Desideravo mia suocera
di
Marcolinorunner
genere
incesti
Ciao a tutti, sono Marco e ho 39 anni. Quello che sto per raccontare risale ad una quindicina di anni fa, quando, quasi del tutto inaspettatamente, mi feci travolgere da degli impulsi nei confronti di mia suocera (all’epoca dei fatti eravamo solo fidanzati io e mia moglie).
Essendo fatti reali, non aspettatevi chissà quali oscenità (sono un lettore della pagina, quindi so bene cosa si può trovare) detto questo quelle tre settimane furono molto eccitanti per il sottoscritto.
Tornando al nostro racconto, era l’estate del 2011, fidanzati da un paio d’anni, io e Sara (tutti i nomi presenti sono inventati) abbiamo deciso di trascorrere il periodo estivo nel mese di agosto con i suoi genitori nella loro casa al mare.
Le calde giornate erano piuttosto monotone e le cose da fare quasi sempre le stesse.
Sarà stata anche l’impossibilità di una nostra privacy tra me e Sara che mi portò inconsciamente alla ricerca di un qualcosa di stimolante.
E la scintilla che fece scattare quelle due settimane di ossessione capitò una cena a tavola in terrazza.
Eravamo seduti attorno al tavolo e si parlava delle solite cose, programma della giornata successiva, cena, spesa; ad un certo punto sento qualcosa toccarmi la gamba. Abbassai lo sguardo e vidi il piede di mia suocera Roberta toccarmi il polpaccio.
Rimasi un po’ interdetto ma non dissi nulla.
Lei non si accorse del contatto, intenta a parlare e quindi rimasi col suo piede appoggiato.
Come vi accennavo non avevo mai avuto fantasie morbose nei confronti di mia suocera prima di quel momento; sicuramente era una bella donna (anche adesso in realtà a quasi 56 anni), piccola di statura ma sempre molto curata e graziosa.
Quel contatto però mi fece scattare qualcosa.
Dopo in paio di minuti col suo piede appoggiato alla mia gamba decisi di fare qualcosa. Feci cadere volontariamente il tovagliolo, in modo da chinarmi e poter assistere alla scena. Il suo piede minuto, eri lì a pochi centimetri dal mio viso. Rimasi un paio di secondi a guardarlo, estasiato. Un 37 di piedino perfetto, smaltato di rosso che mi fece sussultare.
Non sono mai stato un amante dei piedi, li ho sempre considerati interessati se ben curati ma di certo non fui mai travolto da idee feticiste.
Quel contatto visivo cambiò radicalmente il mio pensiero.
Nei giorni successivi ogni istante era buono per guardare i piedi di mia suocera. Erano diventati un ossessione.
Ovviamente non avendo momenti di intimità con Sara, più di una volta mi masturbai pensando a mia suocera.
Un pomeriggio mentre Sara andò a giocare a tennis con suo papà, rimasi in camera mia a giocare alla Play Station. Colto dalla sete andai verso la cucina.
Quando entrai in sala vidi mia suocera sul divano, intenta a fare il pisolo del pomeriggio. Feci piano e presi da bere dal frigo. Mi bloccai subito però: stavo dormendo a pancia in giù con le piante dei piedi rivolte verso l’alto.
Non capii più nulla.
Con passo felpato puntai diretto il fondo del divano: con i battiti già a mille avvicinai il volto e il naso ai piedi di mia suocera.
Emanavano un odore leggermente pungente ma estremamente eccitante. Rimasi li qualche secondo ad annusarli, stavo impazzendo.
Non fui più in grado di trattenermi: mi misi in ginocchio, sempre con il volto chino sui suoi piedi, e tirai fuori il pene dai pantaloncini.
