Molestata in metro davanti a mi marito

Scritto da , il 2016-11-20, genere dominazione

Siamo una copia giovane, sposati da pochi anni. La nostra vita sessuale è molto attiva. Da un po di tempo abbiamo iniziato ad essere più espressivi mentre facevamo l'amore. Mio marito ad esempio ha finalmente ammesso ciò che sapevo già, ovvero che impazziva per mia madre, il che invece di scandalizzarmi mi eccitò tantissimo. Continuavamo a immaginare di averla con noi e che cosa avremmo fatto.
Ma la cosa che iniziò a cambiare la nostra vita sessuale in modo più radicale è stata quando io ero riuscita a dire che mi sarebbe piaciuto essere sottomessa da tanti uomini contemporaneamente, e preferibilmente neri. Questa mia fantasia svegliò in mio marito qualcosa di selvaggio. Da quella volta si eccitava molto dandomi della troia e dicendomi che non mi basta un solo cazzo e che voleva vedermi tra 3 negri che mi scopavano in tutti i buchi..
Le cose andarono avanti così per un bel po.. Fino al giorno in cui per andare in centro a Roma per fare delle compere decidemmo di lasciare la macchina vicino alla stazione di Rebibbia e prendere la metro. Alle 7.30 di mattina già alla partenza dalla capolinea nessuno di noi 2, non abituati alle strategie dei pendolari, riuscì a trovare un posto per sedersi. Ognuno di noi occupato col proprio cellulare finimmo per allontanarci un poco con l'aumentare della calca. Gia alla terza fermata la metro era piena come scatola di tonno.
Quel giorno avevo una maglia gialla con la scollatura che metteva in risalto il mio seno bianco e abbondante e dei pantacollant che erano così attaccati al mio sedere da sembrare inesistenti. Non mi ritengo una bella donna, ma amo l'odore dell'eccitazione e mettere in mostra il mio corpo.
Mi destai dalla home di Facebook solo per aver sentito qualcosa premere contro il mio culo. Non potevo girarmi per guardare. Guardao verso mio marito. Mi stava fissando. Anzi. Stava fissando chi mi stava dietro con area incantata e uno sguardo perso.
Di nuovo una spinta da dietro. Ora l'oggetto duro si è assestato esattamente tra le mie natiche. Non riesco a capire se sono infastidita oppure incuriosita. Non reagisco. Lui si prende coraggio ed inizia a strusciare il duro arnese con movimenti continui e in sontonia con le scosse della metro. Alla fermata successiva la gente aumenta ancora si più. Lui si attacca ulteriormente a me. Sento il suo respiro sul collo. Ora so di essere eccitata. Mio marito? Credo sia più eccitato di me. Lo sconosciuto dietro di me allunga una mano intorno a me per aggrapparsi al palo davanto a me. Osservo la mano. È scura. Pelosa. Le unghia lunghe e bianche. Deve essere un nordafricano. La sua mano tiene il palo davanti a me esattamente all'altezza della mia generosa scollatura. Mi sposto in avanti di pochi centimetri e il gioco è fatto. La sua mano è schiacciata sotto il mio seno sinistro. Ma la pressione dietro di me si è allentata per il mio movimento in avanti. Da brava troia spingo il culo all'indietro contro il cazzone straniero mentre adesso sto fissando mio marito negli occhi. Lui invece segue con gli occhi il dito dello sconosciuto che inizia ad addentrarsi nel mio reggiseno.

Quando il suo dito arrivò a sfiorare il mio capezzolo una scossa mi fece quasi urlare. Dovetti mettermi una mano alla bocca per soffocare il mio orgasmo. Un orgasmo che partì dalla mia testa e mi colpì lungo tutta la schiena e fece vibrare il mio clitoride già in allerta.

Probabilmente il mio arrapato molestatore neanche se ne rese conto ma mio marito sicuramente si. Mon vedevo la sua mano ma ero sicura stesse toccando il suo uccello da sopra i jeans.

Ad un certo punto la mano che mi stava strapazzando le tette si è ritirata, e ho pensato dovesse prepararsi per scendere visto che mancavano poche fermate a termini dove sicuramente la metro si sarebbe svuotata. Invece mi sbagliavo. Iniziai ad avvertire la sua mano frugare dietro il mio culo. Vuole abbassarmi i pantacollant? Mi appiccicai al palo e tenni con l'altra mano i miei indumenti per il terrore di rimanere nuda. No.. mi sbagliavo.. Si stava aprendo la propria cerniera. Sentì il cazzone spingere con violenza contro il mio ano. Ma mi voleva inculare senza spogliarmi? Sono terrorizzata ma arrapata. Finalmente la sua asta sè assestata lungo lo spazio tra le mie natiche ed iniziò una sfrenata e inesorabile danza in cerca del suo orgasmo. E nel frattempo la sua mano era tornata davanti al mio prosperoso décolleté a tintillare i miei capezzoli che stavano per bucare la mia maglietta. Stranamente non temevo per ciò che di lì a poco sarebbe successo. Anzi.. Strinsi i muscoli del culo attorno al cazzone e cercaj di assecondare i suoi movimenti. Mio marito era in estasi. Solo successivamente ho saputo che venne nelle mutande. Sentì il respiro del mio strusciatore farsi più affannato. All'improvviso si ritirò, pure con le mani. Stava aggiustando la mira. Un'esplosione del caldo liquido inondò il mio pantacollant. Lo sentivo quasi sulla pelle. Ero bagnata e non solo per la sborra. Come se fosse un film in quel preciso istante si aprirono le porte per la fermata di termini. La metro si stava svuotando. Decisi di scendere anche se non era la nostra fermata. Mio marito mi seguì da lontano. Stranamente non mi sentivo in imbarazzo ne preoccupata di essere vista. Anzi! Speravo mi vedesse sempreverde più gente. Il tragitto fino al bar difronte alla stazione sembrò una dolce eternità. Chiesi la chiave del bagno e non mi sono accorta di mio marito se non quando ero in bagno. Entrammo e lui chiuse la porta dietro di noi. Senza dire una parola mi spinse con la faccia al miro con decisione che dovetti appoggiare le mani per non sbattere. Si inginocchiò e iniziò a leccare come un affamato. Mi stava divorando il culo. Poi si alzò, mi girò e per la prima volta lo guardai in faccia da quando siamo scesi dalla metro. Aveva le labbra e la faccia ancora piene della sborra dello sconosciuto. Iniziò a baciarmi con foga. Anzi, più che baciarmi mi spinse in bocca una quantità enorme di sborra che presi più che volentieri. Continuammo a baciarci. Il sapore della sborra e dell'eccitazione di mio marito era tutto ciò che una troia poteva chiedere.

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