Un mio alunno mi ha venduta.......Anni dopo

Scritto da , il 2020-12-20, genere dominazione


Prologo:

Strano che in una piccola cittadina come la nostra, Capoluogo di provincia nessuno abbia mai accennato a quello che mi è capitato e sopratutto non mi sia mai sentita gli occhi puntati addosso e non abbia io ricevuto da parte di qualche uomo nessun tipo di pressione e ricatto per concedermi e dare soddisfazione sessuale.
Ero pronta, mio malgrado, ad affrontarne le conseguenze. Certo, la prospettiva di dover allontanarmi dalle mie radici non mi rendeva felice, ma era un prezzo da pagare per le conseguenze di tutto quello che mi era capitato, anche, in parte, per non essermi saputa (o voluta) opporre, cioè essermi lasciata coinvolgere in rapporti e relazioni con dei perfetti sconosciuti e non aver stroncato sul nascere le varie vicissitudini che mi hanno visto protagonista nei rapporti e nelle relazioni con dei perfetti sconosciuti ai quali ero praticamente stata ceduta da persone a me più o meno vicine.
Essere stata venduta da un mio alunno e le altre precedenti esperienze che pur da me non cercate avevo dovuto vivere avrebbero potuto spingermi ad un totale cambiamento di vita o verso il tentativo di trasferire tutta la famiglia altrove, lontano, dove niente poteva insospettire e nessuno poteva sapere, permettendomi così di cominciare una nuova vita, oppure verso un mollare completamente gli ormeggi e dare sfogo alla nuova Monica capace di raggiungere la piena e vera soddisfazione degli istinti del sesso solo sentendosi “presa”, catturata da un momento all'altro per soddisfare le esigenze sessuali di chissà chi. costretta, in trappola senza via di scampo.
Ma sono ancora nella mia cittadina, luogo in cui sono nata; moglie, mamma, insegnante di Filosofia e Storia in uno dei Licei cittadini Il Preside del Liceo in cui insegno, avendo ricevuto dal Ministero la consegna di organizzare una “Sezione carceraria” della nostra scuola, aveva affidato a me il coordinamento del progetto. Grazie ai miei Studi, considerato il mio Curriculum e le esperienze precedenti, soprattutto nel Sociale come Coordinatrice di Casa-famiglia per adolescenti a rischio di devianza,. me ne aveva parlato già da appena entrata in ruolo finché alcuni anni fa è cominciato tutto.
Il tempo dedicato a questa nuova avventura, mi costringeva a passare più tempo fuori casa segnando però, anche il definitivo distacco dalla “vecchia” Monica brava donna, pudica e dedita a casa, marito/figlia e lavoro.. Passato al quale volevo stare ancorata, ma il richiamo della proprie vera natura è sempre troppo forte.
I fatti che qui illustro risalgono proprio all'inizio di questa esperienza. Pochi anni orsono;
Ho capito dalle esperienze che quasi sempre i miei tentativi di difesa della virtù diventano benzina sul fuoco, rendendo il maschio ancora più impetuoso, irruento, voglioso, indurendogli ancora di più il cazzo e rendendolo più a lungo resistente., sperimentando varie dimensioni, consistenze, misure e maggiore o minore durata della durezza del membro e quindi maggior coinvolgimento al momento dell'orgasmo o degli orgasmi mentre il maschio mi scopa. Presa da diversi uomini ai quali a detta loro, ho dato piena soddisfazione, mi sono scoperta anche capace di più orgasmi uno immediatamente dopo l'altro ed è stata una vera rivoluzione per me nel nuovo modo di vivere il sesso senza coinvolgimenti sentimentali che invece nel rapporto con il padre di mia, l'uomo al quale sono legata da vincolo matrimoniale e che continuo ad amare, è l'ingrediente base.

