Mio papino

di
genere
incesti

I miei si sono separati quando io ero piccolo, e fino alla maturità, ho vissuto con mamma e mia sorella, in una grande casa con vari appartamenti, dove vivevano le mie zie.
Quindi, l'unico maschio permanente ero io, anche se poi di sera arrivavano i vari amanti delle donne, compresa mia madre, zio Gianni, come lo chiamavo io, regolarmente frequentava il letto di mamma, e spesso mi capitava di vederlo nudo per casa, o mentre scopava e inculava mamma.
La mia non è mai stata una famiglia di bachettoni, anzi, la nudità, il toccare il corpo di mia sorella o di mamma non era tabù, anzi.
Spesso mi sistemavo in grembo a mamma e le succhiavo i capezzoli come facevo da piccolo, e non le dava fastidio, anzi ci scherzava sù, e mi lasciava fare.
Con mia sorella, ivece era diverso, avevamo sette anni di differenza, era una donna a tutti gli effetti anche se era una ragazza, e così, la vedevo spesso nuda, avevamo la camera in comune, fù lei a convincermi a leccarla trà le gambe, e così la facevo godere e succedeva spesso, in cambio mi lasciava indossare il suo intimo, le sue autoreggenti, e col passare del tempo mi insegnò a truccarmi.
Il mio impulso verso il mio stesso sesso decisamente prendeva sempre più corpi, e lei lo sapeva bene, come poi lo seppe mamma, visto che si confidavano trà loro.
Crescendo incominciai a frequentare un compagno di scuola, un ragazzo carino, deciso, un maschio alpha diciamo, mi prese sotto la sua ala protettiva, visto che erogracile e leggermente effemminato.
Dopo circa sei mesi, di frequentazione amichevole, un pomeriggio che ero da lui per i compiti, mi chiese di andare in camera della madre, assente per un paio di giorni, e di indossare delle cose che avrei trovato sul letto, mi recai in camera e vidi appoggiato sul letto reggicalze e calze, e una vestaglietta rossa trasparente, indossai e mi recai in bagno, trovai i trucchi della madre e mi truccai per bene, e poi lo raggiunsi.
Flavio mi abbracciò, e mi baciò, lo sapevo che eri una ragazza, lo sapevo, la mia frocetta, eccola, e infilò la mano trà le mie gambe, afferrò il mio cazzo duro, e iniziò a sefarmi.
Ci guardavamo negli occhi, io socchiudevo i miei ad ogni colpo di sega, e in pochi attimi sborrai nella sua mano.
La portò alla mia bocca e mi fece leccare il mio seme, e poi, mi inginocchiai, e gli faeci il mio primo pompino.
Acasa raccontai tutto a mia sorella, che mi diede dei consigli su come farli bene, e poi mi disse che a lì a poco avrebbe voluto di più, e mi diede un flacone di crema, usala piccola mi disse.
Infatti una settimana dopo, mi rese donna, violò la mia verginità con il suo grosso cazzo, mi sfondò il culo a colpi di cazzo facendomi godere.
La nostra relazione durò un pAIo d'anni, e poi la sua famiglia scoprì tutto, e fù scandalo, la madre venne dalla mia e fece una scenata pazzesca, e così mi sputtanò per tutto il paese.
Và da solo che mi dovettero allontanare, e così mi trasferii da mio padre, che vive a Milano.
Papà era al corrente della mia natura, anche se non sapeva ancora della mia relazione con Flavio, pensava che fossi solo attratto dal mondo gay, e quando seppe dell'accaduto, mi chiese spiegazioni.
Eravamo seduti in cucina a casa sua, erano già passati alcuni mesi dal mio arrivo, e a bruciapelo mi chiese: ti sei fatto scopare? risposi di sì,
da quanto tempo? CIRCA DUE ANNI RISPOSI
cazzo ma sei proprio frocio allora, mamma non scherzava, annuii
e ti trvestivi, si e mi truccavo anche
be senti, se ti và puoi continuare a travestirti anche quì, non mi crei problemi.
Così, iniziai a indossare i vari capi che mi aveva regalato mia sorella, mi truccavo, e alla sera, alrientro di mio padre, gli servivo la cena come una devota mogliettina.
La cosa non lo disturbava, anzi, mi faceva i complimenti, sei carina, bel vestito, belle scarpe, quando intravedeva il reggiseno, mi diceva ottima scelta, e col passare delle settimane, iniziai ad essere più provocante.
Nel frattempo papà mi elargiva del danaro per i miei vizi, e per acquistare trucchi, intimo scarpe vestiti, consigliandomi ogni volta, e capivo che mi voleva vestita in quel modo.
Cominciai ad indossare minigonne come piacevano a lui, e lo striminzito intimo, lasciava ben vedere le mie grazie, mostravo le mie coscie con il filo degli slip a loro interno, o la camicetta aperta, che mostrava il reggiseno e le mie piccole tettine.
Intravedevo sotto la sua tuta, il rigonfiamento del cazzo di papà, sempre duro, e così decisi di provarci.
La sera dopo, mi infilai nel culetto uno di quei falli anali, con un inserto a diamante all'esterno, e non misi gli slip, e così, quando mi voltai e mi misi a 90 gradi potè vedere per bene cosa avevvi nifilato nel culetto, e poi mi girai, mostrando il mio cazzo duro scappellato che spuntava dalla micro gonna.
Afferrò il mio cazzo, sollevò la gonna e iniziò a masturbarmi, in silenzio, c'ero riuscita, chiusi gli occhi.
Mi fece venire sulpiatto dove vevo servito la cena, e poi, mi fece sedere sulle sue ginocchia, e mi imboccò, nutrendomi con il mio stesso sperma.
Poi mi baciò, e mi portò a letto.
Lo vidi nudo e vidi il suo cazzo meraviglioso, lo succhiai e mi feci deflorare più e più volte.
Sonopassati cinque anni, e un'operazione al seno, e ora vivo con lui, come sua moglie, lo aspetto tutte le sere, e mentre mangia, io bevo il suo sperma direttamente dalla fonte.
Mescolato al suo cibo, trova giornalmente il frutto delle mie masturbazioni giornagliere, dice che gli danno forza.
E poi trà le lenzuola, come tutte le donne dono gioia al mio uomo, accogliendo il suo cazzo nel mio culo.
Grazie papà, ti amo, e non posso più fare a meno di tè e del tuo cazzo.
scritto il
2024-01-28
6 . 2 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Seghe per mamma

racconto sucessivo

La stalla
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.