Flash Mob Orgiastico
di
Roland Ozone
genere
orge
In piazza dell’Erotismo, è tarda sera, quasi l’ora delle streghe.
La gente, come formiche, cammina a passo svelto, sotto un cielo stellato.
Ognuno persona che transita traccia la propria traiettoria.
Dei flebili lampioni, che emettono una luce rossastra, illuminano il luogo.
Tutti quanti sono immersi nei propri pensieri, e nessuno guarda nessuno.
D’improvviso un suono sordo emesso da uno strumento
attira l’attenzione di tutti gli astanti. È come un richiamo.
Tutti si fermano, nessuno procede verso la propria strada,
Iniziano a liberarsi dei loro indumenti.
Si guardano attorno, gli sguardi s’incontrano.
Si avvicinano l’uomo all’altro, sempre di più.
Iniziano a stringersi. Si accarezzano. Si abbracciano.
I falli si inturgidiscono e gli orifizi iniziano a pulsare.
Agli sguardi seguono i baci. Altri già praticano la fellatio.
Tutti si distendono, si penetrano, di connettono.
Divengono un unico ammasso di carne voluttuosa,
che si contorce, si dimena, in un modo esagitato.
È un’unica cosa ed è cosa viva. È assenza di inibizione.
Emana piacere. Espande goduria. È scambio di fluidi.
È esaltazione dell’amore sociale, che lascia comunicare i corpi,
che lascia che essi possano dare e ricevere solo piacere.
Il tempo perde il suo significato e quando ognuno ormai soddisfatto,
viene, lasciando qualcosa di sé agli altri, si rialza dal torpore erotico,
e si riveste.
Tornando a casa appagato.
La gente, come formiche, cammina a passo svelto, sotto un cielo stellato.
Ognuno persona che transita traccia la propria traiettoria.
Dei flebili lampioni, che emettono una luce rossastra, illuminano il luogo.
Tutti quanti sono immersi nei propri pensieri, e nessuno guarda nessuno.
D’improvviso un suono sordo emesso da uno strumento
attira l’attenzione di tutti gli astanti. È come un richiamo.
Tutti si fermano, nessuno procede verso la propria strada,
Iniziano a liberarsi dei loro indumenti.
Si guardano attorno, gli sguardi s’incontrano.
Si avvicinano l’uomo all’altro, sempre di più.
Iniziano a stringersi. Si accarezzano. Si abbracciano.
I falli si inturgidiscono e gli orifizi iniziano a pulsare.
Agli sguardi seguono i baci. Altri già praticano la fellatio.
Tutti si distendono, si penetrano, di connettono.
Divengono un unico ammasso di carne voluttuosa,
che si contorce, si dimena, in un modo esagitato.
È un’unica cosa ed è cosa viva. È assenza di inibizione.
Emana piacere. Espande goduria. È scambio di fluidi.
È esaltazione dell’amore sociale, che lascia comunicare i corpi,
che lascia che essi possano dare e ricevere solo piacere.
Il tempo perde il suo significato e quando ognuno ormai soddisfatto,
viene, lasciando qualcosa di sé agli altri, si rialza dal torpore erotico,
e si riveste.
Tornando a casa appagato.
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