L'artista e Lidia Parte II
di
Leonida300
genere
feticismo
"Shhhhh, stai zitto." Mi zittisce mettendomi l'alluce sulle labbra....
La mia eccitazione in quel momento sale alle stelle esattamente come la mia erezione.
"Lo vedo che hai il cazzo duro, si sente persino l'odore, mischiato a quello dei miei piedi e questa cosa ti eccita davvero tanto vero?" Fa', poggiandomi un piede in faccia e l'altro sul cazzo, che, vorrebbe solo uscire dai pantaloni.
"Fattelo bastare." Afferma con tono imperativo mentre con un piede preme sul mio cazzo e con l'altro mi tappa il naso con le dita.
"Prova solo a toccarmi con le tue mani e te le spezzo. Non hai il diritto di guardarmi negli occhi, figurati di toccarmi anche solo i piedi. Ritieniti fortunato che io ti abbia concesso l'onore di farti ammirare i piedi di una dea da vicino."
"Per oggi va bene così. Ci vediamo tra una settimana per iniziare il quadro. Ah, un ultima cosa... Non devi assolutamente masturbarti, sono stata chiara?!" Esclama lei, mentre mi butta a terra e si siede sul mio petto.
"Siete stata chiarissima!"
"Manca qualcosa alla fine della frase!" Risponde lei, arrabbiata mentre mi mette un piede alla gola.
"Voglio che mi veneri come una divinità!"
"Si mia signora!"
"Bene, pulisci tutto e fatti trovare pronto tra una settimana. Non vorrai mica una punizione?"
"No, assolutamente no, mia dea"
Questa imponente sensazione di sottomissione nei suoi confronti mi fa eccitare più di ogni altra cosa su questo mondo. Avrei voluto leccare ogni centimetro del suo corpo partendo dai piedi, sino ad arrivare alle gambe, poi al suo culo, alla sua schiena, ma so che non mi è permesso, riuscirò a trattenermi una settimana senza pensare all'accaduto?
La settimana è passata e sono riuscito a non masturbarmi, oggi dobbiamo iniziare a dipingere il suo quadro, passo a prenderla sotto casa e stavolta lei si era truccata, non eccessivamente come suo solito, un rossetto nude color carne, un po' di eyeliner e giusto un pizzico di fondotinta. Indossa un normalissimo jeans, che però lascia intravedere perfettamente ogni sua curva della parte inferiore del corpo, un paio di stivaletti chiusi di pelle con un tacchetto che si abbinano perfettamente al giubbino di pelle che ha indosso sulle spalle, sembrava pronta per uscire un qualsiasi venerdì sera.
Entra in macchina, mi saluta e ci avviamo verso il mio studio.
Non mi aspettavo che fosse tornata la Lidia tanto gentile e simpatica di sempre, mi ha fatto quasi strano vederla così dopo che mi ha letteralmente scopato il cervello la settimana prima. Sembrava che nulla fosse successo. Non avevo intenzione di fare di nuovo una figuraccia e decido di trattenermi, anche una volta arrivati a casa, tutto d'un pezzo, caffè macchiato per sua signoria e via.
"Adoro casa tua, è molto... Come dire... Si vede che è la casa di un'artista." Fa' lei mentre si guarda intorno.
"Lo prendo per un complimento" rispondo io sorridendo.
"Allora? Vogliamo metterci al lavoro?" Aggiungo mentre indosso il grembiule per non sporcarmi di pittura.
"Certamente, vado a cambiarmi allora"
"A cambiarti?" Chiedo, confuso
"Si, hai sentito bene, dovrò pur entrare nel personaggio, no?" Risponde lei.
Non avevo notato che con sé, aveva uno zainetto, presumibilmente con il ricambio.
Lei si avvicina a me con un ghigno malizioso sul suo viso, il rumore dei suoi stivali rimbomba nella stanza, si avvicina sempre di più e il mio cuore inizia a battere sempre più forte, la sua decisione nel fare questo gesto era impressionante, non si era scomposta minimamente.
