Storia di un brevetto

Scritto da , il 2023-03-16, genere masturbazione

Cose che il tempo non cambia si succedono negli anni trovando un terreno fertile su cui germogliare. Così credettero Luisa ed Alberto nel rivedersi dopo 39 anni.
Era la prima volta per lui, lei era un po' più esperta quel pomeriggio afoso da adolescenti, dietro agli scogli. Furono di una spontaneità inattesa entrambi. Poi restarono amici. Lui era innamorato folle di una ragazza. Lei sperimentava, non sapeva ancora cosa voleva dalla vita. Né lo sapeva quando lo rivide, in giacca sportiva, con un po' di barbetta, lo stesso sguardo perso nella sensualità di lei che gli stava di fronte, con qualche ruga che aggiungeva mistero al suo portamento ora sicuro. Un uomo ora, ma ancora perso, ancora più piacevolmente.
Le rughe di lei, invece, raccontavano esperienze diverse, e raccontarono infatti di avere cambiato vari lavori e vari compagni. Non lui. Felicemente sposato con un lavoro sicuro. Che lavoro? Quando lui disse: ingegnere meccanico, lei non pote' trattenersi dal ridere. Ma scherzi dai, ormai saranno 60 anni che gli ingegneri meccanici faticano a trovare sicurezza economica. Dopo il boom degli anni venti, dopo che folle oceaniche iniziarono a scegliere questa strada abbagliati dal mito della sicurezza economica a dall'avvento femminile alle STEM, ora, verso fine del primo secolo del terzo millennio, la domanda di lavoro eccedendo l'offerta aveva reso l'ingegnere meccanico un lavoro mediamente squallido, come erano divenuti i prof alla fine degli anni 40. I prof, che invece ora erano risaliti nella scala del prestigio sociale, e Luisa ne faceva orgogliosamente parte. Ma non per questo prese ad umiliare Alberto, anzi, dopo una iniziale gioiosa ironia colse il suo sguardo sornione quando prese a ribattere che lui stava esplorando un nuovo settore, in cui la sua azienza gli stava dando piena fiducia, grazie alla sua idea.
Da ragazza lo aveva conosciuto abbastanza da avere capito che non millantava, e quando lei chiese quale fosse questo settore, e lui rispose: ogni cosa a suo tempo, lei si lascio intrigare, anche perché iniziarono a flirtare così bene che lei dubito' che lui vivesse davvero un matrimonio felice come aveva detto.
Si videro un'altra decina di volte. Alberto non fece avance, e lei nemmeno, ma ad un certo punto lui confessò che per la prima volta da tanti anni desiderava un'altra donna, e si era reso conto di non provare per la moglie nulla di speciale .
Luisa si bagno' all'istante, ma tacque e represse la sua l'eccitazione. Il gusto del preludio la prese fino in fondo, e non volle che la più piccola parte di esso andasse perduta.
Alberto prese il discorso alla lontana, rendendo gli slip di Luisa sempre più bagnati. Poi, tutto ad un tratto le chiese: vorresti sperimentare la mia invenzione ? Quella per cui la mia azienda mi sta dando fiducia? Hanno già stanziato 500.000 euro per portare avanti le ricerche e mettere a punto una campagna pubblicitaria, ma c'è bisogno di qualche altra volontaria. Tu saresti la mia preferita, anzi, l'unica preferita. Mia moglie non sa nulla. Crede ancora ch'io sia uno dei tanti della mia professione sfigata.
Luisa, completamente spiazzata dal cambio di registro, col volto improvvisamente triste, chiese in che consisteva questa invenzione. Lui, con uno sguardo di una sensualità che lei, pure esperta, ancora non conosceva, disse: non posso rivelarlo ora, ma è un'opera di ingegneria sessuale.
Luisa si alzò badando bene di far finta di far cascare la coca cola sulla sedia ed asciugarla, quando invece erano gli umori della sua fica che impazziva di gioia, quindi disse di sì.
In un luogo appartato, si baciarono, toccarono. Lui le ficco' un dito nel culo, poi due, poi tre, poi con l'altra mano le lavorò il clitoride. Lei arrivò e poi gli fece un pompino. Poi lo invitò a casa sua la sera dopo, ma lui rifiutò, dicendo: ora inizia l'esperimento. Domani ti porto un regalo.
