L'affittuaria -parte 2-
di
Bino91
genere
etero
Nel silenzio si dischiuse leggermente l’uscio della porta, restando poi in attesa, sincerata che nessuno fosse in casa uscì allora dalla sua stanza Myriam, l’altra inquilina dell’appartamento di Marco, anch’essa studentessa e compagna di corso di Francesca, che si diresse a passi felini verso la stanza della sua compagna di corso.
“Frà…ma che cazzo è appena successo…ti sei fatta scopare veramente dal proprietario di casa…e mi hai fatto sentire tutto!! Ma quanto sei troia!!” esclamò esterrefatta Myriam entrando in camera di Francesca, ancora nuda e stesa sul letto, con il trucco completamente sfatto dall’intensa scopata.
“te non ci credevi che sarei riuscita a farmelo e ho voluto dartene la prova!! Sono stata anche fortunata comunque… quel vibratore caduto a terra mi ha dato un bell’aiuto!!” civettò di rimando Francesca all’amica, mentre si alzava in piedi, non curandosi di vestirsi, si avvicinò alla ragazza, “è stata un gran scopata, forse l’idea di farmi passare per una timidona lo ha eccitato come un matto!!”
“l’ho sentito che è stata una gran scopata, tranquilla!” le rispose sarcastica Myriam. “e ti ha eccitato sentire mentre venivo scopata da Marco? avresti anche voluto vederci oltre che sentirci non è vero?” disse in tono languido cingendo i fianchi di Myriam con le braccia stringendosi a lei. I seni ancora sudati e dai capezzoli duri premevano contro il l’esile corpo di Myriam, che sentiva bene la pressione di quei capezzoli ed il calore del suo corpo a causa della sola maglietta che indossava.
“immagino che ti sia eccitata e che tu abbia la fighetta bagnata vero?” continuò abbassando il tono di voce a quasi un sussurro, mentre una mano scivolava giù da un fianco procedendo sfiorando il suo corpo verso l’inguine di Myriam, per infilarsi con fulminea rapidità all’interno dei pantaloni della tuta. Le sinuose dita di francesca si fecero strada sino a sfiorare la figa di Myriam, pur non oltrepassando le mutandine, ma tanto le bastò per inumidirsi le dita degli umori della sua eccitazione.
“smettila!! Ninfomane assatanata!” con un violento strattone tirò via la mano della sua amica, che ridacchiando si portò le dita umide alla bocca per poi succhiarle lentamente. “sei malata, cazzo” fu la risposta infastidita di Myriam, che si ritrasse indietreggiando leggermente.
Myriam provava sensazioni contrastanti, lo stare nascosta in silenzio in quella stanza sentendo la sua amica fare sesso, l’aveva eccitata, soprattutto l’immaginarsi lo svolgimento della scena, alla quale era vero, avrebbe voluto assistere, dall’altro lato era infastidita del dover sottostare alle fantasie ed ai comportamenti della sua esuberante coinquilina.
Francesca era solita non curarsi della presenza o meno della sua inquilina quando si portava in casa ragazzi da scoparsi, come era solita farsi la doccia a porta aperta, girare nuda per casa o masturbarsi senza chiudere la porta, era molto confidente con la sua sessualità. Lo fai anche tu no? Cosa c’è da vergognarsi? Erano le sue inoppugnabili argomentazioni, talmente inattaccabili che anche Myriam con il tempo divenne più confidente tanto da non curarsi anche lei, più di troppo di portare a casa i suoi ragazzi o di non farsi sentire mentre si masturbava, mantenendo tuttavia una minima decenza in più della sua amica.
“vatti a fare una doccia, vacca! Sei sudata e appiccicosa” le disse con tono di falso disgusto, “sissignoraa” le rispose in tono canzonatorio superandola sculettando. Myriam con uno sbuffo esasperato le schiaffeggiò sonoramente il culo mentre passava, ottenendo un gridolino ed una risata divertita di Francesca, che accelerò il passo verso il bagno.
Myriam rimasta sola, si sofferma ancora un attimo in quella camera, in cui si respirava ancora forte l’odore di sesso, sospirò e si ritirò in camera sua.
