Mamma, me la fai vedere? storia di incesto clamoroso
di
LyKast
genere
incesti
All’inizio non sapevamo se vergognarci o esaltarci, certo una passione madre figlio, e non certo un figlio adolescente, io avevo 40 anni ed ero già padre, ci travolse e noi ci abbandonammo, un po per volta, senza riuscire a fermarci.
Mia madre 62 anni, un fisico ancora strepitoso , nonostante 3 figli, di cui due mie sorelle ed io, diventata vedova da mio padre, con cui tuttavia ormai aveva rotto da anni.
Nonostante che molti uomini la cercassero, anche quando era più giovane, non aveva mai accettato la corte di nessuno, andava in chiesa regolarmente, aveva delle amiche con cui si vedeva, e curava i nipotini, sia i figli di una mia sorella, ed i miei.
Io ero sposato con una bella donna, che tendeva a dominarmi, e non piaceva a mia madre, ma alla fine il rapporto non tenne, e mi trovai, professionista affermato, a separarmi da mia moglie che si tenne i figli. Certo li vedevo periodicamente, la casa rimase a mia moglie, io tornai ad abitare da mia madre, le mie due sorelle abitavano in città vicine, e fu comodo per tutti, in attesa che mi sistemassi.
A 40 anni stavo bene economicamente, ero ben inserito in città, e tutti apprezzarono che mi fossi trasferito da mia madre ora che lei era rimasta vedova. Sono un tipo virile, anche se alto 1,78, ma atletico, mentre mia madre non altissima, su 1,65, ma piena di forme femminili, bei fianchi un culo abbondante ma non straripante, bel viso, e un seno meraviglioso, che lei però non esaltava troppo, quasi mai era scollata.
Non mi mancavano donne, anche se avevo una passione segreta per le donne mature, con cui mi vedevo di nascosto.
La cosa con mia madre cominciò senza che nessuno di noi due lo avesse pensato o voluto, lei cominciò col dirmi che era contenta che ci fossi io, si sentiva meno sola, e credeva di veramente aiutarmi per la rottura con la mia ex moglie.
Di giorno normalmente lavoravo, la sera uscivo meno, e spesso ci mettevamo sul divano dopo cena con mia madre, lei guardava le serie tv, per me noiose, ma mi faceva piacere vederla un po svestita, con le cosce un po fuori, molto belle, anche se un po cicciotte, qualche volta la portavo al ristorante o al teatro, e ne era molto felice, si sentiva un po corteggiata dal figlio.
Mi chiedeva se frequantassi donne, le dissi che per un periodo mi sentivo bene con lei, e non cercavo chissà che avventure.
- ma io sono tua madre anziana, che c’entra? - ma niente mamma, quando usciamo e quando siamo qui a casa mi sento bene con te, non è che voglio essere il tuo amante, ma mi da gioia sapere che ci sei”
- bene, pensò un po lei, certo si anche a me fa molto piacere averti per casa, e mi fai sentire molto bene, mi porti fuori, mi stai vicino, anche se hai tanto lavoro.
- mamma, mi fai venire voglia di baciarti, ti dispiace darmi un bacino?
- ma certo, si accostò, sentivo il suo petto sul mio petto, e mi diede un bacio a metà fra la guancia e le labbra.
- che bello, ma un solo bacio? Capì, stavolta mi afferrò la testa e mi baciò sulle labbra la trattenni, e ci baciammo profondamente.
- sospirò, il petto di ergeva magnifico, rimanemmo muti, ci tenevamo la mano.
- Grazie mamma è stato bellissimo. Anche per me, ma non esageriamo, mi rispose,
- non ci vedo niente di male, in fondo, mi disse, ci ha fatto piacere, ma non dobbiamo superare certi limiti.
- no mamma, non temere, ma grazie mi hai dato una gioia immensa.
- ce ne andammo a letto nelle rispettive camere, un po turbati, ma non infelici.
Nelle sere e nei giorni successivi, eravamo tentati entrambi di baciarci, ma lei si limitava ad appoggiarmi le labbra, rapidamente.
