La mia prima e unica relazione gay

Scritto da , il 2019-09-19, genere gay

Vi è mai capitato di impazzire letteralmente per un ragazzo? Vi è mai capitato di essere etero e finire per sbaglio a letto con un altro ragazzo e scoparci per mesi e mesi, senza sosta, godendo come non mai in vita propria? A me successe quando incontrai Raffaele. Lo conobbi una sera in discoteca, era amico di amici con cui ero lì e si unì a noi. Ragazzo simpatico, amichevole, molto bello di viso e fisicamente. Saltò fuori che abitava praticamente due vie dopo di me, nel paese in cui mi ero appena trasferito a vivere da solo. Così mi feci accompagnare a casa da lui. Arrivati sotto casa mia, non so spiegare cosa accadde. Potrei dare la colpa all’alcool ma sarebbe facile e ingiusto. Potrei dire che ci provò con me ma non avvenne in quel modo. Accadde stranamente, in maniera naturale. Mentre mi slacciavo la cintura della macchina, mi accorsi che avevo il cazzo di marmo. Se ne accorse anche Raffaele. Non so perché guardai il suo pacco e anche il suo sembrava bello gonfio. Non dicemmo niente. Non ce n’era bisogno. Quando un ragazzo di 25 anni ha la minchia in tiro c’è un solo motivo e un solo modo per risolvere la cosa.

Cercai di salutarlo normalmente e quando ci demmo la mano, ci tirammo uno verso l’altro e ci ritrovammo a limonare. Limonammo duro, presi da una incredibile eccitazione. Con la mano gli toccai il membro, era duro per davvero, e il mio non stava più nelle mutande così decisi di fare l’unica cosa possibile e lo invitai a casa mia. Appena entrati continuammo a limonare, a spogliarci, a toccarci i corpi nudi (io sono un bel ragazzo come fisico, lui anche, forse fu quasi una attrazione naturale verso i nostri stupendi corpi). Ci avvicinammo al divano dove mi sedetti e lui si inginocchiò davanti a me, senza darmi il tempo di reagire e mi succhiò il cazzo, sputandoci sopra per segarmi al meglio. Si vedeva che era piuttosto capace di fare un pompino, forse era gay e non me ne ero accorto ma tutto sommato non me ne fregava nulla. Cazzo, se volevo scopare con lui! Era bello, limonava da Dio e poi quel mio membro eretto…non ci si può tirare indietro quando si ha il cazzo così duro. Poi lui si mise in piedi sul divano e mi ficcò letteralmente l’uccello in gola. Io lo accolsi e, essendo senza esperienza, mi lascia scopare la bocca. Andò a fondo ma senza farmi male e senza soffocarmi. Alla fine mi piacque, tanto che pian piano presi il ritmo e lui rimase fermo a godersi la mia bocca andare avanti e indietro. Poi ci trasferimmo sul letto e Raffaele riprese a sbocchinarmi. Ma stavolta usò un paio di dita per allargarmi il culo. Lo lasciai fare perché ascoltai il mio istinto che mi diceva di lasciarmi andare e di vivermi quel momento, anche se ero con uno sconosciuto, anche se ero con un altro ragazzo, anche se dovevo essere scopato, anche se dovevo fare il gay. Quando ritenne che fossi abbastanza allargato, in maniera naturale, sempre senza dirmi una parola, appoggiò la sua cappella al mio sfintere. Mi lasciai penetrare. Non eravamo superdotati (io circa 18, lui un paio di cm in meno ma con un diametro un po’ più grande e una bellissima cappella) e sentii dolore solo all’inizio. Il resto della penetrazione fu piacere allo stato pure. Più di una volta gli chiesi di rallentare perché ero sul punto di esplodere. Lui comunque fu delicato e mentre sentivo il suo membro slabbrarmi letteralmente il buco del culo, decisi che quella notte sarei andato fino in fondo togliendomi qualunque voglia. So che vi piacerebbe leggere che mi aprì il culo, che mi sfondò con colpi potenti ma non avvenne nulla di tutto questo. Facemmo l’amore. E anche se mi penetrò in maniera decisa, non mi fece male mentre mi fotteva. Dopo dieci minuti buoni mi chiese se volessi scoparlo. Cazzo se lo volevo. Il mio uccello era ancora in tiro, pronto all’azione. Rallentai il ritmo prendendogli in bocca il suo membro e infilandogli due dita in culo e poi finalmente lo inculai. Il suo culo era più largo di quello delle ragazze che mi ero scopato negli anni precedenti, ma quando lo penetrai fu una penetrazione eccitantissima. Gli misi le mani sui fianchi e mi godetti ogni singolo affondo. E pensare che non sapevo neanche se lui fosse etero, gay o bisex. Non sapevo nulla di lui. Ma mi stavo godendo il momento in ogni caso. Quando anche io smisi di penetrarlo, arrivò il momento di concludere. Potevamo segarci a vicenda, potevamo segarci da soli guardandoci e baciandoci ma io gli dissi che volevo sborrargli in bocca mentre mi faceva un pompino. È sempre stato il mio modo preferito di sborrare, anche con le ragazze. Raffaele accettò e in un paio di minuti la sua bocca si riempì del mio sperma abbondante. Lui invece disse che voleva vedermi in ginocchio. Capì subito quello che voleva. Si segò mentre ero in ginocchio a bocca aperta davanti a lui. Per la prima volta in vita mia, qualcuno mi spruzzò abbondantemente in faccia tutta la sua sborra. Quella che entrò in bocca la ingoiai. Anche se con una punta amara, fu veramente dolce.

