Incontro inatteso pt.2

di
genere
trio

Torno al mio tavolo, lo trovo ancora tutto apparecchiato. Il loro no, se ne sono già andati via. Vado verso il bancone del bar, ordine un caffè prima di prendere il treno. Mi arriva una notifica, ci sarà un ritardo, almeno mezz’ora. Scocciata, mi dirigo verso il salone centrale, ne approfitto per visitare qualche negozio. Osservo la vetrina di una libreria, quando qualcuno mi tocca sul fianco. Non mi giro, sicuramente qualcuno di sbadato. Invece quella mano insiste e finalmente lei mi rivolge la parola:
-Dove te ne vai, bambolina?
-Veramente, quella che se ne è andata sei tu…
Sogghigna e con la mano fa il gesto al ragazzo che era seduto con lei di raggiungerci. Ci presentiamo. Loro sono due attori, a Milano, per dei casting. Mi sembrano gioviali, ma sono diffidente. Temo che voglia usarmi di nuovo.
- Vai di fretta? Perché non fai un giro con noi?
Mi chiede lui e io, sebbene colta alla sprovvista, rispondo di sì. In altre occasioni avrei sicuramente rifiutato, ma è come se fossi ancora sotto effetto di quel sortilegio.
Cominciamo il giro per la città. Penso al mio ritorno che ho mandato alle ortiche, ma voglio vivermi questo pomeriggio incurante di quello che farò dopo, domani. Mi trascinano nel loro mondo, ad ogni vicolo improvvisano una scena di qualche spettacolo. Prima sono la coppia super innamorata, si baciano appassionatamente davanti ai miei occhi. Poi invitano anche a me nel loro gioco, devo impersonare l’amante. Allora comincio a baciare lui, con la lingua, toccandogli il pene già duro nei pantaloni. Lei fa finta di sbucare all’improvviso e di rimproverarci, sculacciando prima lui e poi me. Ridiamo, e se qualche passante si accorge delle nostre scenette, ridiamo ancora di più.
Continuiamo a girare per la città, cambiando i ruoli e i personaggi, finché ad un certo punto si fermano davanti ad un portone.
- Qui è dove alloggiamo, vuoi salire?
Annuisco, la risposta era superflua. Entriamo nell’appartamento, luminoso ma improvvisato, un appartamento di quelli che accumulano mobili logori e anonimi perché sfruttato da turisti e persone di passaggio. Si siedono sul divano, mi invitano a mettermi in mezzo. Ognuno allunga le mani sul mio corpo. Lui mi accarezza il seno, lei più in basso mi slaccia in pantaloni. CI baciamo, le nostre lingue si intrecciano. Sento che io desidero loro e loro desiderano me. Ci spogliamo, a vicenda, ci togliamo pezzo per pezzo i nostri indumenti, continuando a baciarci e a toccarci. La mia fica è già bagnata, controllo la sua mettendole due dita dentro. Mentre inizio a darle piacere, mi accorgo che lui ha il pene dritto, le vene gonfie. Non voglio aspettare un secondo in più, lo prendo in bocca. Lo sento caldo, mentre scivolo su e giù, succhiando per bene, mentre lui bacia lei. Mi distendo sul divano, lei mi allarga le gambe e appoggia la sua fica contro la mia. Mi cavalca, mentre ho ancora in bocca il cazzo di lui che comincia a spingermi forte in gola. Si coordinano, come se la sua fica volesse raggiungere il suo cazzo. Mi tengono una gamba alzata, mi baciano anche quella, mi leccano tutta la gamba e anche il piede e quando si incontrano si baciano, mentre da sotto osservo e godo. Lei non è più la gelida ragazza del bagno. Sono stata sottoposta ad una sorta di test, per vedere se potessi essere il gioco segreto del loro piacere. Ci scambiamo di posto, lei scivola al mio posto, allunga la sua fica dove entra il cazzo imbevuto della mia saliva. Io mi metto a cavalcioni sopra di lei, la fica irrorata dei liquidi della sua ora è accolta dalla sua bocca. Mi ripete gli stessi movimenti circolari che le avevo regalato. Sento un calore che mi innonda di piacere. Scendo e la struscio contro i suoi seni, finché il ragazzo ci interrompe con il suo sperma, che cola dal mio fondoschiena fino al suo ombelico.
Ci guardiamo, ci salutiamo con un ultimo bacio. Le nostre bocche fremono, ma non di parole. Capisco che il loro copione è giunto al termine. Ottenuto il piacere, cercheranno un’altra sconosciuta da intrigare nei loro giochi. Esco dall’appartamento e fuori è già buio, devo prendere il primo treno disponibile.
scritto il
2025-09-12
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