Quella sera, chiusa nella sua camera Myriam non fece altro che ripensare a quel pomeriggio, non riusciva a togliersi dalla testa che avrebbe voluto essere lì, guardare e…non solo. Iniziò a dare delle immagini nella sua mente a quanto aveva sentito con il solo udito, cercando di immaginare in che modo Francesca e Marco avessero fatto sesso. Il suo corpo snello e sinuoso cominciò a scaldarsi, sentiva l’eccitazione ormai indomabile, infilò quindi una mano nelle sue mutande, passò le sue dita sopra la scura peluria che adornava curata il suo pube formando una corta striscia larga un paio di centimetri, giungendo infine sulle labbra umide della sua figa. Scorse dall’alto verso il basso, con medio ed anulare insieme, dischiudendo lentamente le grandi labbra un paio di volte per poi infilarle dentro masturbandosi con vigore crescente. L’eccitazione era tale che i movimenti producevano dei rumori di sciaquettio, accompagnati da sommessi e ritmici gemiti della ragazza, con l’altra mano poi dischiuse il clitoride dal suo cappuccio per poi pizzicarlo e stimolarlo mediante movimenti ritmici e costanti. I gemiti si fecero più pesanti, cominciò ad incarcare la schiena e le gambe, mentre estrasse dalla sua figa le dita fradice ed iniziò a passare il suo dito medio intorno al suo ano, spingendolo poi delicatamente all’interno fino alla prima falange, iniziando a masturbarsi anche il culo mentre continuava a toccarsi il clitoride. Ci fu uno spasmo, un urletto che provò a soffocare affondando il viso nel cuscino, le gambe tremarono insieme alla sua figa che sentiva pulsare all’interno. Era venuta.
Dall’altra parte della porta Francesca, con un orecchio vicino al buco della serratura sorrise maliziosa, poi con cautela si allontanò silenziosamente.
L’indomani quando Myriam fece capolino dalla sua stanza per andare a fare colazione, Francesca era già a tavola già preparata di tutto punto, pronta per uscire. “buongiorno cara…hai fatto bei sogni stanotte?” le disse ammiccando e guardandola da oltre il bordo della tazza di tè fumante.
Myriam conosceva troppo bene l’amica per non comprendere le sue allusioni e che stava tramando qualcosa. Era mattina, aveva avuto una nottata agitata e non aveva la minima voglia di sottostare ai giochetti di quella sadica ninfomane, ma soprattutto c’era una parte di lei che in fondo era attratta da quel gioco.
“immagino che il nostro affascinante proprietario tornerà a trovare la sua timida ma focosa inquilina” fece una breve pausa “e potrebbe ricevere una piacevole visita inaspettata” concluse Francesca con un risolino divertito.
-Ci sono delle cose da chiarire ancora tra noi, domani pomeriggio dovresti passare per continuare la discussione – fu lapidario il messaggio inviato a Marco, che lesse solo in pausa pranzo, “ne vuoi ancora è?” pensò tra sé mentre mise il cellulare, ovvio che ci sarebbe andato ma non voleva fare la parte di quello che stava in attesa di quel messaggio.
-a domani- fu la secca risposta che inviò a sera inoltrata, voleva mantenere il controllo di quel gioco, voleva farsi desiderare, ignaro invece di essere già alla mercè delle sue inquiline.
DLIN DLON.
La serratura scattò ed il portone si dischiuse, ma nessuno aprì la porta, Marco attese un istante poi spingendo la porta entrò in casa. Francesca era in piedi in cucina con un calice di vino in mano, con indosso un completino di lingerie nera, autoreggenti e pronunciati tacchi a spillo, l’immancabile rossetto e la coda da cavallo ma senza gli occhiali questa volta. “gradisci da bere?” gli chiese iniziando comunque a versarne un altro calice “perché no” fu la risposta, mentre si toglieva la giacca appoggiandola sullo schienale di una sedia, e nel frattempo avvicinandosi a Francesca. Lei gli porse il calice di vino rosso da cui lui bevve un sorso, cingendo poi la ragazza con la mano libera, all’altezza dei fianchi, tirandola prepotentemente a sé per baciarla avidamente. “preferisci me o questo buon vino” disse con voce roca, non appena si fu staccata dalle sue labbra. Non ci fu risposta verbale ma posò sul banco della cucina il suo bicchiere e quello di Francesca, che le strappò di mano, per poi intrecciare le mani con le sue alzandole le braccia sopra la testa, spingendola contro il muro e baciandola con foga le labbra, leccandole e baciandole il collo, strappandole dei risolini e dei mugugni.