Non ne parlammo più, la portai a fare una gita sul lago, era veramente felice, quando tornammo a casa, mi buttò le braccia al collo, ne sentii i l corpo morbido che aderiva al mio, rimanemmo stretti, e stavolta ci fu un bacio molto sentito, lungo, senza imbarazzo.
- grazie , mi disse, mi hai fatto felice, mi sono sentita corteggiata ed amata ed anche se sei mio figlio, è stato fantastico.
Non insistetti, ormai la volevo, l’avevo capito, ed anche lei voleva me, ma non avevamo il coraggio di fare passi avanti, ci capitava spesso di tenerci la mano, mentre i baci erano diventati più sentiti e ripetuti, non ci facevamo più caso a che ci baciassimo in bocca, e spesso ci si abbracciava anche solo per salutarci, e rimanevamo uniti.
Nacque una bella complicità, e quando lei ebbe un po di mal di schiena, mi offrii io di massaggiarla, cosa che mi permetteva di esplorare il suo corpo, e a lei faceva bene, rifioriva, massaggiandola sulla schiena, le avevo portato le mani sul seno, lei fremeva, ne avevo trovato i capezzoli ingrossati, la toccai e poi le chiesi se potevo baciarla sul seno.
- ma dai, ma che fai, ma non resistette e mi porse i due seni davanti al viso, li presi in bocca, e mi sentii pieno di passione, mentre lei sospirava e chiudeva gli occhi.
Ancora una volta ci fermammo, lei era mezza stravolta, ed io pure, ma non volevamo fare di più, ma non eravamo più turbati come col primo bacio.
- ma che mi fai fare, io sono una donna, mi fai impazziere, ma non posso fare di più con te, sei mio figlio
- mamma non ti preoccupare, rilassati, ti senti meglio con la schiena? - si certo, non ho più dolore – Visto? Le dissi, allora ti fa bene, lei sorrise un po complice,e mi baciò intensamente, fermandomi subito dopo, “dai vai a letto, non dobbiamo correre troppo.”
ma non era finita li la sera successiva la trovai con una vestaglietta di seta, leggera, e sotto si intravedevano slip e reggiseno.
Era seduta sul divano, e mi disse che aveva preso una storta ad un piede, mi chinai per vedere, e vidi che praticamente la vestaglietta scopriva le cosce belle, presi la caviglia, e la massaggiai, e le toccavo l’interno delle cosce, vedendo fra le cosce lo slip.
Non ressitetti, le dissi, mamma poso chiederti una cosa? Si dimmi – me la fai vedere? Ma cosa? La tua figa, dai che c’è di male, ma guarda che pazzo, ma si scostò lo slip, aprì le cosce e mi mostrò la figa un po pelosa sopra, leggermente aperta, con le grandi labbra sotto il monte di venere, baciai rapidamente le cosce e poi le misi la lingua proprio in mezzo alle grandi labbra, cercando il clitoride che era sviluppato, e stimolandola a fondo.
Si abbandonò al mio bacio intimo, tanto che sembrava quasi svenire dal piacere, mi teneva la testa, ma non mi allontanava, proseguii fino a quando non la sentii sussultare, aveva avuto un orgasmo, ne sentivo il liquido in bocca.
Rimase come svenuta, ansimante, e mi accorsi che mentre la baciavo ero quasi venuto anche io.
Vai a letto, mi disse dolcemente, lasciami, per ora non me la sento ancora, ma mi hai dato un piacere immenso, non me l’aspettavo alla mia età.
La mattina dopo era domenca, pioveva forte, quindi decisi di rimanere a letto, arrivò mia madre, praticamente in slip e reggiseno, ricoperta da una vestaglietta corta, era spettacolare, le dissi, mamma, sei fantastica, “ colpa tua porcello, ieri sera quasi mi hai fatto svenire.”