Arriviamo quasi a baciarci tanto che era vicina e improvvisamente inizia a spogliarsi, prima il giacchettino di pelle, poi la maglietta, poi il jeans. Questo era uno spettacolo alla quale mai avrei pensato di assistere, non potevo credere che fosse così bella da vicino. Inevitabilmente il mio cazzo si fa duro e cerco di nasconderlo, ma lei sapeva che mi stavo eccitando terribilmente, sorride e fa'...
"Levami gli stivali."
Non rispondo nemmeno, sorrido ed eseguo il suo ordine, mi siedo sullo sgabello di fronte alla tela e lei mi poggia prima un piede e poi l'altro sulla gamba. La sua sicurezza mi lascia senza parole, nel frattempo si gira, prende lo zaino e si inizia a cambiare.
Indossa una tonaca completamente bianca che lascia intravedere una delle sue gambe, le sue braccia ed il suo seno, essendo molto scollata, si riempie di bracciali e gioielli di ogni tipo color oro, persino cavigliere, unite a dei sandali che andavano allacciati lungo tutta la gamba, una corona di alloro e delle treccine nei capelli, ornate con dei piccoli anellini d'oro. Il mio sogno è diventato realtà, dipingere una dea greca.
"Che fai lì impalato? Sei rimasto senza parole dinnanzi ad una dea?" Chiede scherzosamente.
Io nel frattempo sono rimasto a bocca aperta, non mi aspettavo che potesse diventare ancora più bella di come già è.
"M..Mettiti in posa." Rispondo io balbettando.
"Così?" E si mette in posa come farebbe la vera regina dell'Olimpo, con uno sguardo deciso e dominante, volto verso l'infinito, seduta sul suo trono che aspetta solo di essere venerata.
Per me è perfetta già così com'è, ma decido di approfittarne per godermi lo spettacolo.
"Mmh... Secondo me sei troppo tesa, sciogliti"
Con questa scusa proviamo mille pose differenti per almeno 40 minuti, ognuna più eccitante dell'altra, lei ovviamente stava al gioco e non sembrava dispiacerle.
"Inizia a fare caldo" affermo io, mentre mi tolgo la maglia, sono rimasto solo con il grembiule ed il jeans, lasciando ammirare la mia schiena e le braccia, che, nonostante la mia modestia, devo ammettere che sono invidiabili. Lei, visibilmente imbarazzata, distoglie lo sguardo.
A quel punto ho capito, quanto sì, gli piacesse dominare, gli riesce anche bene, ma quanto il suo dominio sia facilmente contrastabile e che non ci voglia parecchio per farla vacillare, come se gli piacesse fare entrambe le cose e a me questa cosa eccita molto.
Inizio a dipingere e una pennellata dopo l'altra la situazione si scalda sempre di più con battutine a sfondo sessuale, flirt e cambi di posizioni sempre più ambigue ma mai volgari.
Dipingerla credo sia la cosa più eccitante che mi sia mai capitata in vita mia, vederla in questo stato è una gioia per gli occhi. Completamente spogliata della sua anima e dei suoi sentimenti, buttando giù quella che alla fine è solo una maschera che ognuno di noi mette quando esce di casa. Era una situazione molto intima, ancor di più di quella della settimana prima con l'allenamento.
Mi sarebbe piaciuto scolpire con le mie stesse mani il suo corpo divino, ma credo che non ne sia in grado così, faccio del mio meglio affinché il quadro la soddisfi e dopo una pennellata dopo l'altra mi eccito sempre di più al pensiero di star contribuendo a questa opera d'arte.
"Vieni a vedere se ti piace come sta venendo" gli chiedo, soddisfatto del mio lavoro fino ad ora.
Il battito del mio cuore accelera, sperando che gli piaccia, lei lo guarda, e dopo qualche secondo di silenzio...
"È magnifico!" Urla commossa quasi osservando quella che è la rappresentazione più smisurata del suo ego.
Mi abbraccia da dietro e mi sussurra all'orecchio...
"Bravo, continua così..." Mentre mi infila una mano sotto al grembiule e mi strizza un capezzolo.
Questo gesto mi ha totalmente deconcentrato e mentre si appresta a tornare alla sua postazione, con una mano decido di toccarmi mentre con l'altra continuo a dipingere, non riesco più a resistere, so che non si dovrebbe fare ma la lussuria nei suoi confronti mi sta consumando, in fondo non può vedermi, ha davanti la tela e poi ho anche il grembiule che copre tutto.
