Attilia La donna che mi ha insegnato a scopare.

Scritto da , il 2019-01-11, genere prime esperienze

Questa è storia vera, estate dell’anno 1983. Quell’estate facevo il bagnino in uno stabilimento della riviera sud di Pescara, avevo Venti anni esperienze con qualche ragazza le avevo avute ma si erano rimaste a qualche sega ma di figa neanche a parlarne, tutte avevano il timore di rimanere incinta. Ed ecco che accadde qualcosa che trasformò la mia estate, tutte le mattine facevo il mio dovere di sorvegliare il tratto di mare dove i bagnanti si divertivano giocando o nuotando, quando si avvicinò una donna molto bella con un bikini molto succinto che metteva in risalto un seno bello tondo e sodo e due natiche mozzafiato Aveva in bracciouna bimba molto probabilmente sua figlia,mi chiese cordialmente se potevo badare a sua figlia mentre lei andava a rinfrescarsi in mare per qualche minuto, la richiesta mi sembro’ un po’ strana, ma poi io acconsentii solo se lei sarebbe venuta quella sera perché nello stabilimento balneare si dava una festa con musica e l’esibizione di un comico locale un certo Nduccio, mi guardo’ sorridendo dicendomi vedremo. Venne la sera ma quella donna non si vedeva, pensavo che anche quella sera si sarebbe andati in bianco, la vidi arrivare dalla spiaggia con le scarpe in mano scusandosi per il ritardo ma doveva collocare sua figlia da una sua amica, per poter essere libera. La sera trascorreva tra musica e risate, quando lei avvicinandosi al mio orecchio mi disse, “ non mi hai invitato solo per un po’ di musica”. Mi aveva letto nel pensiero, mentre io pensavo come dirglielo, lei mi anticipo’ mi prese la mano e ci dirigemmo verso la battigia abbiamo per un po’ passeggiato abbracciati le chiesi il suo nome, e lei mi disse che si chiamava Attilia era di Roma sposata e quella bimba era sua figlia, certo io ero molto imbarazzato stavo per avere un avventura con una donna più grande di me e per giunta sposata, ma a fugare tutti i miei dubbi fu lei, si aggrappò al mio collo e mi diede un bacio spettacolare la sua lingua penetro nella mia bocca roteando come una biscia, le nostre salive libidinosamente si mischiarono. La presi deciso e ci dirigemmo verso una gabina dove vi era un lettino, un tavolino e una sedia, serviva a me per dormirci quando non potevo andare a casa. Entrammo e l’eccitazione era a mille, in un baleno eravamo già nudi abbracciati stretti le nostre bocche cercavano altro io le succhiavo avidamente i capezzoli leccando e strizzandoti, mentre lei mi baciava il petto e si era già impossessata del mio cazzo accarezzandolo e iniziando a farmi una sega lenta a due mani. Avevo lo stomaco che per reazione si era irrigidito sentivo i battiti del cuore a mille, la presi poi in braccio la misi sul letto e subito le fui addosso, lei apri le cosce aveva la figa in fiamme mi disse di chiavarla ma non dovevo venire dentro di lei perché aveva paura di rimanere incinta, cominciai a stantuffarla molto lentamente sentivo il mio cazzo avvolto da una vulva caldissima e quel movimento dentro e fuori, ragazzi era la prima volta che scopavo una donna, e che donna, in pochi minuti sentivo che stavo per venire ero in estasi mi ricordai che non dovevo sborrare dentro di lei stavo per tirarlo fuori quando sentii le sue mani afferrami le natiche dicendomi di riempirla tutta perche stava avendo una serie di orgasmi, le venni dentro con dei fiotti impressionanti scaricai tutto quello che i miei coglioni avevano prodotto, restammo così abbracciati per un po’, e senza uscirlo dalla sua figa, ebbi una nuova erezione, lei era felice perché ricominciammo a scopare era bellissimo perché lei sapeva come eccitarmi con delle carezze sulla mia schiena, e mi diceva come muovermi dentro il suo sesso fradicio del mio sperma l’entrare e l’uscire provocava il dolce rumore di sciacquettio non ci volle molto che venni di nuovo copiosamente. Eravamo sfiniti dopo un po’ lei si alzò e con dei fazzoletti si asciugò la figa mi disse che non aveva goduto mai così, le chiesi se poteva restare quella notte con me ma non poteva perché doveva riprendere la bimba e tornare nella sua camera d’albergo perché doveva telefonare a suo marito. Ci rivedemmo altre volte ma non avremmo più avuto il modo di scopare, con mio grande rammarico. Resta pero’ nei miei ricordi come una dolce avventura avvenuta in gioventù.

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