PRIMA PARTE
Le furibonde liti con lui, con mio marito durante il prolungamento dei tempi in cui mi assentavo da casa, erano incentrate sul fatto che non sempre avevo modo di avvertire lui e mia figlia che sarei rincasata più tardi. Quasi sempre per impegni che a scuola all'ultimo momento mi vengono affidati visto che il nostro iIatituto è stato coinvolto in un programma di apertura si alcune Sezioni di scuola superiore all'interno degli Istituti carcerari per adulti e il Preside, visti i miei trascorsi in Casa-famiglia cone responsabile, me ne ha affidato il coordinamenmto, ma ammetto che altre volte le mie assenze da casa erano effettivamente per motivi nen diversi.
Non ce l'ho fatta; per punirlo di non essersi accorto di nulla e non avermi difesa da me stessa e dalla mia trasformazione da donna pudica e casta in puttana gli ho scaricato in faccia la realtà nuda e cruda.
La sua risposta mi ha ferita brutalmente, mi aspettavo comprensione, ma non posso certo biasimarlo.
– A me sembra che tu sia impazzita, ma come ti vengono in mente certe cose? Sei fuori di testa! -– E ti aspetti che io accetti serenamente la cosa? Sapere, con certezza che, la mia donna si fa sbattere da altri dovrebbe andarmi bene?
Sarò anche fuori di testa, ma so cosa voglio!!!! Non posso più soffocare a tutti i costi la mia natura, che per giunta sono stati altri a far esplodere e venir fuori e non tu, il mio uomo. - Ti amo, e per nostra figlia darei la vita e lo sai, però mi sono capitate queste cose e devi conoscere per capire il motivo che mi ha cambiata. Non è una necessità fisica, ma psicologica,: Ho orgasmi più intensi, forti, quasi da perdere i sensi quando vengo presa brutalmente, costretta a subire e soddisfare le voglie del maschio. Ovviamente mi ribello, cerco di resistere e difendermi, ma poi, domata, godo in maniera pazzesca, furibonda e non posso farci niente.
Lui. - ma...questa nuova natura. La “nuova Monica” come ti definisci, quando sarebbe saltata fuori?-

-Tutto questo da quando sono stata quasi violentata da Simone appena arrivato in casa-famiglia, Lavoravo li o non ricordi? Ne ero la responsabile! Gli ho anche detto che avevo trasformato queste mie esperienze in racconti pubblicati su alcuni siti di racconti erotici , ma lui aggiungendo livore alla sua rabbia che a me sapeva anche di eccitazione sessuale, si è limitato ad un -che vergogna!- preoccupato più per il buon nome della famiglia, della “casata”in una cittadina di poche migliaia di abitanti, che di altro. Mi ha risposto che voleva sentire dalla mia viva voce tutto. Per filo e per segno. e con uno sguardo mi ha invitata a proseguire a raccontare.
Ho ripreso dicendogli che Il ragazzino era riuscito nel suo intento: scoparmi, aiutato da un uomo adulto,-
Lui: - Dove?
Al piano di sopra, in casa-famiglia. .Appena arrivato, c'eravamo solo io e la cuoca l'ho accompagnato in camera per sistemare la roba e non ha perso tempo: mi ha buttata sul letto dopo essere entrato in argomento “sesso “ con la scusa che sentiva dolore e quando gli ho chiesto dove gli facesse male, lui qui prendendomi il polso mi ha fatto toccare il suo cazzo
Mi ha letteralmente buttato sopra il letto cominciando a decantare il mio corpo, le cosce e le tette. -mmmmsssiiiiiiiiii sei morbida, pienotta come piace a me, cosce polpose-, intanto sentivo la sua mano sulla figa. Non mi ha scopata, ma quella mano me la ricordo ancora bene.-
Lui ancora: -Ti ha fatto godere?
Io, a capo chino ho sussurrato un -SI-
lui, ancora: Poi? Voglio sapere!