Stetti al gioco, e le dissi, mamma , me la fai vedere ancora? Si , rispose, ma tu mi fai vedere il tuo,” ora il mio cazzo era enorme, mai sentito cosi duro e voglioso, mi scoprii lei rimase, non pensavo fossi cosi grosso, e che voglia che hai, aspetta, voglio restituirti il piacere che mi hai dato , e dopo averlo toccato me lo prese in bocca, voleva restituirmi il piacere, e fu molto brava, calda, scendeva a baciarmi le palle, poi riprendeva la cappella in bocca, se lo faceva entrare fino in fondo, e poi mi baciava in bocca, e riprendeva. Non resistetti a lungo, mamma guarda che vengo, le brillarono gli occhi, voleva proprio quello, e non lasciò la prese fin quando le fiottai in bocca tanto sperma.
Era raggiante, che ti credevi, mi disse, che solo tu puoi farmi impazzire, non sono mica una gatta morta, Rimanemmo nel mio letto, parlando, mamma, forse è peccato, non lo so, ma ci è venuto tutto cosi naturale, bellissimo, giuro che non ci avrei mai pensato, ed ora che ci succede quesot, sai, non sono affatto pentito.
Lei sorrise, con aria furbetta, perché, hai avuto rapporti con me? Finora hai solo scherzato, ma mi hai messo un fuoco dentro, e, quando vorrai, dovremo essere amanti.
Già mamma, finora non abbiamo ancora avuto un rapporto vero, io dentro di te, ma lo desidero tanto, se tu vuoi, quando vuoi, non te lo chiederò.
Oggi piove, mi disse, siamo qui, non aspettiamo nessuno.
Scesi con la bocca a cercarle il seno, si eccitava tantissimo, poi la stimolai ancora baciandole la figa, e lei si caricava sempre di più, me lo prese in bocca, ma stavolta, aveva un obiettivo preciso, tenrlo durissimo, si volle impalare sul mio cazzo salendo a cavallo dei miei fianchi, ne sentii il calore della figona, bagnatissima, mentre le sue tette mi arrivavano in faccia, e io le ciucciavo alternandole, lei si scatenava, premendo per farmi entrare sempre di più, eravamo travolti dalla passione e dalla voglia, la sentii sussultare, e capii che era nel pieno di un orgasmo pazzesco, quasi gridò, abbattendosi addosso a me.
Ria prì gli occhi, io ero ancora dentro di lei, mi guardò, voglio che ora vieni tu, dai, si girò sulla schiena aprì le cosce, entrai forte dentro di lei che mi avvolse fra le sue braccia, mi infilò le unghie sulla schiena, mi baciava follemente e mi incitava, dai, ancora torello mio, fammi sentire la tua voglia, e finalmente le riempii la figa, mentre lei dava un altro urlo di piacere.
Riaprì gli occhi, mi guardò, mi carezzò la testa, mi porse le labbra per un bacio ancora.
Ora voleva parlare, anche se era ancora affannata dagli orgasmi che aveva avuto, mi disse che non aveva mai provato un piacere così immenso, che anche se era peccato, era stato desiderato ed immaginato, eravamo un uomo e una donna e non importava più che fossimo madre e figlio.
Per un attimo fummo un po smarriti, ma lei si riprese subito, ormai si sentiva complice, nel pomeriggio sarebbero venute a trovarla le mie sorelle, e mi disse che sarebbe stato meglio non mi avessero visto, le donne capiscono certe cose.
Me ne uscii di casa andando fuori con amici, e tornai quando ormai le sorelle erano andate via.
Dobbiamo parlare ora, mi disse tenendomi la mano, non senza avermi dato un lungo bacio.
Quello che è successo fra noi si ripeterà ancora, ti desidero troppo, ed anche tu, ma deve avere una fine. Ti amerò sempre, ma devi tornare a una vita sessuale normale.
Ma si mamma, certo, ma non mi abbandonare mai, teniamo il nostro segreto,
Posso chiederti una cosa? Cosa porcello? Mi fai vedere la tua figona?
Scoppiammo a ridere, e cominciammo un altro rapporto più lento e sensuale.
La mia età , il fatto che avevo tanti rapporti sociali, mi fecero facilmente trovare donne e finì che mi unii ad una figlia di una amica di mia madre, e fu un buon rapporto.
