Schiava e regina
di
Gisella gis
genere
sadomaso
Capitolo primo. Il mio nome è Gisella, ma tutti mi hanno sempre chiamato Gis. Sono nata 33 anni fa in una cittadina dell'Italia settentrionale. Ho sempre avuto un carattere remissivo e sono cresciuta col mito dell'uomo macho che ti mette sempre in riga e ti manda all'angolo quando fai qualcosa di sbagliato. A questo si è aggiunto che qualche mese fa ho fatto morire i miei genitori. Ho avuto una brutta discussione con mio padre che arrabbiato è uscito di casa ed è morto in un incidente stradale. Mia madre è morta di crepacuore qualche mese dopo. Tutti mi dicono che non è colpa mia, che sarebbero morti lo stesso, che è stato il destino, ma più me lo dicono e più io mi convinco che è stata colpa mia, che devo espiare, che devo essere punita. Sono rimasta in mezzo ad una strada, senza nemmeno i soldi per pagare un affitto. Sono stata attratta da un inserzione in un sito BDSM. "Vuoi essere la mia regina nel pubblico e la mia schiava nel privato? Avrai vestiti, gioielli, vacanze, lussi, ma anche tanta sofferenza. Sarai regina, schiava, moglie, previo addestramento." Subito contattai la persona in questione. Era un ricco imprenditore di una città dell'Italia centrale, dai gusti particolari. Dopo parecchi contatti on line e telefonici lo raggiunsi. Sapevo già che ci saremmo sposati il 6 ottobre. Arrivai a casa sua il 28 luglio. Vittorio, 26 anni, era più piccolo di me, era davvero un bell'uomo. Mi innamorai subito di lui. Appena arrivata mi fece spogliare nuda, accarezzò il mio seno, porto una quinta di reggiseno, sfiorò con le dita i capezzoli, prese in mano la mia vagina. Facemmo l'amore sul pavimento. Ho goduto come una troia. Subito si rivestì, fece una telefonata:"Enrichetta, puoi venire". Chi è Enrichetta?chiesi. Feci per rivestirmi, ma mi fermò. Rimani come sei. Un attimo dopo arrivò Enrichetta, era una bella donna sulla settantina, ben vestita, ben truccata. Enrichetta, ti presento la tua allieva. Enrichetta sarà la tua ombra nella tua versione schiava, a lei devi cieca obbedienza, è l'unica che può punirti senza chiedermi il permesso e mi riferirà tutto quello che farai nel bene e nel male. Gioia mia, io ho poco da dirti, mi disse Enrichetta, riga dritto e andremmo d'accordo, riga storto e avrai le tue belle gatte da pelare. Io e il tuo padrone non conosciamo la parola perdono, sarai punita ad ogni minimo errore, ad ogni minima mancanza. Comportati bene e avrai tutto da guadagnare, comportati male e ne piangerai le conseguenze e ti assicuro che saranno lacrime amare. Hai capito? Si certo. La risposta non è completa. Si certo signora Enrichetta. Sottoscrivo appieno quello che ha detto Enrichetta, concluse il padrone. Enrichetta puoi ritirarti. Noi cominciamo subito l'addestramento.
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commenti dei lettori al racconto erotico