Primo racconto a mio marito
Nella stanza destinata agli ospiti, quella con il bagno interno. Voi... tu, gli altri ragazzi e le educatrici eravate fuori e sareste rientrati solo in tardissima mattinata. Io ero abbastanza libera e con Simone rimasto a casa perché appena sveglio diceva di non sentirsi bene, siamo andati a comprargli delle magliette Tornando è successo quello che temevo, passando davanti a quel bar famigerato,quello vicino alla casa-famiglia, dove avevamo proibito ai ragazzi di entrare. Proprio lì, qualcuno ha chiamato Simone e lui si è fermato rispondendo al saluto, il tizio ci voleva invitare dentro a bere qualcosa e nonostante le mie insistenze e titubanze siamo entrati. Simone voleva una birra ma io l’ho costretto a prendere una coca cola e io un’aranciata. Subito due uomini si sono avvicinati, in piedi, al bancone di quel bar che odorava di vino e sudore, dopo le presentazioni hanno bevuto con noi. Ho sentito mani sulle chiappe Simone si era avvicinato a un altro cliente al tavolino e io ero attorniata dai tre uomini che con la scusa di discutere animatamente non si sono fatti scrupoli nell’appoggiarmi le mani un po’ dappertutto.
Prima che la situazione degenerasse ho preso Simone e con la scusa di dover cucinare visto che la cuoca aveva chiesto un giorno di permesso siamo andati vie. Uno degli uomini visto che avevamo molti pacchi si è offerto di aiutarci a portarli. Entrati in casa l’ho fatto accomodare offrendogli un caffè, lui ha chiesto se c’era una birra ma non ne avevamo. Ad un certo punto mentre si discuteva seduti attorno al tavolo intenti a bere il caffè” Simone che intanto era salito in camera per mettere a posto gli acquisti e cambiarsi, è arrivato e si è seduto con noi”vicino a me”, io l,ho abbracciato e lui senza che il tizio se ne accorgesse mi ha infilato la mano tra le cosce. L'ho subito lasciato con tutta la calma possibile, ma dentro ero furibonda, ho pensato di finire oggetto di soddisfazione dei due maschi. Alzandomi per togliermi dalle sue mire lui mi ha seguito e mi si è incollato dietro col suo uccello appiccicato alle mie natiche e le sue mani che scorrazzavano in lungo e in largo sul mio corpo, sui vestiti, cercavo di bloccarlo e di staccarmi da lui ma con poco successo. Il tizio si godeva lo spettacolo seduto beatamente su una poltrona li in cucina, a due metri da noi.. Quando Simone è riuscito a”sbottonarmi i pantaloni e far saltare alcuni bottoni della camicetta, mi sono sentita persa, una delle sue mani dentro le mutandine, l’altra sulle tette. Ha squillato il telefono, ma questo non ha fermato il ragazzo, continuava a squillare e io ho detto con quel fiato che mi rimaneva in gola ‘ può essere mio marito se non rispondo si insospettisce, sa che siamo in casa. Li ho convinti e mi hanno fatto andare a rispondere seguendomi e non permettendomi di riabbottonare i vestiti. Il telefono stava sul tavolino vicino alla porta d’ingresso che era aperta io cercavo di coprirmi mentre parlavo al telefono con mio marito che mi chiedeva come mai ci ho messo tanto a rispondere, gli ho detto che ero sopra e sono dovuta scendere, con una mano tenevo la cornetta e l’altra mi era stata presa da Simone che se la è portata sul cazzo intanto l’altro vistosi libero e a pochi centimetri da me ha cominciato a far scendere i miei pantaloni fino a metà coscia mi palpava a piene mani le natiche e le cosce con il rischio che con la porta aperta potesse passare qualcuno e vedere la scena. Parlavo con te,mio marito al telefono, mentre un quattordicenne mi obbligava a fargli una sega e un altro maiale sulla cinquantina mi appoggiava il suo cazzo sulla coscia e mi infilava un dito nella figa stavo impazzendo meno male che la telefonata è durata poco, Dopodiché l’uomo ha detto a Simone ‘ chiudi la porta e andiamo su, c’è un letto grande? Mi ha preso in braccio salendo per le scale, mi hanno buttata sul letto Il ragazzino mi teneva le mani e l’uomo mi ha tolto scarpe pantaloni e mutandine. Vedendomi nuda ha detto ‘ cazzo, è bona davvero! Guarda che tette, e che cosce, avvicinandosi mi ha infilato la mano tra le gambe e con un dito mi ha penetrata, io non ho capito più nulla, senza rendermene conto ho cominciato a muovere i fianchi andando incontri a quella mano, a quel dito che avevo dentro, il bastardo ha tolto immediatamente la mano e ha detto ‘cazzo è bollente, ha un lago dentro ‘ e ha aggiunto rivolto a Simone. ‘ cazzo stava già venendo, altro che santarellina casa e chiesa” questa non ne ha mai preso cazzo di vero uomo, di maschio: Vedrai come lo risucchia bene dentro, con questa ci divertiamo molto,”è fatta per prosciugare le palle del maschio, secondo me una volta che ne prova uno vero, questa qui non si stacca più dal cazzo.