Ma non smisi mai con mia madre, un segreto che tenemmo per sempre, ed anche quando aveva passato i 70 anni, ci capitava di scherzare: mamma me la fai vedere?
Mia madre 62 anni, un fisico ancora strepitoso , nonostante 3 figli, di cui due mie sorelle ed io, diventata vedova da mio padre, con cui tuttavia ormai aveva rotto da anni.
Nonostante che molti uomini la cercassero, anche quando era più giovane, non aveva mai accettato la corte di nessuno, andava in chiesa regolarmente, aveva delle amiche con cui si vedeva, e curava i nipotini, sia i figli di una mia sorella, ed i miei.
Io ero sposato con una bella donna, che tendeva a dominarmi, e non piaceva a mia madre, ma alla fine il rapporto non tenne, e mi trovai, professionista affermato, a separarmi da mia moglie che si tenne i figli. Certo li vedevo periodicamente, la casa rimase a mia moglie, io tornai ad abitare da mia madre, le mie due sorelle abitavano in città vicine, e fu comodo per tutti, in attesa che mi sistemassi.
A 40 anni stavo bene economicamente, ero ben inserito in città, e tutti apprezzarono che mi fossi trasferito da mia madre ora che lei era rimasta vedova. Sono un tipo virile, anche se alto 1,78, ma atletico, mentre mia madre non altissima, su 1,65, ma piena di forme femminili, bei fianchi un culo abbondante ma non straripante, bel viso, e un seno meraviglioso, che lei però non esaltava troppo, quasi mai era scollata.
Non mi mancavano donne, anche se avevo una passione segreta per le donne mature, con cui mi vedevo di nascosto.
La cosa con mia madre cominciò senza che nessuno di noi due lo avesse pensato o voluto, lei cominciò col dirmi che era contenta che ci fossi io, si sentiva meno sola, e credeva di veramente aiutarmi per la rottura con la mia ex moglie.
Di giorno normalmente lavoravo, la sera uscivo meno, e spesso ci mettevamo sul divano dopo cena con mia madre, lei guardava le serie tv, per me noiose, ma mi faceva piacere vederla un po svestita, con le cosce un po fuori, molto belle, anche se un po cicciotte, qualche volta la portavo al ristorante o al teatro, e ne era molto felice, si sentiva un po corteggiata dal figlio.
Mi chiedeva se frequantassi donne, le dissi che per un periodo mi sentivo bene con lei, e non cercavo chissà che avventure.
- ma io sono tua madre anziana, che c’entra? - ma niente mamma, quando usciamo e quando siamo qui a casa mi sento bene con te, non è che voglio essere il tuo amante, ma mi da gioia sapere che ci sei”
- bene, pensò un po lei, certo si anche a me fa molto piacere averti per casa, e mi fai sentire molto bene, mi porti fuori, mi stai vicino, anche se hai tanto lavoro.
- mamma, mi fai venire voglia di baciarti, ti dispiace darmi un bacino?
- ma certo, si accostò, sentivo il suo petto sul mio petto, e mi diede un bacio a metà fra la guancia e le labbra.
- che bello, ma un solo bacio? Capì, stavolta mi afferrò la testa e mi baciò sulle labbra la trattenni, e ci baciammo profondamente.
- sospirò, il petto di ergeva magnifico, rimanemmo muti, ci tenevamo la mano.
- Grazie mamma è stato bellissimo. Anche per me, ma non esageriamo, mi rispose,
- non ci vedo niente di male, in fondo, mi disse, ci ha fatto piacere, ma non dobbiamo superare certi limiti.
- no mamma, non temere, ma grazie mi hai dato una gioia immensa.
- ce ne andammo a letto nelle rispettive camere, un po turbati, ma non infelici.
Nelle sere e nei giorni successivi, eravamo tentati entrambi di baciarci, ma lei si limitava ad appoggiarmi le labbra, rapidamente.
Non ne parlammo più, la portai a fare una gita sul lago, era veramente felice, quando tornammo a casa, mi buttò le braccia al collo, ne sentii i l corpo morbido che aderiva al mio, rimanemmo stretti, e stavolta ci fu un bacio molto sentito, lungo, senza imbarazzo.