Cominciai a masturbarmi lentamente: il pene eretto e vigoroso tipico di un ragazzo di 25 anni in breve tempo si bagnò, facilitandomi nella masturbazione. Sempre con gli occhi e le orecchie (russava leggermente) attenti e rivolti a mia suocera dormiente, prosegui nelle mie operazioni. Dopo poco arrivai al culmine, sempre inalando a pieni polmoni l’odore dei suoi piedi, venni sul pavimento accanto al divano. Appena mi ripresi, sempre di soppiatto, presi velocemente uno scottex e pulii il pavimento, andandomene in fretta e furia in camera mia.
Quell’episodio amplificò completamente quelle emozioni; ormai non avevo quasi più interesse nei confronti di Sara ma solamente per sua mamma.
Il giorno seguente, come al solito preso dall’eccitazione dovuta agli sguardi rivolti verso mia suocera, volli andare leggermente oltre.
Decisi di mostrarmi a lei, passando con il pene in erezione. Per fare questo ovviamente approfittai dello slip costume che facilitò la cosa.
Di rientro dalla spiaggia andai per ultimo a lavarmi, al contrario di Roberta che fu la prima.
Appena rientrò in salotto dopo la doccia colsi il momento senza gli altri membri della famiglia presenti. Arrivai da fuori esclamando qualcosa del tipo: “fa molto caldo stasera, potremmo addirittura mangiare in casa con l’aria condizionata accesa”. Il tutto in slip e occhiale da sole (tenuta da spiaggia). Dal mio slippino rosso si vedeva distintamente il pene in erezione, ma completamente su di giri, mi mostrai a lei. L’occhiale da sole manteneva il mio sguardo in incognito mentre vidi distintamente i suoi occhi, mentre mi avvicinavo a lei, guardare verso il basso in direzione del mio costume. In una frazione di secondo colsi il suo imbarazzo e la vidi alzare lo sguardo verso di me, rispondendo un po’ a casaccio alla mia risposta: “Dici? In realtà non si sta così male?”. Avendo raggiunto il mio intento mi spostati lestamente verso camera.
Il giorno seguente pensai di essermi spinto un po’ troppo oltre mostrandomi a lei in quel modo pertanto decisi di placare un attimo i miei istinti.
Fino a quando non capitò, quasi casualmente, l’evento che sostanzialmente terminò la mia vacanza. Ero appena rientrato da una corsa (non ho specificato che sono un runner e che corrono dall’età di 17 anni); entro in casa non trovando nessuno. Sara era andata con suo padre a giocare a tennis mentre Roberta era uscita per delle commissioni. Non feci in tempo a varcare la porta che fece rientro, dalla spesa, anche mia suocera. Le diedi una mano con le borse e nel mentre mi disse che non vedeva l’ora di andare a fare un puccio in acqua per rinfrescarsi dalla calura. Il mare distava solamente qualche minuto a piedi; non era insolito anche per me dopo la corsa andare a fare un bagno sotto sera. Roberta indossava un vestitino leggero con cui era solita uscire, indossando sotto già il costume. L’unica cosa che fece fu quella di togliersi le scarpe, un paio di ballerine che l’avevano accompagnata durante le commissioni pomeridiane, calzando al volo le infradito da spiaggia.
Non potevo credere quello che avevo appena visto: mia suocera, aveva appena lasciato, a mia disposizione, le sue ballerine. Ovviamente non persi un secondo, mi fondai su di esse ed iniziai ad annusarle.