Simone mi teneva le mani e l’uomo mi ha tolto scarpe pantaloni e mutandine. Vedendomi nuda ha detto ‘ cazzo, è bona davvero! Guarda che tette, e che cosce, avvicinandosi mi ha infilato la mano tra le gambe e con un dito mi ha penetrata, io non ho capito più nulla, senza rendermene conto ho cominciato a muovere i fianchi andando incontri a quella mano, a quel dito che avevo dentro, il bastardo ha tolto immediatamente la mano e ha detto ‘cazzo è bollente, ha un lago dentro ‘ e ha aggiunto rivolto a Simone. ‘ cazzo stava già venendo, altro che santarellina casa e chiesa” questa non ne ha mai preso cazzo di vero uomo, di maschio: Vedrai come lo risucchia bene dentro, con questa ci divertiamo molto,”è fatta per prosciugare le palle del maschio, secondo me una volta che ne prova uno vero, questa qui non si stacca più dal cazzo.
Dai Simone, a te l’onore! Il ragazzino non se lo è fatto ripetere, mi si è avventato sopra, mi ha aperto le cosce e tenendosi l’uccello in mano lo ha puntato all’imbocco della figa, un colpo secco e l’ho sentito tutto, mi ha fatto male nonostante fossi già sull’orlo dell’orgasmo visti i trattamenti precedenti, uno, due, tre colpi violenti di cazzo dentro le mie carni e sono esplosa, mi avvinghiavo a Simone, gli graffiavo la schiena, stringevo le cosce attorno ai suoi fianchi, godevo e non riuscivo a smettere di venire. Sentivo il cazzo del ragazzino duro, durissimo, le pareti della mia vagina gli si incollavano sempre di più attorno ,lo avvolgevano! Dopo circa cinque minuti e un paio di colpi dati in modo violento da farmi tremare, ha urlato e si è scaricato tutto dentro la mia figa steso sopra di me senza muoversi per un paio di minuti finché l’uomo non si è avvicinato e me lo ha letteralmente tolto di dosso. La stanza, essendo destinata agli ospiti, ha un piccolo bagno privato il tizio, Gianni, mi ha detto di andare a lavarmi, cosa che ho fatto. Intanto sentivo i commenti di Simone
cazzo questa ha un aspirapolvere tra le cosce. Mi stava risucchiando tutto dentro quella figona e poi, è stretta CAZZO SE E’ STRETTA!-

Tornata in camera lui era sul letto con il suo pene in mano, ho tremato, non molto lungo ma enorme in quanto a diametro. Lui ‘ cosa c’è? Ti piace, Scommetto che quello di tuo marito non è neanche la metà di questo, che fai ti vergogni? Sei diventata tutta rossa dai vieni qui, io non volevo, avevo paura pur avendone ancora voglia non volevo essere presa da quel mostro disumano, ma anche se Simone mi aveva fatto venire, sentivo che tra le cosce stava montando ancora la voglia. Istintivamente sono andata verso il ragazzino, che però con mia sorpresa, mi ha bloccata per consegnarmi a Gianni che ha detto ‘ cosa credi? Che io sia venuto qui per guardare Simone fotterti? Tanto prendi pure il mio e vedrai che mi chiederai di non smettere, non ti staccherai più dal cazzo, anzi scommetto che da oggi cambierai il tuo modo di vedere i maschi, la prima cosa che noterai sarà”il pacco . Altro che quel finocchio di tuo marito! Che pensi io rinunci a