Usata dalle cugine 1° Parte
di
Araba Fenice
genere
dominazione
Denise ed Erika, due cugine di 18 anni, erano sedute sul divano, intente a fissare lo schermo dello smartphone. Dopo aver scrollato per l’ennesima volta Tik Tok, erano davvero annoiate a morte. Dovevano trovare qualcosa di interessante da fare. Con loro c’era Alessia, la loro cugina maggiore, di 22 anni. Una ragazza studiosa e pudica, che le due giovani ragazze trovavano estremamente noiosa.
Ma un’idea si fece strada nella mente di Denise, un’idea che avrebbe potuto svoltare quel noioso pomeriggio.
“Erika, quella sua aria da santarellina mi dà i nervi.” Denise sussurrò, riferendosi ad Alessia.
“Sono pienamente d’accordo. Che ne dici di un po' di… umiliazione?” Erika propose con aria maliziosa.
Denise spalancò gli occhi per l’eccitazione. “Oh, sarebbe fantastico.” Esclamò, battendo le mani. “Lascia fare a me…”
Denise si avvicinò ad Alessia. “Alessia, sai… hai sempre quell’aria da ragazza pura, innocente.”
“Ti sei alzata per dirmi questo? Avanti, sputa il rospo, Denise. Ti conosco bene.”
“Sai, io ed Erika stavamo pensando che forse dovresti divertirti un pochino. Sei sempre seria, passi le giornate a studiare. Avevamo pensato ad un gioco…”
Alessia la scrutò intensamente. “Che gioco?”
Erika si avvicinò ad Alessia. “Magari… potremmo divertirci un pò con il tuo bellissimo corpo…”
“Cos… cosa hai detto?”
“Magari potremmo… spogliarti o magari qualcos’altro…” Intervenne Denise.
“Voi siete matte!” Rispose Alessia con tono fermo.
“Forza, Alessia. Lasciati andare un pò.”
Alessia sospirò profondamente. Era evidente che le due cugine volessero stuzzicarla. La ragazza si alzò in piedi ed accettò la sfida. “Ci sto! Ma niente cose strane, intesi?” Disse con tono severo.
“Certo, Alessia… Seguici, andiamo nel giardino dietro casa.” Disse Erika, visibilmente eccitata.
Alessia era sia nervosa che curiosa, il cuore le batteva forte ad ogni passo.
Il giardino era ricco di verde e lussureggiante, il luogo perfetto dove esplorare senza correre il rischio di venire scoperti.
“Alessia, mettiti con la schiena al muro. Qui siamo abbastanza nascoste.” Ordinò Denise.
Alessia obbedì. A contatto con il muro, sentì come un brivido correrle lungo la schiena. Le due ragazze osservavano la cugina maggiore, in attesa di capire come iniziare.
Erika prese una sedia di plastica e la posizionò vicino ad Alessia. “Alessia, siediti e togli le scarpe.” Le ordinò.
Alessia deglutì nervosamente ma sedette sulla sedia ed iniziò a slacciare i sandali. Si alzò, l’erba umida a contatto con i suoi piedi.
“Mettiti di nuovo con la schiena poggiata sul muro.” Le ordinò Denise.
Le due cugine si avvicinarono a lei, uno sguardo malizioso dipinto sul loro volto.
“Carino il tuo vestitino, Alessia.” Sussurrò Erika.
“Grazie…” Rispose timidamente Alessia.
“Ma non penso che ne hai bisogno…”
A quelle parole, Alessia rimase immobile. Erika si avvicinò e le abbassò la cerniera del vestito. La stoffa scivolò via dal suo corpo. L’aria fresca le fece accapponare la pelle, i capezzoli dritti sotto il suo reggiseno.
Denise raccolse il vestito, lasciando Alessia con addosso solo il reggiseno e le mutandine.
“Carine le tue mutandine, Alessia.”
Alessia immaginava cosa avevano in mente le sue cugine ma non voleva mostrarsi debole. Allungò il braccio per coprire il reggiseno.
“Sei imbarazzata, Alessia?” Stuzzicò Denise.
Alessia fissò le due cugine, poi volse lo sguardo al muro. “Un pò…”
“Vuoi che ci fermiamo?” Chiese Erika.
Alessia mordicchiò il labbro, le cugine che la fissavano intensamente. Sentiva l’eccitazione crescere, nonostante l’esitazione iniziale. Respirò profondamente. “No…” La voce quasi un sussurro.
Erika e Denise si scambiarono uno sguardo complice. Sapevano di avere il controllo della situazione.
“Bene.” Iniziò Erika. “Ora stai ferma, Alessia e lascia fare a noi…”
Le due ragazze si avvicinarono ad Alessia. Erika le sollevò i capelli, mentre Denise le slacciò il reggiseno, le sue dita sfiorarono la tenera carne di Alessia. Denise le sfilò completamente il reggiseno, rivelando i suoi seni sodi e rotondi.
Erika tracciò una linea, con la punta del dito, sul petto di Alessia. Il dito sfiorò leggermente un capezzolo di Alessia, che emise un leggero gridolino.
“Tutto bene, Alessia?”
“Si, non era niente…” Disse, fingendo. Provò una sensazione di paura ed eccitazione. Era la prima volta che veniva toccata in una maniera così intima. “Che avete intenzione di fare?” La voce che a stento conteneva la sua eccitazione.
“Tranquilla, Alessia. Sarà divertente, fidati.” Provò a rassicurarla Erika. “Perché copri i seni? Lasciati guardare.”
Era evidente che le due giovani cugine stavano godendo nell’imbarazzare Alessia ma c’era qualcosa altro nei loro occhi: curiosità, fame, qualcosa di terrificante ma allo stesso tempo eccitante.
