Una signora… abbondante – Parte 2/3

Scritto da , il 2012-04-15, genere etero

Tornato a casa non stavo più nella pelle per quanto era successo. Ero agitatissimo, e di ritrovare la concentrazione per studiare non se ne parlava. Mi sono fatto una doccia e calmatomi un po’ ho chiamato la mia ex ragazza per farle gli auguri di Pasquetta e per sentire come andava. Da parte mia le ho detto che stavo studiando per l’esame, che andava tutto “benissimo” (fin troppo bene…), e che stavo riflettendo “profondamente” sulla nostra relazione (e, ripensando ai vari buchi della signora Clara che il mio cazzo aveva appena avuto la fortuna di esplorare, ammetto che la parola “profondamente” non era stata casuale…!). Poi mi sono messo a guardare un po’ di televisione.
Mi è venuto qualche dubbio e più di uno scrupolo se tornare ancora dalla signora Clara, ma poi mi sono detto: “… ma vaffanculo… tanto dopo tutto quello che è successo oggi che male c’è se torno anche stasera? E quando mi ricapiterà mai una cosa così?”
Così verso le 8 e mezza di sera più agitato che mai mi sono fatto coraggio e sono andato a suonarle alla porta. Lei è venuta ad aprirmi, vestita esattamente come era nel pomeriggio. Mi ha accolto con il solito sorriso dicendo: “Ah bene, bella sorpresa… non pensavo che tu tornavi… Hai fame? Vuoi mangiare qualcosa?” Io stavolta non volevo fare la figura che avevo fatto nel pomeriggio, da babbeo preso alla sprovvista; ok che rispetto a lei sono un ragazzino, ma le mie belle esperienze le ho avute e non sono più di primo pelo, quindi volevo fare un po’ l’uomo e condurre io il gioco, così ho risposto con tono deciso: “No grazie non ho fame! Avrei voglia di scopare ancora con te!”
Lei si è messa a ridere e mi fa: “Ah, allora ti ha piaciuto… bene… vieni, andiamo in camera da letto adesso… più comodo che divano” mi ha preso per mano e mi ha portato in una camera da letto. Credo che fosse la stanza della figlia, in quanto vi era un letto matrimoniale e io sapevo che lei dormiva in camera coi nipoti. Comunque, poco importava. Ha acceso la lampada sul comodino e abbiamo cominciato a spogliarci, restando entrambi nudi. Allora stando in piedi la ho stretta forte a me e ho cominciato a limonarla con passione, di tanto in tanto sollevavo le tettone e davo qualche ciucciata anche li. Lei con la mano ha cominciato a massaggiarmi il cazzo, così altrettanto ho cominciato a fare io sulla sua figa, dopo averle sollevato un po’ di ciccia.
Dopo un po’ la ho invitata a distendersi sul letto con la schiena, e stando in piedi di fronte a lei le ho sollevato le gambe portando le sue caviglie ad appoggiare sulle mie spalle. In quella posizione ho iniziato a fotterla: sono partito con un ritmo basso, con colpi regolari e molto potenti, fino in fondo dentro a quella figona calda e sfondata. Ad ogni colpo sentivo le ossa del mio pube che arrivavano a sbattere violentemente contro la sua ciccia, e guardandola vedevo che ad ogni botta le sue tettone e la sua panza ballonzolavano come dei budini. Come nel pomeriggio, lei mi guardava e sorrideva compiaciuta. Dopo poco però mi è venuta troppa voglia di lei, era una sensazione strana… era come se la volessi sentire tutta… allora ho lasciato scendere le gambe e mi sono quasi “buttato” disteso sopra di lei, a peso morto sulla sua ciccia. Le ho strizzato forte forte le tette, gliel’ho infilato ancora dentro e sono ripartito a chiavarla nella fica, ma adesso con un ritmo molto più frenetico. Mi sono ritrovato con la faccia davanti alla sua, così ho cominciato a leccarla sul muso con movimenti veloci e frenetici della lingua: le labbra, le guance, il naso… dove capitava, sembravo un cane che fa le feste. Lei è rimasta sorpresa da tanta foga, strizzava gli occhi e ritraeva un po’ la testa all’indietro, quasi a voler sfuggire dalle mie leccate. Intanto sotto la situazione era complicata: sentivo che come nel pomeriggio il mio cazzo a volte scivolava fuori e andava a vuoto, ma io continuavo a fottere alla cieca, veloce come un coniglio. Al che lei mi ha fissato con sguardo quasi allibito, e poi con tono di rimprovero mi ha detto: “ehi… calma… vai piano… così no va bene!”
A quel punto mi sono bloccato… “Scusa” le ho detto, ho fatto un sospiro e mi sono lasciato andare disteso di fianco a lei, anche io sulla schiena e guardando fisso il soffitto. In quel momento ho pensato che questo donnone non era per nulla facile da chiavare, e mi sono sentito quasi impotente e inerme al suo cospetto: era troppo grassa e non si capiva come prenderla… la figa era troppo grossa e viscida e il mio uccello ci ballava dentro… le sue tette erano troppo belle… io avevo troppa voglia di lei… Insomma, era TROPPA!
