La casa al mare
di
Catamito
genere
tradimenti
Ogni estate, da ormai sei anni, io e la mia ragazza andiamo in vacanza con suo cugino e sua moglie, nella casa al mare che appartiene alla loro nonna. Di solito viaggiamo insieme, ma questa volta ci chiamano il giorno della partenza per dire che ci avrebbero raggiunto l'indomani. Il giorno seguente arriva solo il cugino: hanno litigato per l'ennesima volta, e questa volta hanno deciso di lasciarsi. Lui liquida in fretta la faccenda dicendo che è meglio così.
Nel pomeriggio esco di casa per fare un po' di spesa, mentre la mia ragazza rimane con suo cugino per parlare del litigio con la moglie. Il supermercato più vicino è a 20 minuti di macchina, ne approfitto per fare benzina e qualche altra commissione e tra tutto sto via qualche ora. Al mio ritorno la casa è stranamente silenziosa, poso le buste in cucina e salgo in camera a cercare la mia ragazza ma lei non c'è. Allora vado verso camera di suo cugino. La porta è socchiusa ma le luci sono spente, e penso che siano usciti per andare in spiaggia. Entro per prendere il mio asciugamano che era steso sul suo balcone, e rimango sbigottito: la mia ragazza è inginocchiata con indosso solamente le mutandine di fronte a lui, completamente nudo con il pene eretto in mano mentre lo metteva nella sua bocca. Lei si alza imbarazzata e mi guarda negli occhi , senza sapere cosa dire. Lui si rimise le mutande, aspettando una mia reazione, che però non arrivò. Allora inizia a parlare, e a spiegarmi. La moglie l'ha lasciato per questo. Non si trattava di un semplice tradimento una volta sola, forse questo avrebbe potuto perdonarlo, aveva scoperto che, da quando la mia ragazza e suo marito avevano 14 anni, c'era attrazione fisica tra loro. Avevano iniziato a baciarsi, a toccarsi, poi a fare sesso orale, e alla fine a fare sesso. Lui ha tradito la moglie per tutti questi anni, e lei aveva tradito me. E tutto questo me lo diceva perché riteneva giusto che io lo sapessi, ma soprattutto perché loro non avevano intenzione di smettere. La mia ragazza era completamente arrossita e non mi guardava più. Si aspettavano che me ne andassi, o che facessi una scenata. Io, invece, mi sedetti sul suo letto, rimanendo un attimo in silenzio a pensare. Ciò che facevano era sbagliato, gli dissi, perché quando ami una persona non le nascondi niente, soprattutto non per tutti questi anni. Ma sinceramente questo mi permette di liberarmi di un grande peso, un segreto che ho tenuto per tutto questo tempo perché mi imbarazzava parlarne, è che proprio perché anch'io avevo tenuto qualcosa nascosto non mi sentivo di condannarli per questo. La mia ragazza si tranquillizzò per un momento nel capire che non ero arrabbiato con lei, ma proprio quando sembrava rasserenarsi iniziò a interrogarsi su quale fosse il mio segreto così oscuro e vergognoso. Allora, ce lo vuoi dire o no, chiese suo cugino. Io respirai profondamente, e poi gli dissi che glie lo avrei mostrato. Annuirono in silenzio guardandosi incerti. Io mi alzai e sparii per qualche istante, poi tornai nella camera da letto con il nastro adesivo e dissi a lui spogliami, legami alla sedia con questo e continua quello che stavi facendo. Rimasero fermi, non sapevano se prendermi sul serio o no, allora lo istigai. Qual è il problema? Sei bravo a fotterti le ragazze degli altri solo quando il fidanzato non c'è? Fammi vedere chi è il vero uomo qui, immobilizzami se ne hai le palle.