- grazie , mi disse, mi hai fatto felice, mi sono sentita corteggiata ed amata ed anche se sei mio figlio, è stato fantastico.
Non insistetti, ormai la volevo, l’avevo capito, ed anche lei voleva me, ma non avevamo il coraggio di fare passi avanti, ci capitava spesso di tenerci la mano, mentre i baci erano diventati più sentiti e ripetuti, non ci facevamo più caso a che ci baciassimo in bocca, e spesso ci si abbracciava anche solo per salutarci, e rimanevamo uniti.
Nacque una bella complicità, e quando lei ebbe un po di mal di schiena, mi offrii io di massaggiarla, cosa che mi permetteva di esplorare il suo corpo, e a lei faceva bene, rifioriva, massaggiandola sulla schiena, le avevo portato le mani sul seno, lei fremeva, ne avevo trovato i capezzoli ingrossati, la toccai e poi le chiesi se potevo baciarla sul seno.
- ma dai, ma che fai, ma non resistette e mi porse i due seni davanti al viso, li presi in bocca, e mi sentii pieno di passione, mentre lei sospirava e chiudeva gli occhi.
Ancora una volta ci fermammo, lei era mezza stravolta, ed io pure, ma non volevamo fare di più, ma non eravamo più turbati come col primo bacio.
- ma che mi fai fare, io sono una donna, mi fai impazziere, ma non posso fare di più con te, sei mio figlio
- mamma non ti preoccupare, rilassati, ti senti meglio con la schiena? - si certo, non ho più dolore – Visto? Le dissi, allora ti fa bene, lei sorrise un po complice,e mi baciò intensamente, fermandomi subito dopo, “dai vai a letto, non dobbiamo correre troppo.”
ma non era finita li la sera successiva la trovai con una vestaglietta di seta, leggera, e sotto si intravedevano slip e reggiseno.
Era seduta sul divano, e mi disse che aveva preso una storta ad un piede, mi chinai per vedere, e vidi che praticamente la vestaglietta scopriva le cosce belle, presi la caviglia, e la massaggiai, e le toccavo l’interno delle cosce, vedendo fra le cosce lo slip.
Non ressitetti, le dissi, mamma poso chiederti una cosa? Si dimmi – me la fai vedere? Ma cosa? La tua figa, dai che c’è di male, ma guarda che pazzo, ma si scostò lo slip, aprì le cosce e mi mostrò la figa un po pelosa sopra, leggermente aperta, con le grandi labbra sotto il monte di venere, baciai rapidamente le cosce e poi le misi la lingua proprio in mezzo alle grandi labbra, cercando il clitoride che era sviluppato, e stimolandola a fondo.
Si abbandonò al mio bacio intimo, tanto che sembrava quasi svenire dal piacere, mi teneva la testa, ma non mi allontanava, proseguii fino a quando non la sentii sussultare, aveva avuto un orgasmo, ne sentivo il liquido in bocca.
Rimase come svenuta, ansimante, e mi accorsi che mentre la baciavo ero quasi venuto anche io.
Vai a letto, mi disse dolcemente, lasciami, per ora non me la sento ancora, ma mi hai dato un piacere immenso, non me l’aspettavo alla mia età.
La mattina dopo era domenca, pioveva forte, quindi decisi di rimanere a letto, arrivò mia madre, praticamente in slip e reggiseno, ricoperta da una vestaglietta corta, era spettacolare, le dissi, mamma, sei fantastica, “ colpa tua porcello, ieri sera quasi mi hai fatto svenire.”
Stetti al gioco, e le dissi, mamma , me la fai vedere ancora? Si , rispose, ma tu mi fai vedere il tuo,” ora il mio cazzo era enorme, mai sentito cosi duro e voglioso, mi scoprii lei rimase, non pensavo fossi cosi grosso, e che voglia che hai, aspetta, voglio restituirti il piacere che mi hai dato , e dopo averlo toccato me lo prese in bocca, voleva restituirmi il piacere, e fu molto brava, calda, scendeva a baciarmi le palle, poi riprendeva la cappella in bocca, se lo faceva entrare fino in fondo, e poi mi baciava in bocca, e riprendeva. Non resistetti a lungo, mamma guarda che vengo, le brillarono gli occhi, voleva proprio quello, e non lasciò la prese fin quando le fiottai in bocca tanto sperma.
