Come gli arresti domiciliari diventano un paradiso di sesso . mamma e zia .

di
genere
incesti

A 42 anni, nel pieno del mio successo da imprenditore, vengo improvvisamente arrestato e messo ai domiciliari, per una storia di corruzione, ero stato denunciato da qualche "pentito" di cui non sapevo nulla.
Un bel problema, fra l'altro nella casa di famiglia, vive la mia ex moglie, con i figli, e dovendo scegliere un domicilio, scelgo di restare a casa di mia madre, dove avevo la residenza ufficiale, vedova di 65 anni, una palazzina divisa in due con l'altra parte dove viveva suo fratello, ormai con demenza senile, e la moglie, di 62 anni.
Questo mi avrebbe permesso di non stare da solo, nell'appartamento di lusso che avevo in centro.
I primi tempi mi occupavo della mia difesa, il tribunale se la prendeva comoda, e, nonostante le molte istanze di scarcerazione, ero completamente estraneo, si attendeva una decisione della Cassazione.
Non potevo occuparmi che poco del mio lavoro, le giornate però erano rallegrate da mia madre e sua cognata, ricevevo visite di figli e parenti stretti, insomma mi aiutavano a sopportare quel periodo.
Con la zia Mirella, un bel fisico nonostante l'età ed i suoi problemi, ed un bel viso intrigante, c'era confidenza, nonostante ci fossimo visto poco, e, poichè a me piacevano le donne mature, mi sorprendevo a pensare che ci avrei fatto volentieri sesso.
In effetti scherzi gentili e piccole provocazioni fra noi avvenivano, cosa di cui si accorse mia madre, ma, stranamente sembrava incoraggiarci.
Una mattina, mi disse "certo, mia cognata Mirella, una bella donna calda, è stata sfortunata, mio fratello che è più anziano di lei, vegeta da anni, e lei non accetta la corte di nessuno, si sacrifica per lui."
"Beh, non ci sarebbe nulla di male", risposi, e mia madre mi disse che la cognata era un tipo riservato, e non se la sentiva di fare sesso col primo che la cercasse"
E li, mi capitò di guardare in faccia mia madre, era come se mi stesse dicendo, che mia zia con me lo farebbe, e che lei sarebbe stata contenta di vederla soddisfatta, "in fondo non siete parenti di sangue, non è incesto "
Già nel pomeriggio, mia madre era uscita, venne a trovarmi la zia Mirella, " ma zia, io non sono malato solo carcerato a casa" perchè mi chiedeva di cosa avessi bisogno, si vede che anni di cure al marito l'avevano abituata ad essere una specie di infermiera.
La guardai, certo, le sue tette mi impressionavano, senza essere giganti, erano di una forma armonica, e aveva anche un bel culo, occhi neri puntuti, e un bel viso un po provocante.
D'istinto le dissi : zia me le fai vedere? " Cosa? - le tue tette, mi sembra incredibile che reggano così e sono bellissime"
Che maialotto, ma si dai e si tirò su la maglietta, mostrando anche un bel reggiseno eccitante.
Zia, posso baciarle? --- "si, ma poi sono cazzi tuoi, parto in quarta, e poi non mi trattengo ---
Ne presi in mano entrambe le tette, e cominciai a succhiare e baciare un capezzolo per volta e poi entrambe, lei chiudeva gli occhi e sospirava tenendomi la testa.
Io allungavo anche le mani e le misi una mano fra le cosce, che aveva belle carnose, e scostai lo slip, sentendola calda e già umida, altro che secchezza, si bagnava come una ragazzina.
Il tempo di portarsi sul letto, ci spogliammo entrambi, le diedi una leccata di figa proprio fra le grandi labbra semiaperte, era profumata, capii che si era preparata,
lei voleva essere chiavata, ma si chinò per prenderlo in bocca, voleva assicurarsi che fosse ben duro, lo baciò in modo eccitante, e poi si mise sulla schiena chiedendomi di chiavarla.
Ero a secco da molti giorni, anche io lo volevo, ci scatenammo, non senza cambiare posizione più volte, anche da sopra lei continuava a mjuovere i fianchi, per farmi penetrare sempre più, eppure non sono affatto piccolo di cazzo.
Lei ebbe diversi orgasmi me ne accorsi, e poi dovetti sborrare anche io, fu una soddisfazione enorme, lei era felice di avermi provocato tanta eccitazione.

Rimanemmo un po a parlare, mi disse che erano anni che non faceva più sesso, come del resto mia madfre, mi disse.
Che c’entra mia madre? Beh, ogni tanto ci diamo un po di sollievo assieme, siamo un po complici, e siamo donne calde, stiamo bene in salute, ma per un motivo o l’altro non abbiamo mai voluto amanti o avventure”
“ un po di sollievo? Come? “ chiesi, immaignando chissà che.
“ma no,qualche bacio e qualche toccata, ci vogliamo bene, e ci da sollievo, ma entrambe vogliamo maschi”
“anzi, disse, perché non dai un po di soddisfazione anche a tua madre? Non andrebbe con nessuna ltro s e non con te”
Ma, sarebbe incesto, non so …
“ ma si nipote, che importa, lei sta bene, tu non hai bisogno di donne, sarebbe molto importante per tutti, più per lei che ti ammira come maschio, anche se ti ama solo come magre.

