L’inizio di tutto
di
Corno2007
genere
bisex
È un torrido pomeriggio di luglio.
Come tutti i pomeriggi, dopo aver fatto finta di studiare, prendo il motorino e vado a casa di Marco.
I suoi sono al lavoro e noi ce ne stiamo lì sul divanetto a giocare alla play.
Arrivato a casa sua, Marco mi apre la porta in pantaloncini.
“Fra oggi si muore anche con il climatizzatore”.
Marco è alto 180 come me ma peserà si e no 45 chili.
È magrissimo con due micro capezzoli, pelle liscissima e addominali in vista.
Lo seguo fino al solito divanetto.
Oggi non ho voglia di giocare alla play ma ho voglia di giocare con lui.
Io sono un bisex. O meglio, sono fidanzato con Sonia da 2 anni, per me è la prima relazione ed è stata la prima con cui ho avuto rapporti. Il fatto è che sono attratto anche da ragazzi. Sonia lo sa benissimo, tant’è che molte volte, mentre lo facciamo, gioca con il mio buchetto.
Tutto inizia quando Sonia, facendomi un pompino, ha iniziato ad esplorare anche i miei testicoli e leccare con passione il mio buco del culo. La prima volta le sono venuto nei capelli.
Da quel giorno, Sonia ha iniziato a provocarmi sempre di più. Prima mi ha penetrato con il suo dito, per poi arrivare a giocare con oggetti tipo pennarelli o una carota, dentro ad un preservativo. Ogni volta per me è stata un’orgasmo esagerato e Sonia si bagna tantissimo nel vedermi così.
Marco si vanta di prestazioni esagerate con le ragazze, secondo me però è segretamente bisex anche lui.
Mi tolgo anch’io la maglietta mostrando i miei pettorali e addominali. Io, rispetto a Marco, ho un fisico palestrato.
Marco accende la play, io mi sistemo i pantaloncini a mo di slip, mostrando a Marco che sotto non porto i boxer.
Marco, con la coda dell’occhio mi guarda il mio testicolo rasato che fa parzialmente capolino dai miei pantaloncini.
Andiamo avanti a giocare a fifa.
Marco prende una bottiglia d’acqua ed inizia a bere a canna. Io gliela schiaccio facendogli finire l’acqua sul petto e sui pantaloni.
Marco ride e mi dice “dai sei una troia”.
In quel momento, non so che cazzo mi è preso gli ho solo detto “ ti asciugo io”.
Marco non si è scomposto a quella mia risposta.
Così, come se fosse un’azione che facciamo spesso, mi sono voltato su di lui, mi sono inginocchiato tra le sue gambe e le ho tolto i pantaloncini.
Marco si è lasciato fare, anzi, allarga le gambe mentre inizio a baciarlo e leccargli la zona periferica su sui slip bianchi.
Leccarlo toccandogli con il naso il suo cazzone negli slip mi fa eccitare.
“Sono bagnato anche sotto le mutande” mi dice Marco spostando gli slip e picchiandomi sulla guancia il suo cazzo.
Non ho il coraggio di guardarlo in faccia.
Inizio a prendere in bocca la sua cappella.
Il suo uccello diventa sempre più rigido.
“Ohhhh così, così, mi fai sborrare” mi continua a ripetere.
Gli tiro giù gli slip e mi assaporo le sue palle pelose.
Guardo tra le mie gambe, il mio uccello è un’asta rigida che ormai è uscita dai pantaloncini.
Me li tolgo.
Marco me lo prende in mano e me lo sega mentre sono in piedi davanti a lui.
Ci guardiamo entrambi con uno sguardo tra eccitazione e imbarazzo.
Mi metto sopra di lui facendo cazzo contro cazzo.
“Fra sono straeccitato” mi dice Marco strusciandosi il suo cazzo con il mio.
“Vuoi provare a scoparmi?” Gli chiedo.
Marco mi fa alzare, apre l’armadio e tira fuori un lubrificante.
Mi fa sdraiare sul suo letto.
Sento la sua lingua tra le mie chiappe.
“Si cosi, vai con il dito” gli dico mettendomi a pecora.
Marco mi sta sditalinando il culo.
È molto bravo nel farlo.
“Te lo sto preparando come settimana scorsa che ho scopato Eleonora” mi dice rassicurandomi.
Poco dopo lo sento dietro di me. Sento la sua cappella.
Quanto vorrei che Sonia fosse qui a vedermi che lo prendo in culo da un cazzo vero.
Eccolo, lo sento che entra. “Ahhh eccolo”. Sento una sensazione strana, come uno stronzo che è lì bloccato.
Marco poi decide di spingere. Il suo cazzo, una volta entrata la cappella, mi esplora fino in fondo.
Marco sembra pratico e scopa bene.
“Sfondami così “ gli dico.
Marco inizia a prendere il ritmo provocandomi piacere e dolore allo stesso tempo.
Sento il mio culo si adatta sempre di più al suo uccello fino a quando si piega su di me venendomi sulle chiappe e sulla schiena.
Mi tiro su dal letto. Anch’io sono venuto senza accorgermene. Una macchia di sborra si sta allargando sul suo letto.
Ci ripuliamo e risistemiamo.
Marco mi confessa che lui è bisex e che Sonia le aveva confessato che se tra me e lui ci fosse qualcosa sarebbe stata contenta per la nostra amicizia.
Con il culo rotto me ne sono tornato a casa, prima però sono andato da Sonia.
