La collega Giulia è battuta. Finalmente sottomessa (e soddisfatta)
di
HardMastertheJoker
genere
dominazione
Dopo qualche anno ho deciso di raccontare (alcune) delle mie esperienze. Sono un ragazzo/giovane uomo sui quaranta ormai, fisico sportivo, ex sportivo di alto livello. Ho sempre amato la competizione e amo le donne. Ogni donna ha un punto debole, anche se fidanzata. Molte donne sono arriviste (ma non va visto necessariamente in maniera negativa) e questo le porta , a volte, a rischiare. Sono competitive e la competizione le eccita , soprattutto se di fronte hanno un uomo dominante ma sano mentalmente con un corpo attraente.
LE storie saranno tutte vere e quindi sarò costretto a modificare qualche nome e contesto; ma mai il contenuto. Il mio nome sarà “Nyo”.
Non sempre ho vinto con le donne, come non sempre nello sport e nella vita. A volte ho perso, di solito dei soldi, qualche volta solo tempo. Ma qui racconterò ovviamente le vittorie.
LA prima delle conquiste si chiama GIULIA.
Giulia era una mia collega di 30 anni. Una ragazza alta 1,60, mora, con un bellissimo fisico sportivo. Non aveva tette abbondanti ma un corpo magro e sodo levigato da fitness e nuoto. Il suo punto di forza un bel culetto, gambe lisce e sode come le braccia proporzionate. Ma soprattutto una bellissima bocca con labbra disegnate, carnose quanto basta. Il tutto impreziosito da un ottima cura della pelle e del corpo. Ci siamo un po' stuzzicati ma entrambi eravamo fidanzati. Ci sfioravamo in ufficio, passavamo tra le scrivania con un leggero contatto pisello/culo, lei ogni tanto con la scusa di richiamare l’attenzione toccava le mie braccia. Sapevano di piacerci o comunque attizzarci a vicenda fisicamente. Ma lei sempre fedele. Almeno fino ad allora 😊
Il suo caratterino forte e arrogante con la voglia di prevaricare sempre aggiungeva pepe al suo modo di essere. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto ma con qualche litighello. Spesso siamo andati in trasferta insieme. Ed è proprio un giorno durante questa trasferta che iniziamo a beccarci, prima per lavoro, ma poi ci aggiungiamo la sua (anzi del suo fidanzato) passione per il calcio e per la squadra della loro città. Giulia andava persino allo stadio col fidanzato e ci sarebbe andata anche la domenica successiva alla nostra trasferta per una partita dove avrebbero ospitato la mia squadra del cuore che non menzionerò perché riconducibile agli eventi reali (magari il fidanzatino scopre qualcosa in più della sua Giulia 😊 )
A un certo punto le dico “cara Giulia, se sei cosi convinta che la tua squadra vince perché non scommettiamo”. E lei, arrivista e voglioso di soldi “voglio 100 Euro se vince”. Io la guardo e dico “settimana prossima torniamo qui in trasferta, io voglio una pompa se vince la mia”: Lei apre la bocca e sgrana gli occhi, me lo fa venire duro e poi dice “come ti permetti’”. E io “cosa c’è? Paura?”. E le tiro fuori 4 pezzi da 50 euro. Quasi sta per allungare la mano, io la ritraggo sorrido e dico “allora? Magari ti do anche il pareggio valido per te”. Lei pensa e poi “se pareggia me ne dai 100 EURO; se vince la mia xxx me ne dai 300”. Io la fisso e dico “ok, ci sto, ma se vince la mia , ci sarà una pompa al giorno (quindi tre pompe totali), dovrai essere disponibile, lasciarti sfiorare, toccare, essere gentile e servizievole con me; chiaramente non ti chiederò altro tipo di sesso, sono un gentiluomo lo sai, solo una pompa con le tue belle labbra”.
Lei dura e arrogante “ok ci sto”.
Quella domenica, prima della partita serale mi manda una foto, le mani con le unghie con lo smalto del colore tipico della sua squadra, le labbra a forma di bacio, delle 50 euro nelle mani a ricordarmi che avrebbe vinto. Il giorno dopo saremmo andati via per i nostri classici tre giorni di trasferta.
