Amo mia suocera

di
genere
feticismo

Ludovico nutriva un sentimento profondo e costante per la suocera Flavia, una donna che, nonostante gli anni, conservava una bellezza straordinaria. I suoi capelli dorati brillavano con una luce calda e invitante, mentre il suo sorriso era uno spettacolo di rara bellezza, capace di illuminare anche i momenti più bui.
I piedi di Flavia erano meravigliosi, con una forma perfetta e un aspetto curato. Le unghie erano smaltate di un rosso acceso e vibrante, che aggiungeva un tocco di eleganza e raffinatezza al suo aspetto. Il colore rosso intenso dello smalto risaltava sulla pelle chiara dei piedi, creando un contrasto visivamente attraente. Ludovico, da sempre attratto dai piedi femminili, era come ipnotizzato dalle splendide estremità della suocera.
Flavia possedeva, inoltre, un carisma unico e affascinante, che era accentuato dalla sua età matura. La sua esperienza e la sua saggezza le conferivano un'aura di autorità e di sicurezza, che risultava irresistibile per Ludovico.
La sua personalità forte e la sua presenza autorevole la rendevano una figura centrale nella vita di Ludovico, e lui non poteva fare a meno di esserne attratto.
Tuttavia, la natura del suo sentimento per Flavia era complessa e difficile da definire, soprattutto considerando il loro rapporto di parentela acquisita. Ludovico si trovava quindi a dover navigare in un mare di emozioni contraddittorie, cercando di capire cosa fosse meglio fare per sé stesso e per le persone coinvolte.
Quel sabato pomeriggio, Ludovico e sua moglie Vanessa avevano deciso di fare visita a Flavia. Erano arrivati a casa sua e avevano trascorso un po' di tempo insieme, chiacchierando e ridendo. Tuttavia, dopo un po', Vanessa aveva ricevuto una telefonata dall'amica Sonia, che viveva fuori città e che era in visita nella zona. L'amica le aveva chiesto di incontrarsi per un aperitivo e Vanessa, non volendo perdere l'occasione di rivedere la sua amica, aveva chiesto a Ludovico di rimanere con Flavia mentre lei si incontrava con Sonia. La casa era diventata improvvisamente più silenziosa e Ludovico si era trovato a tu per tu con la suocera, che lo guardava con un sorriso enigmatico. L'atmosfera era diventata leggermente più tesa e Ludovico si era sentito un po' a disagio, non sapendo bene come comportarsi in quella situazione. Ma Flavia, con la sua solita grazia e naturalezza, aveva iniziato a chiacchierare con lui, facendolo sentire subito più a suo agio.
Ad un tratto, Flavia si lamentò di un fastidio ai piedi e, con un sorriso dolce e un po' imbarazzato, chiese al genero Ludovico di farle un massaggio. Ludovico, colto di sorpresa, esitò per un momento, ma poi, in preda ad una forte eccitazione, decise di accontentarla.
Flavia era seduta sul divano del soggiorno e Ludovico si sistemò a terra, iniziando a massaggiare i piedi della suocera con delicatezza. Flavia lo guardò con un'intensità che Ludovico non aveva mai visto prima. "Ludovico, devo dirti una cosa", disse con voce bassa e seducente. "Ho notato come mi guardi, soprattutto i miei piedi. E devo ammettere che anch'io provo qualcosa per te."
Ludovico sentì il cuore battere forte nel petto. "Davvero?" chiese, cercando di mantenere la calma.
"Sì", rispose Flavia. "E credo che sia reciproco. Non è vero?"
Ludovico non riuscì più a trattenersi. "Sono innamorato di te da 30 anni, Flavia", confessò con voce tremante. "Sono pazzo di te. Non ho mai smesso di pensarti, di desiderarti."
Flavia sorrise, un sorriso che Ludovico non aveva mai visto prima. "Lo sospettavo", disse. "E adesso che siamo soli, credo che sia arrivato il momento di fare qualcosa al riguardo."
La donna avvicinò lentamente i meravigliosi piedi al viso di Ludovico e li premette sulla sua faccia per qualche secondo, poi gli disse che aveva il permesso di adorarli.
Il genero, in preda ad una emozione mai privata prima di allora, cominciò a baciare delicatamente i piedi di Flavia, poi a leccare le piante, i talloni, le dita.
"Sei divina mia adorata, non chiedo altro che essere il tuo schiavo leccapiedi" - mugugnò quindi avendo perso completamente i freni inibitori. La suocera gli permette nuovamente i piedi sul viso
e iniziò a ridere di lui, una risata allegra e divertita, mentre Ludovico rimaneva immobile, con il viso ancora premuto contro i suoi piedi. "Oh, Ludovico, sei così adorabile quando sei in adorazione", disse, continuando a ridere. "Sei proprio un uomo devoto, non è vero?"
Ludovico si sentiva sempre più a disagio, ma allo stesso tempo sembrava incapace di muoversi o di reagire in alcun modo.Flavia interruppe il momento di adorazione e, con un tono perentorio, ordinò al genero: "Apri la bocca, subito!" La sua voce era ferma e autoritaria, e Ludovico si affrettò a obbedire, ritrovandosi il piede della suocera dentro la bocca. Flavia scoppio' di nuovo a ridere, una risata allegra e contagiosa che sembrava riempire la stanza. "Oh, Ludovico, sei così divertente quando sei ai miei piedi", disse, ridendo ancora più forte. Il genero non poteva fare a meno di sentirsi un po' umiliato, ma allo stesso tempo sembrava incapace di resistere al fascino di Flavia. La donna notò che il membro di Ludovico era duro come l'acciaio e iniziò ad accarezzarlo coi piedi. "Che bel cazzone" - esclamò compiaciuta - "Andiamo in camera da letto". Ludovico non riuscì a trattenere un'espressione di imbarazzo. "Flavia, io... non so se è giusto", disse, abbassando la voce. "Siamo... parenti, dopo tutto".
Flavia rise di nuovo, un suono allegro e leggero. "Oh, Ludovico, non essere sciocco", disse, posandogli una mano sul braccio. "Non c'è niente di male. Siamo adulti, e facciamo ciò che vogliamo. E poi, io sono tua suocera solo di nome, non di fatto. Non è come se fossimo realmente legati da un vincolo di sangue".
Ludovico sembrava ancora incerto, ma Flavia gli sorrise e gli strinse il braccio. "Non pensarci più, Ludovico. Godiamoci il momento".
Scoparono selvaggiamente, lei sopra di lui nella posizione della amazzone, fino a raggiungere entrambi un piacere mai provato prima di allora. A dispetto della differenza di età, quelle due anime erano attratte l'un l'altra in modo magnetico, selvaggio, indissolubile.
Per una volta, le convenzioni sociali e morali furono sopraffatte dalla pura passione.
scritto il
2025-08-04
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