Stanca di essere in suo completo dominio Francesca si svincolò dalla sua presa ed iniziò a slacciargli la camicia mentre lui continuava a baciarle il collo e con le mani ora libere palpeggiava con bramosia tutto il suo corpo. Marco le slacciò il reggiseno mentre lui a petto nudo venne spinto fino al bordo del tavolo dove la ragazza si avventò sulla cintura ed in un baleno Marco si ritrovò completamente nudo con il cazzo duro che svettava all’aria. “non vale così…tu sei ancora troppo vestita” provò a replicare lui, ma Francesca gli fece cenno di fare silenzio poggiandole l’indice sulla bocca, mentre afferrando con le sue mani calde il suo cazzo cominciò a segarlo lentamente ma con vigore. Marco cominciava a comprendere di non essere lui a condurre il gioco, tuttavia si rimise nelle mani di Francesca, che continuava ritmicamente a segargli il cazzo.
Marco godendo della situazione, iniziò a respirare più affannosamente e si dedicò alle tette della ragazza afferrandole e succhiandole e mordicchiandole i capezzoli, per poi infilare una mano nelle mutandine già bagnatissime, infilando un paio di dita all’interno della sua figa ed iniziando a masturbarla.
Il ritmo della sega si spezzò e Francesca si lasciò sfuggire dei gemiti, poi fermandosi dalla sua attività tolse le dita del ragazzo da dentro di sé, le portò alla sua bocca e le succhiò avidamente guardandolo negli occhi. Il cazzo di Marco pulsò dall’eccitazione. Senza dire una parola, Francesca si mise seduta sul tavolo divaricando le gambe, “fammi venire” fu l’ordine perentorio a cui ci fu obbedienza totale, Marco le sfilò le mutandine per poi immergersi nella figa fradicia della ragazza.
Quello era il segnale.
Mentre Marco era concentrato nel far godere Francesca con la bocca, Myriam uscì dalla sua stanza, la cui porta si trovava alle spalle di Marco, completamente nuda, con solo un raffinato trucco agli occhi ed un rossetto scuro. Si avvicinò a passi felpati arrivando alle spalle del ragazzo gli afferrò dolcemente il cazzo sussurrandogli nelle orecchie con voce suadente e lasciva “dovresti far divertire anche me, sai?”.
Marcò preso alla sprovvista trasalì tirandosi via da Francesca di colpo e si girò “Myriam?” esclamò interdetto “ma che…” non terminò la frase che la ragazza inginocchiandosi gli prese il cazzo in bocca e cominciò a succhiarglielo, nel frattempo che Francesca tiratasi su abbracciò da dietro il ragazzo mordicchiandogli il lobo dell’orecchio e sussurrandogli “non dirmi che sarai in grado di gestire una discussione con due ragazze”. La mente di Marco fu attraversata da un turbinio di pensieri ma che alla fine il piacere e la lussuria spazzarono via. Prese Francesca per il mento tirandola verso la sua bocca per baciarla mentre Myriam aveva iniziato a masturbarsi continuando avidamente a succhiare mentre con le mani afferrò le natiche di Marco stringendole. “mettiamoci comodi” disse Marco finalmente deciso a prendere l’iniziativa, tirando su Myriam baciandola in bocca per poi spingerla verso la camera da letto di Francesca, la più vicina.
Giunti in prossimità del letto Myriam e Francesca lo spingono sul letto, mettendosi la prima a cavalcioni della sua faccia mentre la seconda si mise in posizione per cavalcare il suo cazzo, “orai fai godere anche me” decretò Myriam. Marco totalmente assoggettato alle ragazze ubbidì immediatamente, iniziando a leccarle la figa, passando inizialmente sul bordo delle sue grandi labbra per poi spingere la sua lingua all’interno, fino a giungere al clitoride che tempestò di colpetti con la punta della sua lingua. Myriam, contorcendosi sulla faccia di Marco gemeva di piacere, mentre la sua figa grondava umori.
