Sensazioni

Scritto da , il 2017-07-10, genere incesti

Te la vuoi piantare di guardarmi le cosce ? sei solo un bambino, dai vai a casa mi innervosisci………, “sei tu che mi mandi fuori di testa, penso sempre a te”………..,
a me o a questa ? cosi dicendo mi batto la mano sull’inguine e rido………………, dai non ti mettere idee stupide in testa, hai solo sedici anni, sei un moccioso fastidioso………. , cosi dicendo mi giro e continuo a lavare i panni alla fontana, sentivo il suo sguardo, quel vestitino di cotone stampato, le forme abbondanti il sudore, il caldo, il rumore dell’acqua, tutto mi sembrava intimo eravamo soli stavo a due metri da lui…….., mi giro , lo squadro, era arrossato, teso , sentivo che qualcosa stava sfuggendo …………, ancora qui stai, dai vattene …, “fammi vedere qualcosa e poi me ne vado”……., tu sei completamente scemo……….., “se tu fai vedere qualcosa a me, io faccio vedere qualcosa a te”……….., mi venne da ridere………. sei solo un moccioso…………, guarda cosa ti perdi……….., e mi piegai in avanti, pensavo di dominarlo, volevo solo fargli intravedere le cosce…., fu un errore, mi stavo eccitando……………, sentire il suo respiro farsi affannoso un lampo mi rendeva vulnerabile , ero femmina ora, alzavo il vestitino, fino al bordo delle mutandine, mi appoggiavo al muro………… guardare e non toccare capito?
Non rispondeva più, sembrava inebetito, gli occhi una fessura, “dai, non ti fermare, ti prego, fammi vedere le cosce “ lentamente arricciai ancora il vestito ora non si rideva più, poi in un raptus si tolse gli slip, nudo il suo sesso vibrava stretto tra le mani, “mi sego, mi sego per te, sei bella” come un lamento stava entrando nel cervello, socchiusi gli occhi, alzai con calma la gonna, le mie mani, ora languide si posarono sul sedere come a proteggerlo, ultimo baluardo di decenza, non lo guardavo più ma sentivo che si era avvicinato, per un secondo tutto si ferma, inizio a sudare, la sua mano sul fianco, non lo caccio, anzi mi ammorbidisco, lo provoco, inarcando le curve, resto immobile poi tutto inizia, mi sposta le mani e si impadronisce del mio culo, me lo impasta, è nervoso, non riesce ad essere fluido, non volevo muovermi ma il controllo è solo un ricordo ormai, mi faccio scivolare le mutandine, le abbasso fino ai ginocchi, sento un grugnito sordo mi è gia sopra…………….., fermati bambino mio, aspetta, lo sentivo vibrare davanti alla mia intimità, un rivolo di saliva mi inumidiva le labbra, chiusi gli occhi e spinsi indietro il bacino.
Era dentro ora, caldissimo, mi sentivo riempita tiravo fuori la lingua per leccare le dita della sua mano succhiavo il suo sudore come un’ebbra si ingozza nel vino,
come una bambola silenziosa, troppo silenzio, pesante, anche le gambe erano pesanti
Soffiava calore sul suo orecchio, con la lingua gli inumidiva il lobo e le sussurrava “domani quando ci ripenserai avvertirai un pugno allo stomaco, niente ti ritornerà a posto come prima, nel fisico e nel cervello………………….., sarai solo per me, vivrai solo nell’attesa che io venga a violarti di nuovo..
Stava aspettando, lo sentivo pulsare davanti alla mia intimità, un rivolo di saliva incompiuta mi inumidiva le labbra, tentavo di morderle per non farmi uscire nenie incomposte, stavo andando fuori, chiusi gli occhi e spinsi indietro il bacino , sentivo il contatto una scia di bava del desiderio mi sfregiava la natica, stava entrando ora, lo sentivo caldissimo un serpente scostumato che stava riempiendo la mia natura, sempre più offerta, oscena ora che cercavo di dilatarla con le mie stesse dita, ne volevo di più, non so quanto , lo volevo ora, smisurato immenso una proboscide di cazzo ingoiata senza sussulti, , era dentro ora, mi sentivo riempita,fuori dalle labbra lappavo con la lingua le dita della sua mano, succhiavo , come una bambola di pezza ero aperta pelle rivoltata paranoicamente sensibile vibravo, si, come un antico lamento mi ingozzavo di lui.
Era dentro ora, tutto, lui fermo ed io morbida, cercavo di pescare nel lago del mio sesso il pesce più grande quello che lottava più forte, che sbatteva sui fianchi che mi lasciava esausta, sentivo il cuore bussare, eppure non tornavo indietro era lucida follia, autodistruzione o redenzione volevo essere squartata per risorgere poi nuova. Spingi, dammene di più, fammi pisciare sul tuo sesso,fammi sentire l’odore del sangue, sfondami quel velo sottile che ancora mi impediva di perdermi del tutto,dai piccolo , non lasciarmi niente di pulito, succhiami i peli, ti aspettavo da sempre.
Dai spingi ancora, sono indolita fino ai ginocchi, ho voglia di ballarci sopra questo cazzo, te lo voglio lucidare, voglio svuotarti le palle, dopo lo sburro ti bevo il piscio, anche il sangue ti faccio uscire.
Non so se a quel punto mi ascoltava ancora, gli occhi chiusi, le mascelle serrate, stava diventando una bomba fuori controllo ed io ci ritornavo a parlare “piano, fammi aderire al tuo dito, ecco, ora mi ci siedo sopra, scivola, si, scivola, anche il buco del culo ti reclama, sono piena, ora, entrami nel cervello, fammi urlare che solo tu mi fai sentire viva, non te le posso aprire di piu le cosce, sono gia dilatate, la fica c’e l’hai aperta, ora chiavami il cervello, mandami nel mondo di fuoco, sento tutto bagnato, non ho piu niente di mio tutto ti è stato donato, aspetta vieni te lo mungo con i muscoli del mio sesso che si contraggono, liberati stai soffrendo troppo intenso, pensi a farmi del male, mi odi mi segni lividi sulle spalle.
Ma cedi , stai venendo, ti bevo come un ciuccio, restaci attaccato al tuo cazzo, ti prendo la testa, vieni piccolo mio, ti graffio la pelle, hai una smorfia, provi a respingermi, allora cerco le tue labbra, ti apro, mordo la lingua, sei solo mio.
Ti ribelli, mi resti dentro ma ora comandi tu, mi hai vinto, si è vero non ci sarà piu niente per me senza di te.

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