Lui esitò ancora un attimo, poi decise di assecondarmi fiondandosi su di me. Era molto più forte di me e riuscì a sovrastarmi in fretta. Mi bloccò le braccia con una mano, mentre con l'altra mi strappava la maglietta. Mi buttò sulla sedia e mi legò il busto e le braccia, poi mi mise un pezzo di nastro sulla bocca e mi tolse i pantaloni e le mutande. Dopo avermi legato e denudato si fermò a guardarmi e mi disse che non ero un vero uomo, che era per quello che la mia ragazza preferiva scopare con lui, e mi sputò in faccia. Il mio pene iniziava a diventare duro, mentre lui si toglieva le mutande e diceva di guardare com'era il cazzo di un vero uomo. Anche da moscio era decisamente più lungo del mio, che adesso era più duro che mai. E ora, mi disse, guarda come mi scopo la tua fidanzata. Si voltò verso di lei e le ordinò di inginocchiarsi e di succhiarglielo. Lei obbedì, remissiva. Lui le prese la testa e iniziò a spingere con forza il suo pene nella sua bocca, mentre lei si toccava il seno vogliosa. Lui tolse il pene dalla sua bocca, e le ordinò di aprirla il più possibile, per poi infilarci le sue palle. Era tutto depilato, le sue palle erano sode e grosse e le riempivano le guance. Mentre lei si stuzzicava i capezzoli succhiandogli le palle, lui le sbatteva il pisello sulla faccia ridendo di gusto. Poi la fece sdraiare sul letto, le sfilò le mutandine lanciandomele in faccia e le fece aprire le gambe. Appoggiò la sua grossa cappella sul roseo clitoride e, dopo averlo sbattuto un paio di volte sopra, iniziò a strusciarlo sopra. Lei ansimava, mentre la sua vulva si bagnava dei loro liquidi. Lui prese il cazzo in mano, glie lo puntò contro e infilò la cappella dentro per poi toglierla subito. Lei gemette forte, lui le sputò sul clitoride e dopo averci sfregato ancora il suo glande contro per inumidirlo lo spinse di nuovo dentro. Una volta entrato continuò a spingere, finché non fu tutto dentro. Poi lo tirò di nuovo fuori, poi di nuovo tutto dentro e di nuovo tutto fuori, mentre lei mugolava di piacere. Lui mi guardò e mi chiese se mi stava piacendo, poi incominciò a fottere la sua vulva, sempre più veloce, sempre con più forza, mentre lei urlava sempre più forte. A un certo punto si fermò per farla girare, mettendola a pecora. Lo infilò di nuovo dentro spingendolo fino in fondo. Riprese a scoparla, e i suoi testicoli le schiaffeggiavano sonoramente il clitoride, teneva una mano sulla sua bocca per attutire i suoi gemiti. Mentre continuava a montarla le tirò qualche schiaffo sul culo, mi guardò un paio di volte con aria di sfida e poi appoggiò il pollice sopra il suo ano. Premette sempre più forte, finché non la penetrò. Lui continuava a spingere il suo cazzo su e giù dentro di lei, mentre il pollice entrava sempre più a fondo nel suo culo, spinto dai movimenti dei suoi stessi fianchi. Lei gemette forte e venì, sgocciolandosi lungo le cosce. Lui si tolse, lei si accasciò sul letto. Lui si voltò verso di me e mi disse di non aver ancora finito. Si avvicinò e tolse il nastro adesivo dalla mia bocca, afferrò il mio mento con una mano indirizzandolo verso il suo pene che teneva con l'altra, ordinandomi di pulirglielo. Me lo mise in bocca e io iniziai a succhiare, mentre lui prese il mio pene in mano e io ansimai mentre me lo segava Iniziò a schernirmi dicendo che era solo un pisellino in confronto al suo uccello, che ero una femminuccia e che mi avrebbe fatto diventare un uomo. Mi slegò dalla sedia e mi fece andare sul letto tirandomi dal pene come se fossi un cagnolino. Fece girare la mia ragazza a pancia in su e ricominciò a sbattere il suo cazzo su di lei e a strusciarglielo sul clitoride, ordinandomi di masturbarmi mentre guardavo. Lui iniziò ad ansimare, e prese di nuovo il mio pene in mano per segarmelo. Lui venne copiosamente, ricoprendole la figa di sperma, e io sborrai per terra mentre lui mi segava chiamandomi frocetto e pisellino. Poi si tolse e mi disse di leccare via il suo liquido dalla vulva della mia fidanzatazata, e io obbedii e cominciai a leccare il suo caldo liquido bianco.
Io e la mia ragazza stiamo ancora insieme, spesso suo cugino viene a cena da noi e tutti gli anni andiamo in vacanza insieme nella casa al mare. Non ha ancora trovato un'altra fidanzata, ma dice che per ora gli basta sua cugina. Quest'anno mi ha proposto di andare qualche giorno prima alla casa al mare, solo io e lui. Dice che vuole sodomizzarmi a dovere, e che mi fa il favore di sverginarmi senza che la mia ragazza guardi perché dice che mi farà piagnucolare come una ragazzina.
