Moldavia nuova frontiera del porno: Paese povero, figa a palate a poco prezzo (PARTE PRIMA)

di
genere
dominazione

Ci fermeremo in Moldavia una settimana e l’intenzione è, se non ci sono imprevisti, di girare sei film, praticamente uno al giorno. Tanto non ci sono problemi a trovare le ragazze, è bastato mandare Luigi davanti ad un istituto professionale qui a Kisinet e offrendo 50 euro a testa alle studentesse dell’ultimo anno già maggiorenni è riuscito a reclutarne la bellezza di sessanta. Siamo pieni di figa insomma, per i cazzi ce lo metterò io ovviamente ma anche Luigi e Daniele dovranno darsi da fare parecchio. Il primo giorno di riprese all’Hotel a cinque stelle che abbiamo affittato le dieci ragazze convocate si sono presentate un’ora prima delle riprese. Una, ingenua, ha fatto capire in inglese che “voleva studiare la parte”. Non ha capito che i nostri film porno in pratica non hanno mai trama, si basano su trapanamenti continui di passere, culi e bocche delle ragazze. Comunque dando uno sguardo al salone all’ingresso dove sono lì che aspettano direi che in maggioranza sono proprio delle belle fighe. Bionde, alte e slanciate, quattro in particolare hanno delle tette niente male. “Ok ragazze!” esordisco in inglese non appena i miei due fidati cameramen sono pronti. “Le prime due vengano avanti!”. Mi si presentano una Irina e una Flory che sembrano quasi gemelle. “Fantastiche, che belle gnocche!” esclamo sorridendo e prendendole per la vita. Per vedere quanto sono disinvolte metto una mano sulle tette di una delle due e quella ride divertita. Donne, ovunque sono oche ma almeno qui costano un piatto di pasta e ti danno tutti i buchi. Naturalmente la prima scena la giro io, faccio spogliare le due troiette di turno e intanto mi svesto anch’io. Bene, passere rasate. Culetti niente male. “Giratevi e fate vedere i buchi del culo” ordino facendole mettere con i sederi a favore della telecamera di Luigi che si avvicina e zoomma sui buchi stretti delle due. Mi sembra evidente che siano vergini lì, sarà un piacere sfondarle senza pietà. “Inginocchiatevi e succhiatemi il cazzo insieme” ordino. La più titubante la afferro per le spalle e la spingo giù vicina all’amichetta. Mi prendono il cazzo in mano e me lo iniziano a segare, seguite da vicino da Luigi e Daniele che, come eravamo d’accordo, hanno scelto due angolazioni diverse centrate sull’una e sull’altra. “Succhiate il cazzo” dico spingendo per la nuca Flory, mi sembra (ma tanto dei nomi non me ne fotte nulla). Non sono male queste moldave, lo sanno ciucciare abbastanza bene. Una lecca il mio cazzo dalle palle alla punta e l’altra prende in bocca prima un coglione e poi l’altro e li succhia. Quella all’opera sul mio cazzo ingoia poco così bisogna farle capire come si fa spingendo forte la nuca per costringerla a prendere il cazzo in gola fino ai coglioni. L’altra ha visto come ha fatto l’amica e quando tocca a lei prendere il biscotto sa già come muoversi. Dopo un pompino che mi ha fatto quasi venire è il momento di sventrarle. Ne faccio distendere una (Irina?) su un tavolo e le ordino di aprire bene le gambe che arriva il premio. Con un colpo secco infilo il cazzo fino alla base facendola gemere. Inizia un avanti e indietro violento con affondi secchi sempre più veloci. La troia geme in moldavo ma chissene fotte, l’importante è l’inquadratura del mio uccello che entra ed esce dalla sua figa. Scopata sul primo canale la faccio girare con la pancia in giù, in piedi, appoggiata a novanta al tavolo. Preciso come solo un professionista come me può essere la inculo con un unico colpo che la fa urlare come una vacca al macello. “Eddai che ti piace prendere cazzi, puttana!” le dico in inglese. L’amica la guarda un po’ spaventata, alchè capisco che è ora di cambiare puledra. Voglio approfittare di quella faccia spaventata, di quegli occhi velati di pianto che fanno tanto troietta stuprata. E in pratica uno stupro è: sdraiata sul tavolo prende il mio cazzo in figa gemendo con la voce rotta dal pianto. “Zitta puttana! Ti piace così lo so” rido facendo il pollice in su alla telecamera di Daniele. Dopo che le ho sfondato perbene anche il culo passiamo alla sborrata. Le faccio mettere di nuovo giù in ginocchio a guardarmi smarrite mentre mi sego con il cazzo puntato alla fronte. Vengo sborrando un po’ di più in faccia a Flory e un po’ meno a Irina. Luigi riprende le facce piene di sborra ovunque. Le faccio sorridere e salutare e via dalle palle.
Avanti la seconda coppia di ragazze. Queste due devono già aver avuto notizie dal set perché quella che sembra più grande mi prende per mano e mi implora: “Fate piano per favore, siamo giovani e non siamo abituate”. “Faccio come si fa in un buon porno cara mia. Avete accettato e firmato? E adesso vi sfondiamo come ci pare”. Faccio segno a Luigi di mollare la sua telecamera e sfoderare il suo cazzo per affiancarmi. In questo modo le possiamo mettere in ginocchio ciascuna davanti a un cazzo e l’inquadratura passa da una bocca infarcita di carne all’altra. Dopo un buon quarto d’ora di pompino passiamo alle passere e devo dire che ci facciamo una chiavata con i fiocchi, le due sembrano già aver preso un buon numero di cazzi e gemono di piacere. L’inculata è più sofferta, soprattutto per quella che sembra più piccola perché urla come se Luigi la stesse sventrando.
Approfittiamo di essere due stalloni sul set per fare qualche doppia. Per non avere casini scegliamo la più grande e la prendiamo in mezzo a sandwich. La combinazione cazzo mio in culo e cazzo di Luigi in figa è ormai collaudata da molti film e anche stavolta viene a meraviglia. La troia prima urla poi geme poi biascica qualcosa nella sua lingua che sembra una preghiera finchè, sincronizzati come due gemelli, Luigi ed io sborriamo nei buchi. Daniele riprende i nostri cazzi che escono trionfanti e lo sperma che cola dalla figa e dal culo della puttana di turno. Arrivati a fine giornata facciamo rivestire tutte le ragazze e le congediamo con 50 euro in mano a testa. Sarà il fatto di toccare con mano quella che per loro è una grossa somma ma se ne vanno quasi tutte sorridenti. Una addirittura mi ringrazia e si offre per un altro film, ma io la mando via con una pacca sul culo: “Vai puttana, ti abbiamo già usata non servi più”.
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scritto il
2023-08-10
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