Il respiro si fa' sempre più pesante, la mano va sempre più veloce e l'orgasmo si fa' sempre più vicino, lei mi guarda, ma non sa quel che sta accadendo dietro quella tela.
Dopo pochi minuti raggiungo il culmine del piacere, ma decido di fermarmi poco prima e trattenere l'eiaculazione, qualsiasi movimento o toccatina rilascerebbe tutto il mio liquido seminale nei pantaloni, sono davvero al limite, affannato ed impaurito dal fatto che potrebbe avermi sentito.
"Non ho detto di fermarti" Dice, con tono molto deciso.
Mi si è gelato il sangue.
"Mi hai sentito? Non è una richiesta, continua."
"Non capisco, sto dipingendo, vuoi venire a vedere?" Rispondo io, mentre sudo freddo.
Lei si alza dalla sua postazione, viene verso di me, mi mette un ginocchio sul cazzo e dice
"Continua a fare quello che stavi facendo, su, voglio vedere!" Esclama lei.
"Ma io..."
"MUOVITI!!" Urla mentre preme con il ginocchio sul mio cazzo.
Questo gesto fa uscire un po' di sperma dalla mia cappella essendo al limite dal venire immediatamente.
A quel punto decido di fare il passo più lungo della gamba, mettendogli una mano in mezzo alle cosce, scoprendo così che era estremamente eccitata dalla situazione.
"Ma che cazzo fai!" Esclama lei con un sussulto ed un gemito di piacere.
A quel punto la prendo per i capelli e la bacio, lei continua a premere il suo ginocchio sul mio cazzo, provocando in me ancora più eccitazione.
Le sue labbra sono divine, il fatto che io la stia baciando così intensamente mentre ci teniamo al guinzaglio entrambi mi arrapa moltissimo.
"Non permetterti di venire, la prossima volta che ti becco a segarti mentre mi guardi.. te lo spezzo questo cazzo che ti ritrovi in mezzo alle gambe." Mi ordina lei, con tono imperativo, mentre si distacca.
"Si è fatto tardi, per oggi va bene così" Dice lei mentre si cambia e si appresta ad andare alla porta.
Non abbiamo più parlato per tutto il tragitto fino a casa sua, a stento mi ha salutato. Due giorni dopo, riprendiamo con il quadro, stavolta toccava dipingere alla parte inferiore del corpo.
Solito caffè macchiato e ci mettiamo al lavoro, inizia di nuovo a far caldo e l'eccitazione in me sale tra una pennellata e l'altra, dipingendo quelle curve così perfette e sinuose e quei piedi ben curati e smaltati di bianco.
Dopo qualche ora a posare, stanca morta mi chiede:
"Ci prendiamo una pausa? Posare per ore ed ore è stancante"
"Certamente, vuoi un bicchiere d'acqua?" Gli chiedo io.
"Si, grazie, naturale se possibile." Risponde lei, affaticata.
"Ho notato anche gli altri lavori in casa tua. Sono davvero belli, dove trovi l'ispirazione per fare tutti questi bei quadri?" Mi chiede, incuriosita.
"Beh, di solito dipingo di notte, mi viene quasi naturale se aggiungo un po' di vino mentre lavoro" rispondo, ridendo.
"Vino eh? Non mi aspettavo che bevessi con il fisico che hai" risponde accennando ad un sorriso malizioso.
"Aggiungiamo un po' di naturalezza a questo quadro?" Chiedo io sorridendo, lei accenna ad uno sguardo malizioso e si fa versare prima uno, poi due, poi tre e così via calici di vino, sino ad arrivare a farci 3 bottiglie insieme.
Un po' brilli a quel punto lei mi chiede:
"Come mai ti piacciono così tanto?"
"Come scusa?" Rispondo io confuso.
A quel punto lei si mette a ridere singhiozzando per via del vino e mi mette un piede sul cazzo e l'altro in faccia, entrambi leggermente sudati.
"Questii" dice lei ridendo.