Luisa, incantata dalla sua sicurezza, si bagno' di nuovo, ed il giorno dopo, mentre gli studenti svolgevano il compito di matematica, non li sorveglio' proprio e qualcuno copio'. Perfino in Italia si erano tolti il vizio della disonestà e stavano comprendendo il senso della civiltà e della competenza, ma qualche coglione resisteva.
Si videro al bar dove erano andati anni addietro . Ora il bar era al centro di uno splendido centro commerciale, in una serra molto fine. Pareva tutto fosse cambiato, perfino le loro voglie. Tanti anni addietro si erano congedati perché lui era innamorato di un'altra e la aveva usata come prima volta per arrivare sicuro con l'altra. Tanti anni fa era un congedo da una scopata qualunque , ora un inizio di una serie di scopate con uno sposato che la attizzava da morire.
Il regalo inatteso era un paio di jeans di pelle con il didietro come un cuscino morbido. "Ma che è sta cosa strana?" Lui rispose distrattamente che era un rigonfiamento che attivava dei sensori che lo avrebbero fatto eccitare nel vederla camminare, da lontano. La vera invenzione era altro.
Il giorno dopo lei indosso' il regalo come d'accordo, naturalmente senza slip, lui la segui'.
Quando iniziò a camminare sulla strada di campagna, secondo le istruzioni che le aveva dato lui, accadde il portento. Man mano che lei si eccitava al pensiero che lui la seguiva da lontano sentiva qualcosa di duro che cresceva lentamente dietro al suo buco del culo, cresceva e penetrava, lentamente, poi sbatteva. Poi un'altra cosa dura le entrò nella fica, sbattendo. Tanto sopraffatta dal piacere si spoglio' lì, in piena campagna, sul prato , e si accorse di avere un dildo nella fica ed uno nel culo, ciascuno facendo il proprio dovere con una diligenza ammirevole. Arrivarono due ragazzi, su invito di Alberto, a godersi lo spettacolo. Quando lo ebbero duro al punto giusto se la presero, uno avanti ed uno dietro. Alla fine restò sul prato lei sola, il pantalone di pelle come era prima. Dei dildo nessuna traccia. Ne chiese notizia ad Alberto, ma lui non rispose, la guardò e lei capi' che non gliene fregava della risposta, ora voleva solo che Alberto le sfondasse il culo, il dildo ed i ragazzi erano solo stati un debole preludio.
La campagna di sera è romantica, e quella sera calo' improvvisa, con delle stelle incredibili, ma a loro due le stelle non ispirarono sentimenti nobili, solo porcherie. Dopo averle ficcato nel culo fiori di campagna, penne, plug di varie dimensioni, tra un'inculata e l'altra se la scopo' perfino nella fica, adeguatamente protetto da preservativo, solo per poterle infliggere un'inculata finale, la più potente che lei avesse mai conosciuto.
Finalmente Luisa aveva scoperto la sua vocazione, non era l'insegnamento come stava iniziando ingenuamente a credere, ma le voglie anali.
Lui invece lasciò la moglie e si portò la figlia a vivere con sé. La figlia ora quindicenne non seppe mai di quella compagna nascosta e delle turpi scopate che continuarono a farsi finché i fisici lo consentirono.
Luisa ed Alberto non si innamorarono mai, continuarono così a godersi la vita, mentre contemporaneamente avevano amicizie ed affetti che rispettavano. Continuarono ad usare altri uomini, altre donne consenzienti per accrescere i loro piaceri vaginali, anali, orali.
Ebbene cari amici, questa è la storia dell'ormai ben noto dildo a sensori umorali, che voi già usate da tanti anni, che indossate come un pantalone e che si trasforma in un doppio dildo per le femmine, uno singolo per i maschi. Basta eccitarsi un poco che si attiva e si trasforma nel migliore preambolo alle vostre inculate con chi vi pare, per tornare ad essere un pantalone di pelle appena siete paghi.
Però ragazzi, siate seri, piantatela di fare scherzi da prete ai vostri amici e farlo passare per un paio di pantaloni normali, per poi farli trovare in situazioni imbarazzanti. È vero che ormai nel 2090 nessuno si scandalizza più, però avete fatto fallire il mercato dei pantaloni di pelle, non mi sembra giusto nei confronti dei poveri russi che da poco si erano ripresi dopo i disastri di Putin!

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