dove consumiamo qualche pasticcino e due caffè, Quindi gli domando: ”E adesso che si fa? I negozi hanno chiuso e la città è deserta, stiamo in macchina?”
Simona: ”Dai zio inventati qualcosa portami a fare un giro portami da qualche parte abbiamo un pomeriggio a disposizione possibile che non ti viene qualche bella idea?”
Io: Ah beh io ho un'idea c'è l'avrei, bisogna vedere se a te piace”
Simona: “Accetto incondizionatamente qualsiasi cosa tu mi proponi quindi puoi procedere con la tua idea”.
Io: ”Incondizionatamente? Ok spero non te ne pentirai.”
Risaliamo in macchina e ci avviamo verso l'autostrada imbocco la via del ritorno, giunti al primo svincolo che dà sulla litoranea esco, pochi chilometri e siamo sul lungomare, la giornata è splendida soleggiata ma non caldissima, scendiamo dall'auto e facciamo una passeggiata andiamo sulla spiaggia e ci sediamo su dei massi ammirando il mare, lei è molto contenta e mi dice che ho avuto un'ottima idea si rilassa, si lascia accarezzare dal sole sbottonando leggermente la camicetta e mostrando un décolleté da favola, io rimango estasiato da tanta bellezza, Simona se ne accorge mi strizza l'occhio, dopo un po’ gli chiedo se vuole godersi il resto del pomeriggio, lei annuisce, quindi risaliamo in macchina e questa volta mi dirigo verso la casa al mare, lei se ne accorge e comincia a guardarmi in modo sospettoso ma non contrariato. Scendiamo dall’auto ci soffermiamo un po’ nel giardino poi gli comunico che sento l'esigenza di andare a fare una doccia in quanto la notte precedente sono rientrato tardi e non ho avuto ne il tempo e ne la voglia di farne una, lei rimane in giardino seduta su una poltrona a riprendere un po’ di sole in viso, ho dimenticato di consegnarle il regalo quindi torno alla macchina :”Questo è per te spero tanto ti piacerà, dammi un quarto d'ora, il tempo di fare una veloce doccia “.
Simona: “addirittura un regalo? Ma zio oggi mi hai salvata, semmai dovrei essere io a sdebitarmi. “
Io: “tranquilla, avrai modo di farlo, sei intelligente”, mi avvio a fare la doccia, finita la quale mi asciugo e raggiungo il salone in accappatoio, Simona è entrata in casa, sta curiosando a guardare i quadri appesi, non si è accorta della mia presenza, faccio un colpetto di tosse, lei si gira, vede, si avvicina: “finita? Sei stato rapidissimo, e hai messo pure un ottimo profumo”, mi poggia un mano sul petto e sfiora il mio collo annusandomi, “scusami, avrei anche io bisogno del bagno adesso, dammi dieci minuti e torno”
Io: “Perfetto, approfitto per rivestirmi”
Simona :”perché rivestirti? Sei così sexy in accappatoio, e poi, non dirmi che vuoi riaccompagnarmi a casa, è troppo presto, tua sorella sa che prendo il pullman e torno alle 19, se rientro prima non saprò che bugie inventare”
“Ok, perfetto, ti aspetto in soggiorno, vai pure”, si avvia verso il bagno, entra ma non chiude la porta, la accosta, mi avvicino per spiare, lentamente si sfila le mutandine, abbassa la gonna e fa i bisogni, quindi va verso il bidet e inizia a sciacquarsi abbondantemente, ho visto abbastanza quindi me ne torno al divano, Simona indugia tanto a stare in bagno forse un po’ troppo non ho idea di cosa stia facendo, trascorso un altro po’ di tempo apre la porta ed esce, arriva vicino al tavolo si appoggia con una mano e con l'altra appoggiata al fianco con aria di sfida mi chiede “ come mi trovi? “, “a dir poco splendida” rispondo”, “zio mi hai fatto un bellissimo regalo e credo che meriti sia tu il primo a vedere e a valutare come mi calza”, detto questo sbottona la camicetta, la toglie, quindi si toglie la gonnellina rimanendo con il solo completo intimo che gli ho regalato, io rimango immobile non so cosa dire ho perso le parole, quindi Simona mi stimola perché vuole sapere come gli calza, riesco solamente a pronunciare “mia cara sei una figa pazzesca”, lei contenta si avvicina al divano m invita a sentire con le mani la qualità dei tessuti, appoggio le mani sui fianchi e li accarezzo intanto l’accappatoio si è aperto leggermente lasciando intravedere quello che mi sta succedendo che non è poco, Simona con la coda dell'occhio sbircia all'interno, “zio cosa ti succede? “, “secondo te non dovrebbe succedermi niente? Come si fa a resistere di fronte a cotanta bellezza anche se sei mia nipote”, lei senza rispondere si abbassa e non e si inginocchia di fronte al divano, slaccia la fascia dell'accappatoio e prende il pene in mano iniziando a dare qualche colpo di assaggio, io gli chiedo “sei sicura di quello che stai facendo? , “zio non penserai che sia la prima volta che lo faccio, tranquillo ho avuto le mie esperienze e di sicuro non mi lascio sfuggire l’occasione che ho è dà molto tempo che ti ho nei pensieri ma, non ho avuto mai il coraggio di osare, penso che sia giunto il momento di prendermi ciò che desidero, spero di lasciarti contento”, la lascio fare, voglio vedere fino a che punto riesce a spingersi, gli prendo la testa fra le mani e inizio ad accarezzarla, lei è concentrata a fare su e giù con la mano sulla mia asta, quando improvvisamente scende con la testa e se lo prende in bocca cominciando un delizioso pompino, con le mani sempre sulla testa gli do la cadenza che a me è più congeniale, dopo aver lavorato un bel po’ la invito a rialzarsi, la faccio mettere a