Scoprendo Melissa /2 - La coppia aperta
di
Davide T.
genere
trio
Erano passate ormai le due fatidiche settimane dall'incontro con Melissa e da quella scopata fantastica che continuavo a rivivere nei sogni, perché non abbandonasse mai i miei ricordi. Non che ce ne fosse il rischio, ma evidentemente il mio corpo voleva esserne sicuro! Quell'incontro, oltre al miglior sesso della mia vita, mi aveva donato anche un'altra cosa: stavo smettendo di farmi andar bene tutto, soprattutto la stronza che mi rovinava la vita tutti i giorni e che ormai apertamente non sopportavo più, e non facevo nulla per nasconderlo.
Ormai le mie uscite erano continue e non davo mezza spiegazione. Si fottesse! Io volevo solo andare nella mia spiaggia, trovare Melissa e scoparla in tutti i buchi che voleva concedermi, memore di quanto mi aveva detto l'ultima volta sul suo culo. Così quella mattina partii e mi diressi alla solita spiaggia nudista, i soliti dieci minuti di stradina imbucata e poi l'asciugamano piazzato, via tutto e mi misi a godermi la mia giornata.
Il sesso con Melissa però aveva lasciato il segno, e me ne accorsi subito: non avevo più quella naturalezza che viene dopo un po' che si sta nudi in mezzo alla gente, ma guardavo ogni corpo di donna, ogni dettaglio, ogni curva. Tette di ogni grandezza e forma, culi più o meno sodi, e soprattutto fighe di tutti i tipi: rasate, pelose, curate, appena intraviste in chi prendeva il sole a pancia in giù, o spalancate, specie negli angoli più nascosti e tra le straniere meno giovani. Mi avventurai anche fra gli alberi, dove trovai gente che si masturbava, ed ero pronto a scommettere che se mi fossi addentrato ancora di più avrei trovato gente che scopava. Sebbene da un lato la cosa mi eccitasse in maniera abbastanza evidente, tanto da costringermi al ritorno in spiaggia spesso a stare a pancia in giù o a cambiare posto per cercarne uno più appartato, non volevo che quel posto che avevo trovato con tanta fatica mi rimandasse solo al sesso. Ormai ci pensavo di continuo, ma non volevo perdere quel senso di libertà che avevo trovato e che in fondo poco aveva a che fare con cazzi e fighe. Però Melissa... già, Melissa. Dov'era? Ero stato un ingenuo a credere alle sue parole? In fondo, figa com'era, poteva trovare e avere chi voleva, e la sua promessa era fatta di parole, portate via dal vento. Il pensiero mi demoralizzò, ma mi aiutò a ritrovare la calma e a riconnettermi con lo spirito del nudismo. Non che non apprezzassi un bel paio di tette o un bel culo sodo, ma il tutto finiva lì.
Notai però una cosa: c'era una coppia, a qualche decina di metri da me, che spesso mi fissava, confabulava e poi rideva. La cosa mi fece incazzare non poco: che cazzo avevano da ridere? Ero tanto ridicolo? Decisi di ignorarli, per vedere se la smettevano. Niente da fare, la scenetta continuava. Per altro non sembravano nemmeno giovanissimi: ad una prima occhiata, andavano per i 50. Di lui me ne fregava il giusto, lei aveva il tipico fisico da tedesca di quell'età: fianchi che iniziavano ad allargarsi, tettone pienotte, capelli biondi corti e qualche accenno di ruga sulla bocca e sul collo. Ma soprattutto, un lampo negli occhi che poteva dire tutto e niente. Ma, anche se il loro atteggiamento mi irritava, non potevo affrontarli: c'era troppa gente, e poi potevo aver travisato io. Mi godetti ancora un paio d'ore, praticamente fino al tramonto, poi tornai a guardarli: stessa scena. La spiaggia si era svuotata un bel po', vista l'ora, per cui decisi di affrontare la cosa e andai a chiedere in inglese quale fosse il problema: si fissarono, annuirono e poi mi risposero in tedesco, di cui non capivo una parola, e glielo feci capire a gesti. Si guardarono di nuovo, scambiarono un cenno di intesa e mi indicarono il boschetto lì vicino, facendo cenno di seguirli. Indicai la mia roba, e loro a gesti mi dissero di metterla con la loro.