Rimasi incollato alla tv pensando a quelle mani e a quella bocca ma la partita non si sbloccava. Anzi, non solo rischiavo i 100 EURo del pareggio ma rischiavo i 300 perché loro attaccavano giocando in casa e la mia arroccata come al solito. Un altro messaggio (sicuramente era andata in bagno perché altrimenti il fidanzatino la vedeva): “100 Euro sono sicuri, spero nei prossimi minuti per svuotarti il portafogli”. Ma poi succede i miracolo. Un gol inatteso, nel più beffardo dei modi, nella porta proprio davanti a dove Giulia vedeva la partita col fidanzato.
Ho urlato almeno quanto il mio vicino (mio compagno di fede calcistica), nel silenzio della città. Non scrivo a Giulia, aspetto il fischio. E poi col cazzo duro le scrivo solo “l’hai vista bene entrare….lentamente…ma duramente”. E poi sotto “non avrai mica la bocca occupata da non poter rispondere 😉 “.
Solo dopo quasi un’ora la sua risposta “stronzo, bastardo, che culo” e una faccina imbarazzata.
Io lapidario scrivo “non azzardarti a toglierti quello smalto, ti voglio con quelle manine smaltate di quel colore, vestitini, porta solo vestitini e lucida labbra”.
E lei “oh ma che vuoi”. E io “ricordi, non era solo la pompa, ma disponibilità, fai come ti ho detto, nessuna scusa!”
Giulia non risponde, so che l’ho colpita. Adesso però devo lasciarla abituarsi all’idea.
La mattina dopo come da prassi mi presento al parcheggio da cui partiamo. Lei si fa accompagnare come sempre, borsone e cartella nel mio bagaglio e poi si siede accanto a me.
La saluto come al solito “Buongiorno Giulia”, noto le mani, il vestito ma non dico nulla. Lei risponde e come sempre taciturna al mattino. Io non parlo per la prima mezz’ora, faccio finta di nulla, poi inizio a parlare di lavoro e della giornata che ci attende.
Quando manca un’ora all’arrivo, dopo un caffè, inizio a fare i mie passi. “Allora eri allo stedio ieri vero”: Lei diventa rossa e poi a bassa voce “si lo sai, non fare lo stupido Nyo”. Io prima di ripartire, le prendo gentilmente la mano, le tocco le unghie colorate e dico “brava, vedi che hai ubbidito”.
Lei mi guarda come volesse mangiarmi,si morde il labbro (ma forse non per malizia ma solo per non dire quello che vorrebbe anche se il risultato è il mio cazzo duro) e poi dice “perché potevo fare altro, ho perso”. Io parto ma continuo a stuzzicarla chiedendole com’è stata la partita, cosa ha provato lei e il suo compagno, com’è stato il gol da dietro la porta… Lei risponde tra il nervoso, l’imbarazzato ma capisco che si sta sciogliendo.
Le metto gentilmente una mano sulla coscia un po' scoperta e un po' la scopro io e dico ancora “e il tuo fidanzato non ha capito che hai scommesso?”. Sento la pelle leggermente “a pelle d’oca”. Non forzo e aspetto la sua riposta che è un “secondo te? Dovevo dirglielo anche che dici?”. Vedo che guarda la mia mano che però resta ferma. Le sorrido, le faccio sentire una leggera pressione ma niente più. Lei guarda la mia mano che si allontana. Ci sarà tempo.