Mentre facevo quei pensieri lei non ha detto una parola, si è alzata, si è girata sulla pancia con la testa voltata verso il basso e ha cominciato a prenderlo in bocca e a ciucciarmelo con la stessa energia del pomeriggio. Ciucciava di brutto, e spesso e volentieri scendeva con la testa fino a far sparire completamente il mio cazzo nella sua bocca, arrivando a lambire le mie palle con i suoi labbroni. Ha continuato così per un bel po’, penso che siccome mi aveva visto un po’ scoraggiato era il suo modo di tirarmi su il morale. Io intanto approfittavo della vicinanza del suo culone, con la mano le strizzavo le chiappe e di tanto in tanto le ficcavo un paio di dita nel buco del culo. Lei non faceva una piega, forse non se ne accorgeva neanche, tanto era intenta a succhiarmelo fino in fondo. Stavo andando nuovamente in estasi, mentre lei continuava con quel bocchino meraviglioso, di totale profondità.
Dopo un po’ che continuava così, ho pensato che non sarei durato molto. Se voleva risollevarmi il morale ci era riuscita, e ho pensato che adesso toccava a me. Così la ho fatta smettere di succhiare, le ho chiesto di coricarsi su di un fianco e di piegare un po’ le gambe. Io mi sono posizionato in ginocchio dietro di lei e gliel’ho infilato nella figona bagnata, cominciando a pomparla mentre con le mani mi aggrappavo alla sua anca. Quella posizione mi risultava abbastanza comoda, mi tenevo stretto alla sua ciccia ed al culone e riuscivo a penetrarla abbastanza bene, anche se per la solita mia foga il mio cazzo ancora ogni tanto scivolava fuori; tuttavia non demordevo, lo reinfilavo e ripartivo. Poi ad un certo punto lei mi fa: “Vuoi salgo io sopra?” Faccio: “Si dai.” Così mi sono steso sulla schiena e lei ha fatto per salirmi a cavalcioni, ancora dandomi la schiena come nel pomeriggio. E allora io:” No no… girati verso di me per favore… Mentre scopiamo voglio vedere le tue tette, mi piacciono troppo!” Lei si è messa a ridere “ahh… ti piacciono tette eh…” e si è girata. Mi è salita sopra, si è infilata il mio cazzo nella figa-hangar ed ha cominciato ad andare su e giù. “Ecco… così cazzo non scappa più” mi ha detto ridendo. Stando sul letto, rispetto al divano il suo peso si sentiva molto meno, praticamente assorbito tutto dalle sue gambe. Inoltre questa volta avevo quei 2 missili atomici a portata di lingua ed ho cominciato a ciucciarli e strizzarli, mentre la chiavata continuava. Sta posizione era la migliore e non la avrei più cambiata: il cazzo era ben piantato dentro di lei e non usciva più, la sua figa era bagnatissima e la mia faccia affogata nelle sue tette… non avrei potuto chiedere di meglio. Di tanto in tanto era lei a dare il ritmo su e giù, poi ogni tanto si fermava e allora mi aggrappavo alla ciccia delle sue anche e pompavo io dal basso verso l’alto. Sentivo chiaramente i liquidi della sua figa che uscivano e mi colavano sul pube e sull’interno cosce, lei stava godendo adesso e me lo faceva capire con versi e gridolini di piacere. Non credo che abbia mai realmente raggiunto un orgasmo pieno e totale durante i nostri rapporti quel giorno, non glielo ho neanche chiesto, comunque in quel momento apprezzava e si sentiva.
Dopo un po’ ho sentito però che stava per arrivare il mio momento, così come al solito la ho avvisata: “Guarda che sto per venire…” Lei mi ha sorriso e mi fa: “Dai vieni dentro mia figa, io voglio sentire tu venire mi dentro mentre scopa… Tanto io vecchia, non posso più avere bambini!” E si è messa a ridere ancora… vabbhe… Così non me lo sono fatto ripetere, ho picchiato ancora un po’ di colpi con decisione e le sono venuto dentro con una sborrata a più fiotti e copiosa. Ripreso un po’ di fiato lei si è alzata, e come al solito mi ha invitato ad andare in bagno a lavarci. Soliti 2 bidet, prima lei e poi io, e siamo tornati in camera. Li c’è stato un momento di titubanza in un certo senso per me, perché lei mi ha detto: “Io un po’ stanca, tu?” “Anche io” ho risposto, così si è coricata sul letto, sempre nuda ed ha acceso la televisione. Io non sapevo che fare, forse era il caso di andarsene, ma lei mi ha invitato con un gesto eloquente a sdraiarmi di fianco a lei a guardare la tv. Non me lo sono fatto ripetere e mi sono sdraiato. Ovviamente di guardare la tv non mi passava neanche per la testa, così dopo poco ho ricominciato a toccarla, a massaggiarle e baciarle le tette. Poi sono tornato a limonarla, questa volta lentamente e con delicatezza, e a massaggiarle la figa. Lei ha ricominciato a massaggiarmi il cazzo, che stava rapidamente tornando duro.
