Sul treno a masturbarci

Scritto da , il 2021-04-09, genere masturbazione

Io e lei sul treno....
Viaggiavo sul treno per andare a Roma, un incontro di lavoro che non potevo rimandare ma quella sera ebbi un altro incontro fantastico. Una ragazza dal corpo esile, con i capelli rossicci salita alla stazione successiva alla mia si sedette vicino a me, il vagone era deserto e li non detti peso a questa cosa, anzi mi fece molto piacere anche perchè avrei scambiato qualche chiacchiera con lei. Mi tolsi il giubbotto e per non creare intoppi me lo adagiai sulle ginocchia. Il tempo era uggioso e creava un certo senso di tristezza. La ragazza si chiamava Ivonne e se anche subito sembrava taciturna dopo poco cominciò a discutere con me di varie cose, era agli studi universitari e voleva diplomarsi in lingue straniere, era al terzo anno, simpaticissima e allegra. Portava un vestitino con corpetto attillato, mentre la gonna era a pieghe leggera e direi "svolazzante". Mi raccontò un pò di lei della sua vita e dei suoi momenti tristi e di quelli passati in allegria, le solite avventure alcune con esiti esilaranti. Dopo un'oretta di viaggio mi disse che era stanca e che voleva sonnecchiare, si rannicchiò sul sedile con le gambe rivolte verso il finestrino, le mani raccolte sul grembo e quasi subito si appisolò. La gonna a pieghe leggermente alta sulle gambe mostrava abbondantemente le sue cosce si da capire che era una ragazza atletica, si poteva notare dalla sua muscolatura bella soda. I miei occhi "cercavano" "spiavano" e non la mollavano un attimo. Ad un certo punto un movimento brusco delle sue mani, involontario, sollevò ancor di più la gonna verso la vita, si intravvedevano le mutandine di pizzo rosa, trasparenti a tal punto di poter farmi immaginare tutto. Il rumore del movimento del treno era continuo, quasi fastidioso, ad un certo punto affrontò una curva prima di immettersi in una galleria e li avvenne che Yvonne cadde col viso sulla mia spalla mentre inconsciamente una sua mano si appoggiò alla mia gamba....a dir la verità incominciavo a sudare, quel certo tipo di calore che mi veniva da dentro...continuavo ad ammirare le sue mutandine e il mio membro si attizzava, la mia voglia di toccarla era tanta ma non mi fidavo. Cercai di stare "tranquillo" ma poi la sua mano cominciò a muoversi scivolando sotto il giubbotto appoggiato sulle mie gambe.....la guardai e vidi che i suoi occhi erano socchiusi, non reagii lei prese l'iniziativa mentre la sua mano mi accarezzava i pantaloni e la chiusura, prese la mia mano e la accompagnò sulla sua coscia facendomi capire che voleva essere accarezzata. Mi aveva preso alla sprovvista e non osavo a salire oltre la metà della coscia... lei allora la guidò verso le sue mutandine....un brivido mi corse lungo la schiena quando la mia mano toccò in centro delle sue cosce, era calda e molto umida, divaricò ancor più le gambe in modo che potessi accarezzarla con tutto il palmo della mano e mentre facevo questo mi abbassò la lampo dei pantaloni e estrasse il mio membro duro e rosso invasato, pieno di voglia. Piano piano le scostai le mutandine ormai fradice di umori e incominciai a masturbarla, lei faceva la stessa cosa a me, ci stavamo masturbando a vicenda, il piacere era immenso la sentivo gemere e la sua fighetta (anche lei coperta da peluria rossiccia) emetteva sempre di più umori... portai la mia mano bagnata alla bocca, volevo sentire il suo "sapore di donna" meraviglioso, non so ancora pèer quanto avrei resistito prima di sborrare ma volevo che fosse lei la prima a venire e ricominciai a inserirle le dita giocando col suo clitoride turgido, prese ad ansimare più forte, i suoi capezzoli sembravano voler rompere il corpetto che portava, poi ad un certo punto un fiotto caldo mi investì la mano, stava squirtando come non mai, io non riuscivo a fermarmi continuai a sollecitare il suo puto g e lei senza curarsi di nulla squirtava sulla mia mano mentre i suoi movimenti si facevano frenetici. Avevo il cazzo duro come il marmo e le dissi che ero al culmine e lei aumentò il movimento della mano finchè uno schizzo lattiginoso spruzzò verso il sedile di fronte... gli dissi sussurrandole in un orecchio quanto era troia mi rispose che quello non era nulla, lo afferrò tra le sue labbra con una voglia irresistibile e con movimenti su e giù con un risucchio che mi dava un immenso piacere e venni un'altra volta, le riempii la bocca con il mio sperma che lei succhiava come nettare divino fino a svuotarmi letteralmente! Prese dei fazzolettini dalla borsa e mi pulì il membro, poi si asciugò la figa bagnata si tolse le mutandine bagnate e me mise nella tasca del giubbotto, mi disse per poter ricordare il suo odore, l'odore della sua figa.... Cambiammo sedili e dall'inizio della carrozza ci spostammo in fondo al vagone (avevamo provocato un piccolo ma piacevole disastro). Dopo una mezzoretta arrivammo a destinazione, mi baciò e prima che potessi chiederle se potevo incontrala di nuovo mi sussurrò: Le cose belle nella vita succedono poche volte, questa è una di quelle! Da allora pur facendo quella tratta per lavoro non la incontrai più...ma le sue mutandine me la riportano alla mente e ogni tanto chiudo gli occhi...fantasticando.

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