Rimasi completamente estasiato: nei giorni scorsi l’odore dei piedi di Roberta fu estremamente piacevole mentre in questa occasione fui colpito da un odore un po’ più pungente però ugualmente molto eccitante. Mi abbassai velocemente i pantaloncini e le mutande e iniziai a masturbarmi mantenendo con la mano sinistra la ballerina sotto al mio naso. Ovviamente raggiunsi l’orgasmo in breve tempo: portai la ballerina che tenevo sotto il naso all’altezza del pene e venni copiosamente l’interno della scarpa. Fu un orgasmo bellissimo, ancora oggi a distanza di 15 anni lo ricordo con immenso piacere. Abbondanti schizzi di sperma bagnarono completamente la pianta della suola, coprendola quasi completamente. Quel momento di godimento fu interrotto bruscamente dal rumore di una serratura: qualcuno stava per entrare in casa. In fretta e furia mi dirai sui pantaloni e mollai le scarpe davanti alla scarpiera, esattamente dove le avevo trovate. Feci un balzo ed entrai in un amen in camera, giusto in tempo per evitare di essere visto. Dalla porta della camera semiaperta vidi rientrare Roberta, rincasata praticamente subito. La sento esclamare ad alta voce: “no guarda non c’è mai pace” senza mostrarmi ovviamente le risposi dicendo: “sei già rientrata?” Rispose:” mi sono dimenticata di ritirare il pesce in pescheria, l’avevo completamente dimenticato” lì per lì non diedi molto peso a quelle parole, ignorando completamente quello che stava per succedere di li a poco. Sempre con la coda dell’occhio, guardai attraverso il corridoio Roberta avvicinarsi alla scarpiera; voleva cambiarsi di nuovo le ciabatte con le ballerine.
In quel momento mi raggelai, la
vidi indossare prima la scarpa sinistra, quella pulita, e a seguire subito quella destra. Calzò le scarpe senza utilizzare le mani, stando in piedi, non accorgendosi visivamente della scarpa sporca. Dopo aver messo il piede nella ballerina di destra, si fermò un attimo, (il mio cuore sussultava, stavo già pensando a che casino avevo combinato) tolse il piede destro dalla scarpa e con la mano destra se lo toccò. Posso immaginare che se lo sentì bagnato; dopo aver toccato il piede prese la scarpa in mano e la guardò da vicino. Toccò nuovamente con le mani e si portò le dita bagnate al volto: il suo sguardo fu rivelatrice. Dopo averle annusate capì esattamente cosa le bagnava la scarpa. La sua espressione cambiò in un misto di sorpresa e sgomento. Pensai subito a cosa avrebbe potuto dirmi; invece no quello che fece mi stupì ancor di più. Rimise a terra la scarpa, la calzò e uscì di casa. Praticamente avevo appena visto mia suocera calzare le sue ballerine contenente il mio sperma.
Il fatto a posteriori può risultare eccitante ma in quel momento vissi delle ore di angoscia; stavo già pensando a cosa avrebbe detto al suo rientro la sera stessa.
Giunse il momento di sedersi a tavola per cena e avevo il terrore di incrociare lo sguardo di mia suocera. Arrivò il momento in cui mi rivolse la parola: non ricordo esattamente cosa mi disse ma risultò del tutto normale e tranquilla, come se non si fosse accorta di nulla quel pomeriggio.
Dopo quell’episodio comunque decisi tipo di porre un freno a quelle a quelle mie ossessioni e per farlo decisi di rientrare a casa dai miei con qualche giorno di anticipo.
Il giorno seguente, in procinto di uscire per andare al ristorante a cenare, Sara disse a sua mamma: “dove sono le tue ballerine, vorrei metterle io stasera” (d’altronde avevano lo stesso numero di piede). Io ero pronto e stavo aspettando in salotto ed era in compagnia proprio di Roberta. Sentendo le parole della figlia rispose: “no le ho buttate perché si sono rotte qualche giorno fa” e mi guardò sorridendo. Fece due passi e mi si avvicinò dicendo a sottovoce con un con tono pacato ma fermo: “l’altro giorno non ti ho detto nulla, ti sei divertito con le mie scarpe e posso anche capirlo alla vostra è normale; detto questo che non recapiti più”.
Ovviamente non potevo aspettarmi quelle parole e quella reazione da parte sua e l’unica cosa che riuscii a dire fu: “certo scusami tanto Roberta, ho esagerato completamente, non ricapiterà più “.
Il giorno dopo ripartii e tornai a casa. Da quella sera non ci furono più interazioni di quel tipo tra me e mia suocera e, a distanza di più di 15 anni, complice anche il fatto di aver sposato sua figlia, i rapporti sono sempre molto buoni.