Francesca nel mentre, cavalcando il cazzo di Marco si era eccitata da morire nel vedere a pochi centimetri da sé la sua amica che godeva e gemeva facendosi divorare la figa.
Ci fu uno spasmo e Marco senti tremare le gambe di Myriam che era venuta sopra la sua faccia. La ragazza si piegò in avanti ansimando e nel togliersi dalla Marco, Francesca la prese per un fianco e la baciò mentre continuava la sua cavalcata.
Francesca ad un tratto si alzò, sfilandosi dal cazzo adagiandosi supina sul letto, nel mentre Myriam le si pose davanti chinata in avanti iniziando a baciarle e leccarle la figa infuocata. Myriam era inebriata dal sapore della figa della sua amica, mista al sapore del cazzo mentre la sua figa rivolta in alto in faccia a Marco colava.
Il ragazzo stava impazzendo aveva il cazzo duro come l’acciaio, non capiva come era finito in quella situazione, ma non riusciva a formulare alcun pensiero, riusciva a pensare solo a quelle due fighe li davanti a lui che volevano essere scopate, mente si cimentavano in quello spettacolo per lui.
Afferrò le natiche di Myriam divaricandole, aprendole sia la figa che il culo e vi immerse la faccia leccando e succhiando avidamente tutti i succhi che grondava. La lingua passò dalla figa al culo, leccando tutto intorno all’ano per poi infilarle la lingua all’interno, scoprendo che era molto elastico e che la lingua entrava più in profondità rispetto a quello di Francesca.
“scopale il culo” disse all’improvviso Francesca che lo stava guardando mentre si dedicava alla sua amica, che a sua volta le stava dando piacere. “nel culo?” ripeté Marco restando immobile, fin quando Myriam standosi dalla figa della sua coinquilina voltandosi e guardando Marco da sopra la spalla, per poi aprirsi il culo in un inequivocabile invito.
Marco totalmente in estati, prese il suo cazzo marmoreo con la cappella bagnata e gocciolante che appoggiò sull’ano di Myriam iniziando a spingere lentamente ma con la dovuta forza, con piacevole sorpresa di Marco la punta del suo cazzo entrò con relativa facilità. Myriam gemette. Marco continuò a spingere infilando il cazzo sempre più in profondità del suo culo che lo avvolgeva completamente e lo stringeva, ad ogni colpo sentiva Myriam gemere, che nel frattempo aveva smesso di prendersi cura di francesca, la quale si stava masturbando da sola eccitata dalla scena che aveva di fronte a sé.
Myriam sentendo che il ragazzo era ormai prossimo a venire, avvertendo il cazzo che si rigonfiava ulteriormente all’interno del suo culo, era indecisa se farlo concludere dentro di sé prendendosi tutto il piacere o condividerlo con la sua compagna di avventure. Decise di essere generosa e fece cenno al ragazzo di sfilarsi e si mise in posa insieme a Francesca davanti al cazzo. Francesca, in completa assuefazione dal sesso lecco il cazzo di Marco partendo dalle palle fino alla cappella che poi ingoiò completamente succhiando, “non fare l’ingorda, lasciamene un po' anche a me” la rimproverò Myriam, che si fece avanti cominciando anch’essa prendendo in bocca le palle di Marco succhiandole, per poi risalire lungo il cazzo con la lingua. Era al limite.
Con un getto improvviso Marco venne, rilasciando un copioso getto di sperma che colpi Myriam in volto, ne seguirono altri schizzi che investirono Francesca che nel frattempo si attaccò avida al cazzo aspirando quanto era rimasto, rilasciandolo solo quando era completamente prosciugato.
Myriam non sfamata a dovere, si tirò via con le dita lo sperma sul suo viso per poi leccarlo, poi afferrò con le mani il volto di Francesca e leccò gli schizzi che vi erano finiti, concludendo baciando la ragazza con la bocca ricolma di sperma passandoselo a vicenda con un turbinio di lingua e risucchi.
“grazie per la compagnia” disse Francesca staccandosi un attimo, “puoi andare, noi non abbiamo ancora finito…ti chiamiamo noi quando vorremo altra compagnia” incalzò Myriam riprendendo a baciarsi con l’amica mentre Francesca le stava toccando la figa.
