Samah

di
genere
saffico

Ritornata dal mio soggiorno in Spagna mi sono attivata per iniziare la nuova attività. Come ho illustrato nell’altro racconto pubblicato (Madrid nella sezione Etero) dopo 15 anni di attività come contabile in una piccola azienda mi sono licenziata per intraprendere una nuova attività legata alla mia passione per la fotografia. In questo ambito mi sono formata autodidatticamente partecipando ad un corso qualche anno fa e leggendo qualche pubblicazione in materia. E’ una scelta molto azzardata che non ha, ovviamente, trovato il consenso da parte dei miei genitori che ritenevano il lavoro presso l’azienda “un posto sicuro”. L’unica cosa che depone a mio favore è l’età, ho 35 anni, ed il fatto che sono single e non ho nessun legame sentimentale con alcuno.
In questi anni ho già fatto occasionalmente servizi fotografici ad alcuni matrimoni e a manifestazioni di vario genere. Ho preso in affitto un negozio da utilizzare quale punto di riferimento: una parte di questo l’ho attrezzato a modo di set per poter fare scattare fotografie.
Il comune dove abito ha organizzato un corso di fotografia in dieci serate settimanali. I relatori sono tutti professionisti del settore. Essendo di sera il corso e gratuito mi sono detta perché non partecipare. E’ sempre un ‘occasione per apprendere qualcosa di nuovo e semmai ripassare quello che già conosco.
Alla prima serata del corso si è seduta accanto a me una ragazza di colore abbastanza giovane ma soprattutto molto carina, avrà attorno ai 23 – 25 anni, anche lei molto interessata alle lezioni tenute dai relatori. Con questa ragazza ci siamo ritrovate anche le serate successive ed è venuto da sé che ci siamo presentate e abbiamo fatto amicizia.
Non possedendo la macchina mi sono offerta di accompagnarla a casa dopo il corso scoprendo che vive in un centro di accoglienza per migranti. Curiosa come sono ho cercato di carpire la sua storia. Samah, così si chiama la ragazza, è immigrata dal Sud Sudan, territorio spesso interessato da guerriglie tra diverse fazioni. Nata in una famiglia di religione mussulmana ha da sempre poco accettato il ruolo della donna in questa cultura. Il fatto che sin da ragazza dovesse obbligatoriamente uscire di casa con il velo e abiti ampi e lunghi l’ha sempre fatta sentire molto limitata. Quando poi la famiglia all’età di vent’anni ha scelto colui che sarebbe dovuto diventare suo marito ha deciso di fuggire di casa in quanto ha sentito una volta in più la mancata possibilità di vivere la propria libertà. Raccolti i propri risparmi ha raggiunto la Libia dalla quale, con molta fortuna, viste le situazioni che spesso la cronaca ci riporta, si è imbarcata per raggiungere l’Italia. Una volta giunta in Italia è diventata agnostica, ha abbandonato i suoi vestiti, e ha cominciato a vestire come una normale ragazza italiana. Pur essendo in Italia da solo sei mesi parla un italiano ancora un po’ stentato, ma comunque accettabile. Attratta anche lei dal mondo della fotografia ha deciso di seguire il corso gratuito proposto dal comune anche se di fatto tutte le sue fotografie l’ha scattate solo con il cellulare non avendo mai posseduto una macchina fotografica.
Devo riconoscere che questa ragazza ha dimostrato di avere del coraggio da vendere. Non so in quante abbiamo il coraggio di effettuare una scelta così azzardata.
L’ho invitata a venirmi a trovare presso il mio nuovo studio fotografico, cosa che lei ha fatto. Sarà la sua giovane età, la sua pelle nera, la bellezza del suo corpo o il coraggio della sua azione, ma di fatto di questa ragazza mi sento molto attratta. E’ la prima volta che provo un’attrazione di questo genere per una ragazza.
Nell’area del negozio dedicata a set fotografico abbiamo cominciato a scattarci scambievolmente foto fondamentalmente per mettere a frutto quanto nelle lezioni serali andavamo ad imparare. Mi piacciono tanto le pose maliziose in cui si pone che ho tutte debitamente documentato fotograficamente così come lei ha documentato le mie.
La nostra amicizia ed il nostro legame cresce ogni giorno di più. Samah mi dice che nel centro accoglienza in cui risiede si sta sentendo molto giudicata da parte di altri immigrati per le scelte radicali da lei fatte. Abitando io sola ed avendo una casa a disposizione le ho proposto di venire a vivere da me. Una soluzione in casa l’avremmo certo trovata. Samah ha accettato con vero piacere la mia proposta.