Mi si fa immediatamente il cazzo duro e il respiro pesante, la voglia di perdermi nel suo profumo e di lasciarmi andare è tanta, ma provo a resistere e negare tutto, quando lei...
"Visto, ti si è fatto il cazzo duro immediatamente, hai il fetish dei piediii" afferma lei, ridacchiando e finendo l'ennesimo calice di vino.
Io, per evitare di essere preso ulteriormente in giro provo a dargli una risposta sensata e scientifica, ricordando i libri sulla sessualità letti in precedenza di Freud, ovviamente fallendo miseramente, intercettato dall'effetto del vino in testa.
"Shhhh, smettila di sparare stronzate. Leccameli, puoi farci quello che vuoi se ti piacciono così tanto, tanto a me non costa nulla!" Esclama lei, ridacchiando.
Ancora più eccitato di prima non so se continuare a resistere o lasciarmi andare, quando improvvisamente...
"Venera la tua dea, avanti!" Esclama lei, cambiando completamente tono.
A quel punto non ci ho visto più e ho iniziato a respirare a pieni polmoni il suo profumo, così intenso ed inebriante, ho iniziato a baciare ogni centimetro dei suoi piedi, mentre lei assisteva, compiaciuta e gemeva eccitata.
Una leccata dopo l'altra, dalle piante, alle caviglie, al collo del piede, tutto, per poi pian piano salire per venerare le sue gambe così perfette che farebbero invidia a qualsiasi donna.
"Continua, non ti fermare!" Esclama lei, gemendo di piacere.
A questo punto inizio a baciarla sempre più intensamente, mettendogli una mano in mezzo alle gambe per stimolargli il clitoride, ormai fradicio.
Con il piede che fino ad adesso ho leccato mi sbottona i pantaloni ed inizia a sfregarlo sul mio cazzo, duro come il marmo che ha scolpito Michelangelo.
"Wow.. non me lo aspettavo così!" Esclama lei, sorpresa dalle dimensioni.
Inizia a sfregare il piede sempre più velocemente, e rapidamente aggiunge anche l'altro mettendosi il cazzo fra le piante, iniziando a segarmi con i piedi.
Questa sensazione di sottomissione nei confronti di una donna mi eccita parecchio, non resisterò a lungo, penso io.
"Ora leccami i piedi!" Mi ordina lei.
Non ci penso due volte a privarmi di questo piacere, così recondito e proibito.
"Mi stai dicendo che se ti facessi vedere il mio culo non ti ecciteresti così tanto? Ma guardati, ridotto a leccare i piedi di una dea." Dopo averlo detto, si alza e inizia a schiacciarmi il cazzo con un piede, mentre con l'altro mi tiene per la gola.
"Ti piace così eh? Sottomesso da una donna. Che porco che sei!" Esclama.
"Ne voglio di più!" Aggiunge Lidia, urlando.
Nemmeno il tempo di finire la frase che si siede sulla mia faccia, togliendomi il respiro con il suo culo enorme che si ritrova.
"TI ECCITA PIÙ QUESTO O I PIEDI?!" Esclama lei, urlando.
Io non potendo rispondere, senza ossigeno con la faccia immersa nel suo culo, inizio a segarmi, preso dall'eccitazione.
"Ma guarda te..." Aggiunge con fare scocciato.
"Leccami anche il culo. Veloce! Voglio essere venerata come una dea! Dev'essere un onore per te poter leccare il mio culo!" Esclama, compiaciuta, iniziando a muoverlo con la mia faccia in mezzo.
Inizio ad alternare linguate tra l'ano e la vagina, infilandoci anche la lingua dentro per far godere maggiormente la mia dea.
Sentivo i suoi gemiti, sempre più forti e desiderosi di averne di più.
Inizia, così a segarmi con i piedi mentre gli leccavo entrambi i buchi, ma io ero arrivato quasi al capolinea, non eiaculavo da più di una settimana, finalmente lo stavo per fare, però, lei accorgersene, si ferma e mi blocca anche le mani in modo da non farmi segare.
"Non sborri finché io non sono soddisfatta, chiaro?!" Urla, tirandomi uno schiaffetto sul cazzo.