Marco completamente esausto ed esterrefatto per quanto accaduto e per aver compreso di essere stato completamente manovrato dalla sua inquilina che credeva una ragazza timida e acqua e sapone, non fece altro che alzarsi e andare via, lasciando le due ragazze a divertirsi insieme.
“Frà…ma che cazzo è appena successo…ti sei fatta scopare veramente dal proprietario di casa…e mi hai fatto sentire tutto!! Ma quanto sei troia!!” esclamò esterrefatta Myriam entrando in camera di Francesca, ancora nuda e stesa sul letto, con il trucco completamente sfatto dall’intensa scopata.
“te non ci credevi che sarei riuscita a farmelo e ho voluto dartene la prova!! Sono stata anche fortunata comunque… quel vibratore caduto a terra mi ha dato un bell’aiuto!!” civettò di rimando Francesca all’amica, mentre si alzava in piedi, non curandosi di vestirsi, si avvicinò alla ragazza, “è stata un gran scopata, forse l’idea di farmi passare per una timidona lo ha eccitato come un matto!!”
“l’ho sentito che è stata una gran scopata, tranquilla!” le rispose sarcastica Myriam. “e ti ha eccitato sentire mentre venivo scopata da Marco? avresti anche voluto vederci oltre che sentirci non è vero?” disse in tono languido cingendo i fianchi di Myriam con le braccia stringendosi a lei. I seni ancora sudati e dai capezzoli duri premevano contro il l’esile corpo di Myriam, che sentiva bene la pressione di quei capezzoli ed il calore del suo corpo a causa della sola maglietta che indossava.
“immagino che ti sia eccitata e che tu abbia la fighetta bagnata vero?” continuò abbassando il tono di voce a quasi un sussurro, mentre una mano scivolava giù da un fianco procedendo sfiorando il suo corpo verso l’inguine di Myriam, per infilarsi con fulminea rapidità all’interno dei pantaloni della tuta. Le sinuose dita di francesca si fecero strada sino a sfiorare la figa di Myriam, pur non oltrepassando le mutandine, ma tanto le bastò per inumidirsi le dita degli umori della sua eccitazione.
“smettila!! Ninfomane assatanata!” con un violento strattone tirò via la mano della sua amica, che ridacchiando si portò le dita umide alla bocca per poi succhiarle lentamente. “sei malata, cazzo” fu la risposta infastidita di Myriam, che si ritrasse indietreggiando leggermente.
Myriam provava sensazioni contrastanti, lo stare nascosta in silenzio in quella stanza sentendo la sua amica fare sesso, l’aveva eccitata, soprattutto l’immaginarsi lo svolgimento della scena, alla quale era vero, avrebbe voluto assistere, dall’altro lato era infastidita del dover sottostare alle fantasie ed ai comportamenti della sua esuberante coinquilina.
Francesca era solita non curarsi della presenza o meno della sua inquilina quando si portava in casa ragazzi da scoparsi, come era solita farsi la doccia a porta aperta, girare nuda per casa o masturbarsi senza chiudere la porta, era molto confidente con la sua sessualità. Lo fai anche tu no? Cosa c’è da vergognarsi? Erano le sue inoppugnabili argomentazioni, talmente inattaccabili che anche Myriam con il tempo divenne più confidente tanto da non curarsi anche lei, più di troppo di portare a casa i suoi ragazzi o di non farsi sentire mentre si masturbava, mantenendo tuttavia una minima decenza in più della sua amica.
“vatti a fare una doccia, vacca! Sei sudata e appiccicosa” le disse con tono di falso disgusto, “sissignoraa” le rispose in tono canzonatorio superandola sculettando. Myriam con uno sbuffo esasperato le schiaffeggiò sonoramente il culo mentre passava, ottenendo un gridolino ed una risata divertita di Francesca, che accelerò il passo verso il bagno.
Myriam rimasta sola, si sofferma ancora un attimo in quella camera, in cui si respirava ancora forte l’odore di sesso, sospirò e si ritirò in camera sua.
