Il passaggio

di
genere
etero

Mi chiama Martina la figlia del mio migliore amico, chiedendomi di portarle alla stazione perché deve andare all'università e i suoi genitori sono a lavoro, le dico che non ci sono problemi e la vado a prendere. Martina ha 22 anni, capelli neri snella poco seno, occhi neri e carnagione bianchissima, l'ho vista nascere e la ritengo una figlia. Tornando a noi arrivo a casa sua e lei sale in auto ci avviamo alla stazione, quando arriviamo le dico che aspetterò per qualche minuti se ci dovessero essere dei problemi, ed infatti ci sono il suo treno è stato cancellato, mi dice che è un problema perché il giorno dopo ha lezione presto e non ce la farebbe, le dico che la accompagno io, Martina mi ringrazia e partiamo. Durante il viaggio le chiedo come vanno gli studi e dove dorme quando è all'università, mi dice che una sua amica la fa stare a casa sua e che sarebbe stata sola nei prossimi giorni, ridendo le dico "magari ti faccio compagnia" lei mi guarda perplessa e poi mi dice "sarebbe un idea" le dico che stavo scherzando, ma lei per tutta risposta mi mette una mano sul cazzo e mi dice che lei era seria, resto di sasso non avevo mai pensato a lei in quel senso, ma la situazione mi eccita. Guido come un pazzo voglio arrivare a casa sua, non facciamo in tempo ad entrare che già stiamo limonando, Martina mi prende la mano e mi porta in camera da letto si spoglia, si stende sul letto allarga le cosce e mi dice "leccamela" mi fiondo sulla sua figa è stretta il clito è grosso e turgido lo succhio e lo mordicchio i suoi umori cominciano a grondare e io me li gusto, Martina gode e mi preme la testa sulla figa. La sento venire nella mia bocca, sollevo la testa lei mi guarda negli occhi e mi dice "ora mi devi chiavare come una puttana" non aspettavo altro la afferro per i fianchi e con un colpo secco sono nella sua figa, la chiavo per bene sembriamo due animali mentre chiaviamo le nostre lingue si intrecciano ci lecchiamo le facce, quando mi dice di sputarle in bocca sento che sto per venire faccio appena in tempo a sfilare il cazzo e le vengo sulla pancia, siamo sfiniti Martina raccoglie la mia sborra dalla sua pancia e se la gusta. Da allora siamo amanti e non abbiamo limiti.
scritto il
2025-05-19
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