Adele

di
genere
etero

Mi chiamo Francesco,ho poco più di trent'anni per tenermi in forma vado a correre tre quattro volte alla settimana. Quella che sto per raccontarvi è una storia accaduta all' inizio dell' estate scorsa. Nell' appartamento al primo piano,io abito al secondo, da poco era venuta ad abitare una studentessa, mora non tanto alta, fino a quel momento non avevo notato altro. Una domenica mattina di giugno stavo stendendo i panni della lavatrice e inavvertitamente una maglietta e un lenzuolo mi caddero giù impigliandosi tra i fiori del terrazzino di sotto. Avrei dovuto andare a bussare a quella ragazza sperando fosse a casa o che non stesse dormendo. Mi infilai i pantaloni della tuta, avevo già una maglietta addosso e scesi le scale con le infradito. Bussai e suonai il campanello. Poco sentii una voce chi è? Sono l'inquilino del piano di sopra... non terminai la frase che la porta si aprì.Davanti a me una ragazza sorridente, un po' assonnata, in maglietta bianca lunga a piedi scalzi, altro non vedevo. Scusa stavo stendendo e un paio di cose mi sono cadute sul tuo terrazzo potresti prenderle? Entra,vieni pure, mi fece strada verso il terrazzino, recuperai la maglietta, mentre il lenzuolo era impigliato tra i fiori. Aspetta ti do una mano mi disse, così dicendo si sporse la maglietta si staccò dal corpo e le mammelle seguirono la forza di gravità. Non potevi fare a meno di guardare quello spettacolo, lei se ne accorse e ridendo mi disse: ti piace guardare? Io imbarazzato le risposi: scusa non voglio rovinarti i fiori, lei rise di nuovo. Recuperato lenzuolo e maglietta ci avviammo verso la porta, aveva delle belle gambe e caviglie sottili. Vicini alla porta si girò: comunque mi chiamo Adele e anche a me piace guardare, mi mostrò lo spioncino della porta... quando ti sento scendere le scale, corro qui a guardarti, a volte mi infilo una mano tra le cosce e così fece in quel momento, e mi tocco pensando che mi avresti bussato e poi scopata. Ero immobile, incredulo e senza fiato. Lei continuava a toccarsi, gli occhi fissi su di me, le labbra ogni tanto si contorcevano. Poi mi disse: allora ti piace guardare? Oh si le risposi eccitato ma sempre sulle mie. Lei tolse la maglietta mettendo in mostra i seni grandi con l'areola grande. Una mano toccava i seni l' altra era passata, di lato,sotto la mutandina bianca e si muoveva energicamente. Ti piace solo guardare? Lasciai cadere a terra lenzuolo e maglietta e mi avvicinai a lei come ipnotizzato. Le accarezzai una spalla, poi un seno, le misi una mano sulla schiena e iniziai a baciarla. Sentii la sua mano passarmi sopra la tuta a livello dei genitali, poi mi accarezzò la pancia seguendo l' elastico della tuta, poi la sua mano scomparve all' interno della tuta in cerca del mio pene duro. Continuavo a baciarla mentre lei con una mano si toccava le parti intime e con l'altra accarezzava il mio pene i testicoli andando su e giù in carezze continue. Stavo impazzendo. Improvvisamente si ferma, toglie le mani, quella che toccava le sue parti intime la avvicina al mio viso, me la fa annusare e poi mi infila le dita in bocca. Sto impazzendo. Lei si inginocchia e abbassa la tuta lasciando il mio pene all' aria, inclina la testa e bacia i testicoli, li sfiora con la lingua, poi risale l'asta fino ad arrivare alla cappella e la fa sparire in bocca. Sto impazzendo. Lei succhia su e giù, vedo la sua lingua roteare sulla cappella lucida, non mi dà tregua. Io ero al limite, guarda che tra poco vengo, lei: si fammi bere che ho sete, ancora qualche movimento su e giù e liberai il mio sperma nella sua bocca, lei continuò a succhiare bevendo fino all' ultima goccia, si alzò e mi baciò con la lingua , sapeva di me. A quel punto la presi per mano, mi guardai attorno e andai verso il divano, feci sedere le sfilai le mutandine e mi appare una bella fighetta liscia con un ciuffo di peli sul monte di Venere, mi tuffai a baciare e leccare le labbra, il clitoride anche l' ano, sentivo Adele gemere, mi teneva una mano sulla testa,era sul punto di venire e mi disse: scopami. Il mio pene era tornato duro, lo infilai facilmente in quella fessura calda, fradicia di umori e inizia a scivolare dentro,su e giù, Adele si contorceva , poco dopo disse vengo vengo, il viso rosso, la schiena inarcata poi crollò e io su di lei. Le baciai i seni, il viso, il collo sempre restando dentro di lei. Poi mi sfilai, le baciai la pancia e la figa. Le si riprese mi guardò e mi disse grazie. Mi ricomposi , presi maglietta e lenzuolo, le diedi un bacio dicendo: io vado. Lei era ancora sul divano nuda , io resto qui mi disse.
scritto il
2025-05-03
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