Quando tornai in camera dopo essermi fatto una doccia pensai di non trovarlo più. E invece era lì, nudo nel letto. Anche lui si fece una doccia e mi raggiunse, io ero ancora nudo. Mi disse che quando mi aveva conosciuto in discoteca non aveva capito subito che io fossi gay. Lo guardai strano e gli dissi che non ero gay e lui era il primo ragazzo con cui andavo. Mi parve onestamente sorpreso. Io gli dissi che nonostante la stranezza, avevo goduto da matti e anche lui lo aveva fatto. A quel punto gli dissi che non me ne fregava niente se era gay o meno, io gli avrei succhiato ancora l’uccello se me lo avesse sbattuto in faccia. Lui mi guardò e si avvicinò, mettendomelo a due dita dalla bocca e sfidandomi ad essere gay. Gli dissi che sarei stato un grande gay quella notte e mi presi in bocca il suo membro facendoglielo diventare duro con la mia suzione. Mentre gli ciucciavo quel ben di Dio mi disse che sarei stato un meraviglioso gay con lui e mi sfidò ad esserlo realmente per tutta la notte. Io gli risposi che sarei stato un fantastico gay quella notte se solo avessi potuto bere la sua deliziosa sborra. Fu così che passai la mia intera prima notte da omosessuale. D’altronde non riuscivo a staccarmi da lui. Così ci facemmo un secondo giro. E poi un altro e un altro ancora, fino ad arrivare all’alba, quando ci addormentammo stremati e con le palle vuote. E stavolta sì, avevo il culo completamente sfondato dopo averlo preso quattro volte.

Quando ci svegliammo facemmo colazione, anche se in realtà era un pranzo, e ci interrogammo su cosa fare. Io gli dissi chiaramente che non ero gay e che quella esperienza, per quanto sorprendente, era stata molto bella. Gli dissi che se si fosse slacciato i pantaloni in quel momento probabilmente gli avrei succhiato il cazzo fino all’ingoio. Raffaele rispose che ne era sicuro e sapeva che avrei fatto un buon lavoro, ma voleva che fossi certo di farmi un altro giro con lui. Così mi salutò e mi disse che se volevo fare il gay, lui era libero e disponibilissimo a darmi lezioni private. Ovviamente non era facile capire cosa fare. Da una parte, appena pensavo a Raffaele, avevo un’erezione incredibile. Dall’altro, non mi eccitavo minimamente a vedere porno gay o mettermi un dildo in culo. In fondo in precedenza avevo avuto anche qualche rapporto a tre, con una ragazza e un altro uomo, ma mai mi era venuto in mente di aiutare la ragazza a spompinare l’altro o di farmi inculare. E mai nemmeno l’altro aveva fatto qualcosa a me. Pensai che era stata solo un’infatuazione di una notte e che quando lo avrei rivisto non sarebbe successo niente. Come potete immaginare, mi sbagliai.