Io, sofferente, godo ancora di più, sottomesso al suo volere.
**Continua nella parte tre**
La mia eccitazione in quel momento sale alle stelle esattamente come la mia erezione.
"Lo vedo che hai il cazzo duro, si sente persino l'odore, mischiato a quello dei miei piedi e questa cosa ti eccita davvero tanto vero?" Fa', poggiandomi un piede in faccia e l'altro sul cazzo, che, vorrebbe solo uscire dai pantaloni.
"Fattelo bastare." Afferma con tono imperativo mentre con un piede preme sul mio cazzo e con l'altro mi tappa il naso con le dita.
"Prova solo a toccarmi con le tue mani e te le spezzo. Non hai il diritto di guardarmi negli occhi, figurati di toccarmi anche solo i piedi. Ritieniti fortunato che io ti abbia concesso l'onore di farti ammirare i piedi di una dea da vicino."
"Per oggi va bene così. Ci vediamo tra una settimana per iniziare il quadro. Ah, un ultima cosa... Non devi assolutamente masturbarti, sono stata chiara?!" Esclama lei, mentre mi butta a terra e si siede sul mio petto.
"Siete stata chiarissima!"
"Manca qualcosa alla fine della frase!" Risponde lei, arrabbiata mentre mi mette un piede alla gola.
"Voglio che mi veneri come una divinità!"
"Si mia signora!"
"Bene, pulisci tutto e fatti trovare pronto tra una settimana. Non vorrai mica una punizione?"
"No, assolutamente no, mia dea"
Questa imponente sensazione di sottomissione nei suoi confronti mi fa eccitare più di ogni altra cosa su questo mondo. Avrei voluto leccare ogni centimetro del suo corpo partendo dai piedi, sino ad arrivare alle gambe, poi al suo culo, alla sua schiena, ma so che non mi è permesso, riuscirò a trattenermi una settimana senza pensare all'accaduto?
La settimana è passata e sono riuscito a non masturbarmi, oggi dobbiamo iniziare a dipingere il suo quadro, passo a prenderla sotto casa e stavolta lei si era truccata, non eccessivamente come suo solito, un rossetto nude color carne, un po' di eyeliner e giusto un pizzico di fondotinta. Indossa un normalissimo jeans, che però lascia intravedere perfettamente ogni sua curva della parte inferiore del corpo, un paio di stivaletti chiusi di pelle con un tacchetto che si abbinano perfettamente al giubbino di pelle che ha indosso sulle spalle, sembrava pronta per uscire un qualsiasi venerdì sera.
Entra in macchina, mi saluta e ci avviamo verso il mio studio.
Non mi aspettavo che fosse tornata la Lidia tanto gentile e simpatica di sempre, mi ha fatto quasi strano vederla così dopo che mi ha letteralmente scopato il cervello la settimana prima. Sembrava che nulla fosse successo. Non avevo intenzione di fare di nuovo una figuraccia e decido di trattenermi, anche una volta arrivati a casa, tutto d'un pezzo, caffè macchiato per sua signoria e via.
"Adoro casa tua, è molto... Come dire... Si vede che è la casa di un'artista." Fa' lei mentre si guarda intorno.
"Lo prendo per un complimento" rispondo io sorridendo.
"Allora? Vogliamo metterci al lavoro?" Aggiungo mentre indosso il grembiule per non sporcarmi di pittura.
"Certamente, vado a cambiarmi allora"
"A cambiarti?" Chiedo, confuso
"Si, hai sentito bene, dovrò pur entrare nel personaggio, no?" Risponde lei.
Non avevo notato che con sé, aveva uno zainetto, presumibilmente con il ricambio.
Lei si avvicina a me con un ghigno malizioso sul suo viso, il rumore dei suoi stivali rimbomba nella stanza, si avvicina sempre di più e il mio cuore inizia a battere sempre più forte, la sua decisione nel fare questo gesto era impressionante, non si era scomposta minimamente.
Arriviamo quasi a baciarci tanto che era vicina e improvvisamente inizia a spogliarsi, prima il giacchettino di pelle, poi la maglietta, poi il jeans. Questo era uno spettacolo alla quale mai avrei pensato di assistere, non potevo credere che fosse così bella da vicino. Inevitabilmente il mio cazzo si fa duro e cerco di nasconderlo, ma lei sapeva che mi stavo eccitando terribilmente, sorride e fa'...