scoparti??? La tua figa ha bisogno di sapere cosa vuol dire farsi scopare” Mi ha buttata sul letto. Mi ha buttata sul letto. Me lo ha avvicinato alla bocca e mi ha ordinato di aprirla. Non volevo, ma due sberle mi hanno convinta, – se hai la figa più calda della bocca, sei un forno siiiiiiiiiiiiiiiiiii bravaaaaaaaaaaaaa cosiiiiiiiiiiiiiiiiii ….. le sue dita dentro la mia vagina avevano ancora di più risvegliato la mia voglia. Mi si è sistemato tra le cosce, ha appoggiato la cappella all’ingresso della vagina, è rimasto così fermo per un po’.. Separava le grandi labbra con il glande e lo portava su puntandolo sul clitoride, ho avuto terrore quando ho sentito quell’arnese puntare il mio ano, ma fortunatamente è risalito alla figa dicendo ‘ quello dopo.! Mi ha spalancato le gambe e mentre volevo convincerlo a lasciarmi stare … mi ha penetrata in un colpo solo fino in fondo, lo ho sentito arrivare tutto dentro di me. Ho urlato con tutto il fiato che avevo, lui mi si e buttato sopra a mi ha messo la lingua in bocca per impedirmi di gridare ancora.. il mio pianto pian piano si trasformava in gemiti sotto i suoi colpi violenti.
Sentivo i testicoli sbattere sul mio sedere e lui emettere dei rantoli che mi ricordavano un”grugnito ad ogni volta che affondava l’uccello
Io nonostante un dolore atroce gli andavo incontro con il bacino e gli puntavo le unghie sulle spalle, lui continuava a spingere, lo sentivo, nonostante non fosse lungo la cappella mi sbatteva sull’utero ogni volta che spingeva a fondo. Lui mugolava e diceva””mmmmgggg siiiiiiiiiiiiiii, puttana sei bollente cazzo, sei bollenteeeeeeee. Me lo stava affondando tutto”dentro dicendo – senti come ti chiavo, ti sto chiavandooooooooo! Mi stava sventrando, il cazzo lo sentivo rovente e mi entrava dentro la figa con colpi che erano veramente pazzeschi; secchi e potenti sentivo sbattere i suoi testicoli sulle mie chiappe.
Ricordo che ho detto – AHHHHHHHH PORCO MI SFONDI, MI SPACCHIIIIIII- ad un certo punto non ce la facevo più. Dalla mia bocca sono uscite parole come ‘ daiiii continuaaaa più in fondo, ancora SPACCAMELAAAAAA -Mio Dio!! Vengo!!! Vengooo!!! Vengooooooo!!!!!!!!” Lui continuava imperterrito a spaccarmi la figa, io”tremando come una foglia non riuscivo e smettere di venire, 1-2-3-4 volte di seguito…”Dopo circa venti minuti di quel trattamento ho sentito che accelerava i colpi fino a che, grugnendo come fosse un maiale ha cominciato a scaricare il suo sperma dentro la mia figa, sentivo gli spruzzi colpirmi le pareti e il fondo della vagina che si contraeva ancora a ritmi più veloci. Lo stavo praticamente mungendo con la figa. Anche dopo che sono cessati gli spruzzi e il cazzo si è afflosciato, la mia vagina ha continuato a pulsare per un po' dandomi sensazioni mai provate prima
Pensavo fosse finita li, ma lui continuava a starmi dentro non permettendomi di muovermi. Lo ha tirato fuori un attimo e sul suo pene c’era del sangue: – te l’ho detto che te la spaccavo! Mi vergognavo troppo. Mi era piaciuto come mai avevo provato.