Per me rimango i ricordi simpatici e (ancora un po’ eccitanti) di quelle due settimane dove ebbi una bella sbandata per per mia suocera.
Se ad alcuni di voi lettori è capitato qualcosa di simile mi piacerebbe parlarne
Essendo fatti reali, non aspettatevi chissà quali oscenità (sono un lettore della pagina, quindi so bene cosa si può trovare) detto questo quelle tre settimane furono molto eccitanti per il sottoscritto.
Tornando al nostro racconto, era l’estate del 2011, fidanzati da un paio d’anni, io e Sara (tutti i nomi presenti sono inventati) abbiamo deciso di trascorrere il periodo estivo nel mese di agosto con i suoi genitori nella loro casa al mare.
Le calde giornate erano piuttosto monotone e le cose da fare quasi sempre le stesse.
Sarà stata anche l’impossibilità di una nostra privacy tra me e Sara che mi portò inconsciamente alla ricerca di un qualcosa di stimolante.
E la scintilla che fece scattare quelle due settimane di ossessione capitò una cena a tavola in terrazza.
Eravamo seduti attorno al tavolo e si parlava delle solite cose, programma della giornata successiva, cena, spesa; ad un certo punto sento qualcosa toccarmi la gamba. Abbassai lo sguardo e vidi il piede di mia suocera Roberta toccarmi il polpaccio.
Rimasi un po’ interdetto ma non dissi nulla.
Lei non si accorse del contatto, intenta a parlare e quindi rimasi col suo piede appoggiato.
Come vi accennavo non avevo mai avuto fantasie morbose nei confronti di mia suocera prima di quel momento; sicuramente era una bella donna (anche adesso in realtà a quasi 56 anni), piccola di statura ma sempre molto curata e graziosa.
Quel contatto però mi fece scattare qualcosa.
Dopo in paio di minuti col suo piede appoggiato alla mia gamba decisi di fare qualcosa. Feci cadere volontariamente il tovagliolo, in modo da chinarmi e poter assistere alla scena. Il suo piede minuto, eri lì a pochi centimetri dal mio viso. Rimasi un paio di secondi a guardarlo, estasiato. Un 37 di piedino perfetto, smaltato di rosso che mi fece sussultare.
Non sono mai stato un amante dei piedi, li ho sempre considerati interessati se ben curati ma di certo non fui mai travolto da idee feticiste.
Quel contatto visivo cambiò radicalmente il mio pensiero.
Nei giorni successivi ogni istante era buono per guardare i piedi di mia suocera. Erano diventati un ossessione.
Ovviamente non avendo momenti di intimità con Sara, più di una volta mi masturbai pensando a mia suocera.
Un pomeriggio mentre Sara andò a giocare a tennis con suo papà, rimasi in camera mia a giocare alla Play Station. Colto dalla sete andai verso la cucina.
Quando entrai in sala vidi mia suocera sul divano, intenta a fare il pisolo del pomeriggio. Feci piano e presi da bere dal frigo. Mi bloccai subito però: stavo dormendo a pancia in giù con le piante dei piedi rivolte verso l’alto.
Non capii più nulla.
Con passo felpato puntai diretto il fondo del divano: con i battiti già a mille avvicinai il volto e il naso ai piedi di mia suocera.
Emanavano un odore leggermente pungente ma estremamente eccitante. Rimasi li qualche secondo ad annusarli, stavo impazzendo.
Non fui più in grado di trattenermi: mi misi in ginocchio, sempre con il volto chino sui suoi piedi, e tirai fuori il pene dai pantaloncini.
Cominciai a masturbarmi lentamente: il pene eretto e vigoroso tipico di un ragazzo di 25 anni in breve tempo si bagnò, facilitandomi nella masturbazione. Sempre con gli occhi e le orecchie (russava leggermente) attenti e rivolti a mia suocera dormiente, prosegui nelle mie operazioni. Dopo poco arrivai al culmine, sempre inalando a pieni polmoni l’odore dei suoi piedi, venni sul pavimento accanto al divano. Appena mi ripresi, sempre di soppiatto, presi velocemente uno scottex e pulii il pavimento, andandomene in fretta e furia in camera mia.
