Il ricordo più bello che ho
di
Ben Reilly
genere
sentimentali
“..ma perché ‘nve l’ho mai detto di quando stavamo in macchina?! Oh- in ma-cchi-nah!” raccontava Paolo con la birra in mano, e accompagnando il discorso con un ampio gesto più che teatrale, del tipo “oh! fermete proprio” (chi abita a Roma forse ha capito del gesto a cui mi riferisco), si porta una mano a raccogliere la sigaretta che ha tra le labbra: “…e praticamente questa dal niente me slaccia la cinta e me lo comincia a succhia così a cazzo in autostrada!” Ogni parola è scandita da un gesto definito di mano e sigaretta, cercando con lo sguardo quello che io riconosco come un disperato cenno d’approvazione e di riconoscimento di tutti i presenti al tavolo del pub “No! Vabbè frate ma che cazzo stai a di’?” “Aho te giuro ma stavo tipo a 100 km/h! Ho dovuto rallenta’!” È una situazione del cazzo, piena di gente del cazzo, alla quale io mi sono ritrovato per una festa di laurea molto informale di uno dei miei migliori amici, ed ora mi tocca sorbire queste idiozie mentre cerco di ubriacarmi il più velocemente possibile ingurgitando la mia pinta di birra scura. Siamo al tavolo 5 ragazzi, tutti tra i 23 e i 24 anni, ma l’unica cosa che riesco a pensare al momento è quanto siano insulse tutte le “esperienze” che narra questo idiota che mi ritrovo accanto. Non provo rabbia. Provo indifferenza, provo un certo senso di superiorità che non può non preoccuparmi, e che cerco di screditare mandando giù quella birra così amara; e quindi ripenso alle mie di esperienze passate. E ovviamente non riesco a non pensare a lei, ai ricordi così carichi di passione che ho con lei, e mi rendo conto (oltre all’essermi dissociato pesantemente dal discorso e dalle risate romanesche corali), proprio in quel momento, che uno di quei momenti è senza dubbio il ricordo più bello che io abbia mai avuto. [continua]
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