"Levami gli stivali."
Non rispondo nemmeno, sorrido ed eseguo il suo ordine, mi siedo sullo sgabello di fronte alla tela e lei mi poggia prima un piede e poi l'altro sulla gamba. La sua sicurezza mi lascia senza parole, nel frattempo si gira, prende lo zaino e si inizia a cambiare.
Indossa una tonaca completamente bianca che lascia intravedere una delle sue gambe, le sue braccia ed il suo seno, essendo molto scollata, si riempie di bracciali e gioielli di ogni tipo color oro, persino cavigliere, unite a dei sandali che andavano allacciati lungo tutta la gamba, una corona di alloro e delle treccine nei capelli, ornate con dei piccoli anellini d'oro. Il mio sogno è diventato realtà, dipingere una dea greca.
"Che fai lì impalato? Sei rimasto senza parole dinnanzi ad una dea?" Chiede scherzosamente.
Io nel frattempo sono rimasto a bocca aperta, non mi aspettavo che potesse diventare ancora più bella di come già è.
"M..Mettiti in posa." Rispondo io balbettando.
"Così?" E si mette in posa come farebbe la vera regina dell'Olimpo, con uno sguardo deciso e dominante, volto verso l'infinito, seduta sul suo trono che aspetta solo di essere venerata.
Per me è perfetta già così com'è, ma decido di approfittarne per godermi lo spettacolo.
"Mmh... Secondo me sei troppo tesa, sciogliti"
Con questa scusa proviamo mille pose differenti per almeno 40 minuti, ognuna più eccitante dell'altra, lei ovviamente stava al gioco e non sembrava dispiacerle.
"Inizia a fare caldo" affermo io, mentre mi tolgo la maglia, sono rimasto solo con il grembiule ed il jeans, lasciando ammirare la mia schiena e le braccia, che, nonostante la mia modestia, devo ammettere che sono invidiabili. Lei, visibilmente imbarazzata, distoglie lo sguardo.
A quel punto ho capito, quanto sì, gli piacesse dominare, gli riesce anche bene, ma quanto il suo dominio sia facilmente contrastabile e che non ci voglia parecchio per farla vacillare, come se gli piacesse fare entrambe le cose e a me questa cosa eccita molto.
Inizio a dipingere e una pennellata dopo l'altra la situazione si scalda sempre di più con battutine a sfondo sessuale, flirt e cambi di posizioni sempre più ambigue ma mai volgari.
Dipingerla credo sia la cosa più eccitante che mi sia mai capitata in vita mia, vederla in questo stato è una gioia per gli occhi. Completamente spogliata della sua anima e dei suoi sentimenti, buttando giù quella che alla fine è solo una maschera che ognuno di noi mette quando esce di casa. Era una situazione molto intima, ancor di più di quella della settimana prima con l'allenamento.
Mi sarebbe piaciuto scolpire con le mie stesse mani il suo corpo divino, ma credo che non ne sia in grado così, faccio del mio meglio affinché il quadro la soddisfi e dopo una pennellata dopo l'altra mi eccito sempre di più al pensiero di star contribuendo a questa opera d'arte.
"Vieni a vedere se ti piace come sta venendo" gli chiedo, soddisfatto del mio lavoro fino ad ora.
Il battito del mio cuore accelera, sperando che gli piaccia, lei lo guarda, e dopo qualche secondo di silenzio...
"È magnifico!" Urla commossa quasi osservando quella che è la rappresentazione più smisurata del suo ego.
Mi abbraccia da dietro e mi sussurra all'orecchio...
"Bravo, continua così..." Mentre mi infila una mano sotto al grembiule e mi strizza un capezzolo.
Questo gesto mi ha totalmente deconcentrato e mentre si appresta a tornare alla sua postazione, con una mano decido di toccarmi mentre con l'altra continuo a dipingere, non riesco più a resistere, so che non si dovrebbe fare ma la lussuria nei suoi confronti mi sta consumando, in fondo non può vedermi, ha davanti la tela e poi ho anche il grembiule che copre tutto.