Passiamo la giornata al lavoro, ma al caffè e sopprattutto al pranzo insisto con le battute. Scherzo dopo che ha parlato al telefono col fidanzato. Arrivano le 17.30, saluto il cliente dicendo che siamo stanchi per il viaggio e dico “Giulia, andiamo dai a rilassarci un po'”. Lei mi fissa un attimo. Poi senza parlare prepara le sue cose. Appena in auto dice “posso chiamare il mio fidanzato prima di partire”: Sorrido maliziosamente e dico “certo, salutamelo” e le strizzo l’occhio. Lei scuote leggermente la testa. Appena in auto, si toglie le scarpe e poggia le gambe sul cruscotto appena partiti. Le guardo, sono belle, abbronzate, lisce. LE rimetto una mano a mezza coscia e dico “tutto ol il fidanzatino”. Lei guarda la mia mano. Mi risponde parlandomi di lui. Le mie dita si muovono e chiedo “deluso per la partita”. E lei “non puoi capire”. Ora la mia mano sale ancora un po'. Sento la sua pelle diventare ancora a pelle d’oca. Allora le chiedo “ti da fastidio?”. Lei chiede cosa e io le indico con gli occhi la mia mano. Sorride e dice “mi fa strano, ma era parte dei patti”: Io insisto “ti ho chiesto però se ti da fastidio non se ti fa strano”: Lei mi guarda adesso e dice “e io ti ho già risposto che mi fa SOLO strano”. L’accento sul solo mi fa capire tutto. LA mia mano si muove verso su e sono a qualche centimetro dalle mutandine. Le porte le sue mani sulla mia come a fermarmi. IO strongo la coscia e la guardo come per dire che deve accetttarlo. La mia mano saldamente stringe la coscia. LA sua mano destra allenta un po' la presa sulla mia mano, adesso è solo poggiata ma non la ferma. LA sua mano sinistra, con tanto di anello di fidanzamento si sposta sul mio braccio, come per fermarlo. IO insisto, salgo ancora un po'. Sfioro le mutandine, sfioro la sua fighetta. LA sua mano destra ora è come accarezzasse la mia, non la ferma. LA sua mano sinistra muove le dita sul mio braccio muscoloso. Lei dice “Nyo dai”. Io adesso la tocco la fighetta “lei stringe le gambe un po' per poi riallargarle, si lascia toccare. E’ eccitata. Dopo un po' tolgo la mano. Parcheggio all’hotel, lei mi fissa. Io non parlo, sistemo le cose per scendere, lei mi ferma e dice “non puoi non lasciarmi sapere quando devo pagare questa scommessa”. E io “Giulia, la stai già pagando, con calma. Ora io vado a correre, poi prima di cena vengo a bussare alla tua camera, mettiti il lucida labbra”. Lei dolcemente gira lo sguardo altrove. Entriamo in hotel e vedo che è tesa alla reception, ci danno le chiavi, ma io la saluto.
Mi faccio un po' di palestra in hotel, prima di entrare in doccia le scrivo “tra 15 minuti passo da te, sistemati per pagare la scommessa prima della cena”. Lei non risponde.
15 minuti dopo sono puntuale alla sua camera, indosso una camicia leggera. Lei mi apre la porta e mi lascia entrare. E’ davvero ben sistemata. Lo smalto, il lucida labbra, un vestitino a mezza coscia. In volto è rossa. Una volta chiusa la porta, l’accarezzo, le passo il pollice delicatamente sulle labbra. Le scosto i capelli, le poso entrambi le mani sulle spalle sopo averle accarezzato le braccia. Lei è immobile e mi fissa. Mette le sue mani sul mio petto e dice “Nyo, mi spiace aver voluto vincere questi soldi, sono fidanzata”. Io sorrido e con le mani faccio pressione sulle spalle e dico solo “ora in ginocchio Giulia”. Lei senza rispondere scende con le ginocchia, le sue mani sbottonano un po' la camicia. Poi si posano sulla cintura. Può sentire il mio cazzo duro nei partaloni. Si porta le mani ai capelli per legarseli e io intimo “guandarmi metre lo fai”. Lei sorride e mette la lingua nella guancia. Lo fa sempre senza accorgersene e mi piace troppo, da sempre. Mi slaccio i pantaloni e glielo metto sul viso. E’ quanto il suo visino in lunghezza, lei lo fissa. Poi guarda me e io le dico “inizia a baciarmi le palle”. Lei avvicina le labbra sono morbide, e le sento, poi senza che io dica nulla, inizia a usare la lingua, si sposta sulla base dell’asta. Le prendo lentamente i capelli con una mano, con l’altra le alzo il mento per far si che mi guardi. Dico solo “ora succhia fino a quando non vengo”. Lei “nyo ti prego non in bocca”. E io “Giulia, in bocca o sul viso, a te la scleta, sono gentile”. Lei dice solo “stronzo, porco”. Ma non finisce la frase che il mio cazzo è nella sua bocca. Finalmente. Succia per 10 minuti, tirandosi su il vestito per stare più comoda, noto il suo culetto in un perizoma dallo specchio e dico “che porcellina, guarda che mutandine, succhia che oggi sei la mia pompinara”. Il cazzo è largo per la sua bocca e se spingo un po' mugugna. Dopo un po' sento salire il godimento, uno, due tre, e poi quattro fiotti direttamente in bocca. Lei deglutisce con gli occhi lucidi. Mi guarda quansi sperando i fiotti finiscano. Lo tiro fuori dalla bocca e aocnra unto di sperma glielo sbatto 4, 5 ,6 volte sul viso. Una mano è sul mio addome, ma poi vedo che l’atre mano ce l’ha tra le gambe. Giulietta è eccitata. MA io mi rivesto e dico “benissimo, ora andiamo a cena Giulia”.
