Prima cotta in piscina

Scritto da , il 2011-06-18, genere prime esperienze

Era mia amica, ed era bellissima. In realtà è ancora mia amica, ma da quel giorno siamo diventati qualcosa di diverso. Lei si chiamava, anzi si chiama Anna, e tra di noi c’era quello che c’è tra due compagni di classe mezzi innamorati, ma troppo timidi per dichiararsi davvero. Quindi tutto si “riduceva” in una migliore amicizia nella quale io davo consigli sui ragazzi a lei e lei dava consigli sulle ragazze a me, non senza episodi difficili per entrambi. Tutto successe quando avevamo entrambi 15 anni, e la scuola stava per finire (in realtà gli scrutini erano già stati fatti, e quindi non dovevamo più studiare). Ero a casa sua per la prima giornata in piscina dell’anno, aveva finito di riempirla proprio quel giorno. La piscina era una di quelle rialzate, tonda con circa sei metri di diametro e fonda un metro e mezzo, e anche se la temperatura era quella che era in un attimo ci mettemmo il costume e fummo dentro a cercare di affogarci a vicenda. Dopo una decina di minuti uscimmo divertiti e ci mettemmo a prendere il sole.
- Ehi Nico vuoi che porto fuori qualcosa da bere?
- Beh si dai, se hai già qualcosa di aperto!
- Tranquillo, torno subito.
Si alzò dallo sdraio e si diresse in casa, lasciandomi ad osservarla sculettare… Vi giuro, un culetto così non l’avevo mai visto da nessuna parte, e non sto esagerando. Lei era bassina, con una terza abbondante di seno e i capelli castani lunghi fino a metà schiena, ma il suo punto forte era dalla vita in giù: i fianchi sottili si allargavano per contenere le forme dei suoi glutei, sovrastati da due fossette di Venere che mi facevano impazzire. E poi le gambine da quindicenne modellate da anni di pallavolo… Naturalmente mi venne un erezione, che dovetti nascondere girandomi a pancia in giù, sperando che mi passasse abbastanza in fretta. Chiusi gli occhi per godermi il sole, tra la temperatura gradevole e l’immagine del suo culetto che si allontanava e quando lei tornò non me ne accorsi. La stronzetta prese il cestino con il ghiaccio e mi fece scivolare a tradimento l’acqua gelata sulla schiena, facendomi svegliare dai miei sogni e girare di colpo, con ancora il mio pene che premeva dall’interno dei boxer. La sua faccia passò in un attimo da divertita a sorpresa, e rimase qualche secondo a fissare il pacco prima che mi ricordassi di avere un erezione e mi coprii alla meglio con le mani. Quindi lei tolse lo sguardo e lo incrociò con il mio, e rendendosi conto di cosa era accaduto si affrettò a scusarsi. Eravamo entrambi rossi dalla vergogna, io non risposi, mi distesi a pancia in giù e mi voltai dall’altra parte odiandomi per l’ennesima figura di merda (dovete sapere che ne faccio ancora abbastanza nei momenti meno opportuni).
Dopo un paio di minuti le rivolsi la parola:
- In realtà mi sarei dovuto scusare io, ma in fondo non è successo niente di che dai…
- Infatti, tranquillo!
Poi la buttò sullo scherzo, lo capii dal tono della sua voce.
- Però ho un amico superdotato! Di quanto ce l’hai?
- Ahah dai scema, è normale come tutti…
- Ahah se lo dici tu mi fido… Ma non ne sono sicurissima!
In realtà invece era vero che ero nella media o poco più, ma questo mezzo complimento mi aveva fatto molto piacere. :D
Trascorsero una decina di minuti nella quale prendemmo il sole parlando di altre cazzate come la scuola o i casini in famiglia, poi lei si alzò invitandomi ad andare in piscina, dove la raggiunsi.
Prima ancora che si abituasse all’acqua fredda presi a schizzarla, e subito iniziammo a lottare scherzando, fino a quando non la presi e la trascinai sott’acqua sempre scherzando.
- Sei uno scemo mi hai fatto bere tutta l’acqua…!
- Eh beh, te lo meritavi un po’!
- E tu allora ti meriti questo!
Ridendo mi diede una manata tra le gambe, che per fortuna fu rallentata dall’acqua. Lei lo faceva per scherzare, ma raggiunse l’obiettivo e lo notò dalla smorfia sulla mia faccia. Quando si accorse che mi aveva davvero fatto male si preoccupò e iniziò a scusarsi a non finire, ma nel minuto successivo rimasi mezzo piegato a mandarla sinceramente a quel paese. Lei mi guardava preoccupata, poi all’improvviso si avvicinò e posò una mano sul mio petto e l’altra la portò lì sotto, spiazzandomi quando la fece entrare tutta nei miei boxer. Calò il silenzio rotto solo dallo scrosciare dell’acqua che si muoveva, mentre la sua manina raggiunse i miei testicoli e si chiuse su di essi delicatamente. Ci scambiammo uno sguardo imbarazzato e lei pure impaurito, perché non sapeva come avrei reagito. Io avvicinai le labbra alle sue e la baciai dolcemente, portando la mia mano sul suo culetto fantastico. Era bellissimo, sentivo la sua mano calda lì sotto e le sue labbra così morbide e umide… Spostò la manina dai testicoli al pene, e iniziò una lenta sega mentre continuavamo a baciarci. Mi sussurrò con la voce rotta dall’emozione
- Hai visto che ce l’hai grande… Mi piaci tanto tu… E mi piace tanto il tuo cazzo… E’ da mesi che lo volevo fare…
Poi mi diede un bacio sull’orecchia, dandomi brividi. Io portai la mano davanti i suoi slip, e feci scivolare due dita sotto l’elastico. Ci scambiammo uno sguardo e lei fece un cenno di assenso con la testa, quindi feci scendere la mano tra le sue cosce, la misi di traverso e con le dita iniziai ad accarezzarla dolcemente, sentendola già bagnata di un liquido più caldo e denso dell’acqua. Dopo un po’ iniziai a penetrarla con medio e anulare, prendendola di sorpresa. Lei si irrigidì e si strinse a me gemendo con la testa appoggiata alla mia spalla, poi prese a baciarmi il collo mentre facevo scivolare dentro e fuori le mie dita. Riprendemmo a baciarci con la lingua, continuando a toccarci cercandoci sempre di più, fino a quando non la sentii stringere la mia mano tra le sue cosce e le contrazioni della sua fighetta stringere a scatti le mie dita, mentre mi sussurrava gemiti di piacere all’orecchio. Rimase un interminabile minuto esausta sulla mia spalla, premendo il seno contro il mio petto. Poi le presi la testa tra le mani, la baciai dolcemente e le sorrisi, prima di dirle
- Dai andiamo dentro casa, ho voglia di te adesso.

(Se ricevo commenti positivi inserisco la parte successiva, se ricevo critiche costruttive mi miglioro, se ricevo commenti negativi senza capo ne coda mi importa fin la. Spero che l'inizio, anche se breve, sia stato carino.)

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