Il respiro si fa' sempre più pesante, la mano va sempre più veloce e l'orgasmo si fa' sempre più vicino, lei mi guarda, ma non sa quel che sta accadendo dietro quella tela.
Dopo pochi minuti raggiungo il culmine del piacere, ma decido di fermarmi poco prima e trattenere l'eiaculazione, qualsiasi movimento o toccatina rilascerebbe tutto il mio liquido seminale nei pantaloni, sono davvero al limite, affannato ed impaurito dal fatto che potrebbe avermi sentito.
"Non ho detto di fermarti" Dice, con tono molto deciso.
Mi si è gelato il sangue.
"Mi hai sentito? Non è una richiesta, continua."
"Non capisco, sto dipingendo, vuoi venire a vedere?" Rispondo io, mentre sudo freddo.
Lei si alza dalla sua postazione, viene verso di me, mi mette un ginocchio sul cazzo e dice
"Continua a fare quello che stavi facendo, su, voglio vedere!" Esclama lei.
"Ma io..."
"MUOVITI!!" Urla mentre preme con il ginocchio sul mio cazzo.
Questo gesto fa uscire un po' di sperma dalla mia cappella essendo al limite dal venire immediatamente.
A quel punto decido di fare il passo più lungo della gamba, mettendogli una mano in mezzo alle cosce, scoprendo così che era estremamente eccitata dalla situazione.
"Ma che cazzo fai!" Esclama lei con un sussulto ed un gemito di piacere.
A quel punto la prendo per i capelli e la bacio, lei continua a premere il suo ginocchio sul mio cazzo, provocando in me ancora più eccitazione.
Le sue labbra sono divine, il fatto che io la stia baciando così intensamente mentre ci teniamo al guinzaglio entrambi mi arrapa moltissimo.
"Non permetterti di venire, la prossima volta che ti becco a segarti mentre mi guardi.. te lo spezzo questo cazzo che ti ritrovi in mezzo alle gambe." Mi ordina lei, con tono imperativo, mentre si distacca.
"Si è fatto tardi, per oggi va bene così" Dice lei mentre si cambia e si appresta ad andare alla porta.
Non abbiamo più parlato per tutto il tragitto fino a casa sua, a stento mi ha salutato. Due giorni dopo, riprendiamo con il quadro, stavolta toccava dipingere alla parte inferiore del corpo.
Solito caffè macchiato e ci mettiamo al lavoro, inizia di nuovo a far caldo e l'eccitazione in me sale tra una pennellata e l'altra, dipingendo quelle curve così perfette e sinuose e quei piedi ben curati e smaltati di bianco.
Dopo qualche ora a posare, stanca morta mi chiede:
"Ci prendiamo una pausa? Posare per ore ed ore è stancante"
"Certamente, vuoi un bicchiere d'acqua?" Gli chiedo io.
"Si, grazie, naturale se possibile." Risponde lei, affaticata.
"Ho notato anche gli altri lavori in casa tua. Sono davvero belli, dove trovi l'ispirazione per fare tutti questi bei quadri?" Mi chiede, incuriosita.
"Beh, di solito dipingo di notte, mi viene quasi naturale se aggiungo un po' di vino mentre lavoro" rispondo, ridendo.
"Vino eh? Non mi aspettavo che bevessi con il fisico che hai" risponde accennando ad un sorriso malizioso.
"Aggiungiamo un po' di naturalezza a questo quadro?" Chiedo io sorridendo, lei accenna ad uno sguardo malizioso e si fa versare prima uno, poi due, poi tre e così via calici di vino, sino ad arrivare a farci 3 bottiglie insieme.
Un po' brilli a quel punto lei mi chiede:
"Come mai ti piacciono così tanto?"
"Come scusa?" Rispondo io confuso.
A quel punto lei si mette a ridere singhiozzando per via del vino e mi mette un piede sul cazzo e l'altro in faccia, entrambi leggermente sudati.
"Questii" dice lei ridendo.
Mi si fa immediatamente il cazzo duro e il respiro pesante, la voglia di perdermi nel suo profumo e di lasciarmi andare è tanta, ma provo a resistere e negare tutto, quando lei...