Ero in parte confuso e in parte curioso, ma la volta prima la curiosità mi aveva portato solo benefici, per cui mi fidai. Mi portarono in un angolino di boscaglia più fitta, riparato da un telo (l'avevano messo loro?) che mi era sfuggito. Subito fu la donna a prendere in mano la situazione: mi fece capire, di fatto, che mi avevano visto prima mentre curiosavo da quelle parti, ma soprattutto che mi avevano visto a cazzo duro, e che essendo una coppia aperta volevano coinvolgermi. La mia reazione fu tanto immediata quanto spontanea: mi venne duro, e capii così cos'era quel lampo negli occhi della donna che avevo visto prima: voglia di cazzo! Si inginocchiò, me lo prese in mano e iniziò a farmi una sega, per poi iniziare uno splendido ed esperto pompino con la saliva. In disparte, il marito (o compagno? boh) iniziò a masturbarsi. Un guardone!
La signora ci sapeva fare, d'altronde si favoleggiava spesso che le tedesche fossero grandi amanti del cazzo e senza tante remore per il sesso orale e non solo. Beh, ne avevo la conferma! Ma esperienza ne avevo anch'io, e dopo essermi fatto spompinare per qualche minuto la fermai prima di venire e le feci chiaramente capire che volevo scopare. Si girò verso il suo uomo, sorridendo, e lui le diede l'assenso. Si mise a 90, sollevò il culo e me lo porse in tutta la sua pienezza. Io mi inginocchiai, le leccai la figa e feci per penetrarla quando... "Nein!". Non feci in tempo a capire cos'era successo, che lei mi aveva preso in mano il cazzo e se l'era avvicinato al culo: voleva che la inculassi. E lo voleva dall'inizio, perché era evidentemente lubrificata. Alla fine, mi guidò lei, e fu una cosa celestiale, e per lei una cosa evidentemente abituale: il suo buco del culo, a parte un attimo, praticamente non oppose resistenza, e io non mi feci pregare. Pompai come non mai, tra mille "ja!ja!" e gemiti, perché ad un certo punto si fece mettere il cazzo in bocca dal suo uomo.
Era meglio di una scena da porno amatoriale tedesco, meglio perché la stavo vivendo! Una milfona tedesca, con un cazzo davanti ed uno dietro, che si faceva impalare senza sosta da me. Cazzo quante cose mi ero precluso fino ad allora! Mentre mi impegnavo per far durare l'inculata, mi sentii osservato, anche se in quel momento non me ne fregava niente, ma sbirciai nei dintorni, e fu così che la vidi: Melissa era venuta (per me?), ma io non avevo saputo aspettare. La cosa però la infastidiva fin là: stava assistendo alla scena e si stava masturbando con un sorriso malizioso sul viso. Guardare le sue dita che entravano e uscivano dalla sua figa bagnata mi mandò ancora più su di giri e se possibile mi venne ancora più duro, per la gioia della tedescona. Ero ormai sul punto di venire, ma Melissa doveva avere un sesto senso: si avvicinò a me, mi mise in bocca le sue dita fradicie di umori, si mise a 90 anche lei, aprendosi il culo con le mani, bagnatissimo di umori. Fu questione di un attimo: tirai fuori il cazzo dal culo della tedesca, mi misi dietro a Melissa e la inculai senza pensarci un secondo. Lei inarcò la schiena, spalancò la bocca in un'espressione gaudente e mi disse "fottimi più forte che puoi".