Ha chiesto a Simone se avesse voluto fare con me qualcos’altro”e il ragazzino ha risposto che gli sarebbe piaciuto mettermelo in bocca ‘dai, avvicinati ha detto Gianni mentre in ginocchio sul letto tra le mie cosce continuava a tenere il cazzo dentro la mia vagina, Gianni ha continuato- fatti fare un pompino mentre io assisto cosi mi ritorna duro direttamente dentro la figa di questa e poi rivolto a me ‘ vedrai , ti tornerà la voglia in un attimo, ti bagnerai come non ti sei mai bagnata prima. Io cominciavo ad essere distrutta ma lui, Gianni, aveva ragione ne avevo voglia mi vergognavo da morire, ma potevo farci poco, sia contro la loro forza, sia contro quelle sensazioni che sentivo provenire da dentro me stessa e che mi dicevano di lasciarmi andare completamente.
Simone mi aveva costretto a voltare la faccia verso il suo uccello e a prenderlo in bocca, mi sono ritrovata a succhiarglielo senza rendermene conto, senza bisogno che mi forzasse. Gianni intanto, in ginocchio tra le mie gambe e li cazzo ancora dentro, anche se non durissimo come prima, si stava godendo lo spettacolo di me pompinara e con le dita mi stuzzicava il clitoride. Mi stava eccitando nuovamente. Sentivo in bocca Simone che stava crescendo sempre di più: Si sono detti qualcosa che io non ho sentito, Mi hanno fatta alzare e Simone si è steso sul letto a pancia in su, mi hanno detto che dovevo praticamente cavalcarlo mettendomi il suo uccello nella figa, cosi ho fatto ubbidiente. Mi muovevo, dimenavo i fianchi,”mi stavo facendo il ragazzino. Come stavo fottendomi Simone, non mi sono resa conto che Gianni si era piazzato dietro me, ho sentito le sue mani sulla schiena poi sui seni. Mi ha spinto verso Simone il quale mi ha subito afferrato per le spalle mentre ancora stavo a cosce larghe sopra di lui col suo uccello in figa. Ho sentito una mano di Gianni sulla schiena e il suo glande appoggiarsi sulle natiche. Attimi di terrore soprattutto quando con lo stesso glande mi sono sentita separare le natiche, puntare all’ano e cominciare a spingere. Ho urlato ‘ NNNOOOOOOO! E il mio grido è proseguito in un”-AAAAAHHHHIIIIAAAAAA, quando ho sentito il bruciore del cazzo dentro il mio culo Simone mi ha tappato la bocca. Mi bruciava, mi faceva davvero male, era troppo. Troppo grosso, troppo per il mio sedere vergine, sentivo i rantoli di piacere di quel porco di Gianni mentre mi inculava e i SIIIII COSIIIIIIIIII DAI MUOVITI di Simone sotto di me che mi stava aprendo la figa. Un rantolo più potente di Gianni”ha accompagnati i getti di sperma dentro il mio sedere sembrava non volesse finire più di schizzare, mentre Simone per la seconda volta è venuto dentro la mia figa accompagnando gli schizzi con un -AAAHHHHH SSSSSSIIIII.
Io stesa su Simone e Gianni abbandonato sulla mia schiena, mi ha chiesto ‘ ma eri vergine in culo? Sei strettissima cazzo mi facevi male all’uccello come stringevi e Simone ha aggiunto ‘ le hai sverginato il culo, guarda, hai sangue sul cazzo.
Mi avevano abbandonata sul letto mentre sentivo l’acqua scorrere, probabilmente si stavano facendo una doccia. Io non avevo la forza di alzarmi, ero rannicchiata su quel letto tremavo, mai provato tanti orgasmi e tanto piacere tutto assieme. Simone mi ha detto che andava con Gianni e tornava più tardi. Ho avuto la forza di alzarmi lavarmi alla meglio e andare in camera dove di solito dormivo le notti che stavo in comunità, sperando che mio marito al rientro non entrasse nella camera dove ero stata violentata, accorgendosi del letto disfatto e sporco di sangue.

Ma non è finita qui.........arriverà il seguito

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