Superati i primi momenti e difficoltà di ambientazione la convivenza con Samah è diventata una cosa perfetta. Lei dorme sul divano letto che c’è in soggiorno mentre io ho mantenuto la mia camera da letto. Anche per quanto riguarda l’alimentazione alterniamo piatti della tradizione italiana a cibi tipici della sua terra. Non solo condividiamo l’abitare assieme, ma anche il lavoro. Avendo avuto occasione di fare un paio di servizi fotografici a matrimoni abbiamo deciso di andare assieme. Affidatale una macchina fotografica le ho detto che mentre io mi sarei occupata alle foto più “di rito” lei avrebbe dovuto catturate tutte quegli atteggiamenti e curiosità che avrebbero potuto arricchire il servizio fotografico. Abbiamo fatto un buon lavoro che ha portato consensi da parte dei committenti e fatta pubblicità.
Ogni giorno che passo con lei più mi sento attratta dalla sua persona. E’ una cosa strana che sto vivendo. Mi hanno sempre attratto gli uomini con i quali, pur non legandomi sentimentalmente, ho sempre avuto avventure. Samah e veramente carina: ha capelli neri mossi ed occhi neri che bel risaltano sulla sua pelle scura, alta 160, magra con il ventre piatto ed il classico culetto sodo e esuberante delle donne africane.
Ieri sera seduti sul divano, che è anche il suo letto, davanti alla televisione, Samah ha appoggiato la sua testa dolcemente sulla mia spalla. Ho provato una sensazione bellissima sentire il suo respiro caldo e umido accarezzare il mio collo e successivamente le sue labbra che me lo baciavano dolcemente. Mi ha da sempre provocato un piacere bellissimo essere baciata sul collo. Con la mia mano ho accarezzato i suoi capelli per scendere poi sul suo viso gustando la sua pelle calda, morbida e vellutata. Dai suoi occhi ho potuto notare quanto la cosa piacesse anche a lei. Non ho resistito: ho baciato le sue labbra. Certamente non se lo aspettava. Il primo bacio è stato a “stampo” mentre nei baci successivi abbiamo gustato entrambe la dolcezza delle nostre labbra. Le sue sono fantastiche. Man mano i nostri baci diventavano più intensi: ho accarezzato le sue labbra con la mia lingua, gliele ho schiuse cercando la sua lingua. Le nostre lingue hanno cominciato a giocare e danzare assieme. Stare stretta a Samah è una cosa dolce e stupenda che mi sta facendo un certo effetto: sento la mia parte intima completamente umida. E’ una cosa strana per me. E’ la prima volta che mi lego in questo modo ad una donna e la bacio così intimamente. La cosa più strana è il fatto che mi piaccia e mi senta più che mai coinvolta in questo atteggiamento.
Ho una voglia tremenda di fare sesso con lei. Mi alzo dal divano, prendo per mano Samah che mi segue, ci avviamo lentamente verso la mia camera. Chiusa la porta dietro noi ci riprendiamo a baciare. La mia mano comincia ad accarezzare il suo corpo ancora vestito: la sua schiena, i suoi fianchi il suo bel sedere. La stessa cosa fa lei con me. Siamo strette l’una all’altra. Sento che ci stiamo desiderando tanto. Comincio a toglierle il maglioncino che indossa. La stessa cosa fa lei con me. Le bacio le spalle e comincio a scendere verso il suo seno ancora coperto dal suo reggiseno. Glielo slaccio e ammiro le sue bellissime tettine. Non sono grandissime: solo una seconda ma sono molto belle con delle areole piccole e due capezzolini duri che sembrano di marmo. Bacio il suo seno e i suoi capezzoli prendendoli tra le mie labbra. La stessa cosa fa lei con me. Io ho una terza abbondante di seno. Ammirando il mio seno Samah mi dice: “hai un seno fantastico con due capezzoli da urlo”. Me lo ha accarezzato e appoggiato le sue labbra prima sul seno e poi sui capezzoli succhiandomeli tutti. La mia eccitazione in quel momento è andata alle stelle.