Ricordo poco altro di quei momenti, perché ero completamente andato di testa. Ricordo solo il suo culo meraviglioso, le sue tettone che sbattevano, il mio cazzo durissimo, forse la tedesca che si faceva inculare dal marito, ed io che alla fine ricoprivo di sborra Melissa in ogni dove: faccia, bocca, capelli, tette, e lei che me lo ripuliva con la lingua.
Solo una frase mi è rimasta in mente... "la prossima volta in tre...". E non ha specificato se il terzo sia un uomo o una donna...
Ormai le mie uscite erano continue e non davo mezza spiegazione. Si fottesse! Io volevo solo andare nella mia spiaggia, trovare Melissa e scoparla in tutti i buchi che voleva concedermi, memore di quanto mi aveva detto l'ultima volta sul suo culo. Così quella mattina partii e mi diressi alla solita spiaggia nudista, i soliti dieci minuti di stradina imbucata e poi l'asciugamano piazzato, via tutto e mi misi a godermi la mia giornata.
Il sesso con Melissa però aveva lasciato il segno, e me ne accorsi subito: non avevo più quella naturalezza che viene dopo un po' che si sta nudi in mezzo alla gente, ma guardavo ogni corpo di donna, ogni dettaglio, ogni curva. Tette di ogni grandezza e forma, culi più o meno sodi, e soprattutto fighe di tutti i tipi: rasate, pelose, curate, appena intraviste in chi prendeva il sole a pancia in giù, o spalancate, specie negli angoli più nascosti e tra le straniere meno giovani. Mi avventurai anche fra gli alberi, dove trovai gente che si masturbava, ed ero pronto a scommettere che se mi fossi addentrato ancora di più avrei trovato gente che scopava. Sebbene da un lato la cosa mi eccitasse in maniera abbastanza evidente, tanto da costringermi al ritorno in spiaggia spesso a stare a pancia in giù o a cambiare posto per cercarne uno più appartato, non volevo che quel posto che avevo trovato con tanta fatica mi rimandasse solo al sesso. Ormai ci pensavo di continuo, ma non volevo perdere quel senso di libertà che avevo trovato e che in fondo poco aveva a che fare con cazzi e fighe. Però Melissa... già, Melissa. Dov'era? Ero stato un ingenuo a credere alle sue parole? In fondo, figa com'era, poteva trovare e avere chi voleva, e la sua promessa era fatta di parole, portate via dal vento. Il pensiero mi demoralizzò, ma mi aiutò a ritrovare la calma e a riconnettermi con lo spirito del nudismo. Non che non apprezzassi un bel paio di tette o un bel culo sodo, ma il tutto finiva lì.
Notai però una cosa: c'era una coppia, a qualche decina di metri da me, che spesso mi fissava, confabulava e poi rideva. La cosa mi fece incazzare non poco: che cazzo avevano da ridere? Ero tanto ridicolo? Decisi di ignorarli, per vedere se la smettevano. Niente da fare, la scenetta continuava. Per altro non sembravano nemmeno giovanissimi: ad una prima occhiata, andavano per i 50. Di lui me ne fregava il giusto, lei aveva il tipico fisico da tedesca di quell'età: fianchi che iniziavano ad allargarsi, tettone pienotte, capelli biondi corti e qualche accenno di ruga sulla bocca e sul collo. Ma soprattutto, un lampo negli occhi che poteva dire tutto e niente. Ma, anche se il loro atteggiamento mi irritava, non potevo affrontarli: c'era troppa gente, e poi potevo aver travisato io. Mi godetti ancora un paio d'ore, praticamente fino al tramonto, poi tornai a guardarli: stessa scena. La spiaggia si era svuotata un bel po', vista l'ora, per cui decisi di affrontare la cosa e andai a chiedere in inglese quale fosse il problema: si fissarono, annuirono e poi mi risposero in tedesco, di cui non capivo una parola, e glielo feci capire a gesti. Si guardarono di nuovo, scambiarono un cenno di intesa e mi indicarono il boschetto lì vicino, facendo cenno di seguirli. Indicai la mia roba, e loro a gesti mi dissero di metterla con la loro.