Erika tirò fuori una scatolina. “Denise, puoi stimolarle il capezzolo sinistro?” La ragazza aprì la scatola, rivelando dei morsetti metallici…
Ma un’idea si fece strada nella mente di Denise, un’idea che avrebbe potuto svoltare quel noioso pomeriggio.
“Erika, quella sua aria da santarellina mi dà i nervi.” Denise sussurrò, riferendosi ad Alessia.
“Sono pienamente d’accordo. Che ne dici di un po' di… umiliazione?” Erika propose con aria maliziosa.
Denise spalancò gli occhi per l’eccitazione. “Oh, sarebbe fantastico.” Esclamò, battendo le mani. “Lascia fare a me…”
Denise si avvicinò ad Alessia. “Alessia, sai… hai sempre quell’aria da ragazza pura, innocente.”
“Ti sei alzata per dirmi questo? Avanti, sputa il rospo, Denise. Ti conosco bene.”
“Sai, io ed Erika stavamo pensando che forse dovresti divertirti un pochino. Sei sempre seria, passi le giornate a studiare. Avevamo pensato ad un gioco…”
Alessia la scrutò intensamente. “Che gioco?”
Erika si avvicinò ad Alessia. “Magari… potremmo divertirci un pò con il tuo bellissimo corpo…”
“Cos… cosa hai detto?”
“Magari potremmo… spogliarti o magari qualcos’altro…” Intervenne Denise.
“Voi siete matte!” Rispose Alessia con tono fermo.
“Forza, Alessia. Lasciati andare un pò.”
Alessia sospirò profondamente. Era evidente che le due cugine volessero stuzzicarla. La ragazza si alzò in piedi ed accettò la sfida. “Ci sto! Ma niente cose strane, intesi?” Disse con tono severo.
“Certo, Alessia… Seguici, andiamo nel giardino dietro casa.” Disse Erika, visibilmente eccitata.
Alessia era sia nervosa che curiosa, il cuore le batteva forte ad ogni passo.
Il giardino era ricco di verde e lussureggiante, il luogo perfetto dove esplorare senza correre il rischio di venire scoperti.
“Alessia, mettiti con la schiena al muro. Qui siamo abbastanza nascoste.” Ordinò Denise.
Alessia obbedì. A contatto con il muro, sentì come un brivido correrle lungo la schiena. Le due ragazze osservavano la cugina maggiore, in attesa di capire come iniziare.
Erika prese una sedia di plastica e la posizionò vicino ad Alessia. “Alessia, siediti e togli le scarpe.” Le ordinò.
Alessia deglutì nervosamente ma sedette sulla sedia ed iniziò a slacciare i sandali. Si alzò, l’erba umida a contatto con i suoi piedi.
“Mettiti di nuovo con la schiena poggiata sul muro.” Le ordinò Denise.
Le due cugine si avvicinarono a lei, uno sguardo malizioso dipinto sul loro volto.
“Carino il tuo vestitino, Alessia.” Sussurrò Erika.
“Grazie…” Rispose timidamente Alessia.
“Ma non penso che ne hai bisogno…”
A quelle parole, Alessia rimase immobile. Erika si avvicinò e le abbassò la cerniera del vestito. La stoffa scivolò via dal suo corpo. L’aria fresca le fece accapponare la pelle, i capezzoli dritti sotto il suo reggiseno.
Denise raccolse il vestito, lasciando Alessia con addosso solo il reggiseno e le mutandine.
“Carine le tue mutandine, Alessia.”
Alessia immaginava cosa avevano in mente le sue cugine ma non voleva mostrarsi debole. Allungò il braccio per coprire il reggiseno.
“Sei imbarazzata, Alessia?” Stuzzicò Denise.
Alessia fissò le due cugine, poi volse lo sguardo al muro. “Un pò…”
“Vuoi che ci fermiamo?” Chiese Erika.
Alessia mordicchiò il labbro, le cugine che la fissavano intensamente. Sentiva l’eccitazione crescere, nonostante l’esitazione iniziale. Respirò profondamente. “No…” La voce quasi un sussurro.
Erika e Denise si scambiarono uno sguardo complice. Sapevano di avere il controllo della situazione.
“Bene.” Iniziò Erika. “Ora stai ferma, Alessia e lascia fare a noi…”
Le due ragazze si avvicinarono ad Alessia. Erika le sollevò i capelli, mentre Denise le slacciò il reggiseno, le sue dita sfiorarono la tenera carne di Alessia. Denise le sfilò completamente il reggiseno, rivelando i suoi seni sodi e rotondi.
Erika tracciò una linea, con la punta del dito, sul petto di Alessia. Il dito sfiorò leggermente un capezzolo di Alessia, che emise un leggero gridolino.
“Tutto bene, Alessia?”
“Si, non era niente…” Disse, fingendo. Provò una sensazione di paura ed eccitazione. Era la prima volta che veniva toccata in una maniera così intima. “Che avete intenzione di fare?” La voce che a stento conteneva la sua eccitazione.
“Tranquilla, Alessia. Sarà divertente, fidati.” Provò a rassicurarla Erika. “Perché copri i seni? Lasciati guardare.”
Era evidente che le due giovani cugine stavano godendo nell’imbarazzare Alessia ma c’era qualcosa altro nei loro occhi: curiosità, fame, qualcosa di terrificante ma allo stesso tempo eccitante.
Erika tirò fuori una scatolina. “Denise, puoi stimolarle il capezzolo sinistro?” La ragazza aprì la scatola, rivelando dei morsetti metallici…
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