Quell’episodio amplificò completamente quelle emozioni; ormai non avevo quasi più interesse nei confronti di Sara ma solamente per sua mamma.
Il giorno seguente, come al solito preso dall’eccitazione dovuta agli sguardi rivolti verso mia suocera, volli andare leggermente oltre.
Decisi di mostrarmi a lei, passando con il pene in erezione. Per fare questo ovviamente approfittai dello slip costume che facilitò la cosa.
Di rientro dalla spiaggia andai per ultimo a lavarmi, al contrario di Roberta che fu la prima.
Appena rientrò in salotto dopo la doccia colsi il momento senza gli altri membri della famiglia presenti. Arrivai da fuori esclamando qualcosa del tipo: “fa molto caldo stasera, potremmo addirittura mangiare in casa con l’aria condizionata accesa”. Il tutto in slip e occhiale da sole (tenuta da spiaggia). Dal mio slippino rosso si vedeva distintamente il pene in erezione, ma completamente su di giri, mi mostrai a lei. L’occhiale da sole manteneva il mio sguardo in incognito mentre vidi distintamente i suoi occhi, mentre mi avvicinavo a lei, guardare verso il basso in direzione del mio costume. In una frazione di secondo colsi il suo imbarazzo e la vidi alzare lo sguardo verso di me, rispondendo un po’ a casaccio alla mia risposta: “Dici? In realtà non si sta così male?”. Avendo raggiunto il mio intento mi spostati lestamente verso camera.
Il giorno seguente pensai di essermi spinto un po’ troppo oltre mostrandomi a lei in quel modo pertanto decisi di placare un attimo i miei istinti.
Fino a quando non capitò, quasi casualmente, l’evento che sostanzialmente terminò la mia vacanza. Ero appena rientrato da una corsa (non ho specificato che sono un runner e che corrono dall’età di 17 anni); entro in casa non trovando nessuno. Sara era andata con suo padre a giocare a tennis mentre Roberta era uscita per delle commissioni. Non feci in tempo a varcare la porta che fece rientro, dalla spesa, anche mia suocera. Le diedi una mano con le borse e nel mentre mi disse che non vedeva l’ora di andare a fare un puccio in acqua per rinfrescarsi dalla calura. Il mare distava solamente qualche minuto a piedi; non era insolito anche per me dopo la corsa andare a fare un bagno sotto sera. Roberta indossava un vestitino leggero con cui era solita uscire, indossando sotto già il costume. L’unica cosa che fece fu quella di togliersi le scarpe, un paio di ballerine che l’avevano accompagnata durante le commissioni pomeridiane, calzando al volo le infradito da spiaggia.
Non potevo credere quello che avevo appena visto: mia suocera, aveva appena lasciato, a mia disposizione, le sue ballerine. Ovviamente non persi un secondo, mi fondai su di esse ed iniziai ad annusarle.
Rimasi completamente estasiato: nei giorni scorsi l’odore dei piedi di Roberta fu estremamente piacevole mentre in questa occasione fui colpito da un odore un po’ più pungente però ugualmente molto eccitante. Mi abbassai velocemente i pantaloncini e le mutande e iniziai a masturbarmi mantenendo con la mano sinistra la ballerina sotto al mio naso. Ovviamente raggiunsi l’orgasmo in breve tempo: portai la ballerina che tenevo sotto il naso all’altezza del pene e venni copiosamente l’interno della scarpa. Fu un orgasmo bellissimo, ancora oggi a distanza di 15 anni lo ricordo con immenso piacere. Abbondanti schizzi di sperma bagnarono completamente la pianta della suola, coprendola quasi completamente. Quel momento di godimento fu interrotto bruscamente dal rumore di una serratura: qualcuno stava per entrare in casa. In fretta e furia mi dirai sui pantaloni e mollai le scarpe davanti alla scarpiera, esattamente dove le avevo trovate. Feci un balzo ed entrai in un amen in camera, giusto in tempo per evitare di essere visto. Dalla porta della camera semiaperta vidi rientrare Roberta, rincasata praticamente subito. La sento esclamare ad alta voce: “no guarda non c’è mai pace” senza mostrarmi ovviamente le risposi dicendo: “sei già rientrata?” Rispose:” mi sono dimenticata di ritirare il pesce in pescheria, l’avevo completamente dimenticato” lì per lì non diedi molto peso a quelle parole, ignorando completamente quello che stava per succedere di li a poco. Sempre con la coda dell’occhio, guardai attraverso il corridoio Roberta avvicinarsi alla scarpiera; voleva cambiarsi di nuovo le ciabatte con le ballerine.