Lei si ricompone, mi guarda languidamente , con la mano si sistema le labbra e poi va in bagno. Io le sorrido e dico “si molto bella col mio cazzo in bocca”. Lei non risponde.
A cena sono gentile come sempre, scherziamo, lei si rilassa ma sopprattutto capisco che è eccitata. A fine cena tornando in hotel le metto un braccio al fianco, lei sobbalza leggermente ma poi sento che si avvcina, cerca il contatto. Io scendo e ora la mia mano è sulla natica , le sussurro “che culetto che hai”. Lei sorride e mette una mano sul mio petto e sul braccio. Entriamo in hotel, io sono al secondo piano, lei al quarto. Al secondo le porte si aprono, le prendo la mano e la porto con me. Lei dice solo “Nyo che stiamo facendo”. Apro la porta tenendola davanti a me , all’orecchio le sussurro “stiamo per scopare e sto per fotterti finalmente Giulia”. Entriamo, e lei inizia a spogliarmi, ha voglia. Le prendo in braccio, la porto sul letto e dopo averle sfilato le mutandine iniziò a restituirle il sesso orale…
Indosso il preservativo e finalmente sono sopra di lei. Apre le gambe senza dire nulla, le mani mostrano eccitazione. Dopo essermi assicurato del suo orgasmo, le dico “ora voltati, ti voglio a 90”.
Languidamente sorride e ubbidisce, si mette a 90, inarcata, bellissima. Dice “che strano, ritrovarmi cosi”. Io dico solo “ci avevamo scherzato e flirtato tanto, finalmente Giulia sei a pecora”. Mi piazzo dietro e appena lo infilo in figa e la sento gemere e dire “è largo mamma mia”. Ancora più eccitato inizio a spingere. LA tengo saldamente per i fianchi, le mie coscie sbattono sulle sue natiche e insisto con colpi secchi. La sento venire e solo dopo incremento il ritmo dei colpi, la sculaccio sulle natiche, la tiro sui dai capelli e la tengo ferma, Le bacio la schiena e le sussurro “così come come un troia ti sbatto”. Un’altra decina di colpi prima di venire dentro di lei col preservtivo.
Completamente distrutta ma felice, dopo essersi lavata si addormenta su di me. Al mattino sveglia quasi non capisce cosa sia successo, poi realizza. E’ imbarazzata e non dice nulla.
Durante la giornata lavoriamo normalmente ma dop il lavoro, aperitvo e cena si sciglie di nuovo. LE dico “scopiamo ancora stanotte, almeno una pompa me la devi”. Non risponde ma viene ancora in camera mia.
LA ciliegina però al terzo giorno. Sveglia, colazione, pompa e lavoro. MA durante la strada del ritorno, la chicca. Rimette le gambe sul cruscotto, le accarezzo le cosce. Arrivando a fiorare la figa. Questa volta la sua mano sinistra, con tanto di anello di fidanzamento è poggiata sulla mia, si sposta sul braccio per accarezzarlo e si lascia toccare. Mentre con la mano destra compone il numero del fidanzato “ciao amore, sto tornando da te”.
