Terapia d'urto
di
Sir Wankalot
genere
masturbazione
Ero un adolescente come tanti, timido e dedito alla masturbazione più volte al giorno; quell'estate di una decina di anni fa fui mandato per qualche giorno da mia zia poiché i miei genitori dovevano partire per lavoro e non avevano piacere a lasciarmi in casa solo. Zia Paola era all'epoca una cinquantenne divorziata delusa dagli uomini con un carattere di ferro ed un corpo ancora atletico scolpito dalle ore passate nella palestra che gestiva e possedeva. Arrivato alla stazione mi accolse cordialmente ma senza troppe moine. Arrivammo a casa e mi mostrò la mia stanza, un letto dei libri qualche immagine religiosa appesa alle pareti (lei è molto credente a modo suo); niente tv niente di niente per divertirsi "che palle pensai tra me e me". "Ora torno a lavorare sarò a casa per le 22,in frigo c'è qualcosa per la cena. A dopo" disse zia Paola telegrafica e se ne andò. Giochicchiai per un po' col game boy, poi annoiato curiosai in casa e vidi in camera della zia un pc su una scrivania. Lo accesi e vidi che si connetteva ad internet.... non mi masturbavo dalla sera precedente e non resistetti, tanto erano solo le 7 e prima delle 10 non sarebbe tornata. Presa della carta assorbente in cucina tolsi pantaloni e boxer ed iniziai a navigare su siti con foto e filmati con pornostar tettone. Le immagini e i filmati si seguivano ininterrotti (mi sono sempre divertito a ritardare la sborrata il più possibile). Erano solo le 8.30 quando sentii dietro di me una voce femminile stizzita "Vincenzo,ma che diavolo....", cercai di coprire la vistosa erezione con il lembo della maglietta, ma lo schermo e le mie condizioni parlavano chiaro. Ero viola dall'imbarazzo, "esci subito dalla mia camera, e chiudi quelle schifezze e... e... rimettiti le mutande santo cielo". Raccolsi la mia roba e corsi in camera a vestirmi coprendomi il cazzo ancora duro. Dopo che mi fui rivestito zia passàò dalla mia camera dicendo "domani chiamo i tuoi e te ne torni a casa di filato, ma tu guarda..." "scusa zia,perdonami"dissi io ancora pietrificato dall'imbarazzo; "ne parliamo domani, ora sono stanca". Sbattè la porta e io quella notte non feci che rotolarmi nel letto. Il mattino dopo ci trovammo per la colazione ed ebbi il coraggio di parlare "allora faccio le valigie zia?" dissi con tono contrito. Lei mi guardò severa e rispose "quello che hai fatto è vergognoso ma sono tua zia ed è mio compito educarti; quindi ho un'idea migliore. Ti insegnerò a toglierti questo orrendo viziaccio". "Ora fai colazione che avrai una giornata impegnativa" Finii di mangiare curioso di capire cosa intendesse. Mentre lavavo i denti comparve sulla soglia del bagno con pantaloncini cortissimi e senza reggiseno evidenziando il suo corpo atletico ed il' seno generoso; vedendo i miei occhi sgranati mi disse con tono beffardo "veni con me". Ci dirigemmo in camera sua dove trovai il pc acceso; "spogliati" mi disse; "c... come?" "non farmi ripetere, spogliati togliti le mutande e siediti al pc avanti". "Ma zia con te qui?" "pensi che non lo abbia visto ieri sera?" rispose lei seccamente. Obbedii "bene oggi ti masturberai fino a quando non ti dirò che puoi smettere chiaro?" "s...ssi zia" "io sono in casa tutto il giorno quindi non cercare di fermarti se non te lo dico io, se mi disubbidisci guai a te" "va va bene zia" dissi io mentre io mio cazzo si stava già gonfiando "che razza di nipote pervertito" disse lei sorridendo " ah dimenticavo niente orgasmo almeno finché non deciderò io chiaro" "in che senso zia?" chiesi io meravigliato "che dal tuo arnese non deve uscire una goccia di sperma se non ti dico io che puoi farla uscire, chiaro?" "si si "dissi io ancora incredulo "forza allora che aspetti vedo che il tuo coso è già bello pronto" disse guardandolo con una certa malizia. Non mi sembrava vero iniziai a toccarmelo piano mentre aprivo finestre di ragazze procaci e scene di sesso. Era passata un ora e la zia fece capolino dicendo "come va pervertito?" "bene zia, ma sono molto eccitato pensi che potrò ... si tra poco insomma" "volevi dire sborrare" disse lei ridacchiando "neanche per idea, forse non hai capito ti farò masturbare cosi tanto da farti passare la voglia per sempre; continua sei solo all'inizio". Erano passate 5 ore e io iniziavo a sentire più dolore che piacere il cazzo era viola e potevo toccarlo a malapena per paura di schizzare e le palle mi facevano un male tremendo; la zia , che di tanto in tanto faceva capolino per controllarmi comparve nuovamente "zia ti prego non ce la faccio più, e poi ho fame" dissi piagnucolando; "lei non batté ciglio e rispose se hai fame ci penso io ma tu continui a masturbarti. "Comparve mezz'ora dopo con un panino e un po di acqua vestita solo di intimo che valorizzava il suo corpo sodo e la sua quarta di seno. Prese una sedia e sedette vicino a me imboccandomi con col sandwich e ridacchiando "a te ora le mani servono per altro, ti do io da mangiare e da bere". Era una tortura tremenda non poter sborrare, mi strizzavo le palle per evitare schizzi improvvisi che la visione della zia poteva suscitare."Perché non lo tocchi per bene?" disse la zia severa "Zia se lo tocco piu forte vengo" risposi con voce lamentosa. "Capisco, beh la pausa è finita, torna alla tua punizione"disse lei che non riusciva a staccare gli occhi dal mio membro paonazzo con le vene che sembravano esplodere. Erano passate più di otto ore e mi faceva male tutto, le gambe anchilosate il cazzo , il dolore alle palle che mi saliva fino allo stomaco; la zia comparve guardando l'orologio "mmmh otto ore e mezza; pensi ancora che masturbarsi sia una bella cosa?" "no zia mi fa male tutto, ho un dolore alle palle tremendo" dissi mugugnando "bene aspetta ancora un po"; ricomparve un quarto d'ora dopo con un bicchiere vuoto "per oggi direi che la tua punizione può bastare" mi disse porgendomi il recipiente "questo a che serve?" le chiesi "secondo te" rispose sorridendo. Portai titubante il bicchiere vicino alla cappella e lei annuì, la vista del suo corpo in intimo mi fece svuotare in un attimo; gli schizzi colpivano il fondo del bicchiere mentre ansimavo e mi contorcevo urlai di piacere mentre lo sperma sembrava non finire mai; intanto la zia assisteva alla scena quasi ipnotizzata. Terminato l'orgasmo mi accasciai sulla sedia mentre la zia prese il bicchiere dicendo "a questo ci penso io". Sparì in cucina ritornando dopo poco un una borsa del ghiaccio "questa potrà servirti mi disse sorridendo e io non potei fare a meno di notare gli angoli della sua bocca sporchi di liquido lattiginoso....
4
voti
voti
valutazione
6.8
6.8
Commenti dei lettori al racconto erotico