Ero in parte confuso e in parte curioso, ma la volta prima la curiosità mi aveva portato solo benefici, per cui mi fidai. Mi portarono in un angolino di boscaglia più fitta, riparato da un telo (l'avevano messo loro?) che mi era sfuggito. Subito fu la donna a prendere in mano la situazione: mi fece capire, di fatto, che mi avevano visto prima mentre curiosavo da quelle parti, ma soprattutto che mi avevano visto a cazzo duro, e che essendo una coppia aperta volevano coinvolgermi. La mia reazione fu tanto immediata quanto spontanea: mi venne duro, e capii così cos'era quel lampo negli occhi della donna che avevo visto prima: voglia di cazzo! Si inginocchiò, me lo prese in mano e iniziò a farmi una sega, per poi iniziare uno splendido ed esperto pompino con la saliva. In disparte, il marito (o compagno? boh) iniziò a masturbarsi. Un guardone!
La signora ci sapeva fare, d'altronde si favoleggiava spesso che le tedesche fossero grandi amanti del cazzo e senza tante remore per il sesso orale e non solo. Beh, ne avevo la conferma! Ma esperienza ne avevo anch'io, e dopo essermi fatto spompinare per qualche minuto la fermai prima di venire e le feci chiaramente capire che volevo scopare. Si girò verso il suo uomo, sorridendo, e lui le diede l'assenso. Si mise a 90, sollevò il culo e me lo porse in tutta la sua pienezza. Io mi inginocchiai, le leccai la figa e feci per penetrarla quando... "Nein!". Non feci in tempo a capire cos'era successo, che lei mi aveva preso in mano il cazzo e se l'era avvicinato al culo: voleva che la inculassi. E lo voleva dall'inizio, perché era evidentemente lubrificata. Alla fine, mi guidò lei, e fu una cosa celestiale, e per lei una cosa evidentemente abituale: il suo buco del culo, a parte un attimo, praticamente non oppose resistenza, e io non mi feci pregare. Pompai come non mai, tra mille "ja!ja!" e gemiti, perché ad un certo punto si fece mettere il cazzo in bocca dal suo uomo.
Era meglio di una scena da porno amatoriale tedesco, meglio perché la stavo vivendo! Una milfona tedesca, con un cazzo davanti ed uno dietro, che si faceva impalare senza sosta da me. Cazzo quante cose mi ero precluso fino ad allora! Mentre mi impegnavo per far durare l'inculata, mi sentii osservato, anche se in quel momento non me ne fregava niente, ma sbirciai nei dintorni, e fu così che la vidi: Melissa era venuta (per me?), ma io non avevo saputo aspettare. La cosa però la infastidiva fin là: stava assistendo alla scena e si stava masturbando con un sorriso malizioso sul viso. Guardare le sue dita che entravano e uscivano dalla sua figa bagnata mi mandò ancora più su di giri e se possibile mi venne ancora più duro, per la gioia della tedescona. Ero ormai sul punto di venire, ma Melissa doveva avere un sesto senso: si avvicinò a me, mi mise in bocca le sue dita fradicie di umori, si mise a 90 anche lei, aprendosi il culo con le mani, bagnatissimo di umori. Fu questione di un attimo: tirai fuori il cazzo dal culo della tedesca, mi misi dietro a Melissa e la inculai senza pensarci un secondo. Lei inarcò la schiena, spalancò la bocca in un'espressione gaudente e mi disse "fottimi più forte che puoi".
Ricordo poco altro di quei momenti, perché ero completamente andato di testa. Ricordo solo il suo culo meraviglioso, le sue tettone che sbattevano, il mio cazzo durissimo, forse la tedesca che si faceva inculare dal marito, ed io che alla fine ricoprivo di sborra Melissa in ogni dove: faccia, bocca, capelli, tette, e lei che me lo ripuliva con la lingua.
Solo una frase mi è rimasta in mente... "la prossima volta in tre...". E non ha specificato se il terzo sia un uomo o una donna...
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