Io sorrido, arrivo alla figherra e penso “torna da lui con lo sperma in bocca e la figa più aperta”
Per collaborazioni, domande , conoscenza , approfondimenti o semplicemente commenti (o magari giochi e scommesse) scrivete a:
hardmasterthejoker@protonmail.com
LE storie saranno tutte vere e quindi sarò costretto a modificare qualche nome e contesto; ma mai il contenuto. Il mio nome sarà “Nyo”.
Non sempre ho vinto con le donne, come non sempre nello sport e nella vita. A volte ho perso, di solito dei soldi, qualche volta solo tempo. Ma qui racconterò ovviamente le vittorie.
LA prima delle conquiste si chiama GIULIA.
Giulia era una mia collega di 30 anni. Una ragazza alta 1,60, mora, con un bellissimo fisico sportivo. Non aveva tette abbondanti ma un corpo magro e sodo levigato da fitness e nuoto. Il suo punto di forza un bel culetto, gambe lisce e sode come le braccia proporzionate. Ma soprattutto una bellissima bocca con labbra disegnate, carnose quanto basta. Il tutto impreziosito da un ottima cura della pelle e del corpo. Ci siamo un po' stuzzicati ma entrambi eravamo fidanzati. Ci sfioravamo in ufficio, passavamo tra le scrivania con un leggero contatto pisello/culo, lei ogni tanto con la scusa di richiamare l’attenzione toccava le mie braccia. Sapevano di piacerci o comunque attizzarci a vicenda fisicamente. Ma lei sempre fedele. Almeno fino ad allora 😊
Il suo caratterino forte e arrogante con la voglia di prevaricare sempre aggiungeva pepe al suo modo di essere. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto ma con qualche litighello. Spesso siamo andati in trasferta insieme. Ed è proprio un giorno durante questa trasferta che iniziamo a beccarci, prima per lavoro, ma poi ci aggiungiamo la sua (anzi del suo fidanzato) passione per il calcio e per la squadra della loro città. Giulia andava persino allo stadio col fidanzato e ci sarebbe andata anche la domenica successiva alla nostra trasferta per una partita dove avrebbero ospitato la mia squadra del cuore che non menzionerò perché riconducibile agli eventi reali (magari il fidanzatino scopre qualcosa in più della sua Giulia 😊 )
A un certo punto le dico “cara Giulia, se sei cosi convinta che la tua squadra vince perché non scommettiamo”. E lei, arrivista e voglioso di soldi “voglio 100 Euro se vince”. Io la guardo e dico “settimana prossima torniamo qui in trasferta, io voglio una pompa se vince la mia”: Lei apre la bocca e sgrana gli occhi, me lo fa venire duro e poi dice “come ti permetti’”. E io “cosa c’è? Paura?”. E le tiro fuori 4 pezzi da 50 euro. Quasi sta per allungare la mano, io la ritraggo sorrido e dico “allora? Magari ti do anche il pareggio valido per te”. Lei pensa e poi “se pareggia me ne dai 100 EURO; se vince la mia xxx me ne dai 300”. Io la fisso e dico “ok, ci sto, ma se vince la mia , ci sarà una pompa al giorno (quindi tre pompe totali), dovrai essere disponibile, lasciarti sfiorare, toccare, essere gentile e servizievole con me; chiaramente non ti chiederò altro tipo di sesso, sono un gentiluomo lo sai, solo una pompa con le tue belle labbra”.
Lei dura e arrogante “ok ci sto”.
Quella domenica, prima della partita serale mi manda una foto, le mani con le unghie con lo smalto del colore tipico della sua squadra, le labbra a forma di bacio, delle 50 euro nelle mani a ricordarmi che avrebbe vinto. Il giorno dopo saremmo andati via per i nostri classici tre giorni di trasferta.
Rimasi incollato alla tv pensando a quelle mani e a quella bocca ma la partita non si sbloccava. Anzi, non solo rischiavo i 100 EURo del pareggio ma rischiavo i 300 perché loro attaccavano giocando in casa e la mia arroccata come al solito. Un altro messaggio (sicuramente era andata in bagno perché altrimenti il fidanzatino la vedeva): “100 Euro sono sicuri, spero nei prossimi minuti per svuotarti il portafogli”. Ma poi succede i miracolo. Un gol inatteso, nel più beffardo dei modi, nella porta proprio davanti a dove Giulia vedeva la partita col fidanzato.