Nel pomeriggio esco di casa per fare un po' di spesa, mentre la mia ragazza rimane con suo cugino per parlare del litigio con la moglie. Il supermercato più vicino è a 20 minuti di macchina, ne approfitto per fare benzina e qualche altra commissione e tra tutto sto via qualche ora. Al mio ritorno la casa è stranamente silenziosa, poso le buste in cucina e salgo in camera a cercare la mia ragazza ma lei non c'è. Allora vado verso camera di suo cugino. La porta è socchiusa ma le luci sono spente, e penso che siano usciti per andare in spiaggia. Entro per prendere il mio asciugamano che era steso sul suo balcone, e rimango sbigottito: la mia ragazza è inginocchiata con indosso solamente le mutandine di fronte a lui, completamente nudo con il pene eretto in mano mentre lo metteva nella sua bocca. Lei si alza imbarazzata e mi guarda negli occhi , senza sapere cosa dire. Lui si rimise le mutande, aspettando una mia reazione, che però non arrivò. Allora inizia a parlare, e a spiegarmi. La moglie l'ha lasciato per questo. Non si trattava di un semplice tradimento una volta sola, forse questo avrebbe potuto perdonarlo, aveva scoperto che, da quando la mia ragazza e suo marito avevano 14 anni, c'era attrazione fisica tra loro. Avevano iniziato a baciarsi, a toccarsi, poi a fare sesso orale, e alla fine a fare sesso. Lui ha tradito la moglie per tutti questi anni, e lei aveva tradito me. E tutto questo me lo diceva perché riteneva giusto che io lo sapessi, ma soprattutto perché loro non avevano intenzione di smettere. La mia ragazza era completamente arrossita e non mi guardava più. Si aspettavano che me ne andassi, o che facessi una scenata. Io, invece, mi sedetti sul suo letto, rimanendo un attimo in silenzio a pensare. Ciò che facevano era sbagliato, gli dissi, perché quando ami una persona non le nascondi niente, soprattutto non per tutti questi anni. Ma sinceramente questo mi permette di liberarmi di un grande peso, un segreto che ho tenuto per tutto questo tempo perché mi imbarazzava parlarne, è che proprio perché anch'io avevo tenuto qualcosa nascosto non mi sentivo di condannarli per questo. La mia ragazza si tranquillizzò per un momento nel capire che non ero arrabbiato con lei, ma proprio quando sembrava rasserenarsi iniziò a interrogarsi su quale fosse il mio segreto così oscuro e vergognoso. Allora, ce lo vuoi dire o no, chiese suo cugino. Io respirai profondamente, e poi gli dissi che glie lo avrei mostrato. Annuirono in silenzio guardandosi incerti. Io mi alzai e sparii per qualche istante, poi tornai nella camera da letto con il nastro adesivo e dissi a lui spogliami, legami alla sedia con questo e continua quello che stavi facendo. Rimasero fermi, non sapevano se prendermi sul serio o no, allora lo istigai. Qual è il problema? Sei bravo a fotterti le ragazze degli altri solo quando il fidanzato non c'è? Fammi vedere chi è il vero uomo qui, immobilizzami se ne hai le palle.