Quella sera, chiusa nella sua camera Myriam non fece altro che ripensare a quel pomeriggio, non riusciva a togliersi dalla testa che avrebbe voluto essere lì, guardare e…non solo. Iniziò a dare delle immagini nella sua mente a quanto aveva sentito con il solo udito, cercando di immaginare in che modo Francesca e Marco avessero fatto sesso. Il suo corpo snello e sinuoso cominciò a scaldarsi, sentiva l’eccitazione ormai indomabile, infilò quindi una mano nelle sue mutande, passò le sue dita sopra la scura peluria che adornava curata il suo pube formando una corta striscia larga un paio di centimetri, giungendo infine sulle labbra umide della sua figa. Scorse dall’alto verso il basso, con medio ed anulare insieme, dischiudendo lentamente le grandi labbra un paio di volte per poi infilarle dentro masturbandosi con vigore crescente. L’eccitazione era tale che i movimenti producevano dei rumori di sciaquettio, accompagnati da sommessi e ritmici gemiti della ragazza, con l’altra mano poi dischiuse il clitoride dal suo cappuccio per poi pizzicarlo e stimolarlo mediante movimenti ritmici e costanti. I gemiti si fecero più pesanti, cominciò ad incarcare la schiena e le gambe, mentre estrasse dalla sua figa le dita fradice ed iniziò a passare il suo dito medio intorno al suo ano, spingendolo poi delicatamente all’interno fino alla prima falange, iniziando a masturbarsi anche il culo mentre continuava a toccarsi il clitoride. Ci fu uno spasmo, un urletto che provò a soffocare affondando il viso nel cuscino, le gambe tremarono insieme alla sua figa che sentiva pulsare all’interno. Era venuta.
Dall’altra parte della porta Francesca, con un orecchio vicino al buco della serratura sorrise maliziosa, poi con cautela si allontanò silenziosamente.
L’indomani quando Myriam fece capolino dalla sua stanza per andare a fare colazione, Francesca era già a tavola già preparata di tutto punto, pronta per uscire. “buongiorno cara…hai fatto bei sogni stanotte?” le disse ammiccando e guardandola da oltre il bordo della tazza di tè fumante.
Myriam conosceva troppo bene l’amica per non comprendere le sue allusioni e che stava tramando qualcosa. Era mattina, aveva avuto una nottata agitata e non aveva la minima voglia di sottostare ai giochetti di quella sadica ninfomane, ma soprattutto c’era una parte di lei che in fondo era attratta da quel gioco.
“immagino che il nostro affascinante proprietario tornerà a trovare la sua timida ma focosa inquilina” fece una breve pausa “e potrebbe ricevere una piacevole visita inaspettata” concluse Francesca con un risolino divertito.
-Ci sono delle cose da chiarire ancora tra noi, domani pomeriggio dovresti passare per continuare la discussione – fu lapidario il messaggio inviato a Marco, che lesse solo in pausa pranzo, “ne vuoi ancora è?” pensò tra sé mentre mise il cellulare, ovvio che ci sarebbe andato ma non voleva fare la parte di quello che stava in attesa di quel messaggio.
-a domani- fu la secca risposta che inviò a sera inoltrata, voleva mantenere il controllo di quel gioco, voleva farsi desiderare, ignaro invece di essere già alla mercè delle sue inquiline.
DLIN DLON.
La serratura scattò ed il portone si dischiuse, ma nessuno aprì la porta, Marco attese un istante poi spingendo la porta entrò in casa. Francesca era in piedi in cucina con un calice di vino in mano, con indosso un completino di lingerie nera, autoreggenti e pronunciati tacchi a spillo, l’immancabile rossetto e la coda da cavallo ma senza gli occhiali questa volta. “gradisci da bere?” gli chiese iniziando comunque a versarne un altro calice “perché no” fu la risposta, mentre si toglieva la giacca appoggiandola sullo schienale di una sedia, e nel frattempo avvicinandosi a Francesca. Lei gli porse il calice di vino rosso da cui lui bevve un sorso, cingendo poi la ragazza con la mano libera, all’altezza dei fianchi, tirandola prepotentemente a sé per baciarla avidamente. “preferisci me o questo buon vino” disse con voce roca, non appena si fu staccata dalle sue labbra. Non ci fu risposta verbale ma posò sul banco della cucina il suo bicchiere e quello di Francesca, che le strappò di mano, per poi intrecciare le mani con le sue alzandole le braccia sopra la testa, spingendola contro il muro e baciandola con foga le labbra, leccandole e baciandole il collo, strappandole dei risolini e dei mugugni.