Ho urlato almeno quanto il mio vicino (mio compagno di fede calcistica), nel silenzio della città. Non scrivo a Giulia, aspetto il fischio. E poi col cazzo duro le scrivo solo “l’hai vista bene entrare….lentamente…ma duramente”. E poi sotto “non avrai mica la bocca occupata da non poter rispondere 😉 “.
Solo dopo quasi un’ora la sua risposta “stronzo, bastardo, che culo” e una faccina imbarazzata.
Io lapidario scrivo “non azzardarti a toglierti quello smalto, ti voglio con quelle manine smaltate di quel colore, vestitini, porta solo vestitini e lucida labbra”.
E lei “oh ma che vuoi”. E io “ricordi, non era solo la pompa, ma disponibilità, fai come ti ho detto, nessuna scusa!”
Giulia non risponde, so che l’ho colpita. Adesso però devo lasciarla abituarsi all’idea.
La mattina dopo come da prassi mi presento al parcheggio da cui partiamo. Lei si fa accompagnare come sempre, borsone e cartella nel mio bagaglio e poi si siede accanto a me.
La saluto come al solito “Buongiorno Giulia”, noto le mani, il vestito ma non dico nulla. Lei risponde e come sempre taciturna al mattino. Io non parlo per la prima mezz’ora, faccio finta di nulla, poi inizio a parlare di lavoro e della giornata che ci attende.
Quando manca un’ora all’arrivo, dopo un caffè, inizio a fare i mie passi. “Allora eri allo stedio ieri vero”: Lei diventa rossa e poi a bassa voce “si lo sai, non fare lo stupido Nyo”. Io prima di ripartire, le prendo gentilmente la mano, le tocco le unghie colorate e dico “brava, vedi che hai ubbidito”.
Lei mi guarda come volesse mangiarmi,si morde il labbro (ma forse non per malizia ma solo per non dire quello che vorrebbe anche se il risultato è il mio cazzo duro) e poi dice “perché potevo fare altro, ho perso”. Io parto ma continuo a stuzzicarla chiedendole com’è stata la partita, cosa ha provato lei e il suo compagno, com’è stato il gol da dietro la porta… Lei risponde tra il nervoso, l’imbarazzato ma capisco che si sta sciogliendo.
Le metto gentilmente una mano sulla coscia un po' scoperta e un po' la scopro io e dico ancora “e il tuo fidanzato non ha capito che hai scommesso?”. Sento la pelle leggermente “a pelle d’oca”. Non forzo e aspetto la sua riposta che è un “secondo te? Dovevo dirglielo anche che dici?”. Vedo che guarda la mia mano che però resta ferma. Le sorrido, le faccio sentire una leggera pressione ma niente più. Lei guarda la mia mano che si allontana. Ci sarà tempo.