Era felicissima e mi ha proposto lui per il nostro primo incontro a tre. Vedremo
Come tutti i pomeriggi, dopo aver fatto finta di studiare, prendo il motorino e vado a casa di Marco.
I suoi sono al lavoro e noi ce ne stiamo lì sul divanetto a giocare alla play.
Arrivato a casa sua, Marco mi apre la porta in pantaloncini.
“Fra oggi si muore anche con il climatizzatore”.
Marco è alto 180 come me ma peserà si e no 45 chili.
È magrissimo con due micro capezzoli, pelle liscissima e addominali in vista.
Lo seguo fino al solito divanetto.
Oggi non ho voglia di giocare alla play ma ho voglia di giocare con lui.
Io sono un bisex. O meglio, sono fidanzato con Sonia da 2 anni, per me è la prima relazione ed è stata la prima con cui ho avuto rapporti. Il fatto è che sono attratto anche da ragazzi. Sonia lo sa benissimo, tant’è che molte volte, mentre lo facciamo, gioca con il mio buchetto.
Tutto inizia quando Sonia, facendomi un pompino, ha iniziato ad esplorare anche i miei testicoli e leccare con passione il mio buco del culo. La prima volta le sono venuto nei capelli.
Da quel giorno, Sonia ha iniziato a provocarmi sempre di più. Prima mi ha penetrato con il suo dito, per poi arrivare a giocare con oggetti tipo pennarelli o una carota, dentro ad un preservativo. Ogni volta per me è stata un’orgasmo esagerato e Sonia si bagna tantissimo nel vedermi così.
Marco si vanta di prestazioni esagerate con le ragazze, secondo me però è segretamente bisex anche lui.
Mi tolgo anch’io la maglietta mostrando i miei pettorali e addominali. Io, rispetto a Marco, ho un fisico palestrato.
Marco accende la play, io mi sistemo i pantaloncini a mo di slip, mostrando a Marco che sotto non porto i boxer.
Marco, con la coda dell’occhio mi guarda il mio testicolo rasato che fa parzialmente capolino dai miei pantaloncini.
Andiamo avanti a giocare a fifa.
Marco prende una bottiglia d’acqua ed inizia a bere a canna. Io gliela schiaccio facendogli finire l’acqua sul petto e sui pantaloni.
Marco ride e mi dice “dai sei una troia”.
In quel momento, non so che cazzo mi è preso gli ho solo detto “ ti asciugo io”.
Marco non si è scomposto a quella mia risposta.
Così, come se fosse un’azione che facciamo spesso, mi sono voltato su di lui, mi sono inginocchiato tra le sue gambe e le ho tolto i pantaloncini.
Marco si è lasciato fare, anzi, allarga le gambe mentre inizio a baciarlo e leccargli la zona periferica su sui slip bianchi.
Leccarlo toccandogli con il naso il suo cazzone negli slip mi fa eccitare.
“Sono bagnato anche sotto le mutande” mi dice Marco spostando gli slip e picchiandomi sulla guancia il suo cazzo.
Non ho il coraggio di guardarlo in faccia.
Inizio a prendere in bocca la sua cappella.
Il suo uccello diventa sempre più rigido.
“Ohhhh così, così, mi fai sborrare” mi continua a ripetere.
Gli tiro giù gli slip e mi assaporo le sue palle pelose.
Guardo tra le mie gambe, il mio uccello è un’asta rigida che ormai è uscita dai pantaloncini.
Me li tolgo.
Marco me lo prende in mano e me lo sega mentre sono in piedi davanti a lui.
Ci guardiamo entrambi con uno sguardo tra eccitazione e imbarazzo.
Mi metto sopra di lui facendo cazzo contro cazzo.
“Fra sono straeccitato” mi dice Marco strusciandosi il suo cazzo con il mio.
“Vuoi provare a scoparmi?” Gli chiedo.
Marco mi fa alzare, apre l’armadio e tira fuori un lubrificante.
Mi fa sdraiare sul suo letto.
Sento la sua lingua tra le mie chiappe.
“Si cosi, vai con il dito” gli dico mettendomi a pecora.
Marco mi sta sditalinando il culo.
È molto bravo nel farlo.
“Te lo sto preparando come settimana scorsa che ho scopato Eleonora” mi dice rassicurandomi.
Poco dopo lo sento dietro di me. Sento la sua cappella.
Quanto vorrei che Sonia fosse qui a vedermi che lo prendo in culo da un cazzo vero.
Eccolo, lo sento che entra. “Ahhh eccolo”. Sento una sensazione strana, come uno stronzo che è lì bloccato.
Marco poi decide di spingere. Il suo cazzo, una volta entrata la cappella, mi esplora fino in fondo.
Marco sembra pratico e scopa bene.
“Sfondami così “ gli dico.
Marco inizia a prendere il ritmo provocandomi piacere e dolore allo stesso tempo.
Sento il mio culo si adatta sempre di più al suo uccello fino a quando si piega su di me venendomi sulle chiappe e sulla schiena.
Mi tiro su dal letto. Anch’io sono venuto senza accorgermene. Una macchia di sborra si sta allargando sul suo letto.
Ci ripuliamo e risistemiamo.
Marco mi confessa che lui è bisex e che Sonia le aveva confessato che se tra me e lui ci fosse qualcosa sarebbe stata contenta per la nostra amicizia.
Con il culo rotto me ne sono tornato a casa, prima però sono andato da Sonia.
Era felicissima e mi ha proposto lui per il nostro primo incontro a tre. Vedremo
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