Non ci pensai, gli incontri con zia Mirella erano soddisfacenti e sensuali, era proprio un piacere reciproco e rilassante.

Ma vedevo mia madre e lei che parlavano fitto fra di loto, a volte ridevano assieme, erano molto felici e mia madre era diventata allusiva.
Scherzava “ come farà il mio carcerato, lui un vero tombeur des femmes, quelle che tutte si vogliono portare a letto, a stare ora in astinenza?

Mamma, ma tu, da quanto tempo non hai rapporti? “ Pensavo mi rispondesse male, ma si intenerì, “ lo sai, te lo ha detto mia cognata, sono molti anni, certo, ma non me ne faccio un problema, anzi voglio andare dal ginecologo domani per farmi fare una visita”
Il giorno dopo tornò dalla visita tutta allegra.

Allora, ma? Sai cosa m’ha detto la ginecologa? Ha detto che ho lòa figa di una donna di 35 anni, nessuna secchezza, nessuna infezione o infiammazione.”

Ah bene, ora non ti resta che cercarti un bel maschietto, mi pare che ti corteggino anche”
Macchè, che me ne faccio, quando in casa ho un carcerato affamato …..

Aveva tirato un po su l’abitino già corto che indossava in casa una specie di camice, che mostrava quando sbottonato, le belle cosce che aveva, senza venuzze, lisce e voluttuose.

Improvvisamente penai a quello che aveva detto xia Mirella, e mi venne a mente che forse stava arrivando il momento, cosa che mi eccitò visibilmente cosa che lei capì, e che la fece sorridere, la lusingaya.
E niente aveva deciso di far sesso con me, ed ora aspettava solamente il momento.
Passò la visita della polizia, una cosa sbrigativa, e me ne andai a letto, conservando ancora l’eccitazione interrotta dai poliziotti.

La vidi arrivare, serena, un po lasciva, scollatura p rofonda e cosce bene in evidenza, - “ mi sento un po sola di la, voglio stare un po insieme a te, ma sotto le lenzuola”
Capii cosa volesse, dire, lei entrò nel letto al buoi aveva spento la luce, e scivolò affianco a me, senza togliele le lenzuola.
Ne sentii il corpo dolce, ne sentvo il profumo, ma anche il respiro, si sentiva che era eccitata, aveva rotto ogni tabù, ed era pronta a far l’amore.
Fu una cosa spontanea, le baciai il seno, la sentivo animare, toccai le sue parti intime e lei toccava me, ma volevamo unirci, e fu nel buio e sotto le lenzuola, come un estremo pudore, mentre eravamo solo un uomo e una donna che si davano piacere.
Non so se e quanti orgasmi ebbe, io non sarei mai uscito, era lei, che si accorse che ancora continuavo, che volle farmi sborrare, è una soddisfazione per le donne, è un simbolo della loro potenza, e io sborrai dentro quella figona a litri, era del tutto naturale, ma una meraviglia ed eravamo stupiti della naturalità di quello che era avvenuto.
Nella notte avemmo un altro rapporto, più dolce e meditato, e vedevo che lei aveva degli orgasmi che la facevano rilassare.

Ci alzammo tranquilli, un nuovo controllo di polizia, ma arrivavano notizie positive, qualcuno cercava di far sapere la verità, io in quell’affare criminale ero solo una vittima inconsapevole, tirato dentro per malvagità.
Pensavamo roa che potesse finire quel gioco magico fra noi tre, orami dedicavamo molte ore ai nostri amplessi, sia in coppia, sia in tre, loro avevano rimosso ogni pudore.

Era puro piacere, cosa che aiutò me a sopportare la prigionia, e loro a sentirsi sempre meglio fisicamente , quel sesso faceva bene ad entrambe ,,che rifiorivano.

Inventavamo nuovi modi per godere, avemmo rapporti anali, e orali, studiati voluti, eccitanti.

E poi venne il momento in cui arrivò la notizia, non solo ero scarcerato, e quindi finivano gli arresti domiciliari, ma ero completamente scagionato e riabilitato.

Ma io non pensavo affatto a tornarmene nel mio appartamento, rimasi con loro, anche se entrambe volevano che tornassi a una vita regolare, sapevano che per loro sarebbe presto arrivata la vecchiaia, e volevano che io avessi una famiglia normale.

Fu così, ma alcuni anni di un rapporto si incestuoso ma caldo e sereno, li avemmo.
Son sempre stato felice del loro rifiorire come donne, e me ne sentivo orgoglioso.


scritto il
2025-08-24
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