Stanca di essere in suo completo dominio Francesca si svincolò dalla sua presa ed iniziò a slacciargli la camicia mentre lui continuava a baciarle il collo e con le mani ora libere palpeggiava con bramosia tutto il suo corpo. Marco le slacciò il reggiseno mentre lui a petto nudo venne spinto fino al bordo del tavolo dove la ragazza si avventò sulla cintura ed in un baleno Marco si ritrovò completamente nudo con il cazzo duro che svettava all’aria. “non vale così…tu sei ancora troppo vestita” provò a replicare lui, ma Francesca gli fece cenno di fare silenzio poggiandole l’indice sulla bocca, mentre afferrando con le sue mani calde il suo cazzo cominciò a segarlo lentamente ma con vigore. Marco cominciava a comprendere di non essere lui a condurre il gioco, tuttavia si rimise nelle mani di Francesca, che continuava ritmicamente a segargli il cazzo.
Marco godendo della situazione, iniziò a respirare più affannosamente e si dedicò alle tette della ragazza afferrandole e succhiandole e mordicchiandole i capezzoli, per poi infilare una mano nelle mutandine già bagnatissime, infilando un paio di dita all’interno della sua figa ed iniziando a masturbarla.
Il ritmo della sega si spezzò e Francesca si lasciò sfuggire dei gemiti, poi fermandosi dalla sua attività tolse le dita del ragazzo da dentro di sé, le portò alla sua bocca e le succhiò avidamente guardandolo negli occhi. Il cazzo di Marco pulsò dall’eccitazione. Senza dire una parola, Francesca si mise seduta sul tavolo divaricando le gambe, “fammi venire” fu l’ordine perentorio a cui ci fu obbedienza totale, Marco le sfilò le mutandine per poi immergersi nella figa fradicia della ragazza.
Quello era il segnale.
Mentre Marco era concentrato nel far godere Francesca con la bocca, Myriam uscì dalla sua stanza, la cui porta si trovava alle spalle di Marco, completamente nuda, con solo un raffinato trucco agli occhi ed un rossetto scuro. Si avvicinò a passi felpati arrivando alle spalle del ragazzo gli afferrò dolcemente il cazzo sussurrandogli nelle orecchie con voce suadente e lasciva “dovresti far divertire anche me, sai?”.
Marcò preso alla sprovvista trasalì tirandosi via da Francesca di colpo e si girò “Myriam?” esclamò interdetto “ma che…” non terminò la frase che la ragazza inginocchiandosi gli prese il cazzo in bocca e cominciò a succhiarglielo, nel frattempo che Francesca tiratasi su abbracciò da dietro il ragazzo mordicchiandogli il lobo dell’orecchio e sussurrandogli “non dirmi che sarai in grado di gestire una discussione con due ragazze”. La mente di Marco fu attraversata da un turbinio di pensieri ma che alla fine il piacere e la lussuria spazzarono via. Prese Francesca per il mento tirandola verso la sua bocca per baciarla mentre Myriam aveva iniziato a masturbarsi continuando avidamente a succhiare mentre con le mani afferrò le natiche di Marco stringendole. “mettiamoci comodi” disse Marco finalmente deciso a prendere l’iniziativa, tirando su Myriam baciandola in bocca per poi spingerla verso la camera da letto di Francesca, la più vicina.
Giunti in prossimità del letto Myriam e Francesca lo spingono sul letto, mettendosi la prima a cavalcioni della sua faccia mentre la seconda si mise in posizione per cavalcare il suo cazzo, “orai fai godere anche me” decretò Myriam. Marco totalmente assoggettato alle ragazze ubbidì immediatamente, iniziando a leccarle la figa, passando inizialmente sul bordo delle sue grandi labbra per poi spingere la sua lingua all’interno, fino a giungere al clitoride che tempestò di colpetti con la punta della sua lingua. Myriam, contorcendosi sulla faccia di Marco gemeva di piacere, mentre la sua figa grondava umori.
Francesca nel mentre, cavalcando il cazzo di Marco si era eccitata da morire nel vedere a pochi centimetri da sé la sua amica che godeva e gemeva facendosi divorare la figa.