Ci rivedemmo dopo una decina di giorni in un parco vicino alle nostre case. Provammo a parlare del più e del meno ma era chiaro che non funzionava. Dopo pochi minuti Raffaele mi disse che in quei giorni aveva pensato a me, che si era segato pensando ai miei pompini e che aveva troppa voglia di scoparmi il culo. Rimasi sorpreso. Ma ammisi a lui prima che a me stesso che volevo essere a letto con lui. Andammo ancora da me. Dopo i soliti convenevoli di bocca, lui mi portò in paradiso, scopandomi come solo lui poteva fare. E mentre mi inculava, ci baciavamo, lo tiravo a me dicendogli che era da tanto che attendevo il suo cazzo in culo e che volevo bere la sua sborra. Lui mi disse che voleva scoparmi e farsi scopare da me e solo da me, che non aveva mai trovato nessuno di più eccitante come me, ma che per continuare dovevo ammettere di essere gay. Senza pensarci, lasciandomi trasportare, gli dissi che lui era l’unico uomo che mi interessasse, che non mi piaceva guardare i porno gay, che non ero gay, ma che per lui lo sarei diventato volentieri. E lui a quelle parole, per la prima volta, mi sborrò in culo. Cominciammo a frequentarci da quel giorno. Senza essere esibizionisti, ma appena avevamo qualche minuto libero, l’attrazione sessuale era così forte che o si scopava o ci si sbocchinava. Io adoravo fargli pompini, la sua cappella era perfetta. Lui invece si metteva molto spesso a pecora.

Forse adesso vi chiederete se ci frequentiamo ancora. Sono passati 4 anni da quel primo incontro. Dopo 8 mesi mi sono dovuto trasferire a 500km per lavoro e abbiamo deciso di chiudere la nostra relazione per motivi logistici. Ci salutammo a letto facendo l’amore ancora e ancora. Da allora non ci siamo più sentiti. Nei mesi seguenti provai a capire se ero veramente gay o se era stato Raffaele ad avermi completamente rapito e provai ad avere rapporti con altri uomini ma dopo il bacio non ebbi quella sensazione che mi spinse ad andare avanti. Solo ad uno arrivai a prenderglielo in bocca, ma fu solo perché mentre lo baciavo, capii che aveva una minchia incredibile e allora volli provare per una volta una bestia di 22cm. Mi sborrò in bocca dopo meno di 5 minuti e poi sparì. Ancora adesso non so se mi sarei fatto montare da lui. Forse sì, ma sarebbe stato solo per provare il suo enorme cazzone. Ad ogni modo, dopo un annetto incontrai Lucia, una ragazza stupenda con la quale sto ancora adesso. Lei sa tutto di Raffaele. E io so di alcune sue relazioni lesbo. Ad ogni modo, siamo felici. Ma non so cosa potrebbe succedere se incontrassi ancora Raffaele. Forse niente. Forse lo scoperei. Durante qualche scopata Lucia mi disse che se volevo potevo invitarlo da noi e farci qualche scopata, essendo molto incuriosita dal vedermi con un altro uomo visto che secondo lei non sembravo gay. Ma non lo invitai mai. Forse perché non ci sarebbe stato più nulla. Forse perché sapevo che se lo avessi rivisto avrei mollato Lucia per lui e il suo membro. Ma non importa. Mi va bene così. Raffaele rimarrà sempre la mia grande e unica relazione gay.

Questo racconto di è stato letto 7 3 0 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.