Passiamo la giornata al lavoro, ma al caffè e sopprattutto al pranzo insisto con le battute. Scherzo dopo che ha parlato al telefono col fidanzato. Arrivano le 17.30, saluto il cliente dicendo che siamo stanchi per il viaggio e dico “Giulia, andiamo dai a rilassarci un po'”. Lei mi fissa un attimo. Poi senza parlare prepara le sue cose. Appena in auto dice “posso chiamare il mio fidanzato prima di partire”: Sorrido maliziosamente e dico “certo, salutamelo” e le strizzo l’occhio. Lei scuote leggermente la testa. Appena in auto, si toglie le scarpe e poggia le gambe sul cruscotto appena partiti. Le guardo, sono belle, abbronzate, lisce. LE rimetto una mano a mezza coscia e dico “tutto ol il fidanzatino”. Lei guarda la mia mano. Mi risponde parlandomi di lui. Le mie dita si muovono e chiedo “deluso per la partita”. E lei “non puoi capire”. Ora la mia mano sale ancora un po'. Sento la sua pelle diventare ancora a pelle d’oca. Allora le chiedo “ti da fastidio?”. Lei chiede cosa e io le indico con gli occhi la mia mano. Sorride e dice “mi fa strano, ma era parte dei patti”: Io insisto “ti ho chiesto però se ti da fastidio non se ti fa strano”: Lei mi guarda adesso e dice “e io ti ho già risposto che mi fa SOLO strano”. L’accento sul solo mi fa capire tutto. LA mia mano si muove verso su e sono a qualche centimetro dalle mutandine. Le porte le sue mani sulla mia come a fermarmi. IO strongo la coscia e la guardo come per dire che deve accetttarlo. La mia mano saldamente stringe la coscia. LA sua mano destra allenta un po' la presa sulla mia mano, adesso è solo poggiata ma non la ferma. LA sua mano sinistra, con tanto di anello di fidanzamento si sposta sul mio braccio, come per fermarlo. IO insisto, salgo ancora un po'. Sfioro le mutandine, sfioro la sua fighetta. LA sua mano destra ora è come accarezzasse la mia, non la ferma. LA sua mano sinistra muove le dita sul mio braccio muscoloso. Lei dice “Nyo dai”. Io adesso la tocco la fighetta “lei stringe le gambe un po' per poi riallargarle, si lascia toccare. E’ eccitata. Dopo un po' tolgo la mano. Parcheggio all’hotel, lei mi fissa. Io non parlo, sistemo le cose per scendere, lei mi ferma e dice “non puoi non lasciarmi sapere quando devo pagare questa scommessa”. E io “Giulia, la stai già pagando, con calma. Ora io vado a correre, poi prima di cena vengo a bussare alla tua camera, mettiti il lucida labbra”. Lei dolcemente gira lo sguardo altrove. Entriamo in hotel e vedo che è tesa alla reception, ci danno le chiavi, ma io la saluto.
Mi faccio un po' di palestra in hotel, prima di entrare in doccia le scrivo “tra 15 minuti passo da te, sistemati per pagare la scommessa prima della cena”. Lei non risponde.
15 minuti dopo sono puntuale alla sua camera, indosso una camicia leggera. Lei mi apre la porta e mi lascia entrare. E’ davvero ben sistemata. Lo smalto, il lucida labbra, un vestitino a mezza coscia. In volto è rossa. Una volta chiusa la porta, l’accarezzo, le passo il pollice delicatamente sulle labbra. Le scosto i capelli, le poso entrambi le mani sulle spalle sopo averle accarezzato le braccia. Lei è immobile e mi fissa. Mette le sue mani sul mio petto e dice “Nyo, mi spiace aver voluto vincere questi soldi, sono fidanzata”. Io sorrido e con le mani faccio pressione sulle spalle e dico solo “ora in ginocchio Giulia”. Lei senza rispondere scende con le ginocchia, le sue mani sbottonano un po' la camicia. Poi si posano sulla cintura. Può sentire il mio cazzo duro nei partaloni. Si porta le mani ai capelli per legarseli e io intimo “guandarmi metre lo fai”. Lei sorride e mette la lingua nella guancia. Lo fa sempre senza accorgersene e mi piace troppo, da sempre. Mi slaccio i pantaloni e glielo metto sul viso. E’ quanto il suo visino in lunghezza, lei lo fissa. Poi guarda me e io le dico “inizia a baciarmi le palle”. Lei avvicina le labbra sono morbide, e le sento, poi senza che io dica nulla, inizia a usare la lingua, si sposta sulla base dell’asta. Le prendo lentamente i capelli con una mano, con l’altra le alzo il mento per far si che mi guardi. Dico solo “ora succhia fino a quando non vengo”. Lei “nyo ti prego non in bocca”. E io “Giulia, in bocca o sul viso, a te la scleta, sono gentile”. Lei dice solo “stronzo, porco”. Ma non finisce la frase che il mio cazzo è nella sua bocca. Finalmente. Succia per 10 minuti, tirandosi su il vestito per stare più comoda, noto il suo culetto in un perizoma dallo specchio e dico “che porcellina, guarda che mutandine, succhia che oggi sei la mia pompinara”. Il cazzo è largo per la sua bocca e se spingo un po' mugugna. Dopo un po' sento salire il godimento, uno, due tre, e poi quattro fiotti direttamente in bocca. Lei deglutisce con gli occhi lucidi. Mi guarda quansi sperando i fiotti finiscano. Lo tiro fuori dalla bocca e aocnra unto di sperma glielo sbatto 4, 5 ,6 volte sul viso. Una mano è sul mio addome, ma poi vedo che l’atre mano ce l’ha tra le gambe. Giulietta è eccitata. MA io mi rivesto e dico “benissimo, ora andiamo a cena Giulia”.