Lui esitò ancora un attimo, poi decise di assecondarmi fiondandosi su di me. Era molto più forte di me e riuscì a sovrastarmi in fretta. Mi bloccò le braccia con una mano, mentre con l'altra mi strappava la maglietta. Mi buttò sulla sedia e mi legò il busto e le braccia, poi mi mise un pezzo di nastro sulla bocca e mi tolse i pantaloni e le mutande. Dopo avermi legato e denudato si fermò a guardarmi e mi disse che non ero un vero uomo, che era per quello che la mia ragazza preferiva scopare con lui, e mi sputò in faccia. Il mio pene iniziava a diventare duro, mentre lui si toglieva le mutande e diceva di guardare com'era il cazzo di un vero uomo. Anche da moscio era decisamente più lungo del mio, che adesso era più duro che mai. E ora, mi disse, guarda come mi scopo la tua fidanzata. Si voltò verso di lei e le ordinò di inginocchiarsi e di succhiarglielo. Lei obbedì, remissiva. Lui le prese la testa e iniziò a spingere con forza il suo pene nella sua bocca, mentre lei si toccava il seno vogliosa. Lui tolse il pene dalla sua bocca, e le ordinò di aprirla il più possibile, per poi infilarci le sue palle. Era tutto depilato, le sue palle erano sode e grosse e le riempivano le guance. Mentre lei si stuzzicava i capezzoli succhiandogli le palle, lui le sbatteva il pisello sulla faccia ridendo di gusto. Poi la fece sdraiare sul letto, le sfilò le mutandine lanciandomele in faccia e le fece aprire le gambe. Appoggiò la sua grossa cappella sul roseo clitoride e, dopo averlo sbattuto un paio di volte sopra, iniziò a strusciarlo sopra. Lei ansimava, mentre la sua vulva si bagnava dei loro liquidi. Lui prese il cazzo in mano, glie lo puntò contro e infilò la cappella dentro per poi toglierla subito. Lei gemette forte, lui le sputò sul clitoride e dopo averci sfregato ancora il suo glande contro per inumidirlo lo spinse di nuovo dentro. Una volta entrato continuò a spingere, finché non fu tutto dentro. Poi lo tirò di nuovo fuori, poi di nuovo tutto dentro e di nuovo tutto fuori, mentre lei mugolava di piacere. Lui mi guardò e mi chiese se mi stava piacendo, poi incominciò a fottere la sua vulva, sempre più veloce, sempre con più forza, mentre lei urlava sempre più forte. A un certo punto si fermò per farla girare, mettendola a pecora. Lo infilò di nuovo dentro spingendolo fino in fondo. Riprese a scoparla, e i suoi testicoli le schiaffeggiavano sonoramente il clitoride, teneva una mano sulla sua bocca per attutire i suoi gemiti. Mentre continuava a montarla le tirò qualche schiaffo sul culo, mi guardò un paio di volte con aria di sfida e poi appoggiò il pollice sopra il suo ano. Premette sempre più forte, finché non la penetrò. Lui continuava a spingere il suo cazzo su e giù dentro di lei, mentre il pollice entrava sempre più a fondo nel suo culo, spinto dai movimenti dei suoi stessi fianchi. Lei gemette forte e venì, sgocciolandosi lungo le cosce. Lui si tolse, lei si accasciò sul letto. Lui si voltò verso di me e mi disse di non aver ancora finito. Si avvicinò e tolse il nastro adesivo dalla mia bocca, afferrò il mio mento con una mano indirizzandolo verso il suo pene che teneva con l'altra, ordinandomi di pulirglielo. Me lo mise in bocca e io iniziai a succhiare, mentre lui prese il mio pene in mano e io ansimai mentre me lo segava Iniziò a schernirmi dicendo che era solo un pisellino in confronto al suo uccello, che ero una femminuccia e che mi avrebbe fatto diventare un uomo. Mi slegò dalla sedia e mi fece andare sul letto tirandomi dal pene come se fossi un cagnolino. Fece girare la mia ragazza a pancia in su e ricominciò a sbattere il suo cazzo su di lei e a strusciarglielo sul clitoride, ordinandomi di masturbarmi mentre guardavo. Lui iniziò ad ansimare, e prese di nuovo il mio pene in mano per segarmelo. Lui venne copiosamente, ricoprendole la figa di sperma, e io sborrai per terra mentre lui mi segava chiamandomi frocetto e pisellino. Poi si tolse e mi disse di leccare via il suo liquido dalla vulva della mia fidanzatazata, e io obbedii e cominciai a leccare il suo caldo liquido bianco.
Io e la mia ragazza stiamo ancora insieme, spesso suo cugino viene a cena da noi e tutti gli anni andiamo in vacanza insieme nella casa al mare. Non ha ancora trovato un'altra fidanzata, ma dice che per ora gli basta sua cugina. Quest'anno mi ha proposto di andare qualche giorno prima alla casa al mare, solo io e lui. Dice che vuole sodomizzarmi a dovere, e che mi fa il favore di sverginarmi senza che la mia ragazza guardi perché dice che mi farà piagnucolare come una ragazzina.
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Commenti dei lettori al racconto erotico