Ci spogliamo completamente. Noto il suo pube ricoperto da peli neri ricci ben curati che ben donano rispetto al colore della sua pelle. Andiamo sotto le coperte e completamente nude ci abbracciamo strette. Il calore del suo corpo e il suo profumo sono fantastici e mi prendono completamente. Rimaniamo così strette a guardarci negli occhi e a scambiarci baci. Samah mi dice: “E’ per questo che ho lasciato la mia casa e il mio paese. Nella nostra cultura è impensabile un rapporto tra due donne. Io non avrei mai potuto accettare di sposare un uomo che non amo ed avere rapporti sessuali con lui perché questa è la “tradizione”. Mi sarei sentita usata da lui perdendo ogni mia libertà. Sei la seconda donna che bacio e con cui ho rapporti intimi. La prima, una mia carissima amica, anche lei come me attratta esclusivamente da donne ha accettato l’imposizione della famiglia di sposare l’uomo da loro scelto. Mi ha raccontato che quando suo marito ha avuto rapporti sessuali con lei si è sentita “violentata” non provando assolutamente niente. L’ha da subito ingravidata ed ora ha un figlio”.
“Samah per me è la prima esperienza con una donna e devo confessarti che mi sta piacendo tantissimo. E’ molto più dolce e tenera rispetto al rapporto con un uomo. Sei tu che mi hai coinvolta e stregata. Fin dalla prima volta che ti ho vista ho sentito un qualcosa di diverso nei tuoi confronti. Una sensazione bellissima”
Samah mi ha risposto: “anch’io come ti ho incontrata ho avuto una sensazione particolare diversa rispetto a tutte le altre donne finora incontrate. Il tuo sorriso, il tuo sguardo, la tua voce, il tuo interessamento mi hanno coinvolta tutta sentendo il mio corpo tutto in fibrillazione per te. Quando mi hai invitato a vivere a casa tua ho tanto desiderato che si avverasse questo momento”
Le mie mani, dopo aver percorso tutto il suo corpo sono arrivate alla sua intimità completamente bagnata dai suoi umori vaginali. Ho sentito il suo clitoride gonfio che ho cominciato a trastullare con le mie dita vedendo nello sguardo e nei suoi occhi la sensazione di piacere che le stavo trasmettendo. Sono scesa con le mie dita tra le sue labbra stuzzicandole tutte. Le ho chiesto: “Sei ancora vergine?”. Lei mi ha risposto di Si. Mi sono infilata sotto le coperte. Con la bocca ho ribaciato i suoi seni, succhiato i suoi capezzoli scendendo successivamente a baciarle e a leccarle il pancino piatto, il suo ombelico, il suo pube sino ad arrivare alla sua intimità. Lei ha aperto completamente le sue gambe accogliendo il mio viso e la mia bocca. E’ un immagine bellissima vedere l’interno rosa della sua intimità in contrasto con la sua pelle oscura. La mia lingua ha penetrato le sue grandi labbra un po’ sporgente sino all’entrata della sua vagina muovendosi come un cazzetto che la volesse scopare tutta. Dal contorcersi del suo corpo e dai mugolii espressi da Samah notavo come il suo piacere stesse arrivando alle stelle. “Non smettere… continua ti prego…. È troppo bello…. sto godendo tantissimo…. Continuaaaa….” Questi erano i messaggi che Samah mi mandava. Io incitata da lei ho continuato nella mia azione scendendo successivamente con la mia lingua sino ad accarezzare i suoi glutei ed il suo buchetto, anch’esso vergine.
Una volta raggiunto l’orgasmo Samah mi ha detto: “Ora tocca a me”. Adesso era lei che baciava tutto il mio corpo e lo accarezzava con la sua lingua. Giunta alla mia intimità ha cominciato a leccarmi raccogliendo e bevendo tutti i miei umori diventati ormai abbondanti. La cosa mi ha fatto raggiungere un piacere inaspettato più intenso di quelli finora provati con gli uomini. Sapendo di non essere più vergine Samah mentre con la lingua continuava a stuzzicare il mio clitoride ha infilato delicatamente due dita nella mia vagina. Come sono entrate il mio corpo ha avuto un sussulto. Le ha fatte andare avanti e indietro dentro me come fosse un cazzo che mi scopava tutta. Non è passato molto che anch’io ho avuto un orgasmo da urlo ed ho squirtato del liquido che lei prontamente ha raccolto. Non sono solita a squirtare: mi succede soltanto quanto il mio orgasmo raggiunge il vertice massimo.
Soddisfatte ci siamo addormentate completamente nude l’una a fianco all’altra scambiandoci ancora dolci baci della “buona notte”.
Al mattino, al mio risveglio ho visto entrare in camera Samah ancora nuda con un vassoio con due tazzine contenenti un caldo caffè: Sorridendomi mi ha detto: “buongiorno amore mio”.






scritto il
2024-10-11
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