In quel momento mi raggelai, la
vidi indossare prima la scarpa sinistra, quella pulita, e a seguire subito quella destra. Calzò le scarpe senza utilizzare le mani, stando in piedi, non accorgendosi visivamente della scarpa sporca. Dopo aver messo il piede nella ballerina di destra, si fermò un attimo, (il mio cuore sussultava, stavo già pensando a che casino avevo combinato) tolse il piede destro dalla scarpa e con la mano destra se lo toccò. Posso immaginare che se lo sentì bagnato; dopo aver toccato il piede prese la scarpa in mano e la guardò da vicino. Toccò nuovamente con le mani e si portò le dita bagnate al volto: il suo sguardo fu rivelatrice. Dopo averle annusate capì esattamente cosa le bagnava la scarpa. La sua espressione cambiò in un misto di sorpresa e sgomento. Pensai subito a cosa avrebbe potuto dirmi; invece no quello che fece mi stupì ancor di più. Rimise a terra la scarpa, la calzò e uscì di casa. Praticamente avevo appena visto mia suocera calzare le sue ballerine contenente il mio sperma.
Il fatto a posteriori può risultare eccitante ma in quel momento vissi delle ore di angoscia; stavo già pensando a cosa avrebbe detto al suo rientro la sera stessa.
Giunse il momento di sedersi a tavola per cena e avevo il terrore di incrociare lo sguardo di mia suocera. Arrivò il momento in cui mi rivolse la parola: non ricordo esattamente cosa mi disse ma risultò del tutto normale e tranquilla, come se non si fosse accorta di nulla quel pomeriggio.
Dopo quell’episodio comunque decisi tipo di porre un freno a quelle a quelle mie ossessioni e per farlo decisi di rientrare a casa dai miei con qualche giorno di anticipo.
Il giorno seguente, in procinto di uscire per andare al ristorante a cenare, Sara disse a sua mamma: “dove sono le tue ballerine, vorrei metterle io stasera” (d’altronde avevano lo stesso numero di piede). Io ero pronto e stavo aspettando in salotto ed era in compagnia proprio di Roberta. Sentendo le parole della figlia rispose: “no le ho buttate perché si sono rotte qualche giorno fa” e mi guardò sorridendo. Fece due passi e mi si avvicinò dicendo a sottovoce con un con tono pacato ma fermo: “l’altro giorno non ti ho detto nulla, ti sei divertito con le mie scarpe e posso anche capirlo alla vostra è normale; detto questo che non recapiti più”.
Ovviamente non potevo aspettarmi quelle parole e quella reazione da parte sua e l’unica cosa che riuscii a dire fu: “certo scusami tanto Roberta, ho esagerato completamente, non ricapiterà più “.
Il giorno dopo ripartii e tornai a casa. Da quella sera non ci furono più interazioni di quel tipo tra me e mia suocera e, a distanza di più di 15 anni, complice anche il fatto di aver sposato sua figlia, i rapporti sono sempre molto buoni.
Per me rimango i ricordi simpatici e (ancora un po’ eccitanti) di quelle due settimane dove ebbi una bella sbandata per per mia suocera.
Se ad alcuni di voi lettori è capitato qualcosa di simile mi piacerebbe parlarne
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