Ci fu uno spasmo e Marco senti tremare le gambe di Myriam che era venuta sopra la sua faccia. La ragazza si piegò in avanti ansimando e nel togliersi dalla Marco, Francesca la prese per un fianco e la baciò mentre continuava la sua cavalcata.
Francesca ad un tratto si alzò, sfilandosi dal cazzo adagiandosi supina sul letto, nel mentre Myriam le si pose davanti chinata in avanti iniziando a baciarle e leccarle la figa infuocata. Myriam era inebriata dal sapore della figa della sua amica, mista al sapore del cazzo mentre la sua figa rivolta in alto in faccia a Marco colava.
Il ragazzo stava impazzendo aveva il cazzo duro come l’acciaio, non capiva come era finito in quella situazione, ma non riusciva a formulare alcun pensiero, riusciva a pensare solo a quelle due fighe li davanti a lui che volevano essere scopate, mente si cimentavano in quello spettacolo per lui.
Afferrò le natiche di Myriam divaricandole, aprendole sia la figa che il culo e vi immerse la faccia leccando e succhiando avidamente tutti i succhi che grondava. La lingua passò dalla figa al culo, leccando tutto intorno all’ano per poi infilarle la lingua all’interno, scoprendo che era molto elastico e che la lingua entrava più in profondità rispetto a quello di Francesca.
“scopale il culo” disse all’improvviso Francesca che lo stava guardando mentre si dedicava alla sua amica, che a sua volta le stava dando piacere. “nel culo?” ripeté Marco restando immobile, fin quando Myriam standosi dalla figa della sua coinquilina voltandosi e guardando Marco da sopra la spalla, per poi aprirsi il culo in un inequivocabile invito.
Marco totalmente in estati, prese il suo cazzo marmoreo con la cappella bagnata e gocciolante che appoggiò sull’ano di Myriam iniziando a spingere lentamente ma con la dovuta forza, con piacevole sorpresa di Marco la punta del suo cazzo entrò con relativa facilità. Myriam gemette. Marco continuò a spingere infilando il cazzo sempre più in profondità del suo culo che lo avvolgeva completamente e lo stringeva, ad ogni colpo sentiva Myriam gemere, che nel frattempo aveva smesso di prendersi cura di francesca, la quale si stava masturbando da sola eccitata dalla scena che aveva di fronte a sé.
Myriam sentendo che il ragazzo era ormai prossimo a venire, avvertendo il cazzo che si rigonfiava ulteriormente all’interno del suo culo, era indecisa se farlo concludere dentro di sé prendendosi tutto il piacere o condividerlo con la sua compagna di avventure. Decise di essere generosa e fece cenno al ragazzo di sfilarsi e si mise in posa insieme a Francesca davanti al cazzo. Francesca, in completa assuefazione dal sesso lecco il cazzo di Marco partendo dalle palle fino alla cappella che poi ingoiò completamente succhiando, “non fare l’ingorda, lasciamene un po' anche a me” la rimproverò Myriam, che si fece avanti cominciando anch’essa prendendo in bocca le palle di Marco succhiandole, per poi risalire lungo il cazzo con la lingua. Era al limite.
Con un getto improvviso Marco venne, rilasciando un copioso getto di sperma che colpi Myriam in volto, ne seguirono altri schizzi che investirono Francesca che nel frattempo si attaccò avida al cazzo aspirando quanto era rimasto, rilasciandolo solo quando era completamente prosciugato.
Myriam non sfamata a dovere, si tirò via con le dita lo sperma sul suo viso per poi leccarlo, poi afferrò con le mani il volto di Francesca e leccò gli schizzi che vi erano finiti, concludendo baciando la ragazza con la bocca ricolma di sperma passandoselo a vicenda con un turbinio di lingua e risucchi.
“grazie per la compagnia” disse Francesca staccandosi un attimo, “puoi andare, noi non abbiamo ancora finito…ti chiamiamo noi quando vorremo altra compagnia” incalzò Myriam riprendendo a baciarsi con l’amica mentre Francesca le stava toccando la figa.
Marco completamente esausto ed esterrefatto per quanto accaduto e per aver compreso di essere stato completamente manovrato dalla sua inquilina che credeva una ragazza timida e acqua e sapone, non fece altro che alzarsi e andare via, lasciando le due ragazze a divertirsi insieme.
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