Lei si ricompone, mi guarda languidamente , con la mano si sistema le labbra e poi va in bagno. Io le sorrido e dico “si molto bella col mio cazzo in bocca”. Lei non risponde.
A cena sono gentile come sempre, scherziamo, lei si rilassa ma sopprattutto capisco che è eccitata. A fine cena tornando in hotel le metto un braccio al fianco, lei sobbalza leggermente ma poi sento che si avvcina, cerca il contatto. Io scendo e ora la mia mano è sulla natica , le sussurro “che culetto che hai”. Lei sorride e mette una mano sul mio petto e sul braccio. Entriamo in hotel, io sono al secondo piano, lei al quarto. Al secondo le porte si aprono, le prendo la mano e la porto con me. Lei dice solo “Nyo che stiamo facendo”. Apro la porta tenendola davanti a me , all’orecchio le sussurro “stiamo per scopare e sto per fotterti finalmente Giulia”. Entriamo, e lei inizia a spogliarmi, ha voglia. Le prendo in braccio, la porto sul letto e dopo averle sfilato le mutandine iniziò a restituirle il sesso orale…
Indosso il preservativo e finalmente sono sopra di lei. Apre le gambe senza dire nulla, le mani mostrano eccitazione. Dopo essermi assicurato del suo orgasmo, le dico “ora voltati, ti voglio a 90”.
Languidamente sorride e ubbidisce, si mette a 90, inarcata, bellissima. Dice “che strano, ritrovarmi cosi”. Io dico solo “ci avevamo scherzato e flirtato tanto, finalmente Giulia sei a pecora”. Mi piazzo dietro e appena lo infilo in figa e la sento gemere e dire “è largo mamma mia”. Ancora più eccitato inizio a spingere. LA tengo saldamente per i fianchi, le mie coscie sbattono sulle sue natiche e insisto con colpi secchi. La sento venire e solo dopo incremento il ritmo dei colpi, la sculaccio sulle natiche, la tiro sui dai capelli e la tengo ferma, Le bacio la schiena e le sussurro “così come come un troia ti sbatto”. Un’altra decina di colpi prima di venire dentro di lei col preservtivo.
Completamente distrutta ma felice, dopo essersi lavata si addormenta su di me. Al mattino sveglia quasi non capisce cosa sia successo, poi realizza. E’ imbarazzata e non dice nulla.
Durante la giornata lavoriamo normalmente ma dop il lavoro, aperitvo e cena si sciglie di nuovo. LE dico “scopiamo ancora stanotte, almeno una pompa me la devi”. Non risponde ma viene ancora in camera mia.
LA ciliegina però al terzo giorno. Sveglia, colazione, pompa e lavoro. MA durante la strada del ritorno, la chicca. Rimette le gambe sul cruscotto, le accarezzo le cosce. Arrivando a fiorare la figa. Questa volta la sua mano sinistra, con tanto di anello di fidanzamento è poggiata sulla mia, si sposta sul braccio per accarezzarlo e si lascia toccare. Mentre con la mano destra compone il numero del fidanzato “ciao amore, sto tornando da te”.
Io sorrido, arrivo alla figherra e penso “torna da lui con lo sperma in bocca e la figa più aperta”
Per collaborazioni, domande , conoscenza , approfondimenti o semplicemente commenti (o magari giochi e scommesse) scrivete a:
hardmasterthejoker@protonmail.com
5
voti
voti
valutazione
10
10
Commenti dei lettori al racconto erotico