Era raggiante, che ti credevi, mi disse, che solo tu puoi farmi impazzire, non sono mica una gatta morta, Rimanemmo nel mio letto, parlando, mamma, forse è peccato, non lo so, ma ci è venuto tutto cosi naturale, bellissimo, giuro che non ci avrei mai pensato, ed ora che ci succede quesot, sai, non sono affatto pentito.
Lei sorrise, con aria furbetta, perché, hai avuto rapporti con me? Finora hai solo scherzato, ma mi hai messo un fuoco dentro, e, quando vorrai, dovremo essere amanti.
Già mamma, finora non abbiamo ancora avuto un rapporto vero, io dentro di te, ma lo desidero tanto, se tu vuoi, quando vuoi, non te lo chiederò.
Oggi piove, mi disse, siamo qui, non aspettiamo nessuno.
Scesi con la bocca a cercarle il seno, si eccitava tantissimo, poi la stimolai ancora baciandole la figa, e lei si caricava sempre di più, me lo prese in bocca, ma stavolta, aveva un obiettivo preciso, tenrlo durissimo, si volle impalare sul mio cazzo salendo a cavallo dei miei fianchi, ne sentii il calore della figona, bagnatissima, mentre le sue tette mi arrivavano in faccia, e io le ciucciavo alternandole, lei si scatenava, premendo per farmi entrare sempre di più, eravamo travolti dalla passione e dalla voglia, la sentii sussultare, e capii che era nel pieno di un orgasmo pazzesco, quasi gridò, abbattendosi addosso a me.
Ria prì gli occhi, io ero ancora dentro di lei, mi guardò, voglio che ora vieni tu, dai, si girò sulla schiena aprì le cosce, entrai forte dentro di lei che mi avvolse fra le sue braccia, mi infilò le unghie sulla schiena, mi baciava follemente e mi incitava, dai, ancora torello mio, fammi sentire la tua voglia, e finalmente le riempii la figa, mentre lei dava un altro urlo di piacere.
Riaprì gli occhi, mi guardò, mi carezzò la testa, mi porse le labbra per un bacio ancora.
Ora voleva parlare, anche se era ancora affannata dagli orgasmi che aveva avuto, mi disse che non aveva mai provato un piacere così immenso, che anche se era peccato, era stato desiderato ed immaginato, eravamo un uomo e una donna e non importava più che fossimo madre e figlio.
Per un attimo fummo un po smarriti, ma lei si riprese subito, ormai si sentiva complice, nel pomeriggio sarebbero venute a trovarla le mie sorelle, e mi disse che sarebbe stato meglio non mi avessero visto, le donne capiscono certe cose.
Me ne uscii di casa andando fuori con amici, e tornai quando ormai le sorelle erano andate via.
Dobbiamo parlare ora, mi disse tenendomi la mano, non senza avermi dato un lungo bacio.
Quello che è successo fra noi si ripeterà ancora, ti desidero troppo, ed anche tu, ma deve avere una fine. Ti amerò sempre, ma devi tornare a una vita sessuale normale.
Ma si mamma, certo, ma non mi abbandonare mai, teniamo il nostro segreto,
Posso chiederti una cosa? Cosa porcello? Mi fai vedere la tua figona?
Scoppiammo a ridere, e cominciammo un altro rapporto più lento e sensuale.
La mia età , il fatto che avevo tanti rapporti sociali, mi fecero facilmente trovare donne e finì che mi unii ad una figlia di una amica di mia madre, e fu un buon rapporto.
Ma non smisi mai con mia madre, un segreto che tenemmo per sempre, ed anche quando aveva passato i 70 anni, ci capitava di scherzare: mamma me la fai vedere?
5
5
4
voti
voti
valutazione
7.3
7.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Concettina, la cameriera della nonna - sesso bollente
Commenti dei lettori al racconto erotico