Dopo un po’ sono stato io che la ho guardata negli occhi e le ho chiesto: “Posso scoparti nel culo?” (ero diventato improvvisamente un cultore del sesso anale…!). Lei mi ha sorriso e mi fa: “ahh… allora ti ha piaciuto mio culo eh…” e si è messa a ridere come al solito… Poi ha aggiunto: “Si si dai! Scopiamo a culo”. Così subito si è girata mettendosi in ginocchio a pecora e puntando verso di me quel suo spettacolare bucone del culo. In men che non si dica la mia cappella era li a puntare il buco e con un paio di movimenti le sono entrato dentro con tutto il cazzo. Esattamente come nel pomeriggio, con i piedi puntati sul letto mi sono avvinghiato da dietro alle sue bocce meravigliose, e mentre le pompavo il culo le stringevo le tette e le leccavo il collo, le mordevo le spalle grasse; le mie palle sbattevano contro la sua figona. Sono andato avanti per un bel po’ così e lei come nel pomeriggio emetteva gemiti misti di piacere e dolore, ma le piaceva eccome. Ad un certo punto mi sono fermato e le ho chiesto “Va bene? Ti sto facendo male?” E lei: “No non male… mi stai facendo bene… dai, vai ancora…”. E giù a fotterle il culo. Poi dopo forse lei era stanca di stare a pecorina con me sopra quasi a peso morto, e mi ha detto: “Scusa io mi sdraia…” e piano paino si è stesa completamente sul ventre, distendendo le gambe e le braccia; io ho seguito i suoi movimenti senza uscirle mai dal culo, e mi sono ritrovato sdraiato sopra la sua schiema col cazzo ancora ben piantato dentro; naturalmente per prima cosa le ho subito reinfilato le mani sotto al petto e sono tornato a stringere a pieno quella specie di droga che erano diventate per me le sue magiche tette, e mi sono fermato un attimo disteso sulla sua schiena a rifiatare. E lei: “..dai, vai… scopa culo… ancora…” Evidentemente non mi stava dando il culo solo ed esclusivamente per fare un piacere a me… le piaceva proprio essere sodomizzata, ed anche con una certa foga! E allora forza e coraggio: giù a fotterle ancora il culo.
Il potenziale chimico-fisico che questa mucca di prima categoria era capace di suscitare in me era veramente impressionante, così dopo un altro po’ che pompavo mi sentivo di nuovo pronto per esplodere di piacere.
Questa volta però non la ho avvertita, tanto avevo potuto verificare che non cambiava niente… ho cercato di trattenermi il più possibile, era tutto talmente bello che non avrei mai voluto venire, ma quando non ce l’ho fatta più ho cominciato a sborrare e le ho riempito il culo senza tanti complimenti; mentre le venivo dentro lei gemeva e languiva come una cagna, le piaceva proprio sentire la sborra che la inondava dentro. Certo, non era una sborrata sontuosa come le prime della giornata, comunque degna di nota. Quando ho finito le sono uscito dal culo, sono sceso dalla sua schiena e mi sono steso sul letto accanto a lei veramente soddisfatto, ma esausto e spompato. Senza che le chiedessi niente la signora si è voltata e si è presa in bocca il cazzo ciucciandolo come al solito e risucchiando la poca sborra che era rimasta dentro: masturbava e ciucciava alla grande, come se stesse cercando di rianimarlo; io ho lasciato fare volentieri, e intanto ho allungato una mano verso di lei, strizzavo le sue tettone e ci giocherellavo. Finita questa simpatica pulizia orale, lei mi ha guardato e dopo la solita risata mi fa: “tuo cazzo morto?”… eh beh, cara mia…
Lei come al solito è andata in bagno e mi ha invitato a lavarmi, solito bidet. Intanto ho guardato l’ora ed era ormai quasi mezzanotte, così ho pensato che non avrei voluto approfittare oltre della “cortesia” e dell’“ospitalità” della signora (non ce la facevo più!). Siamo tornati in camera e siamo stati ancora un po’ a chiacchierare e a scherzare sul letto, e ad un certo punto ho detto che volevo andare a casa a dormire.
Mentre mi rivestivo lei stava seduta sul letto nuda e guardandomi mi spiegava: “Guarda, domani mattina vado a fare spesa, poi pomeriggio torna la mia figlia con nipoti…”
Mi sono chiesto: “ma perché mi sta facendo questo discorso?
Ha paura che io voglia tornare anche domani e sta mettendo le mani avanti?!
Oppure mi vuole far capire che siccome domani sarà impegnata e poi torneranno i familiari ne dovremmo approfittare ancora questa sera stessa!?”
Io continuavo a vestirmi, lei ha ripetuto ancora una volta il discorso precedente e l’ho osservata bene: dalle sue espressioni e dal suo tono di voce mi sembrava proprio che lei stesse cercando con discrezione di farmi intendere il messaggio numero 2…

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