"Visto, ti si è fatto il cazzo duro immediatamente, hai il fetish dei piediii" afferma lei, ridacchiando e finendo l'ennesimo calice di vino.
Io, per evitare di essere preso ulteriormente in giro provo a dargli una risposta sensata e scientifica, ricordando i libri sulla sessualità letti in precedenza di Freud, ovviamente fallendo miseramente, intercettato dall'effetto del vino in testa.
"Shhhh, smettila di sparare stronzate. Leccameli, puoi farci quello che vuoi se ti piacciono così tanto, tanto a me non costa nulla!" Esclama lei, ridacchiando.
Ancora più eccitato di prima non so se continuare a resistere o lasciarmi andare, quando improvvisamente...
"Venera la tua dea, avanti!" Esclama lei, cambiando completamente tono.
A quel punto non ci ho visto più e ho iniziato a respirare a pieni polmoni il suo profumo, così intenso ed inebriante, ho iniziato a baciare ogni centimetro dei suoi piedi, mentre lei assisteva, compiaciuta e gemeva eccitata.
Una leccata dopo l'altra, dalle piante, alle caviglie, al collo del piede, tutto, per poi pian piano salire per venerare le sue gambe così perfette che farebbero invidia a qualsiasi donna.
"Continua, non ti fermare!" Esclama lei, gemendo di piacere.
A questo punto inizio a baciarla sempre più intensamente, mettendogli una mano in mezzo alle gambe per stimolargli il clitoride, ormai fradicio.
Con il piede che fino ad adesso ho leccato mi sbottona i pantaloni ed inizia a sfregarlo sul mio cazzo, duro come il marmo che ha scolpito Michelangelo.
"Wow.. non me lo aspettavo così!" Esclama lei, sorpresa dalle dimensioni.
Inizia a sfregare il piede sempre più velocemente, e rapidamente aggiunge anche l'altro mettendosi il cazzo fra le piante, iniziando a segarmi con i piedi.
Questa sensazione di sottomissione nei confronti di una donna mi eccita parecchio, non resisterò a lungo, penso io.
"Ora leccami i piedi!" Mi ordina lei.
Non ci penso due volte a privarmi di questo piacere, così recondito e proibito.
"Mi stai dicendo che se ti facessi vedere il mio culo non ti ecciteresti così tanto? Ma guardati, ridotto a leccare i piedi di una dea." Dopo averlo detto, si alza e inizia a schiacciarmi il cazzo con un piede, mentre con l'altro mi tiene per la gola.
"Ti piace così eh? Sottomesso da una donna. Che porco che sei!" Esclama.
"Ne voglio di più!" Aggiunge Lidia, urlando.
Nemmeno il tempo di finire la frase che si siede sulla mia faccia, togliendomi il respiro con il suo culo enorme che si ritrova.
"TI ECCITA PIÙ QUESTO O I PIEDI?!" Esclama lei, urlando.
Io non potendo rispondere, senza ossigeno con la faccia immersa nel suo culo, inizio a segarmi, preso dall'eccitazione.
"Ma guarda te..." Aggiunge con fare scocciato.
"Leccami anche il culo. Veloce! Voglio essere venerata come una dea! Dev'essere un onore per te poter leccare il mio culo!" Esclama, compiaciuta, iniziando a muoverlo con la mia faccia in mezzo.
Inizio ad alternare linguate tra l'ano e la vagina, infilandoci anche la lingua dentro per far godere maggiormente la mia dea.
Sentivo i suoi gemiti, sempre più forti e desiderosi di averne di più.
Inizia, così a segarmi con i piedi mentre gli leccavo entrambi i buchi, ma io ero arrivato quasi al capolinea, non eiaculavo da più di una settimana, finalmente lo stavo per fare, però, lei accorgersene, si ferma e mi blocca anche le mani in modo da non farmi segare.
"Non sborri finché io non sono soddisfatta, chiaro?!" Urla, tirandomi uno schiaffetto sul cazzo.
Io, sofferente, godo ancora di più, sottomesso al suo volere.
**Continua nella parte tre**
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