cavalcioni sulle mie gambe, gli sfilo il reggiseno e inizio d accarezzarla, poi la attiro a me e delicatamente la stuzzico con la punta della lingua, iniziano così un turbinio di sensazioni da ambo le parti, non so più cosa fare la lecco, la bacio, la succhio, la mordo e lei emette dei gemiti di piacere, in un attimo sfila via il resto dell’intimo rimanendo completamente nuda, scende dal divano, mette un piede sul bracciolo rimanendo con le gambe completamente divaricate le quali mostrano senza nulla nascondere le sue grandi labbra leggermente contornate da una leggera peluria, lei con la mano inizia a masturbarsi, mi avvicino, gli do qualche colpo di lingua, lei si spinge in avanti quindi con la lingua gli roteo tutto intorno al clito, lei con le dita allarga l'apertura riesco ad andare fino in profondità la sto praticamente scopando con la lingua, siamo entrambi al colmo dell'estasi, lei non perde tempo ha troppo desiderio come del resto pure io, quindi si posiziona cavalcioni su di me con la mano mi prende l'asta e se la dirige verso l'apertura, lentamente scende e in un batter d'occhio gli sono tutto dentro, comincia a cavalcare come un’ossessa ha un ritmo forsennato, è la dimostrazione che effettivamente era un desiderio sopito da anni, la prendo dai fianchi la sollevo e la faccia scivolare verso giù spingendola, adesso la sto proprio aprendo per bene lei geme e ne chiede sempre di più, io dal canto mio non ho molta resistenza, del resto in in una situazione del genere è difficile resistere tanto, quindi la avverto che sto per sborrare, lei è come se nemmeno mi avesse sentito, continua imperterrita con il suo ritmo, l'avviso di nuovo, e lei risponde “cosa vuoi che me ne freghi, se resisti un altro attimo vengo anch'io insieme a te, finisci pure dentro poi vedremo”, la prendo in parola cerco di trattenermi ma alla fine con un urlo liberatorio la inondo del mio seme, prima che la mia erezione prenda la discesa sento anche lei emettere dei gemiti di piacere, è andata bene, è durato poco ma entrambi abbiamo goduto, quindi lentamente si sfila e si sposta sul lato, io l'abbraccio e la sbaciucchio tutta, lei mi guarda con occhi dolci e mi comunica “zio oggi è un giorno speciale per me, non sai quanto mi hai reso felice”, io gli rispondo “sei stata tu a voler rimandare tanto io non so da quanto tempo avevi questo desiderio e non mi sono mai accorto ne mi e mai passato per la mente che sarei arrivato al punto di avere rapporti sessuali con te, ti ho sempre guardato con ammirazione e sinceramente ho fatto anche qualche cattivo pensiero, però non te l'ho mai confessato e mai te l'avrei chiesto, però oggi non mi son potuto rifiutare, anzi nel momento che ti ho comprato il regalo, ammetto che questo pensiero si era fatto largo nella mia mente, oggi ti ho portato qui proprio con l'intenzione e la speranza di farti mia, diciamo che abbiamo realizzato un sogno entrambi, adesso andiamo a ripulirci che il pomeriggio è ancora lungo”. Dopo esserci sciacquati in bagno ci mettiamo in cucina e sorseggiamo un caffè a testa, lei è voluta rimanere vestita in intimo, io ho messo solo un boxer, ci portiamo fuori in giardino e sul dondolo stando abbracciati fumiamo una sigaretta, lei mette i piedi rannicchiati sul bordo del cuscino, mi viene voglia di baciarla in bocca, lei non rifiuta, inizio a mulinare con la lingua, lei risponde positivamente, quindi infilo la mano tra le gambe, sposto il filo del tanga e inizio a masturbarla, lei è già partita bagnata da far paura, si avventa sul membro e inizia a succhiare avidamente, la lascio fare, stavolta la resistenza sarà molto più lunga e duratura, dopo un bel po’ di scambi reciprochi la prendo per mano e la invito a seguirmi, saliamo le scale e la conduco in camera da letto dove ci sdraiamo uno di fianco all'altro e cominciamo a coccolarci, ma le coccole durano poco lei è come infuriata vuole fare sesso e io non sono da meno, quindi ricominciamo a baciarci in lungo e in largo ci lasciamo andare ad un'interminabile 69 dove gli tiro fuori tutto ciò che ha dentro, gioco pure con il suo forellino, quando cerco di infilare un dito dentro lei è contrariata e mi fa desistere, non insisto continuo a leccarla e a succhiarla, e lei a decidere quando i giochi devono finire e si deve passare all'azione, quindi si sdraia su di me sul mio petto di spalle con una mano prende il membro e se lo indirizza da sola, scivola in giù iniziando un movimento lento, ad un certo punto si solleva si appoggia sulle ginocchia e inizia una pecorina distesa, francamente una posizione che non avevo mai provato ma devo dire molto coinvolgente, la sbatto violentemente per un buon quarto d’ora, lei mi ha chiesto di avvisarla quando sto per venire, cosa che da lì a poco avviene, quindi si sfila e si fionda con la bocca per completare l’opera, bastano pochi colpi ed esplodo copiosamente, Simona ne è felice e ingoia avidamente tutto il nettare spremendolo fino all’ultima goccia, poi esausta si mette di lato.
Il pomeriggio volge al termine, ci rimettiamo in macchina e l’accompagno vicino casa con la promessa che a breve ci concediamo qualche altra libertà, perché abbiamo lasciato per oggi un conto in sospeso.
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Commenti dei lettori al racconto erotico